VUELING sbarca 50 minori da volo verso la Francia


Nuovo comunicato stampa da parte di Vueling che conferma la propria versione e aggiunge dettagli sulle condotte contestate alla comitiva.
Confermato che il pilota era Iván Chirivella.
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Nuovo comunicato stampa da parte di Vueling che conferma la propria versione e aggiunge dettagli sulle condotte contestate alla comitiva.
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Una compagnia aerea non va a dire scrivere 'on the record' cose del genere senza motivo. Purtroppo ci sono un sacco di casi di giovani cretini in viaggio studio che si comportano da dementi, con buona pace delle accuse di antisemitismo sulle quali e' meglio che non mi esprima.
 
Nuovo comunicato stampa da parte di Vueling che conferma la propria versione e aggiunge dettagli sulle condotte contestate alla comitiva.
Confermato che il pilota era Iván Chirivella.
Giusto per riferimento, in caso ve lo steste chiedendo:

CAT.GEN.MPA.105(a)(4)
(a) The commander, in addition to complying with CAT.GEN.MPA.100, shall:​
(4) have authority to disembark any person, or any part of the cargo, that may represent a potential hazard to the safety of the aircraft or its occupants;​
 
Io penso solo che gli equipaggi non hanno MAI voglia di avere casini, perché poi sono solo delle gran rotture, più pesanti che non ingoiare il rospo e starsene zitti. Se arrivi a sbarcare passeggeri e poi polizia, scartoffie, "lei non sa chi sono io", ritardi e cazziatoni dai piani alti perché hai fatto ritardo.... beh ci pensi cento volte prima di farlo.
 
Comunicato del governo francese:

Le ministre de l’Europe et des Affaires étrangères, Jean-Noël Barrot, a appelé, ce vendredi 25 juillet, Mme Carolina Martinoli, PDG de la compagnie aérienne Vueling, pour lui faire part de la vive émotion suscitée par le débarquement d’un groupe de jeunes Français juifs d’un avion de la compagnie.
Il a été demandé des éléments d’explication, notamment pour déterminer si ces compatriotes avaient fait l’objet de discriminations liées à leur confession. La même démarche a été effectuée auprès de l’ambassadeur d’Espagne en France.

Mme Carolina Martinoli lui a assuré qu’une enquête interne rigoureuse était en cours et que les conclusions de cette enquête seraient partagées avec les autorités françaises et espagnoles.


 
Altro comunicato da parte di Vueling, la novità è che affermano di avere testimonianze che la loro versione è veritiera, da parte di alcuni passeggeri che vogliono restare anonimi ma che sono pronti a parlare con le autorità.
A questo punto entrambe le parti affermano di avere testimoni che hanno assistito a due episodi apparentemente inconciliabili.





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Pensa che invece io ho avuto una accesa discussione (diciamo così ad esser generosi) col mio cpt al quale ho chiesto di sbarcare un pax e mi rispondeva che non decideva lui a porte aperte ma decideva lo scalo….

Corretto, a porte aperte la responsabilità del processo è dello scalo/agente rampa/duty manager. Però funziona in modo inverso, ovvero, il Cpt non può accettare un passeggero che lo scalo ti rifiuta, ma ti può rifiutare un passeggero che lo scalo ha accettato. Nel tuo caso, se le porte erano aperte, il comandate poteva tranquillamente negargli l'imbarco, ma ha correttamente seguito la procedura di farlo gestire dallo scalo, ovviamente se lo scalo diceva, mah per me può rimanere, lui ovviamente poteva dire di no. Mi ricordo sempre che BA credo sia una delle poche compagnie che scrive nel manuale che a porte aperte la responsabilità del volo è del Turnaround Manager (agente rampa per capirci). Va specificato che in BA i turnaround manager hanno un addestramento molto più approfondito di un agente rampa normale (e infatti hanno una qualifica manageriale appunto per questo motivo).

In un esempio pratico: il passeggero X è stato violento al gate, gli viene negato l'imbarco, il comandate non può arrivare bello bello e dire, no no questo passeggero lo voglio nel mio volo. Il ground staff è pienamente addestrato per valutare comportamenti disruptive e ha l'autorità per negare l'imbarco senza coinvolgere l'equipaggio. Poi nei miei anni di carriera, di cpt paladini della giustizia che hanno provato a bypassare le decisioni dello scalo, ne ho visti parecchi, ma con me avevano vita corta, rispondevo sempre che io non dico a loro cosa fare a bordo, loro non devono dire a me cosa fare nel mio aeroporto. Soprattutto da un punto di vista legale e di policy, pensa a cosa succederebbe se poi si viene a sapere che gli era stato negato l'imbarco e il crew l'ha voluto comunque, e a bordo inizia a dare di matto. Purtroppo in aeroporti che non hanno la presenza del personale di compagnia, le decisioni vengono spesso sbolognate all'equipaggio, e questo non va assolutamente bene, in quanto ognuno deve fare il proprio lavoro.

La cosa è invece diversa se il passeggero X è stato violento al gate, il ground staff in un momento di rincoglionimento/crisi mistica lo lascia andare a bordo, bene, li il CPT ha tutto il diritto di negargli l'imbarco e lo scalo non ne può nulla.

In entrambi i casi, non è che si può negare l'imbarco perché il tizio ha la maglietta gialla e a me il giallo non piace, quindi gli nego l'imbarco. Questo vale sia per lo scalo che per il crew. Ogni disruptive pax offload, deve essere seguito da un report interno, che poi viene analizzato dal dipartimento preposto che valuta azioni successive (lettera di warning, ban, conseguenze legali etc etc).
 
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Corretto, a porte aperte la responsabilità del processo è dello scalo/agente rampa/duty manager. Però funziona in modo inverso, ovvero, il Cpt non può accettare un passeggero che lo scalo ti rifiuta, ma ti può rifiutare un passeggero che lo scalo ha accettato.

In un esempio pratico: il passeggero X è stato violento al gate, gli viene negato l'imbarco, il comandate non può arrivare bello bello e dire, no no questo passeggero lo voglio nel mio volo. Il ground staff è pienamente addestrato per valutare comportamenti disruptive e ha l'autorità per negare l'imbarco senza coinvolgere l'equipaggio. Poi nei miei anni di carriera, di cpt paladini della giustizia che hanno provato a bypassare le decisioni dello scalo, ne ho visti parecchi, ma con me avevano vita corta, rispondevo sempre che io non dico a loro cosa fare a bordo, loro non devono dire a me cosa fare nel mio aeroporto. Soprattutto da un punto di vista legale e di policy, pensa a cosa succederebbe se poi si viene a sapere che gli era stato negato l'imbarco e il crew l'ha voluto comunque, e a bordo inizia a dare di matto. Purtroppo in aeroporti che non hanno la presenza del personale di compagnia, le decisioni vengono spesso sbolognate all'equipaggio, e questo non va assolutamente bene, in quanto ognuno deve fare il proprio lavoro.

La cosa è invece diversa se il passeggero X è stato violento al gate, il ground staff in un momento di rincoglionimento/crisi mistica lo lascia andare a bordo, bene, li il CPT ha tutto il diritto di negargli l'imbarco e lo scalo non ne può nulla.

In entrambi i casi, non è che si può negare l'imbarco perché il tizio ha la maglietta gialla e a me il giallo non piace, quindi gli nego l'imbarco. Questo vale sia per lo scalo che per il crew. Ogni disruptive pax offload, deve essere seguito da un report interno, che poi viene analizzato dal dipartimento preposto che valuta azioni successive (lettera di warning, ban, conseguenze legali etc etc).
Lo volevo scrivere io, ma sei stato più bravo tu.
Io ebbi un piccolo scontro (uno scontrino diciamo) col mio capo scalo che, senza manifestare la sua presenza a bordo durante il transito, si permise di andare a incitare gli aavv a sbrigarsi a terminare i loro duties pre volo per sollecitare l'imbarco. Gli ho dovuto ricordare che "due galli che cantano nello stesso pollaio" non si può fare, per essere riassuntivo
 
Lo volevo scrivere io, ma sei stato più bravo tu.
Io ebbi un piccolo scontro (uno scontrino diciamo) col mio capo scalo che, senza manifestare la sua presenza a bordo durante il transito, si permise di andare a incitare gli aavv a sbrigarsi a terminare i loro duties pre volo per sollecitare l'imbarco. Gli ho dovuto ricordare che "due galli che cantano nello stesso pollaio" non si può fare, per essere riassuntivo

Assolutamente d'accordo con te, io sono dell'idea che ognuno ha il proprio ruolo e che vada seguita la "chain of command". Io non interferisco con le responsabilità del crew e mi aspetto che non venga fatto il contrario. Poi ovviamente, come in tutti i lavori, sono sempre pronto a dialogare se qualcosa non è andato bene e a scambiarsi opinioni (più o meno civilmente :D - scherzo) su cosa si sarebbe potuto fare o prendere una decisione insieme, se necessario.

Poi vabbè ... dire al crew di accelerare i safety/security checks vuol dire proprio spararsi sui piedi da solo. Vuoi fare proprio la "m....a" gli dai ritardo per delayed boarding, ma a voler accelerare i crew checks ti prendi un safety report.
 
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Ai miei tempi (B737-100 e B727 LH per intenderci, i biplani non li usavano più da un po', però Berta filava ancora:cool:) la distinzione che ci avevano insegnato era seduto o non seduto. In altre parole, a porte aperte la cabina di pilotaggio non poteva negare l'imbarco, però una volta che il passeggero era seduto il comandante (o il primo ufficiale) poteva richiedere che il passeggero molesto venisse sbarcato.

Personalmente, anche se ero seduto a destra, ho minacciato lo sbarco molte volte per conto del comandante.
 
Quanto mi piacerebbe averti come FO! Ma cosa dico, come comandante!! Ad avercene cosi....
Grazie! La ragione per cui mi mandavano avanti era abbastanza semplice. Sul MUC-TLV i passeggeri irrequieti erano soprattutto ebrei ultra-ortodossi. Da ebreo avevo le argomentazioni che servivano per farli stare seduti!