Thread Alitalia dal 1 settembre 2014


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Guarda che gli 'emigrati che rientrano a casa' non descrive nulla, come parlare di 'italiani, ecc.' non descrive nulla. Ci sono stereotipi (o generalizzazioni di massima come si direbbe in Inglese politically correct) e c'e' la realta'. Gli emigrati italiani appartengono ad ogni possible categoria e rappresentano una vasta gamma di... (sostituisci ai puntini una delle seguenti parole a scelta: ceto, censo, professioni, cultura, cafonaggine, irascibilita', carnagione, altezza, peso...)
Il concetto era proprio quello di esulare da stereotipi (italiano cafone, inglese e tedesco "signore").
Non ho fatto classifiche di merito.
 
La colpa non è poi nemmeno di AZ, ma di questo assurdo modo di concepire la regolamentazione del lavoro. Se in passato si fosse dato qualche sonoro calcio in culo ai sindacati, non ci troveremmo oggi in questa penosa situazione. Partiamo invece oggi da zero, come un paese che esce distrutto da un conflitto.
La regolamentazione di buona parte degli ammortizzatori sociali con fondo volo e mobilità lunga sono leggi varate dal buon SB per rabbonire esuberi e sindacati al tempo della nascita di CAI. E' evidente che se un'azienda ha potere sufficiente per imporre leggi a proprio beneficio, ci troveremo sempre di fronte ad un quadro normativo profondamente ingiusto messo in piedi solo per tutelare interessi particolari.
Purtroppo non condivido il fatto che partiamo da zero. Noi non esistiamo più. Siamo solo lo strumento che EY userà per tentare di fare affari in Europa (oltre che ad AUH).
Senza dignità, senza potere, senza nient'altro che il ricordo di ciò che sarebbe potuto essere.
Guardiamo le cose con disincanto: quali prospettive può avere davvero AZ? Ha appena deciso di chiudere AP. Evidentemente renderla efficiente tagliando i costi è una strada che non è stata nemmeno presa in considerazione. Se altri subentreranno in quelle rotte, ci sarà da domandarsi come riusciranno a far quadrare i conti.
Ma sul forum mi tocca perfino di leggere che tanti degli orfani dei voli segati, faranno scalo in massa in quella perla che è FCO rimanendo fedeli ad AZ...
Gli emiratini ci hanno promesso ben 7 WB (probabilmente usati...) entro il 2017. Cosa che pur andando nella giusta direzione, non può che avere l'effetto di un'aspirina per un malato terminale.
In compenso possiamo giocarci le paxxe che l'aspirazione verso il Golfo comincerà subito. Per quella gli aerei non mancano mai.
La concorrenza sul breve-medio raggio sta mordendo a FCO come non mai e si può star certi che gli spazi sul ptp per AZ si ridurranno sempre di più e in fretta. La cura sarebbe una vigorosa iniezione di LR per aumentare la componente in transito, ma questa non sembra essere l'intenzione di EY se non in maniera minima.
E' da notare inoltre che i recenti miglioramenti che sembrano esserci stati nella gestione di AZ, non serviranno a farle guadagnare più di tanto terreno sulla migliore concorrenza. Perchè nel frattempo anche quest'ultima si è efficientata ulteriormente e potrà probabilmente mantenere le distanze.
E questo sarà un grosso problema. Perchè il mix tra la perdita di tutto il cross-country, la concorrenza LC su FCO e il modestissimo LR destinato a crescere poco, non lascia spazio a grandi speranze.
Si stanno magnificando le sinergie con AB, ma faccio molta fatica a pensare che frotte di tedeschi scenderanno a FCO per volare LR by AZ. Forse qualcosa sul Sud America, ma credo poco altro.
Un'altra grande criticità di AZ, è che molto spesso riesce ad essere profittevole solo nelle rotte protette dai bilaterali. Siccome è in atto una sempre maggior liberalizzazione dei mercati, la compagnia è destinata prima o poi subire i colpi della concorrenza anche su quel fronte. Quanto costerà ad esempio ad AZ l'open sky Europa-Israele in vigore dal 2018? Visto il peso della FCO-TLV, credo non poco. Anche al netto dei transiti.
Qualche considerazione anche su EY. Per pure ragioni di comodo, in Italia le si è dato un credito praticamente illimitato. Nel momento in cui ha deciso di rilevare il 49% di AZ, è in pratica assurta al ruolo di compagnia "santa", che nulla sbaglia e tutto può. Anzi, ormai sembra patrimonio nazionale. In realtà come risultati finanziari ha fatto benino (ma non benissimo) a casa propria (tasse zero e petrolio gratis), mentre mi pare che al momento non abbia risanato nessuna delle compagnie partecipate. E mi sembra che nessuna abbia visto implementati particolari piani di sviluppo di flotta e network.
Il che non significa che James e soci siano incapaci, ma che il credito illimitato che si è scelto di concedere ad EY, al momento fatichi a trovare forti giustificazioni nel pregresso della compagnia araba. Ovviamente AZ è poi solo una pedina delle relazioni tra l'Italia e l'emirato, con quest'ultimo a caccia di potere economico (e di riflesso politico) nei vari staterelli europei più infognati nella crisi, ma vanagloriosamente impegnati a mantenere alto il vessillo alato di bandiera.
Tra l'altro i rapporti di forza si sono visti durante le trattative, quando più di un esponente italiano ha rischiato di fratturarsi lo sterno col mento a causa del vigoroso annuire a qualsiasi cosa chiesta o dichiarata che provenisse da Abu Dhabi.
Così da buon popolo storicamente gattopardesco e voltagabbana, abbiamo celebrato con una grande festa la nostra colonizzazione aviatoria.
E per l'ennesima volta nella nostra storia, ci ostiniamo a credere a tutti i costi che lo straniero venga a fare la guerra in nostro favore e non nel proprio interesse.
Ma noi italiani siamo fatti così.
 
Ultima modifica:
Perdonami, ma l'italiano non è ancora una opinione, dove è la connessione emigranti-cafoni? Quello che ho precisato a Mobius è che piuttosto che stereotipare per nazionalità (italiani cafoni, inglesi e tedeschi "signori") ci possono essere innumerevoli fattori e fra l'altro si troveranno sempre eccezioni allo stereotipo.
Proprio perchè non è un'opinione, si parlava di cafoni (#479), e tra le varie propensioni (di chi, se non hai scritto un altro soggetto?), hai inserito "emigrati".
Forse hai scritto di fretta, ma se il senso era un altro meglio così.
 
Siamo solo lo strumento che EY userà per tentare di fare affari in Europa (oltre che ad AUH).
Senza dignità, senza potere, senza nient'altro che il ricordo di ciò che avrebbe potuto essere.
Guardiamo le cose con disincanto: quali prospettive può avere davvero AZ? Ha appena deciso di chiudere AP. Evidentemente renderla efficiente tagliando i costi è una strada che non è stata nemmeno presa in considerazione. Se altri subentreranno in quelle rotte, ci sarà da domandarsi come riusciranno a far quadrare i conti.
Ma sul forum mi tocca perfino di leggere che tanti degli orfani dei voli segati, faranno scalo in massa in quella perla che è FCO rimanendo fedeli ad AZ...
Gli emiratini ci hanno promesso ben 7 WB (probabilmente usati...) entro il 2017. Cosa che pur andando nella giusta direzione, non può avere che l'effetto di un'aspirina per un malato terminale.
In compenso possiamo giocarci le paxxe che l'aspirazione verso il Golfo comincerà subito. Per quella gli aerei non mancano mai.
La concorrenza sul breve-medio raggio sta mordendo a FCO come non mai e si può star certi che gli spazi sul ptp per AZ si ridurranno sempre di più e in fretta. La cura sarebbe una vigorosa iniezione di LR per aumentare la componente in transito, ma questa non sembra essere l'intenzione di EY se non in maniera minima.
E' da notare inoltre che i recenti miglioramenti che sembrano esserci stati nella gestione di AZ, non serviranno a farle guadagnare più di tanto terreno sulla migliore concorrenza. Perchè nel frattempo anche quest'ultima si è efficientata ulteriormente e potrà probabilmente mantenere le distanze.
E questo sarà un grosso problema. Perchè il mix tra la perdita di tutto il cross-country, la concorrenza LC su FCO e il modestissimo LR destinato a crescere poco, non lascia spazio a grandi speranze.
Si stanno magnificando le sinergie con AB, ma faccio molta fatica a pensare che frotte di tedeschi scenderanno a FCO per volare LR by AZ. Forse qualcosa sul Sud America, ma credo poco altro.
Un'altra grande criticità di AZ, è che molto spesso riesce ad essere profittevole solo nelle rotte protette dai bilaterali. Siccome è in atto una sempre maggior liberalizzazione dei mercati, la compagnia è destinata prima o poi subire i colpi della concorrenza anche su quel fronte. Quanto costerà ad esempio ad AZ l'open sky Europa-Israele in vigore dal 2018? Visto il peso della FCO-TLV, credo non poco. Anche al netto dei transiti.
Qualche considerazione anche su EY. Per pure ragioni di comodo, in Italia le si è dato un credito praticamente illimitato. Nel momento in cui ha deciso di rilevare il 49% di AZ, è in pratica assurta al ruolo di compagnia "santa", che nulla sbaglia e tutto può. Anzi, ormai sembra patrimonio nazionale. In realtà come risultati finanziari ha fatto benino (ma non benissimo) a casa propria (tasse zero e petrolio gratis), mentre mi pare che al momento non abbia risanato nessuna delle compagnie partecipate. E mi sembra che nessuna abbia visto implementati particolari piani di sviluppo di flotta e network.
Il che non significa che James e soci siano incapaci, ma che il credito illimitato che si è scelto di concedere ad EY, al momento fatica a trovare forti giustificazioni nel pregresso della compagnia araba. Ovviamente AZ è poi solo una pedina delle relazioni tra l'Italia e l'emirato, con quest'ultimo a caccia di potere economico (e di riflesso politico) nei vari staterelli europei più infognati nella crisi, ma vanagloriosamente impegnati a mantenere alto il vessillo alato di bandiera.
Tra l'altro i rapporti di forza si sono visti durante le trattative, quando più di un esponente italiano ha rischiato di fratturarsi lo sterno col mento a causa del vigoroso annuire a qualsiasi cosa chiesta o dichiarata che provenisse da Abu Dhabi.
Così da buon popolo storicamente gattopardesco e voltagabbana, abbiamo festeggiato con una grande festa la nostra colonizzazione aviatoria.
E per l'ennesima volta nella nostra storia, vogliamo a tutti costi credere che lo straniero venga a fare la guerra in nostro favore e non nel proprio interesse.
Ma noi italiani siamo fatti così.

Venti minuti di applausi
 
Capisco che per gli italiani sia difficile, ma dopo Ventimiglia, Trieste e il Brennero ci sono molti altri mondi selvaggi ed inesplorati dove poter lavorare. Certo, mammà è a casa, la pasta non la fanno bene, il sugo non sa di nulla, la gazzetta dello sport non si trova nei posti selvaggi come la Svezia, e così via. Tutte privazioni non facili da sopportare.

Beh...le stesse parole potrebbero valere per questi cadet.....
 
Attivati programmi per laureati con il massimo dei voti.

Alitalia e Etihad Airways sono lieti di annunciare il prossimo lancio di tre nuovi programmi di training professionale di lungo periodo progettati con l’intento di formare futuri leader di aziende di trasporto aereo e "mostrare al mondo il meglio dell’Italia". Siamo lieti di invitare persone dinamiche e dotate di energia e talento, a partecipare a questi prestigiosi programmi.

PROGRAMMA PER ALLIEVO PILOTA
Un programma di training della durata di 30 mesi che consente di diventare un pilota totalmente qualificato (licenza di pilota commerciale e ATPL Frozen).

PROGRAMMA DI SVILUPPO PROFESSIONALE PER INGEGNERI
Un programma pratico di 2 anni volto a fornire tutte le competenze tecniche necessarie per intraprendere una carriera stimolante nell’area dell’ingegneria Aeronautica.

PROGRAMMA DI SVILUPPO PROFESSIONALE PER LAUREATI
Il programma, con sede ad Abu Dhabi, sarà sviluppato e gestito da Etihad Airways. Attraverso un programma d’aula e di attività pratiche, saranno acquisite le competenze necessarie per svolgere ruoli manageriali nell’ambito del trasporto aereo.

I programmi, che saranno avviati nel primo trimestre 2015, hanno esclusiva finalità formativa e non comportano alcun impegno all’assunzione da parte di nessuna delle due Società.

http://www.alitalia.com/it_it/news/alitalia-etihad-recruitment.html

MI sembra un'ottima iniziativa, almeno per il programma di sviluppo professionale per laureati.

In questo modo formeranno un team di persone, che saranno anche ottenute sotto osservazione per due anni, da fare poi rientrare in Italia e fare lavorare secondo standard internazionali.

Credo sia un passo necessario, se si vuole riformare la società anche nel modo interno di lavorare.
 
Proprio perchè non è un'opinione, si parlava di cafoni (#479), e tra le varie propensioni (di chi, se non hai scritto un altro soggetto?), hai inserito "emigrati".
Forse hai scritto di fretta, ma se il senso era un altro meglio così.
Forse hai letto in fretta, ho semplicemente elencato alcune distinzioni diverse dalla nazionalità. Non si parlava di cafoni ma di cafoni e signori. Come ho detto visto che lo scopo era superare uno stereotipo non ho fatto classifiche di merito. Stiamo comunque discutendo sul nulla.
 
Capisco che per gli italiani sia difficile, ma dopo Ventimiglia, Trieste e il Brennero ci sono molti altri mondi selvaggi ed inesplorati dove poter lavorare. Certo, mammà è a casa, la pasta non la fanno bene, il sugo non sa di nulla, la gazzetta dello sport non si trova nei posti selvaggi come la Svezia, e così via. Tutte privazioni non facili da sopportare.

Non è così che funziona Nicola.

Oramai sono anni ( almeno dal 2008 ) che l'italico aviatore ha cominciato a popolare i cieli stranieri, precedentemente appannaggio esclusivo degli Anglofoni.

Anzi proprio in EY ha trovato parcheggio il primo gruppo di transfughi ex Volare e Volareweb, per poi andare in Cina e trovare molti ex Windjet.

In EK addirittura sono quasi un centinaio tra ex AZ, IG, I9 etc etc
Per non palare di altrettanti quasi in Qatar.

Quindi lo stereotipo di italiano mandolino mamma e pastasciutta almeno per i Piloti è superato .

La considerazione che ho fatto è un'altra e la ribadisco, che senso ha per una compagnia ( minuscolo ) come AZ che ha lasciato a casa centinaia di Piloti , e qualche altro centinaio lo lascerà a breve, parlare di " Cadet Pilot" mi sembra quasi di prendere per il culo la gente.
 
La regolamentazione di buona parte degli ammortizzatori sociali con fondo volo e mobilità lunga sono leggi varate dal buon SB per rabbonire esuberi e sindacati al tempo della nascita di CAI. E' evidente che se un'azienda ha potere sufficiente per imporre leggi a proprio beneficio, ci troveremo sempre di fronte ad un quadro normativo profondamente ingiusto messo in piedi solo per tutelare interessi particolari.
Purtroppo non condivido il fatto che partiamo da zero. Noi non esistiamo più. Siamo solo lo strumento che EY userà per tentare di fare affari in Europa (oltre che ad AUH).
Senza dignità, senza potere, senza nient'altro che il ricordo di ciò che sarebbe potuto essere.
Guardiamo le cose con disincanto: quali prospettive può avere davvero AZ? Ha appena deciso di chiudere AP. Evidentemente renderla efficiente tagliando i costi è una strada che non è stata nemmeno presa in considerazione. Se altri subentreranno in quelle rotte, ci sarà da domandarsi come riusciranno a far quadrare i conti.
Ma sul forum mi tocca perfino di leggere che tanti degli orfani dei voli segati, faranno scalo in massa in quella perla che è FCO rimanendo fedeli ad AZ...
Gli emiratini ci hanno promesso ben 7 WB (probabilmente usati...) entro il 2017. Cosa che pur andando nella giusta direzione, non può che avere l'effetto di un'aspirina per un malato terminale.
In compenso possiamo giocarci le paxxe che l'aspirazione verso il Golfo comincerà subito. Per quella gli aerei non mancano mai.
La concorrenza sul breve-medio raggio sta mordendo a FCO come non mai e si può star certi che gli spazi sul ptp per AZ si ridurranno sempre di più e in fretta. La cura sarebbe una vigorosa iniezione di LR per aumentare la componente in transito, ma questa non sembra essere l'intenzione di EY se non in maniera minima.
E' da notare inoltre che i recenti miglioramenti che sembrano esserci stati nella gestione di AZ, non serviranno a farle guadagnare più di tanto terreno sulla migliore concorrenza. Perchè nel frattempo anche quest'ultima si è efficientata ulteriormente e potrà probabilmente mantenere le distanze.
E questo sarà un grosso problema. Perchè il mix tra la perdita di tutto il cross-country, la concorrenza LC su FCO e il modestissimo LR destinato a crescere poco, non lascia spazio a grandi speranze.
Si stanno magnificando le sinergie con AB, ma faccio molta fatica a pensare che frotte di tedeschi scenderanno a FCO per volare LR by AZ. Forse qualcosa sul Sud America, ma credo poco altro.
Un'altra grande criticità di AZ, è che molto spesso riesce ad essere profittevole solo nelle rotte protette dai bilaterali. Siccome è in atto una sempre maggior liberalizzazione dei mercati, la compagnia è destinata prima o poi subire i colpi della concorrenza anche su quel fronte. Quanto costerà ad esempio ad AZ l'open sky Europa-Israele in vigore dal 2018? Visto il peso della FCO-TLV, credo non poco. Anche al netto dei transiti.
Qualche considerazione anche su EY. Per pure ragioni di comodo, in Italia le si è dato un credito praticamente illimitato. Nel momento in cui ha deciso di rilevare il 49% di AZ, è in pratica assurta al ruolo di compagnia "santa", che nulla sbaglia e tutto può. Anzi, ormai sembra patrimonio nazionale. In realtà come risultati finanziari ha fatto benino (ma non benissimo) a casa propria (tasse zero e petrolio gratis), mentre mi pare che al momento non abbia risanato nessuna delle compagnie partecipate. E mi sembra che nessuna abbia visto implementati particolari piani di sviluppo di flotta e network.
Il che non significa che James e soci siano incapaci, ma che il credito illimitato che si è scelto di concedere ad EY, al momento fatichi a trovare forti giustificazioni nel pregresso della compagnia araba. Ovviamente AZ è poi solo una pedina delle relazioni tra l'Italia e l'emirato, con quest'ultimo a caccia di potere economico (e di riflesso politico) nei vari staterelli europei più infognati nella crisi, ma vanagloriosamente impegnati a mantenere alto il vessillo alato di bandiera.
Tra l'altro i rapporti di forza si sono visti durante le trattative, quando più di un esponente italiano ha rischiato di fratturarsi lo sterno col mento a causa del vigoroso annuire a qualsiasi cosa chiesta o dichiarata che provenisse da Abu Dhabi.
Così da buon popolo storicamente gattopardesco e voltagabbana, abbiamo celebrato con una grande festa la nostra colonizzazione aviatoria.
E per l'ennesima volta nella nostra storia, ci ostiniamo a credere a tutti i costi che lo straniero venga a fare la guerra in nostro favore e non nel proprio interesse.
Ma noi italiani siamo fatti così.

Venti minuti di applausi

tutto bello pero'...

AZ da sola non poteva continuare ad esistere. D'altra parte non mi sembra che il "tutti a casa si ricomincia da capo" fosse proponibile (anche se mi sarebbe piaciuto). A questo punto voi cosa proponete?
 
Non è così che funziona Nicola.

Oramai sono anni ( almeno dal 2008 ) che l'italico aviatore ha cominciato a popolare i cieli stranieri, precedentemente appannaggio esclusivo degli Anglofoni.

Anzi proprio in EY ha trovato parcheggio il primo gruppo di transfughi ex Volare e Volareweb, per poi andare in Cina e trovare molti ex Windjet.

In EK addirittura sono quasi un centinaio tra ex AZ, IG, I9 etc etc
Per non palare di altrettanti quasi in Qatar.

Quindi lo stereotipo di italiano mandolino mamma e pastasciutta almeno per i Piloti è superato .

La considerazione che ho fatto è un'altra e la ribadisco, che senso ha per una compagnia ( minuscolo ) come AZ che ha lasciato a casa centinaia di Piloti , e qualche altro centinaio lo lascerà a breve, parlare di " Cadet Pilot" mi sembra quasi di prendere per il culo la gente.

Che ci siano piloti italiani in giro per il mondo è indubbio, che siano tanti ho dei dubbi. Lo confermano le numerose lagne spesso lette su questo forum.
Peccato, perchè essere non-stanziali è secondo me oggigiorno un'imperativo professionale.

Il discorso vale ovviamente per qualsiasi categoria professionale. L'Italiano non si sposta, se non in rare occasioni.
 
Che ci siano piloti italiani in giro per il mondo è indubbio, che siano tanti ho dei dubbi. Lo confermano le numerose lagne spesso lette su questo forum.
Peccato, perchè essere non-stanziali è secondo me oggigiorno un'imperativo professionale.

Il discorso vale ovviamente per qualsiasi categoria professionale. L'Italiano non si sposta, se non in rare occasioni.

Non solo sono tanti, ma visto che oramai nessuna compagnia( minuscolo) italiota assume più , chiunque frequenta una scuola di volo in italia ( minuscolo) o comunque Italiano che sia ,ha la certezza che dovrà lavorare all'estero.
 
AZ da sola non poteva continuare ad esistere. D'altra parte non mi sembra che il "tutti a casa si ricomincia da capo" fosse proponibile (anche se mi sarebbe piaciuto).
Non sono un fautore dello stand alone a tutti i costi, anche se imho AZ avrebbe avuto dimensioni e mercato tali da poter sostenere anche quella posizione. Una valida alternativa poteva essere la fusione o anche l'acquisizione da parte di una compagnia più grande, ma proponendosi come un'azienda sana che si va ad integrare in un determinato contesto per poter crescere meglio e guadagnare di più.
Con AZ siamo di fronte ad una comparsata durata 6 anni, non un giorno. Durante i quali c'è stata una costante emorragia finanziaria alla quale non si è mai voluto porre rimedio per non avere rogne con dipendenti, sindacati, fornitori, politici e potentati vari. AZ è stata guardata morire da tutti nella più totale indifferenza, in base probabilmente all'assunto che comunque sarebbe stata salvata. A qualsiasi costo. E purtroppo così è stato.
Il problema è che chi cede una compagnia fallita, ha potere contrattuale pari a zero. Anzi, visto che AZ continua a stra-perdere soldi, il potere contrattuale è sotto zero... Quindi il discorso strategico di quella che secondo Lupi sarà una delle più grandi compagnie del mondo, si è ridotto ad una supplica: "caro emiro, prendi sotto il tuo forte braccio AZ e falla sopravvivere. Per noi politici sarebbe una tragedia se fallisse. Ci faremmo una figura di merxa colossale ed avremmo decine di migliaia di neo-disoccupati in piazza a rompere i coxlioni. In cambio convinciamo i soci italiani a investire o prestare (meglio dire regalare) altri soldi, modifichiamo le leggi per favorire AZ, magari troviamo sottobanco qualche altra compensazione, ma AZ NON deve fallire. Allora emiro, ce la dai una mano? Vedrai che sapremo esserti riconoscenti..."
A questo punto voi cosa proponete?
A questo punto non rimane che sperare che io stia sbagliando tutto. Perchè una marionetta può essere sapientemente manovrata, ma non può avere vita propria. Rimane sempre un oggetto nelle mani di qualcun altro che può farne ciò che meglio crede.
Ma a prescindere da tutti questi concetti nazional-filosofici, è proprio il piano industriale che sembra, ripeto sembra prospettarsi, che mi induce al pessimismo. Per le ragioni che ho scritto prima.
 
Non solo sono tanti, ma visto che oramai nessuna compagnia( minuscolo) italiota assume più , chiunque frequenta una scuola di volo in italia ( minuscolo) o comunque Italiano che sia ,ha la certezza che dovrà lavorare all'estero.

Credo che ci divida la concezione del "tanto".
 
Credo che ci divida la concezione del "tanto".

Credo che la cifra dei Piloti Professionisti regolarmente operanti nel comparto Aereo ( quindi Elicotteri esclusi ) sia di circa 4000 persone , direi che attualmente operino all'estero circa il 10% , pochi , tanti, non saprei, ma rapportali ad altre professioni e vedi che sicuramente il numero diventa importante.
 
La regolamentazione di buona parte degli ammortizzatori sociali con fondo volo e mobilità lunga sono leggi varate dal buon SB per rabbonire esuberi e sindacati al tempo della nascita di CAI. E' evidente che se un'azienda ha potere sufficiente per imporre leggi a proprio beneficio, ci troveremo sempre di fronte ad un quadro normativo profondamente ingiusto messo in piedi solo per tutelare interessi particolari.
Purtroppo non condivido il fatto che partiamo da zero. Noi non esistiamo più. Siamo solo lo strumento che EY userà per tentare di fare affari in Europa (oltre che ad AUH).
Senza dignità, senza potere, senza nient'altro che il ricordo di ciò che sarebbe potuto essere.
Guardiamo le cose con disincanto: quali prospettive può avere davvero AZ? Ha appena deciso di chiudere AP. Evidentemente renderla efficiente tagliando i costi è una strada che non è stata nemmeno presa in considerazione. Se altri subentreranno in quelle rotte, ci sarà da domandarsi come riusciranno a far quadrare i conti.
Ma sul forum mi tocca perfino di leggere che tanti degli orfani dei voli segati, faranno scalo in massa in quella perla che è FCO rimanendo fedeli ad AZ...
Gli emiratini ci hanno promesso ben 7 WB (probabilmente usati...) entro il 2017. Cosa che pur andando nella giusta direzione, non può che avere l'effetto di un'aspirina per un malato terminale.
In compenso possiamo giocarci le paxxe che l'aspirazione verso il Golfo comincerà subito. Per quella gli aerei non mancano mai.
La concorrenza sul breve-medio raggio sta mordendo a FCO come non mai e si può star certi che gli spazi sul ptp per AZ si ridurranno sempre di più e in fretta. La cura sarebbe una vigorosa iniezione di LR per aumentare la componente in transito, ma questa non sembra essere l'intenzione di EY se non in maniera minima.
E' da notare inoltre che i recenti miglioramenti che sembrano esserci stati nella gestione di AZ, non serviranno a farle guadagnare più di tanto terreno sulla migliore concorrenza. Perchè nel frattempo anche quest'ultima si è efficientata ulteriormente e potrà probabilmente mantenere le distanze.
E questo sarà un grosso problema. Perchè il mix tra la perdita di tutto il cross-country, la concorrenza LC su FCO e il modestissimo LR destinato a crescere poco, non lascia spazio a grandi speranze.
Si stanno magnificando le sinergie con AB, ma faccio molta fatica a pensare che frotte di tedeschi scenderanno a FCO per volare LR by AZ. Forse qualcosa sul Sud America, ma credo poco altro.
Un'altra grande criticità di AZ, è che molto spesso riesce ad essere profittevole solo nelle rotte protette dai bilaterali. Siccome è in atto una sempre maggior liberalizzazione dei mercati, la compagnia è destinata prima o poi subire i colpi della concorrenza anche su quel fronte. Quanto costerà ad esempio ad AZ l'open sky Europa-Israele in vigore dal 2018? Visto il peso della FCO-TLV, credo non poco. Anche al netto dei transiti.
Qualche considerazione anche su EY. Per pure ragioni di comodo, in Italia le si è dato un credito praticamente illimitato. Nel momento in cui ha deciso di rilevare il 49% di AZ, è in pratica assurta al ruolo di compagnia "santa", che nulla sbaglia e tutto può. Anzi, ormai sembra patrimonio nazionale. In realtà come risultati finanziari ha fatto benino (ma non benissimo) a casa propria (tasse zero e petrolio gratis), mentre mi pare che al momento non abbia risanato nessuna delle compagnie partecipate. E mi sembra che nessuna abbia visto implementati particolari piani di sviluppo di flotta e network.
Il che non significa che James e soci siano incapaci, ma che il credito illimitato che si è scelto di concedere ad EY, al momento fatichi a trovare forti giustificazioni nel pregresso della compagnia araba. Ovviamente AZ è poi solo una pedina delle relazioni tra l'Italia e l'emirato, con quest'ultimo a caccia di potere economico (e di riflesso politico) nei vari staterelli europei più infognati nella crisi, ma vanagloriosamente impegnati a mantenere alto il vessillo alato di bandiera.
Tra l'altro i rapporti di forza si sono visti durante le trattative, quando più di un esponente italiano ha rischiato di fratturarsi lo sterno col mento a causa del vigoroso annuire a qualsiasi cosa chiesta o dichiarata che provenisse da Abu Dhabi.
Così da buon popolo storicamente gattopardesco e voltagabbana, abbiamo celebrato con una grande festa la nostra colonizzazione aviatoria.
E per l'ennesima volta nella nostra storia, ci ostiniamo a credere a tutti i costi che lo straniero venga a fare la guerra in nostro favore e non nel proprio interesse.
Ma noi italiani siamo fatti così.

Non credo esistessero alternative "credibili" ad EY, al punto in cui si era arrivati.
Il tentativo di farla rimanere Italiana lo si era già fatto ed ha portato ad una delle forse peggiori pagine della storia di AZ....ed una "ri-nazionalizzazione" era tanto antistorica quanto, probabilmente, non risolutiva.

In un mondo Globalizzato, è meglio un azienda straniera che mantiene o crea dei posti di lavoro nel tuo territorio, di un azienda nazionale che produce e dà lavoro prevalentemente all'estero.

Quindi con EY...i posti di lavoro si son salvati, il Know-How è stato preservato....e probabilmente si riuscirà nell'impresa di rendere AZ sostenibile. Si poteva fare di meglio? Al momento attuale no. Forse 15 o 20 anni fà SI......ma è inutile vivere sempre nel passato....
 
....Quindi con EY...i posti di lavoro si son salvati, il Know-How è stato preservato....e probabilmente si riuscirà nell'impresa di rendere AZ sostenibile. Si poteva fare di meglio? Al momento attuale no. Forse 15 o 20 anni fà SI......ma è inutile vivere sempre nel passato....
Sono sostanzialmente d'accordo. Anche nel 2008 si poteva fare di meglio, non con AF ma con LH. Solo che i tedeschi avevano posto una precondizione che la politica italiana (e soprattutto milanese) non era in grado di accettare. E così il famoso fax, tanto atteso, non è maimarrivato e l'unica alleanza possibile è stata quella con AF. ma rimpiangere quello che si sarebbe potuto fare è oggininutile, ovviamente.
 
Credo che la cifra dei Piloti Professionisti regolarmente operanti nel comparto Aereo ( quindi Elicotteri esclusi ) sia di circa 4000 persone , direi che attualmente operino all'estero circa il 10% , pochi , tanti, non saprei, ma rapportali ad altre professioni e vedi che sicuramente il numero diventa importante.

Sono 4 gatti, così come 4 gatti sono quelli che lavorano all'estero negli altri comparti professionali.
 
Stato
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