Chiusura aeroporto civile di Trapani. Il Sindaco si rivolge a Berlusconi: "I danni per il nostro territorio sono enormi"
22 Marzo 2011 - L’immediata riapertura dell’aeroporto civile di Trapani Birgi è stata chiesta dal Sindaco Girolamo Fazio con una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministeri Silvio Berlusconi, al Ministro della Difesa Ignazio La Russa, al Ministro dell’Interno Roberto Maroni.
“Per il territorio di Trapani, che in questi anni, in maniera virtuosa ed a costo di enormi sacrifici da parte dei propri cittadini, ha avviato una politica di rinascita sociale ed economica, la chiusura dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Trapani/Birgi significa vanificare in un sol colpo tutto quanto è stato fatto finora e fare ripiombare in uno stato di grave disagio socio – economico la città, la provincia e coloro che vi abitano – ha scritto il Sindaco Fazio -. Il rispetto degli accordi internazionali e della risoluzione Onu – ha aggiunto - non può causare un danno di tale genere al territorio trapanese e siciliano, a maggior ragione nel momento in cui esistono valide alternative all’uso esclusivo di Birgi quale base militare. La Sicilia e la città di Trapani rischiano, ancora una volta, di essere dimenticate e sopraffatte in ragione di un interesse, certamente legittimo e condivisibile, che però non guarda alla realtà complessiva”.
Il Sindaco ha sottolineato che “Non possiamo permetterci la chiusura dello scalo civile per settimane, per mesi, perché ciò significherebbe annientare la nostra economia e gettare sul lastrico centinaia di famiglie, tra lavoratori dell’aeroporto e tutto l’indotto ad esso collegato, strutture ricettive e di servizi, trasporti, etc. Sarebbe una vera e propria catastrofe, che non possiamo permetterci e che, riteniamo, il Governo abbia il dovere di scongiurare.
Chiediamo pertanto – ha concluso - che, valutando altre soluzioni, ugualmente valide e praticabili, venga consentita l’immediata riapertura dello scalo civile di Trapani/Birgi, anticipando sin d’ora che, qualora l’attuale situazione dovesse perdurare, difficilmente sarà possibile garantire l’ordine pubblico, a causa delle già anticipate proteste di coloro che già subiscono e subiranno danni ingentissimi e non recuperabili”.
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