Thread Alitalia dal 1 settembre 2014


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Sono 4 gatti, così come 4 gatti sono quelli che lavorano all'estero negli altri comparti professionali.

No Nicola.
Scusa ma non è così.
I medici in Italia sono circa 350.000 ( trecentocinquantamila) , mi vuoi dire che 35.000 lavorano all'estero?
Gli Avvocati sono circa 230.000( duecentotrentamila) , mi vuoi dire che 23.000 lavorano all'estero?

Il comparto aereo in italia vive una realtà ( triste) tutta sua .
 
No Nicola.
Scusa ma non è così.
I medici in Italia sono circa 350.000 ( trecentocinquantamila) , mi vuoi dire che 35.000 lavorano all'estero?
Gli Avvocati sono circa 230.000( duecentotrentamila) , mi vuoi dire che 23.000 lavorano all'estero?

Il comparto aereo in italia vive una realtà ( triste) tutta sua .

Un Pilota ha una professionalità spendibile anche all'estero. Questo credo sia un vantaggio non uno svantaggio.
 
Sono 4 gatti, così come 4 gatti sono quelli che lavorano all'estero negli altri comparti professionali.

Una conoscenza appropriata della lingua Inglese è il gap insormontabile da colmare.

Mi sono operato in Olanda, ed al ritorno in Italia avrei dovuto seguire una terapia appropriata.....come suggerito sul referto stilato in lingua Inglese dai Medici Olandesi.

Inutile dire che, presentatomi presso la USL locale.....nessuno era in grado di interpretare lo scritto in questione.....
 
I medici in Italia sono circa 350.000 ( trecentocinquantamila) , mi vuoi dire che 35.000 lavorano all'estero?

Molto plausibile.
L'attuale sistema per l'accesso alla specializzazione prevede 5500 borse di studio a fronte di un numero di laureandi l'anno compreso tra i 7500 e gli 8500, pertanto 2-3000 persone l'anno, dopo che lo stato ha investito su di loro più di 46 mila euro di formazione, rimangono senza l'acesso alla specializzazione, cosa che gli preclude il mondo lavorativo, pur essendo abilitati e molti prendono la strada dell'estero.
A questi numeri aggiungici quelli che se ne vanno durante o dopo la specializzazione, perché allo stato attuale delle cose, nelle aziende ospedaliere dobbiamo ancora smaltire la marea di raccomandati e figli di assunti tra gli anni '80 e '90 e, grazie a loro, siamo ben lontani dal cambio generazionale, pertanto i posti di lavoro sono veramente risicati.
 
Molto plausibile.
L'attuale sistema per l'accesso alla specializzazione prevede 5500 borse di studio a fronte di un numero di laureandi l'anno compreso tra i 7500 e gli 8500, pertanto 2-3000 persone l'anno, dopo che lo stato ha investito su di loro più di 46 mila euro di formazione, rimangono senza l'acesso alla specializzazione, cosa che gli preclude il mondo lavorativo, pur essendo abilitati e molti prendono la strada dell'estero.
A questi numeri aggiungici quelli che se ne vanno durante o dopo la specializzazione, perché allo stato attuale delle cose, nelle aziende ospedaliere dobbiamo ancora smaltire la marea di raccomandati e figli di assunti tra gli anni '80 e '90 e, grazie a loro, siamo ben lontani dal cambio generazionale, pertanto i posti di lavoro sono veramente risicati.

Quoto in toto. Ultimamente la maggior parte dei miei tesisti è andata a fare la specialità all'estero (con mio enorme beneplacito). Già solo 6-7 anni fa le cose andavano diversamente. Aggiungo che molto probabilmente proprio dalla pletora di assunti anni 80-90 che provengono coloro in cui si è imbattuto Vortigern.
 
No Nicola.
Scusa ma non è così.
I medici in Italia sono circa 350.000 ( trecentocinquantamila) , mi vuoi dire che 35.000 lavorano all'estero?
Gli Avvocati sono circa 230.000( duecentotrentamila) , mi vuoi dire che 23.000 lavorano all'estero?

Il comparto aereo in italia vive una realtà ( triste) tutta sua .

Non ti dico nulla, perchè i calcoli li hai fatti tutti da solo, sui piloti e sul resto. Non mi metto nemmeno a discutere sul come stimi il 10% dei piloti all'estero, essendo del tutto inutile parlare di una dato calcolato ad minchiam.
Resta solo il dato numerico complessivo egli italiani residenti all'estero: 4.293.876. Fatti un po' i calcoli.

Prendendo un paese comparabile per dimensioni, la Gran Bretagna, il dato indica circa 6 milioni di permanent expats e altrettanti temporary.
 
Alitalia, Montezemolo presidente con deleghe su marketing e comunicazione
Immagine Alitalia, a Montezemolo deleghe operative su marketing e comunicazione

di Umberto Mancini
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​Vertice oggi a Roma tra il ceo di Etihad James Hogan e Luca Cordero di Montezemolo, presidente in pectore di Alitalia. Al centro dell’incontro - rigorosamente informale - la definizione dei poteri del nuovo numero uno di Alitalia, su cui c’è da tempo il consenso unanime dei soci, e, molto probabilmente, un giro d’orizzonte su piano industriale, politica commerciale e nodo esuberi. Non perdono tempo gli arabi che vogliono far decollare l’alleanza appena ottenuto il via libera da Bruxelles. Cruciale quindi, a loro avviso, completare l’assetto al vertice dopo la designazione di Silvano Cassano sulla poltrona di amministratore delegato e la definizione, anche qui nelle prossime ore, di altre prime linee.

ASSETTO AL VERTICE
Da Abu Dhabi trapela che Hogan avrebbe chiesto a Montezemolo un coinvolgimento maggiore, con poteri specifici. Non solo quindi il ruolo di rappresentante della compagnia nel mondo, di ambasciatore del made in Italy per dare impulso al turismo, ma anche le deleghe operative su marketing e comunicazione aziendale.

Contina a legge sul Messaggero in edicola o su Messaggero Digital
http://economia.ilmessaggero.it/eco...molo-alitalia-ferrari-presidente/902029.shtml
 
Sei sicuro? La City e' piena di Italiani da almeno ventidue anni (prima non lo so, io ero a New York!:) )

Dei poco più di quattro milioni di italiani all'estero, credo che un buon mezzo milione sia proprio a Londra, e più dell'altra metà negli USA. Esattamente i due posti in cui eri tu. Il resto credo siano perlopiù ristoratori sparsi ai quattro angoli del globo.
Non è una presenza significativa. Eravamo tanti dagli anni venti ai cinquanta, ma erano perlopiù emigranti, diventati più o meno velocemente cittadini di altri Stati.
 
Montezemolo dice che farebbe volentieri il presidente senza deleghe. Hogan pare pretenda che il presidente abbia anche delle deleghe operative. Chissà se hogan vuole davvero Luca.
 
Dei poco più di quattro milioni di italiani all'estero, credo che un buon mezzo milione sia proprio a Londra, e più dell'altra metà negli USA. Esattamente i due posti in cui eri tu.

Esatto, le stime sono intorno a 400.000 italiani nella sola Greater London Area (GLA), e circa 450.000 per tutto il Regno Unito. Numeri tra l'altro in netto aumento negli ultimi anni!
 
Alitalia, incontro tra Montezemolo e Hogan
Si stringe sulla candidatura alla presidenza dell’ex numero uno della Ferrari


14/09/2014
Si stringe sulla candidatura di Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della nuova Alitalia. L’ex numero uno della Ferrari dovrebbe incontrare in serata a Milano il ceo di Etihad James Hogan. Il manager del Cavallino è stato visto nel capoluogo lombardo, nei pressi dell’hotel dove è atteso anche il numero uno della compagnia emiratina e che ospiterà domani la chiusura della convention con i dipendenti. Dopo quattro giorni nella capitale per riprendere il lavoro interrotto con la firma dell’accordo l’8 agosto scorso, Hogan a Milano incontrerà anche banche e istituzioni locali per definire il ruolo di Malpensa e Linate.

Montezemolo, che grazie ai suoi buoni rapporti con gli Emirati Arabi nei mesi scorsi ha svolto un importante ruolo di facilitatore nella trattativa tra Alitalia ed Etihad, è da tempo considerato in pole position per la poltrona di presidente della nuova Alitalia targata Etihad. Anche se non sarebbero da escludere anche altre destinazioni per lui. Prima dell’uscita dalla Ferrari, interpellato sull’ipotesi Alitalia, Montezemolo l’aveva definita una «possibilità», precisando però che fino a metà ottobre sarebbe restato a Maranello: ora i tempi potrebbero essere accelerati e non è escluso che un endorsement ufficiale possa arrivare proprio dal numero uno di Etihad. Secondo indiscrezioni, al centro dell’incontro tra i due, potrebbe esserci quindi il tema delle deleghe: è infatti verosimile che Montezemolo chieda di avere un ruolo non solo di rappresentanza e anche che Abu Dhabi voglia un coinvolgimento maggiore, con l’ipotesi di deleghe operative su marketing e comunicazione.

Nel capoluogo lombardo domani Hogan e i vertici di Alitalia saranno impegnati fin dal mattino per un nuovo round di incontri con i dipendenti: la convention sarà sul modello di quella che si è svolta venerdì a Roma e coinvolgerà qualche centinaio di lavoratori, suddivisi per gruppi (personale di volo e di terra). Prima di ripartire per Abu Dhabi, Hogan dovrebbe incontrare anche le banche ed è ancora in forse un vertice con il presidente di Sea Pietro Modiano per fare il punto sugli effetti dell’operazione sul sistema aeroportuale lombardo.

Intanto nei prossimi giorni a Roma non è escluso che venga convocato un consiglio di amministrazione di Alitalia per decidere l’ammontare del prestito ponte e stabilire i termini per erogarlo. Entro venerdì scadono invece i termini per chi intende aderire volontariamente alla mobilità (con un incentivo di 10 mila euro lordi). Infine in settimana, come annunciato dal ministro dei trasporti Maurizio Lupi, verrà inviata tutta la documentazione sul dossier Alitalia-Etihad alla Commissione Ue, al cui via libera è vincolato il closing dell’operazione.
http://www.lastampa.it/2014/09/14/e...lo-e-hogan-InQviYTKQcXHCO7TZa3WMJ/pagina.html
 
Esatto, le stime sono intorno a 400.000 italiani nella sola Greater London Area (GLA), e circa 450.000 per tutto il Regno Unito. Numeri tra l'altro in netto aumento negli ultimi anni!

Grazie. Non ho un'idea precisa dei numeri negli USA, ma credo che partendo dai poco più di 200.000 dei registrati AIRE, ed assommando quelli con green card e stagionali, si raggiunga il milione. Negli USA, a differenza di Londra, credo che una buona metà sia gente fuggita dall'infamia della schiavitù post-universitaria. Una sorta di asilo politico per tutti quelli che si sono ribellati alla gestione della mafia d'ateneo.
 
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