737 Ukraine International Airlines abbattuto dopo il decollo a IKA


nicolap

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Molto interessante. Complimenti per la chiarezza.

Approfitto per una domanda: in due occasioni affermi che gli armamenti convenzionali dell'Iran sono obsoleti.

Il che, da profano, era ciò che avevo dedotto io dal mero fatto che un missile abbia abbattuto un aereo civile appena decollato dall'aeroporto della capitale. Mi è sembrato nei tuoi interventi qui, invece, che avessi precisato che questo sistema da cui è originato l'incidente sia uno standard attuale.

Torno a dire che questo aspetto è dirimente.

Il rischio è originato dall'uso di tecnologia obsoleta oppure la migliore tecnologia disponibile è quella del caso di specie.

Le conseguenze sono completamente diverse.

Nel primo caso occorre mettere al bando tale tecnologia pericolosa ed evitare alcune zone ove continuera' ad essere presente tale tecnologia obsoleta.

Nel secondo caso, come detto, c'è poco da fare se non evitare di volare per evitare il rischio impossibile da gestire.
Grazie, a te e agli altri. Gli equipaggiamenti militari iraniani sono mediamente ultra-obsoleti, in tutte le dimensioni del combattimento. In larga parte si tratta di mezzi e tecnologie acquisite prima della rivoluzione (1978/79) o confiscate agli iracheni successivamente alla guerra (1980/88). Volano ancora, tanto per fare un esempio, F-4, F-5 e F-14 insieme ad un mix di mezzi di costruzione sovietica. Non differente la situazione sul fronte dell'esercito e della marina.
Per ovviare all'embargo e all'isolamento internazionale, l'Iran ha messo su un'industria militare coi fiocchi, capace di fatto di produrre tutto ciò che le serve dalle stringhe degli anfibi alle componentistiche più sofisticate per mantenere in esercizio i propri mezzi. Anche sul fronte dell'aviazione civile hanno fatto cose grandiose, operando 747 delle versioni 100, 200 ed SP sino a pochissimo tempo fa, revisionando le cellule e rendendo i mezzi disponibili per l'impiego per lungo tempo.
I mezzi e le loro dotazioni tecnologiche, tuttavia, quelli sono.

L'industria nazionale si è lanciata nella produzione locale di propri aerei (copie degli F-5 e qualche addestratore) senza raggiungere particolari traguardi, mentre successi notevoli sono stati conseguiti in quei settori che costituiscono oggi l'avanguardia del concetto strategico nazionale (di III generazione): missili, droni e cyber. Dalla rimessa in efficienza e dal miglioramento dei vecchi Scud B, l'Iran è riuscito a fare passi da gigante nella produzione di missili di varia natura, così come nel copiare le tecnologie occidentali (USA in particolare) nel settore dei droni. Il livello cyber è avanzatissimo, frutto di un sistema universitario e scientifico tra i più avanzati del mondo.

Il TOR1 di cui stiamo parlando, invece, è parte di un lotto di 29 mezzi acquisiti dagli iraniani qualche anno addietro dai russi. Si tratta di tecnologia fine anni '80, ammodernata nella versione TOR1 in dotazione all'Iran ma pur sempre molto datata. Efficiente, purtroppo, ma assolutamente obsoleta. Nulla a che vedere, ad esempio, con gli ottimi S-400 e S-500 russi.
 

FLR86

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Grazie, a te e agli altri. Gli equipaggiamenti militari iraniani sono mediamente ultra-obsoleti, in tutte le dimensioni del combattimento. In larga parte si tratta di mezzi e tecnologie acquisite prima della rivoluzione (1978/79) o confiscate agli iracheni successivamente alla guerra (1980/88). Volano ancora, tanto per fare un esempio, F-4, F-5 e F-14 insieme ad un mix di mezzi di costruzione sovietica. Non differente la situazione sul fronte dell'esercito e della marina.
Per ovviare all'embargo e all'isolamento internazionale, l'Iran ha messo su un'industria militare coi fiocchi, capace di fatto di produrre tutto ciò che le serve dalle stringhe degli anfibi alle componentistiche più sofisticate per mantenere in esercizio i propri mezzi. Anche sul fronte dell'aviazione civile hanno fatto cose grandiose, operando 747 delle versioni 100, 200 ed SP sino a pochissimo tempo fa, revisionando le cellule e rendendo i mezzi disponibili per l'impiego per lungo tempo.
I mezzi e le loro dotazioni tecnologiche, tuttavia, quelli sono.

L'industria nazionale si è lanciata nella produzione locale di propri aerei (copie degli F-5 e qualche addestratore) senza raggiungere particolari traguardi, mentre successi notevoli sono stati conseguiti in quei settori che costituiscono oggi l'avanguardia del concetto strategico nazionale (di III generazione): missili, droni e cyber. Dalla rimessa in efficienza e dal miglioramento dei vecchi Scud B, l'Iran è riuscito a fare passi da gigante nella produzione di missili di varia natura, così come nel copiare le tecnologie occidentali (USA in particolare) nel settore dei droni. Il livello cyber è avanzatissimo, frutto di un sistema universitario e scientifico tra i più avanzati del mondo.

Il TOR1 di cui stiamo parlando, invece, è parte di un lotto di 29 mezzi acquisiti dagli iraniani qualche anno addietro dai russi. Si tratta di tecnologia fine anni '80, ammodernata nella versione TOR1 in dotazione all'Iran ma pur sempre molto datata. Efficiente, purtroppo, ma assolutamente obsoleta. Nulla a che vedere, ad esempio, con gli ottimi S-400 e S-500 russi.
Non capisco quale sia il passaggio mancante tra l'avere un'industria all'avanguardia in molti settori e il non riuscire a produrre mezzi e equipaggiamenti di nuova generazione.
In soldoni perché un drone sì ed un aereo no?
 

I-DILA

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Grazie, a te e agli altri. Gli equipaggiamenti militari iraniani sono mediamente ultra-obsoleti, in tutte le dimensioni del combattimento. In larga parte si tratta di mezzi e tecnologie acquisite prima della rivoluzione (1978/79) o confiscate agli iracheni successivamente alla guerra (1980/88). Volano ancora, tanto per fare un esempio, F-4, F-5 e F-14 insieme ad un mix di mezzi di costruzione sovietica. Non differente la situazione sul fronte dell'esercito e della marina.
Per ovviare all'embargo e all'isolamento internazionale, l'Iran ha messo su un'industria militare coi fiocchi, capace di fatto di produrre tutto ciò che le serve dalle stringhe degli anfibi alle componentistiche più sofisticate per mantenere in esercizio i propri mezzi. Anche sul fronte dell'aviazione civile hanno fatto cose grandiose, operando 747 delle versioni 100, 200 ed SP sino a pochissimo tempo fa, revisionando le cellule e rendendo i mezzi disponibili per l'impiego per lungo tempo.
I mezzi e le loro dotazioni tecnologiche, tuttavia, quelli sono.

L'industria nazionale si è lanciata nella produzione locale di propri aerei (copie degli F-5 e qualche addestratore) senza raggiungere particolari traguardi, mentre successi notevoli sono stati conseguiti in quei settori che costituiscono oggi l'avanguardia del concetto strategico nazionale (di III generazione): missili, droni e cyber. Dalla rimessa in efficienza e dal miglioramento dei vecchi Scud B, l'Iran è riuscito a fare passi da gigante nella produzione di missili di varia natura, così come nel copiare le tecnologie occidentali (USA in particolare) nel settore dei droni. Il livello cyber è avanzatissimo, frutto di un sistema universitario e scientifico tra i più avanzati del mondo.

Il TOR1 di cui stiamo parlando, invece, è parte di un lotto di 29 mezzi acquisiti dagli iraniani qualche anno addietro dai russi. Si tratta di tecnologia fine anni '80, ammodernata nella versione TOR1 in dotazione all'Iran ma pur sempre molto datata. Efficiente, purtroppo, ma assolutamente obsoleta. Nulla a che vedere, ad esempio, con gli ottimi S-400 e S-500 russi.
Chiarissimo.

Altra domanda, approfitto: un trattato per la messa al bando di missili incapaci di distinguere un aereo civile che prospettive di adesione avrebbe sul numero dei paesi teatro di tensioni?

Se avesse scarse prospettive, al netto di eserciti ribelli incontrollabili, torneremmo alla situazione di partenza, vale a dire quella della impossibilità di gestire il rischio in termini preventivi. Resterebbe la soluzione di evitare il rischio evitando il volo nelle aree dove questo è presente.

Il che porta alla necessità di studiare procedure di individuazione di dette aree.

Molto complicato. Rispetto a questa tipologia di rischio, quella della malattia psichiatrica del pilota, che sembrava uno dei fattori più inediti e scivolosi da gestire, sembra una bazzecola.
 

nicolap

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Non capisco quale sia il passaggio mancante tra l'avere un'industria all'avanguardia in molti settori e il non riuscire a produrre mezzi e equipaggiamenti di nuova generazione.
In soldoni perché un drone sì ed un aereo no?
Immagino che i costi di sviluppo di un aereo e di un drone siano abissalmente differenti.

Chiarissimo.

Altra domanda, approfitto: un trattato per la messa al bando di missili incapaci di distinguere un aereo civile che prospettive di adesione avrebbe sul numero dei paesi teatro di tensioni?
Temo basse, essendo la gran parte dei paesi delle aree meno sviluppate del pianeta equipaggiate con materiali obsoleti. In assenza di alternative possibili (soprattutto sul piano economico), temo che nessuno aderirebbe.

Se avesse scarse prospettive, al netto di eserciti ribelli incontrollabili, torneremmo alla situazione di partenza, vale a dire quella della impossibilità di gestire il rischio in termini preventivi. Resterebbe la soluzione di evitare il rischio evitando il volo nelle aree dove questo è presente.

Il che porta alla necessità di studiare procedure di individuazione di dette aree.

Molto complicato. Rispetto a questa tipologia di rischio, quella della malattia psichiatrica del pilota, che sembrava uno dei fattori più inediti e scivolosi da gestire, sembra una bazzecola.
Purtroppo il rischio bellico è una condizione molto difficile da determinare. Ufficialmente, oggi, di conflitti non ce ne sono sul piano formale. Eppure abbiamo una destablizzazione del pianeta ben più accentuata rispetto a vent'anni fa.
 

Pierluigi

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Buonasera,

considerando che trovo alquanto inverosimile un cosi marcato e catastrofico errore di interpretazione, sia esso umano o legato a fattori tecnologici, in virtù dell'alta affidabilità dei sistemi di allarme, tracciamento ed identificazione militari, unitamente all'alto livello di aderenza alle procedure in ambito aeronautico e ancor più marcatamente in ambito militare, sono portato a sospettare che nell'area fosse in corso un'azione di disturbo volta ad alterare il corretto funzionamento dei sistemi di difesa aerea operanti, in altre parole un'attività EW di guerra elettronica che possa in qualche modo aver indotto i sistemi automatici di identificazione della batteria di TOR-M1 a lanciare su di un bersaglio artatamente reso ostile, o addirittura verso un bersaglio inesistente, ma in traiettoria con il 737.
Buonasera Massimo,
Non sei l'unico ad aver fatto una simile ipotesi, a quanto pare:

https://www.analisidifesa.it/2020/01/boeing-ucraino-abbattuto-quello-che-liran-forse-non-puo-dire/


Ps: non riesco a ricopiare qui il testo dell'articolo, mi spiace.
 

nicolap

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Buonasera Massimo,
Non sei l'unico ad aver fatto una simile ipotesi, a quanto pare:

https://www.analisidifesa.it/2020/01/boeing-ucraino-abbattuto-quello-che-liran-forse-non-puo-dire/


Ps: non riesco a ricopiare qui il testo dell'articolo, mi spiace.
Questa è una storia che gira da giorni in Iran, e rappresenta il fondo del barile della vergogna. Pur di scaricare le colpe all'esterno, c'è chi ha messo in giro la voce - ovviamente senza uno straccio di prova - che un aereo SIGINT statunitense sarebbe stato in volo quella notte, e che di fatto avrebbe causato l'incidente riuscendo a dare un falso obiettivo al TOR1.
Un'assurdità, che in molti anche nel governo si guardano bene dal sostenere, proprio per non peggiorare le cose. Che venga ripresa anche fuori è veramente assurdo.

Altra storiella messa in giro è che l'attacco alle due basi irachene di Ramadi ed Erbil avrebbe provocato oltre 150 morti tra le forze USA. In questo caso è stato fatto circolare un documento su carta intesta del DoD, la cui autenticità è paragonabile alle armi di distruzione di massa di Saddam.
 

Massimo76

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25 Maggio 2016
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Questa è una storia che gira da giorni in Iran, e rappresenta il fondo del barile della vergogna. Pur di scaricare le colpe all'esterno, c'è chi ha messo in giro la voce - ovviamente senza uno straccio di prova - che un aereo SIGINT statunitense sarebbe stato in volo quella notte, e che di fatto avrebbe causato l'incidente riuscendo a dare un falso obiettivo al TOR1.
Un'assurdità, che in molti anche nel governo si guardano bene dal sostenere, proprio per non peggiorare le cose. Che venga ripresa anche fuori è veramente assurdo.

Altra storiella messa in giro è che l'attacco alle due basi irachene di Ramadi ed Erbil avrebbe provocato oltre 150 morti tra le forze USA. In questo caso è stato fatto circolare un documento su carta intesta del DoD, la cui autenticità è paragonabile alle armi di distruzione di massa di Saddam.
Buongiorno Nicola,

penso che qui nessuno sia in grado di fornire prove a suffragio delle varie considerazioni che vengono avanzate su questo thread, siamo nel campo delle mere ipotesi ed in quanto tali si basano su impressioni o congetture, ovviamente ben distanti dalla possibilità di essere avvalorate da elementi oggettivi ed inconfutabili.
Io non penso che l'ipotesi che ho proposto sia da rigettare integralmente se si considera il contesto in cui è avvenuto l'abbattimento; stiamo riferendoci ad una circostanza di spazio e di luogo ben particolare, in cui è in corso una escalation militare non comune; un momento in cui gli USA, ma non solo, non stanno certamente a guardare staticamente l'evolversi dei fatti. Probabilmente sono al vaglio diverse ipotesi, tra cui azioni militari sul suolo iraniano; siamo ineluttabilmente ad un passo dalla guerra; in questo contesto è mia convinzione che lo spettro elettromagnetico sia saturo di emissioni, sia da parte dei radar della difesa aerea, sia da parte di quanti possano mettere in piedi azioni di SIGINT o di disturbo. Tu sembri molto esperto in materia e quindi è inutile ricordarti che un eventuale raid viene, di norma, preceduto da un'intensa azione elettromagnetica di disturbo ed inganno. Giova inoltre considerare che il 737 non sia stato l'unico aereo a decollare o ad atterrare dallo scalo durante il periodo di attività di quella postazione della DA, di conseguenza se il problema si è presentato proprio su quel velivolo è lecito immaginare che si sia presentata una situazione anomala, al di fuori della routine, proprio in quella precisa circostanza di tempo; situazione di fatto, verosimilmente, legata anche alle condizioni al contorno.
Posso chiederti da quali considerazioni deriva il tuo totale rigetto di questa ipotesi, bollandola come "assurdità" e rimarcando come "veramente assurdo" il solo proporla?
 

nicolap

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L'azione missilistica iraniana è stata lanciata dalla provincia di Kermanshah, a circa 600 Km da Tehran, e logica impone che un'azione sigint avrebbe (probabilmente ha) interessato prioritariamente quell'area. In subordine sulla catena C4 e sulla difesa aerea, che nulla hanno a che fare che qualsiasi cosa potesse ruotare intorno ad IKA quella notte.
Queste ipotesi o si fanno suffragate da evidenze o si scade nel cospirazionismo. Questa storiella la raccontano in questo momento in Iran cercando - senza grandi speranze - di alimentare la solita e stantia narrativa della responsabilità esterna.
 

Nibbio

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EASA ha appena rilasciato una CZIB per l'IRAN valida fono al 16/07/2020

COLOGNE, January 16, 2020 - The European Union Aviation Safety Agency today issued a Conflict Zone Information Bulletin (CZIB) recommending that flights over Iran be avoided at levels lower than 25,000 feet. The CZIB is valid until 16/07/2020 and reflects the conclusions of the EU Integrated Aviation Security Risk Assessment Group, which comprises EASA, the European Commission, European External Action Service and the EU Member States.
The CZIB is based on a deep analysis by the EU Integrated Aviation Security Risk Assessment Group of all available information. It states: “Due to the hazardous security situation, and poor coordination between civil aviation and military operations, there is a risk of misidentification of civil aircraft. Due to the presence of advanced air-defence systems, it is advised to be cautious with the risk associated to civil aviation. The risk to operations is assessed to be HIGH for Flight Levels below 250.”
As the situation in Iran is currently very dynamic, a further more restrictive recommendation, issued on 11/01/2020 by EASA and the European Commission, also remains in place. This recommendation states that overflights of Iran at all levels should be avoided until further notice, as a precautionary measure. This recommendation was issued to EU National Aviation Authorities in response to Iran’s admission that it had accidentally shot down passenger aircraft PS-752. This recommendation does not have the more formal status or fixed time limitation of a Conflict Zone Information Bulletin and may therefore be adjusted quickly, as appropriate, in response to any new information as it becomes available. EASA continues to monitor the situation closely.
The thoughts of the European Union Aviation Safety Agency and its staff are with the families and friends of those who lost their lives in the crash of Ukraine International Airlines flight PS-752.
 

Nibbio

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Francia/Ginevra
Per chi no lo sapesse le CZIB (Conflit zone information bulletin) rilasciate da EASA non sono obbligazioni per i singoli stati memebri ma solo raccomandazioni:

Please note that both the CZIB and the recommendation to the Member States are non-mandatory and non-binding. CZIBs represent a formal assessment of a threat to the safety of aviation but cannot have mandatory status. They are intended to provide guidance to the National Aviation Authorities and civilian aircraft operators to ensure the safety and security of aviation in the region. For ease of reference, the various statements made by EASA in response to media enquiries on this subject since the crash of flight PS-752 on 08/01/2020: Recent media statements by EASA with respect to Iran/Iraq airspace
 

belumosi

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L'azione missilistica iraniana è stata lanciata dalla provincia di Kermanshah, a circa 600 Km da Tehran, e logica impone che un'azione sigint avrebbe (probabilmente ha) interessato prioritariamente quell'area. In subordine sulla catena C4 e sulla difesa aerea, che nulla hanno a che fare che qualsiasi cosa potesse ruotare intorno ad IKA quella notte.
Queste ipotesi o si fanno suffragate da evidenze o si scade nel cospirazionismo. Questa storiella la raccontano in questo momento in Iran cercando - senza grandi speranze - di alimentare la solita e stantia narrativa della responsabilità esterna.
Però anche lasciando fuori il cospirazionismo, qualcosa di particolare deve essere successo.
L'aereo era ben identificabile e stava seguendo la rotta prevista, in salita. Quindi non costituiva una minaccia impellente a prescindere.
Se escludiamo l'azione di un singolo pazzo (e premesso che non ho idea se un singolo fuori controllo possa sparare due missili in piena autonomia), l'unica cosa logica da supporre è che gli iraniani abbiano percepito una minaccia talmente grave ed impellente da suggerire il lancio di due missili.
Credo che la chiave di tutto sia capire cosa abbia indotto gli iraniani a "vedere" una situazione così diversa da quella reale.
 

nicolap

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Però anche lasciando fuori il cospirazionismo, qualcosa di particolare deve essere successo.
L'aereo era ben identificabile e stava seguendo la rotta prevista, in salita. Quindi non costituiva una minaccia impellente a prescindere.
Se escludiamo l'azione di un singolo pazzo (e premesso che non ho idea se un singolo fuori controllo possa sparare due missili in piena autonomia), l'unica cosa logica da supporre è che gli iraniani abbiano percepito una minaccia talmente grave ed impellente da suggerire il lancio di due missili.
Credo che la chiave di tutto sia capire cosa abbia indotto gli iraniani a "vedere" una situazione così diversa da quella reale.
Come in ogni incidente, c'è una catena di errori che determina il fatto. Anche in questo caso con ogni probabilità è questa la dinamica. Cosa sia effettivamente accaduto lo sapremo al termine dell'inchiesta.
È chiaro che qualcosa di anomalo sia accaduto, e l'inchiesta cercherà di spiegarlo. Come ci lamentiamo delle ipotesi strampalate ogni qualvolta si commenta a caldo un incidente, stessa cautela - anzi maggiore - dobbiamo adottare in questa circostanza.
La voce del jamming viene dall'Iran, non è suffragata da alcuna evidenza e - almeno in termini logici - è gravata dal sospetto di voler attribuire a qualcuno esterno al paese le responsabilità. Poi, magari tra un mese o un anno, potrà venire anche confermata dalle evidenze tecniche di un'inchiesta, ma allo stato attuale ha la stessa valenza dell'abbattimento da mezzo alieno.
Nota di colore: sempre da fonte iraniana circola in questi giorni un documento su carta del DoD che parla di 150 morti circa negli attacchi alle basi nell'Ambar e nel Kurdistan. A voi il giudizio.
 

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Però anche lasciando fuori il cospirazionismo, qualcosa di particolare deve essere successo.
L'aereo era ben identificabile e stava seguendo la rotta prevista, in salita. Quindi non costituiva una minaccia impellente a prescindere.
Se escludiamo l'azione di un singolo pazzo (e premesso che non ho idea se un singolo fuori controllo possa sparare due missili in piena autonomia), l'unica cosa logica da supporre è che gli iraniani abbiano percepito una minaccia talmente grave ed impellente da suggerire il lancio di due missili.
Credo che la chiave di tutto sia capire cosa abbia indotto gli iraniani a "vedere" una situazione così diversa da quella reale.
Il caso della USS Vicennes (il libro di Michael Axworthy, Revolutionary Iran, ne parla bene) offre alcuni parallelismi: da un lato c'erano fattori tecnici (dei bug, o meglio delle "features" come li definiscono i miei colleghi informatici) nel sistema Aegis; da un altro errore umano; poi c'erano anche fattori ambientali (buio) e infine una specie di pressione psicologica che ha praticamente convinto chi doveva decidere che un A300 in salita era un Tomcat in attacco.
 

Paolo_61

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Come in ogni incidente, c'è una catena di errori che determina il fatto. Anche in questo caso con ogni probabilità è questa la dinamica. Cosa sia effettivamente accaduto lo sapremo al termine dell'inchiesta.
È chiaro che qualcosa di anomalo sia accaduto, e l'inchiesta cercherà di spiegarlo. Come ci lamentiamo delle ipotesi strampalate ogni qualvolta si commenta a caldo un incidente, stessa cautela - anzi maggiore - dobbiamo adottare in questa circostanza.
La voce del jamming viene dall'Iran, non è suffragata da alcuna evidenza e - almeno in termini logici - è gravata dal sospetto di voler attribuire a qualcuno esterno al paese le responsabilità. Poi, magari tra un mese o un anno, potrà venire anche confermata dalle evidenze tecniche di un'inchiesta, ma allo stato attuale ha la stessa valenza dell'abbattimento da mezzo alieno.
Nota di colore: sempre da fonte iraniana circola in questi giorni un documento su carta del DoD che parla di 150 morti circa negli attacchi alle basi nell'Ambar e nel Kurdistan. A voi il giudizio.
Purtroppo non sono particolarmente ottimista sugli esiti dell'inchiesta ufficiale. Temo ci sarà poca voglia di esporre in pubblico la struttura e i tempi di reazione della catena di comando (informazione strategicamente molto più importante delle frequenze usate dai radar o la dislocazione fisica dei sistemi d'arma).
 

nicolap

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Purtroppo non sono particolarmente ottimista sugli esiti dell'inchiesta ufficiale. Temo ci sarà poca voglia di esporre in pubblico la struttura e i tempi di reazione della catena di comando (informazione strategicamente molto più importante delle frequenze usate dai radar o la dislocazione fisica dei sistemi d'arma).
Senza dubbio. Il governo è però interessato ad utilizzare il caso anche per ridimensionare il ruolo di alcune componenti della difesa, quindi sarà interessante vedere cosa diranno.
 

Marilson

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Senza dubbio. Il governo è però interessato ad utilizzare il caso anche per ridimensionare il ruolo di alcune componenti della difesa, quindi sarà interessante vedere cosa diranno.
corretto. Quello che molti non percepiscono e' l'enorme tensione interna tra le file piu' oltransiste, nazionaliste ed estremiste (leggasi guardie rivoluzionarie) e le ali piu' moderate del governo. Lo stesso Rouhani e' considerato un moderato. Che l'eventuale cappellata sia stata fatta dalle guarde rivoluzionarie non c'e' ombra di dubbio, tuttavia le comunita' di expat iraniani all'estero e in particolar modo i dissidenti, sostengono che l'aereo sia stato invece abbattuto volontariamente. Mi sfuggono pero' quali siano gli eventuali vantaggi per il regime. In ogni caso, queste discussioni non hanno nulla a che vedere con il tema dell'aviazione civile.
 

Lukem3d

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https://www.lantidiplomatico.it/det...cco_delliran_alle_basi_statunitensi/82_32638/

Secondo i Russi al momento dell'abbattimento dell'aereo civile ci sarebbero stati 6 F35 americani in volo ai confini dello spazio aereo iraniano, per questo la difesa aerea era in stato di massima allerta. considerando che gli f35 sono aerei che lasciano una traccia radar molto difficile da rilevare e che teoricamente si sarebbero anche potuti infiltrare sopra theran senza essere rilevati dalla difesa aerea esterna ( come avvenuto in passato per gli f35 israeliani https://www.lastampa.it/esteri/2019...mente-nello-spazio-aereo-dell-iran-1.37200348 ) immagino che l'ansia dell'equipaggio del Tor 2 che in caso avrebbe avuto solo pochi secondi per abbattere l'aereo che dovesse essere sfuggito eventualmente agli altri radar , possa aver giocato un terribile scherzo... Comunque obiettivamente non era una situazione in cui mi sarei trovato molto tranquillo su un aereo, magari l'iran avrebbe anche potuto chiudere per alcune ore il proprio spazio aereo nelle ore immediatamente successive all'attacco..