Da: Bloghdad, blog del compianto Enzo Baldoni.
Come evitare i SAM7...
venerdì, 06 agosto 2004
Spiral landing
A quindicimila piedi a picco sopra Baghdad, il piccolo Fokker F 28 delle Royal Wings giordane vira stretto, punta il muso in basso ed entra in una spirale vertiginosa, giù, giù e ancora giù, tutto sbandato a sinistra, in cerchi sempre più stretti. Il mio vicino di poltrona si aggrappa al bracciolo.
Giù, giù, giù: l'aereo scende di cinquemila metri in sei - sette minuti. Ecco Baghdad, una specie di grande escrescenza fungosa. Ci abbassiamo ancora, il Fokker riprende l' assetto orizzontale, picchia deciso, ecco l'ansa del Tigri, ecco il palazzo di Saddam. Questo è il momento più pericoloso. Poco tempo fa, un missile SAM-7 ha colpito a un'ala un A-300 della DHL in decollo.
Per fortuna l'aereo è riuscito a rientrare: in emergenza ma senza danni all'equipaggio. Ecco la pista. Touch down.
Uff.
Dalle ali si alzano i freni aerodinamici, l'aereo rallenta con forza. La voce dello steward, nell'altoparlante: "Ladies and gentlemen, welcome to Baghdad International Airport". Rulliamo dolcemente verso gli arrivi.
Chi è il manico che ha fatto quest'atterraggio di stile prettamente militare? Ma quale manico. E' un simpatico ometto con la faccia da cipolla che non ha proprio niente dell'eroe dell'aria.
Si chiama Natie Kroukam, vola da 35 anni e, come tutta la crew, è sudafricano. Appartiene alla Air Quadrus, una società di Johannesburg che affitta equipaggi alle linee aeree. Il primo ufficiale,
Chris Greef, è un bel biondazzo di 28 anni tutto in tiro, con la camicia stirata e i Ray-Ban da top gun. Il meccanico di bordo, Nick Molea, nero e simpatico, mi cede il seggiolino centrale, poi ci offre dei caffè e scambia quattro frizzi col comandante. E' il nuovo Sudafrica dell'integrazione razziale, che esporta diamanti, armi, tecnologie e specialisti per le aziende aeree che non vogliono far correre troppi rischi ai loro uomini: piloti, sminatori, mercenari.
"L'atterraggio a spirale non è niente di difficile" mi spiega Natie. "E' tutto calcolato per restare in un cono di sicurezza in cui non possano arrivare i SAM-7. Per il decollo si usa la stessa procedura. Il problema è che su Baghdad ci sono parecchi voli di caccia USA, e quelli sono degli scervellati. Ieri, in atterraggio, siamo stati sfiorati da due F-15. Ma mi è servito per entrare nel club dei Lucky Bastards." "Lucky Bastards?"
Ridacchia, con quella faccia da impiegato di banca: "Già. Nell'aviazione militare, se sopravvivi a 26 missioni pericolose, entri di diritto nel club dei Lucky Bastards. Nell'aviazione civile sono 26 fra atterraggi di fortuna, near miss, fulmini ... cose del genere"
"E il decollo, comandante?"
"Sempre a spirale."
"Quali sono i problemi di atterraggio e decollo, a Baghdad?"
Interviene Chris: "Più che altro i SAM-7, i missili portatili terra-aria. Ogni tanto ci tirano anche qualche RPG, le Rear Propelled Grenades che si lanciano da un lanciarazzi a spalla, ma quelle ci fanno il solletico, hanno poca gittata. Il SAM è rudimentale ma pericoloso perché è a ricerca di calore, e si dirige sui motori"
"Avete copertura dall'aviazione statunitense?"
"L'avevamo. Fino ad aprile, a ogni decollo o atterraggio, insieme a noi si alzavano in volo due elicotteri che sparavano flares per ingannare eventuali missili. Ma ora hanno smesso."