A man dreams one day to fly to Foggia

by lucerino85

2 marzo 2022, aeroporto di Madrid Barajas.

Sono in attesa del mio volo di ritorno a Milano Malpensa dopo un’impegnativa trasferta di lavoro mentre squilla il telefono.
La telefonata arriva dal Consiglio Regionale della Puglia: “E’ fatta, il Gino Lisa riparte. E stavolta per davvero”. Quasi incredulo, guardo il mio collega di fronte a me e gli dico “tra qualche tempo potrò atterrare a Malpensa e poi proseguire per Foggia”, e lui: “Ma perché, avete un aeroporto a Foggia?”

30 settembre 2022

E’ un giorno atteso da quasi 11 anni. Il 6 novembre 2011 ero atterrato a Milano Malpensa con un Saab 2000 turboelica che aveva lasciato Foggia per non tornarvi mai più: la forte pioggia che mi travolgeva, mentre scendevo la piccola scaletta dell’aereo per raggiungere il piazzale allagato e il Cobus che mi avrebbe portato al terminal 1, sembrava essere lo specchio del mio stato d’animo.
Ecco perché in questa sera che chiude il mese di settembre sono davvero emozionato.
Non importava quale fosse la compagnia aerea o le discussioni sul break-even point: volevo esserci, ecco perché appena è stata ufficializzata l’apertura delle vendite da parte di Lumiwings sono stato tra i primi a fiondarmi sul volo inaugurale Milano Malpensa-Foggia.

Il viaggio comincia dalla stazione di Milano Bovisa-Politecnico, a qualche centinaio di metri da casa mia. Questo posto è stato il luogo di partenza di tutti i viaggi più belli della mia vita: Stati Uniti, Australia, Giappone, Bosnia, Ucraina, Irlanda e tanti altri. Il momento che precede il viaggio di andata è sempre emozionante, ma quello che precede il mio volo n. 256 è decisamente unico e la mia faccia sorridente spicca in mezzo alle centinaia di studenti e lavoratori che cercano di guadagnarsi il loro ritorno a casa dopo una lunga settimana.

Sono uno dei pochi abitanti di Milano ad essere più comodo a Malpensa che a Linate: da qui ci sono quattro Malpensa Express all’ora, e la tariffa A/R mi consente di pagare 10 € a tratta, anche se in altre città d’Italia e d’Europa il treno per il principale aeroporto costa meno.

 

Eccomi alla stazione del terminal 1 di Malpensa, dopo appena 29 minuti nei quali mi sono dovuto sorbire la solita call del solito milanese imbruttito sui soliti KPI, oltre alla storia di due ragazze pronte per il weekend a Madrid che si stavano raccontando come si erano lasciate contemporaneamente con i rispettivi fidanzati proprio la sera prima. Alle spalle del Malpensa Express, anche il TiLo delle ferrovie svizzere per Varese, Mendrisio, Lugano e Bellinzona.

Devo ammettere che il font dei cartelli informativi della SEA è da sempre tra i miei preferiti.

La prima emozione della serata è vedere “Foggia” tra decine di destinazioni internazionali sul tabellone delle partenze. E’ come se la mia povera terra, ultima in tutte le classifiche economiche e sociali, si fosse finalmente ripresa il suo posto nel mondo.

La lunga scala mobile mi porta nell’affollata hall delle partenze. Sono circa le 18:30 ed è ancora presto per me, ma il terminal è molto affollato.

Il check-in si svolgerà nell’area 9, ma è ancora presto e non c’è nessuno.
Ne approfitto per recarmi al box informazioni, per chiedere alla signora lì presente: “Scusi, a che ora apre il check-in per Foggia?”
Sardonica risposta: “Non abbiamo voli per Foggia qui”. Ovviamente me l’aspettavo.
“Signora, guardi il monitor, c’è un volo per Foggia alle 21. Oggi viene operato per la prima volta”.
“Davvero? Mi lasci controllare, sono proprio curiosa. Che compagnia è Lumiwings? Ma quindi avete un aeroporto a Foggia?”
Le rispondo di sì, le spiego anche che da noi si mangia molto bene e la invito a venirci a trovare.
“Meno male che me l’ha detto! Comunque il check-in apre alle 19”.
Ne approfitto per fare una breve diretta Facebook e una foto al piazzale. Sta arrivando una forte pioggia e tutto questo mi ricorda quella triste notte di undici anni fa.

Alle 19 in punto apre il check-in.

Chiedo all’addetta quanti passeggeri saranno sul volo, e lei mi dice “56”. Avevo fatto il check-in la sera prima, ma volevo la carta di imbarco “vera” e soprattutto avevo la valigia da imbarcare in stiva. La signora ci mette un po’ ma poi riesce a stamparmela. Ci siamo, posto 1A!

Qualcuno mi ha battuto sul tempo nel check-in on line e quindi il mio numero sequenziale è 0002, ma pazienza. Consapevole delle lunghe code che si creano tutti i venerdì sera a Malpensa, mi avvio celermente verso i controlli di sicurezza.

La fila è molto lunga e ci vuole quasi mezz’ora per passare dall’altra parte. L’affollamento del terminal è notevole, ma per fortuna conosco ormai ogni angolo di Malpensa e nonostante ogni volta vengano cambiati i percorsi per aiutare le attività commerciali (giustamente), riesco ad arrivare celermente al gate A28 dove una scritta mi riscalda il cuore.

Il clima al gate è davvero di festa. Faccio amicizia con alcuni passeggeri, una coppia di San Marco in Lamis partita da Savona e una ragazza di Melfi. Tutti si godono il momento e si fanno una foto ricordo a cui nemmeno io riesco a resistere.

Intanto fuori impazza il diluvio. L’aereo è arrivato da Foggia con circa 20 minuti d’anticipo, per cui l’imbarco viene aperto alle 20:30 in perfetto orario. Tra i passeggeri, in molti erano frequent flyers del piccolo Saab turboelica di Darwin Airline, ma in pochi lo rimpiangono soprattutto per il rumore.

Il Cobus ci aspetta, e dopo essersi riempito (alla fine saremo in 54 ad imbarcarci), si incammina verso il piazzale Apron. La pioggia è torrenziale ma la cosa più bella di questo momento è una bambina di 3 anni che dice alla mamma: “ma quindi oggi voliamo davvero?”.

Quando raggiungiamo la scaletta dell’aereo siamo sotto una vera e propria tempesta. Per fortuna siamo tutti felici e in pochi si prendono la briga di bestemmiare contro i primi della fila, che evidentemente si attardano a prendere posto.

SW-LWA, “Zakynthos” per gli amici, è un Boeing 737-300 di 31 anni che ha vissuto buona parte della sua vita con Lufthansa.

Il posto 1A consente sicuramente un buon comfort.

Le file 1 e 2 sul lato sinistro hanno un tavolino tra i due posti, per cui si viaggia decisamente comodi.

Bella l’idea della Lumiwings di regalare ad ogni passeggero una borsa e una spilla celebrativa. Tecnicamente questo sarebbe il primo volo da Milano, ma non mi sembra il caso di sottilizzare troppo.

Dopo che i 54 passeggeri hanno trovato posto (due in meno di quelli prenotati, gli agenti di rampa chiedono alla responsabile di cabina di redistribuire alcuni passeggeri secondo la modalità “20 nella zona A, 18 nella zona B, 16 nella zona C”. La responsabile delle 4 hostess, con un sorriso smagliante, si porta nelle ultime file e fa spostare alcuni passeggeri per consentire all’aereo di distribuire il peso su tutto l’aeromobile e di decollare senza problemi. L’operazione dura pochissimi minuti, poi arriva l’ok a chiudere il portellone.

Parte l’annuncio di benvenuto sul volo per Foggia, poi la dimostrazione di sicurezza, poi le luci si spengono. Intanto la pioggia è sempre più battente ed è difficile fare foto, quindi mi scuso in anticipo per la scarsa qualità.

Inizia il lungo taxi verso la pista 35R (per i non addetti ai lavori, Malpensa ha due piste: quella R è la più lontana dal terminal e la si raggiunge con un raccordo che passa sopra la ferrovia), occorrono almeno dieci minuti prima del fatidico “cabin crew, prepare for take off”. Questa è la miglior foto di questa fase:

L’aereo prende velocità e in poco tempo siamo oltre le nuvole che coprono la zona nord di Malpensa. Ogni tanto dal finestrino appare qualche lampo e nella prima fase ci sono un po’ di leggere turbolenze, ma dopo venti minuti di volo le luci si accendono e comincia il servizio di bordo: un biscotto, un bicchiere di vino bianco, una bottiglia d’acqua e anche un cioccolatino.

SX-LWA mostra i segni dell’età, ma nel complesso si difende bene.

Ne approfitto per scambiare due chiacchiere con alcuni dei passeggeri. Tutti hanno qualcuno della famiglia che li aspetta in aeroporto, nessuno probabilmente utilizzerà la navetta per la stazione di Foggia appositamente predisposta.

15 minuti all’atterraggio! Luci spente e Foggia dall’alto, atterreremo dalla pista 33 (da Sud) e quindi ci tocca una discesa più lunga.

“Ladies and gentlemen, welcome to Foggia!” Una frase attesa undici anni, e che mi fa scappare una lacrimuccia. Scatta anche l’applauso al quale, per la prima volta dopo oltre 250 mila km in volo, mi unisco anch’io.

Sono a casa, nella mia povera terra, l’ultima in Italia in tutte le classifiche economiche e sociali. Però finalmente ci sono arrivato con un aereo dalla capitale economica del nostro paese, da un grande aeroporto da cui è possibile raggiungere tutto il mondo. Sono felice per me e per tutti i foggiani.

A terra c’è anche SX-LWC, l’altro Boeing 737 di Lumiwings.

Lascio sbarcare quasi tutti, poi mi concedo una foto al pitch.

C’è una bella aria a terra, la respiro a pieni polmoni. Sulla scaletta dell’aereo c’è Monte Sant’Angelo 2025, il logo della nostra splendida cittadina del Gargano con il patrimonio Unesco di San Michele Arcangelo, candidata a capitale europea della cultura.

Mi avvio lentamente a piedi verso il piccolo terminal, rinnovato anche nell’estetica.

Il nastro bagagli sembra piccolo, ma dovrebbe bastare per le poche valigie imbarcate nella stiva.

All’uscita tantissima gente, familiari e amici dei passeggeri ma anche curiosi e appassionati. Il parcheggio davanti al terminal è quasi pieno ed è un bel vedere. 

Mi concedo un’ultima foto della serata.

E la mattina dopo, sono a Lucera, la città più bella d’Europa (si lo so, esagero, ma così c’è scritto sulla maglietta che mi hanno regalato).

E’ stata una giornata bella ed emozionante.

Ci sarà tempo per parlare di riempimenti, di revenues, di break-even point e di contributi regionali. Per come la vedo io, la nostra terra meritava questa ultima occasione per collegarsi con il mondo; ora tocca al territorio stringersi attorno al suo piccolo aeroporto e fare in modo che non si crei una voragine per le casse della Regione. 56 passeggeri in un venerdì sera in arrivo da Milano non sono sicuramente sostenibili: serve quindi un’opera di promozione territoriale, serve inserire l’aeroporto in un’efficace rete di trasporti che coinvolga tutta la Provincia di Foggia ma anche il Molise e le province di Benevento, Potenza e BAT, serve un tessuto imprenditoriale e turistico più forte.

Stasera godiamoci però questo momento, e ricordiamoci che due Km di strada o di ferrovia non portano da nessuna parte, ma due Km di pista di un aeroporto portano in tutto il mondo.

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