Ultime indiscrezioni sul piano Intesa per AZ


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malpensante ha detto:
Vendendo a Air France si era scelto di rinunciare a servire il nord Italia con voli intercontinentali diretti, più o meno per sempre. AF pretendeva il congelamento dei bilaterali, quindi spargeva sale su Malpensa perché non vi ricrescesse più nulla.

Io, purtroppo, però, non penso che la nuova AZ seguirà la scelta della vecchia gestione di tenere i piedi in due staffe (Malpensa e Fiumicino).
Anche la nuova gestione dovrà fare una drastica scelta in merito, quindi, non penso che per questo aspetto la soluzione casalinga avrà effetti molto diversi da quella francese.


mitico81 ha detto:
L'italia deve avere a tutti i costi una sua compagnia aerea di bandiera, gestita da VERI professionisti del campo e portare il buon nome dell'Italia in tutto il mondo.

Sei rimasto agli slogan elettorali...
 
Io, purtroppo, però, non penso che la nuova AZ seguirà la scelta della vecchia gestione di tenere i piedi in due staffe (Malpensa e Fiumicino).
Anche la nuova gestione dovrà fare una drastica scelta in merito, quindi, non penso che per questo aspetto la soluzione casalinga avrà effetti molto diversi da quella francese...
Io non desidero che Alitalia ritorni a Malpensa, ma esigo che la si venda a qualcuno che almeno lasci crescere MXP senza pretenderne la distruzione, come intendeva AF e in parte ha pure ottenuto, senza sborsare nemmeno un euro.
 
Non sono d' accordo. Ichino ragiona in modo miope, sulla falsariga delle scelte di Prodi. Sbaglia a pensare che contino solo incasso ed esuberi, quel che conta invece sono le implicazioni strategiche della vendita. Vendendo a Air France si era scelto di rinunciare a servire il nord Italia con voli intercontinentali diretti, più o meno per sempre. AF pretendeva il congelamento dei bilaterali, quindi spargeva sale su Malpensa perché non vi ricrescesse più nulla.

Il danno provocato da questa scelta era certamente superiore ai 4 soldi che AF avrebbe pagato e al temporaneo minor taglio occupazionale. Che il piano AF non avesse credibilità né lungimiranza è dimostrato dalla scelta assurda di non rinnovare la flotta di MD80. Non si deve vendere a chi non intende investire.

sono mesi che cerco di far capire questo agli innamorati di AF .... purtroppo non c'è verso ....
 
Io, purtroppo, però, non penso che la nuova AZ seguirà la scelta della vecchia gestione di tenere i piedi in due staffe (Malpensa e Fiumicino).
Anche la nuova gestione dovrà fare una drastica scelta in merito, quindi, non penso che per questo aspetto la soluzione casalinga avrà effetti molto diversi da quella francese.




Sei rimasto agli slogan elettorali...

No, a me della politica non interessa nulla, però mi sembra incocepibile che un paese come l'Italia nn deve avere nel 2008 una compagnia di bandiera
 
Nel 2009 però la Spagna non avrà più una compagnia di bandiera nel senso tradizionale, perché Iberia sarà di BA. Lo stesso è già successo in Svizzera e nei Paesi Bassi. Non conta avere (possedere) una compagnia di bandiera, conta che ci siano certi voli.
 
Il fatto che si parli di un generico "riallacciare i contatti con AF" mi fa pensare, quantomeno nel medio termine, ad uno scenario più leggero del merge: la JV atlantica, una parola della quale sentiremo molto parlare nei prossimi mesi/anni...

la JV altlantica è DL+NW / AF+KL, non direi che sia spazio per altri visto che CO è emigrata verso altri lidi.

AF è riuscita a non comprare AZ nonostante l'avessero praticamente obbligata a farlo (i politici), non vedo Spinetta scalpitare per tornare in Italia. Non lo sento fare dichiarazioni entusiastiche, anzi non lo sento fare di dichiarazioni su Alitalia. Se ne frega proprio.
 
Non sono d' accordo. Ichino ragiona in modo miope, sulla falsariga delle scelte di Prodi. Sbaglia a pensare che contino solo incasso ed esuberi, quel che conta invece sono le implicazioni strategiche della vendita. Vendendo a Air France si era scelto di rinunciare a servire il nord Italia con voli intercontinentali diretti, più o meno per sempre. AF pretendeva il congelamento dei bilaterali, quindi spargeva sale su Malpensa perché non vi ricrescesse più nulla.

Il danno provocato da questa scelta era certamente superiore ai 4 soldi che AF avrebbe pagato e al temporaneo minor taglio occupazionale. Che il piano AF non avesse credibilità né lungimiranza è dimostrato dalla scelta assurda di non rinnovare la flotta di MD80. Non si deve vendere a chi non intende investire.
Straquoto.
 
la JV altlantica è DL+NW / AF+KL, non direi che sia spazio per altri visto che CO è emigrata verso altri lidi.


Sei sicuro? Lo sapevi che recentemente la DOT USA ha di fatto concesso la Antitrust Immunity a 6 vettori SkyTeam (AF, KL, DL, NW, AZ e OK) e che questo è uno trigger fondamentale per avviare una JV atlantica?

AF è riuscita a non comprare AZ nonostante l'avessero praticamente obbligata a farlo (i politici), non vedo Spinetta scalpitare per tornare in Italia. Non lo sento fare dichiarazioni entusiastiche, anzi non lo sento fare di dichiarazioni su Alitalia. Se ne frega proprio.

Se ne frega di mettere le mani su un vettore che consoliderà oltre il 60% del mercato domestico italiano? Con LH dietro l'angolo pronta a fare altrettanto?

Non credo proprio che se ne freghi, comunque vedremo, la storia ci dirà chi aveva ragione.
 
il progetto di Intesa Sanpaolo in discussione al Cda dell'aviolinea

Alitalia, il piano 'Fenice' da un miliardo: entrano Ligresti, Benetton, Aponte e Toto

Il premier: «Così si scongiurano i 20mila licenziamenti della società fallita». Il Pd chiede di riferire in Senato


ROMA - Comincia a delinearsi la nuova Alitalia, che come l'Araba Fenice, risorge sulle proprie ceneri: la società avrà una dotazione iniziale di un miliardo, di cui 300 milioni grazie al prestito ponte del governo e 700 che arrivano dalla cordata italiana. Secondo il piano chiamato appunto «Fenice», masso a punto dall'advisor Intesa Sanpaolo e ora in discussione al Cda dell'aviolinea, gli investitori che scenderanno in campo per il salvataggio del vettore italiano sono Salvatore Ligresti, Gilberto Benetton e l'armatore Gianluigi Aponte. Improbabile un ingresso di Roberto Colaninno. Gli esuberi saranno 4-5.000, come annunciato martedì sera dal premier Silvio Berlusconi ai senatori del Pdl.

COMMISSARIAMENTO - Al vertice della società resta confermato il nome di Rocco Sabelli. Fuori discussione anche il nome, il marchio e la livrea di Alitalia. Altra novità: nella nuova società entrerà Carlo Toto ma con Ap Holding e non con Air One. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, due le ipotesi si cui si sta ragionando: costituire una società sulla falsariga di Gepi (la finanziaria dell'Iri che aveva come compito quello di entrare nel capitale di aziende private in crisi e agevolarne la ristrutturazione per poi uscirne), oppure varare un decreto legge ad hoc per la loro ricollocazione. La scelta del partner internazionale è rinviata a un secondo momento. Ancora non è chiaro il destino di cargo, che potrebbe restare in Alitalia (ridimensionato), oppure venduto.

LEGGE MARZANO - Secondo alcune fonti verrà invece commissariata dal Consiglio dei ministri del 29 agosto la 'bad company' che resterà in capo all'attuale numero uno, Aristide Police. Il Cdm avrà all'ordine del giorno la modifica della legge Marzano. Si tratta in sintesi di un restyling, in particolare sui tempi per definire il piano industriale e la ripresa dell'attività. Secondo le stesse fonti, si tratterebbe di un «aggiornamento» piuttosto che di vere e proprie modifiche sostanziali.

L'ANNUNCIO - Le prime avvisaglie martedì sera, quando Berlusconi, parlando ai senatori del Pdl, aveva snocciolato numeri e prospettive: 5mila esuberi (contro i 20mila licenziamenti in caso di fallimento della società), 90 nuovi aerei e il ripristino di importanti rotte intercontinentali, a cominciare da nuovi scali in Cina. Gli esuberi saranno in parte riassorbiti - ha assicurato il premier -, mentre per molti dipendenti scatteranno gli ammortizzatori sociali, misure di prepensionamento e di scivolo. Per quanto riguarda la trattativa con Air France-Klm, portata avanti dal governo Prodi con «condizioni inaccettabili», esistono secondo il premier «varie sinergie» con Parigi anche se non si parla di un accordo organico. Con Alitalia si va avanti - ha concluso il premier - perché si deve pensare al bene del Paese e il governo non si fermerà davanti a qualche manifestazione. Una 'ricetta' che non piace al Pd, che chiede di riferire in Aula sulla vicenda Alitalia. «I contribuenti si troveranno le tasche occupate dal governo» attacca Walter Veltroni, mentre Anna Finocchiaro, presidente dei senatori dell'opposizione, invita il governo a chiarire a Palazzo Madama, «perché abbiamo molte domande da porre». «Per Alitalia c'è bisogno di alleanze internazionali e non di soluzioni fatte in camera e cucina» ha aggiunto Veltroni.

STOP AI SINDACATI - Berlusconi dal canto suo prevede le critiche dei sindacati, in particolare sul numero di esuberi, e chiede alle sigle confederali di «non mettere il bastone tra le ruote, altrimenti salta tutto». «C'è il piano, c'è la soluzione, ci sono i soldi, tanto che ho dovuto dire molti no - assicura -. Certo non si potranno tenere tutti i dipendenti, si cercherà un modo indolore per salavaguardare il maggior numero di persone, ma è chiaro che questa è l'unica operazione che si può fare».

PD: «BERLUSCONI GUARDA AL PASSATO» - Veltroni sottolinea che la soluzione Air France «prevedeva 2.150 esuberi, mentre Berlusconi ha comunicato che ce ne saranno 5 mila. Inoltre non ci sarà più un’alleanza internazionale. Qual era la soluzione migliore? È una domanda che attende una risposta». «Spagna e Gran Bretagna guardano al futuro con la fusione Iberia-British - ha aggiunto il ministro ombra del Pd, Enrico Letta -. Invece Berlusconi guarda al passato e per Alitalia emerge una soluzione che prevede di mettere altri soldi pubblici in una voragine che ne ha già assorbiti tanti». Per Felice Belisario, presidente dell'Italia dei Valori in Senato, «la vicenda Alitalia è ormai all'ultimo atto e, se non fosse una situazione tragica per migliaia di lavoratori e per loro famiglie, sarebbe una farsa scritta, diretta e interpretata dal presidente del Consiglio». I Verdi, con Angelo Bonelli, accusano il governo di «comportamento vergognoso e irresponsabile che ha come unica vittima la compagnia di bandiera e i lavoratori».

30 luglio 2008
Corriere della Sera
 
Io non desidero che Alitalia ritorni a Malpensa, ma esigo che la si venda a qualcuno che almeno lasci crescere MXP senza pretenderne la distruzione, come intendeva AF e in parte ha pure ottenuto, senza sborsare nemmeno un euro.

incisa nel marmo, come tante altre.

se poi torma e guadagna, meglio.
ricordo che AF pretendeva pure intervento legislativo (o governativo... ), per la rimozione della causa SEA.

Medio Evo.
 
Ma dove vanno con 700 mln (i 300 sono gia' spesi e poi sarebbero da restituire)?

Durano 6 mesi e poi basta. I risultati non potranno migliorare in tempi brevi, per ristrutturare un network ci vogliono anni e per adesso AZ e' a FCO dove con l'autunno le cose andranno diversamente. E con 15mila dipendenti invece di 20mila non si copre neanche la diminuzione dei voli recente....

Se entra AP Holding invece che AP significa che quest'ultima continuera' ad essere una cosa separata e andra' avanti con i suoi piani? Semplicemente Toto in cambio di qualche ordine diventera' socio di due compagnie aeree invece di una?

Comunque non mi sembra che stia in piedi neanche lontanamente....Sembra solo per tirare a campare altri 6 mesi.....ma io ci capisco molto poco.

Forse non bisognerebbe scervellarsi cosi' su ogni frase di ogni articolo.....
 
E' come quando in macchina rilasci la frizione .... bisogna vedere se con i -5000 + aerei nuovi che consumano meno riduci i costi in modo da pareggiare i ricavi da fusione con AP ... se va male il motore si spegne ...
 
AZ perde 3 mln al giorno, e questa situazione non potra' cambiare velocemente... anzi... quello che si legge su sembrerebbe insufficiente per cambiarla.

I 300 dovevano/dovrebbero essere un prestito (salvo magheggi) e sono gia' in buona parte spesi.

Quindi sono solo 700 che devono servire per campare, per pagare i nuovi aerei di cui sopra, per restituire i 300... e per pagare le bollette da 3mln al giorno. Ci vuole altro...
 
Non sono d' accordo. Ichino ragiona in modo miope, sulla falsariga delle scelte di Prodi. Sbaglia a pensare che contino solo incasso ed esuberi, quel che conta invece sono le implicazioni strategiche della vendita. Vendendo a Air France si era scelto di rinunciare a servire il nord Italia con voli intercontinentali diretti, più o meno per sempre. AF pretendeva il congelamento dei bilaterali, quindi spargeva sale su Malpensa perché non vi ricrescesse più nulla.

Il danno provocato da questa scelta era certamente superiore ai 4 soldi che AF avrebbe pagato e al temporaneo minor taglio occupazionale. Che il piano AF non avesse credibilità né lungimiranza è dimostrato dalla scelta assurda di non rinnovare la flotta di MD80. Non si deve vendere a chi non intende investire.

riquoto
 
Nel 2009 però la Spagna non avrà più una compagnia di bandiera nel senso tradizionale, perché Iberia sarà di BA. Lo stesso è già successo in Svizzera e nei Paesi Bassi. Non conta avere (possedere) una compagnia di bandiera, conta che ci siano certi voli.

riquoto.
PS: sei pregato di scrivere almeno un c*****a altrimenti io non so cosa scrivere... :)
 
io credo che un investimento di 700(1000) mln da parte di soci serva per avere nuove linee di credito da istituti bancari esterni che darebbero la liquidità necessaria e a condizioni di mercato per fare il lungo risanamento necessario

gli airbus di AP sono in leasing da una società di diritto irlandese ma di proprietà di toto e finanziata da sanintesa se non sbaglio

in caso di fusione anche questa verrà messa nel pentolone o la nuova az + ap pagherà i leasing a toto?

Per questa storia dei leasing vado a memoria, spero di non aver scritto ca**ate

saluti

Fabio
 
Stato
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