Eccomi qui a raccontare il mio consueto viaggio estivo. Dopo Russia 2007 ora è il turno, per par condicio, degli eterni rivali del paese sovietico: gli Stati Uniti. Partiamo dagli inizi
. Verso febbraio inizia a circolare l’idea di visitare le due coste degli Stati Uniti. Dopo aver consultato le varie proposte con i viaggi organizzati decidiamo di andare sul “fai da te”! Ma questo in casa mia questo significa il : “facciamo fare tutto a Dario, tanto lui si diverte” Ovviamente! Con la scusa che io ne capisco di aerei e di viaggi mi mettono a programmare tutto il viaggio….ma se devo essere sincero mi ha fatto solo piacere. Inizio a vedere le varie soluzioni possibili, guardo prima di tutto la nostra cara Alitalia e , caso strano, riusciva a rispondere alle nostre esigenze. Bari-Roma-Los Angeles/Newark-Roma-Bari. Ottimo! Dopo un po’ però iniziano a circolare i dubbi circa la sopravvivenza della nostra compagnia di bandiera sino a luglio e così cerco un’alternativa. Tuttavia Alitalia si vendicherà in seguito per questo tradimento
. Purtroppo dovendo partire da Bari questo significa fare almeno due scali perché solo Alitalia offre il collegamento diretto Italia-USA West Coast. Tuttavia la soluzione che trovo non è affatto male, anzi
: Bari-Linate-Heathrow-Los Angeles//New York JFK-Roma-Bari. Niente male, infatti se per il resto del gruppo è una noia dover fare uno scalo in più per me assolutamente no. In questo modo potrò provare sia British Airways che American Airlines ma soprattutto transiterò dal vero HUB milanese: Linate
.
Basta con le chiacchiere e iniziamo con il Trip Report.
Giovedì 3 luglio 2008 . Il nostro viaggio con destinazione Los Angeles ha inizio nel mio amato aeroporto di Palese al banco check-in AirOne. Arriviamo per le 6:00, 50min prima della partenza del nostro volo. Gran parte dei passeggeri sono stati già accettati e noi siamo tra gli ultimi. A bordo eravamo intorno ai 90.
Superati i varchi di sicurezza faccio la mia solita foto panoramica dalla sala imbarchi di BRI. Questa volta niente finger L perché gli ultimi due stand erano inagibili per lavori al piazzale. Ci tocca l’autobus.
Partenza in orario e arrivo 5 min in anticipo. Al nastro riconsegna bagagli eravamo praticamente gli unici a ritirare i bagagli
. Mi ha fatto un certo effetto, i nostri bagagli sono arrivati nel giro di 2 minuti. Mi sono dimenticato di dirvi che l’addetta al check-in a Bari non è riuscita a stamparci la carta d’imbarco sino a Los Angeles ma ci ha vivamente consigliato di rifare il check-in a Linate (“ tanto avete 3h di transito”). Una volta terminate le operazioni al check-in ci dirigiamo agli imbarchi ma non possiamo andare al nostro gate perché non c’erano gli addetti al controllo passaporti. Neanche 10 minuti prima che iniziasse l’imbarco finalmente arriva un (1) poliziotto addetto al controllo non solo dei passeggeri del volo BA ma anche l’AerLingus per Dublino che parte poco dopo. Per fortuna arriva un collega e le operazioni si velocizzano.
Ecco il gate
Finito l’imbarco sull’autobus ci dirigiamo verso il 321. Dall’esterno l’aereo sembra nuovissimo e anche gli interni sono in ottime condizioni. Mi viene assegnato il posto dietro al sedile dell’assistente di volo quindi anche il pitch non è affatto male.
L’imbarco procede regolare e dopo pochi minuti inizia il rullaggio. Dopo il decollo i motori fanno un bel po’ di rumore di ferraglia
. Questo rumore abbastanza fastidioso dura sino alla fine della salita, in fase di crociera , per fortuna, si attenua.
Somewhere over Europe!
Dopo neanche 1h e mezza inizia la discesa verso London Heathrow. Ovviamente non potevamo essere mica così fortunati da avere subito il via libera ma dobbiamo attendere un bel po’ e così facciamo ben 4 circle intorno a Londra. Una volta atterrati LHR si mostra in tutto il suo splendore. Un tripudio del meglio dell’aviazione mondiale. Ci dirigiamo verso il T5, la nuova dimora dei padroni di casa.
British power
Il T5 è davvero bello, grandi vetrate, superfici ampie e molto luminose.
Purtroppo il nostro volo per LA non partirà dal T5 ma dal più vecchio T3. Dopo un breve giro nel terminal ci dirigiamo all’area transiti dove ci aspetta un autobus che ci porterà direttamente al Terminal 3. Una volta arrivati troviamo una gradita sorpresa
…. una fila interminabile per i controlli di sicurezza. Un serpentone che si perdeva a vista d’occhio, un flusso continuo di gente. Per fortuna non ci mettiamo tanto, giusto 40 minuti
. Alla fine non abbiamo molto tempo da spendere all’interno del terminal e ci dirigiamo direttamente al gate dove dopo minuti inizia l’imbarco per il volo per LA.
Finalmente a bordo!
Un po’ di fauna locale a LHR
Si parteeeeeee
Una volta superata l’Islanda ci dirigiamo verso la Groenlandia e lo spettacolo al quale assistiamo è davvero mozzafiato.
Il viaggio prosegue sulla Baia di Hudson passando il Canada scendiamo attraverso Minnesota, Nebraska, Colorado, Nevada e infine California ! ! !
Ecco infatti un aeroporto che mi è familiare…. Facile capire di quale si tratta!
Continuiamo ed entriamo finalmente in California. Passiamo su Newport Beach (credo
)
Los Angeles stiamo arrivando…
Finalmente a terra dopo quasi 12 ore di volo!
Incredibile dopo quasi 24 ore di viaggio è ancora giovedì 3 luglio
. Prendiamo un taxi e ci dirigiamo nella, desolata, Los Angeles. Sarà che era pomeriggio, sarà che il finesettimana era vicino, sarà che il giorno dopo sarebbe stata festa naziona, ma non si vedeva un’anima viva in giro
. Bel benvenuto!
Il nostro hotel è situato nel quartiere giapponese a due blocks dalla City Hall.
Questa è appunto la City Hall
Los Angeles è stata una grandissima delusione. Una grande metropoli sì ma davvero poco attrattiva. Sarà che durante la nostra, breve, permanenza era festa nazionale ma in giro per le strade del downtown c’erano davvero pochissime persone. Di turisti neanche l’ombra. La metropolitana era pressoché deserta, senza tornelli, senza alcun tipo di controllo…. Saranno tutti onesti a Los Angeles evidentemente
.
Un po’ di vita, per fortuna, la troviamo verso gli Universal Studios e Hollywood.
Beverly Hills, la zona delle ville dei VIP americani. Quasi non sembra di stare a Los Angeles.
La bellissima Rodeo Drive.
El Pueblo de Nostra Signora del Los Angelos…. Il “centro storico” di Los Angeles.
Questa invece è Santa Monica, la spiagga di Baywatch…. Peccato che quel giorno non ci fosse Pamela a fare da Baywatcher

Ancora qualche scatto da LA downtwon.
La bellissima Walt Disney Concert Hall
Dopo tre giorni a Los Angeles è ora il momento di raggiungere la seconda tappa del nostro viaggio: San Diego. Questa volta niente aerei ma treno! Proviamo il servizio dell’Amtrak che devo dire non è affatto male.
Questa è la Union Station di Los Angels, in tipico mexican old style. Infatti si trova nella zona più antica di Los Angeles che risente molto dell’influenza messicana.
Enroute to San Diego
Saliamo Pacific Surfliner che in 2h e mezza ci ha portato nella bellissima San Diego.





Basta con le chiacchiere e iniziamo con il Trip Report.
Giovedì 3 luglio 2008 . Il nostro viaggio con destinazione Los Angeles ha inizio nel mio amato aeroporto di Palese al banco check-in AirOne. Arriviamo per le 6:00, 50min prima della partenza del nostro volo. Gran parte dei passeggeri sono stati già accettati e noi siamo tra gli ultimi. A bordo eravamo intorno ai 90.
Superati i varchi di sicurezza faccio la mia solita foto panoramica dalla sala imbarchi di BRI. Questa volta niente finger L perché gli ultimi due stand erano inagibili per lavori al piazzale. Ci tocca l’autobus.

Partenza in orario e arrivo 5 min in anticipo. Al nastro riconsegna bagagli eravamo praticamente gli unici a ritirare i bagagli

Ecco il gate

Finito l’imbarco sull’autobus ci dirigiamo verso il 321. Dall’esterno l’aereo sembra nuovissimo e anche gli interni sono in ottime condizioni. Mi viene assegnato il posto dietro al sedile dell’assistente di volo quindi anche il pitch non è affatto male.

L’imbarco procede regolare e dopo pochi minuti inizia il rullaggio. Dopo il decollo i motori fanno un bel po’ di rumore di ferraglia

Somewhere over Europe!

Dopo neanche 1h e mezza inizia la discesa verso London Heathrow. Ovviamente non potevamo essere mica così fortunati da avere subito il via libera ma dobbiamo attendere un bel po’ e così facciamo ben 4 circle intorno a Londra. Una volta atterrati LHR si mostra in tutto il suo splendore. Un tripudio del meglio dell’aviazione mondiale. Ci dirigiamo verso il T5, la nuova dimora dei padroni di casa.
British power

Il T5 è davvero bello, grandi vetrate, superfici ampie e molto luminose.

Purtroppo il nostro volo per LA non partirà dal T5 ma dal più vecchio T3. Dopo un breve giro nel terminal ci dirigiamo all’area transiti dove ci aspetta un autobus che ci porterà direttamente al Terminal 3. Una volta arrivati troviamo una gradita sorpresa



Finalmente a bordo!

Un po’ di fauna locale a LHR

Si parteeeeeee




Una volta superata l’Islanda ci dirigiamo verso la Groenlandia e lo spettacolo al quale assistiamo è davvero mozzafiato.




Il viaggio prosegue sulla Baia di Hudson passando il Canada scendiamo attraverso Minnesota, Nebraska, Colorado, Nevada e infine California ! ! !

Ecco infatti un aeroporto che mi è familiare…. Facile capire di quale si tratta!

Continuiamo ed entriamo finalmente in California. Passiamo su Newport Beach (credo


Los Angeles stiamo arrivando…


Finalmente a terra dopo quasi 12 ore di volo!

Incredibile dopo quasi 24 ore di viaggio è ancora giovedì 3 luglio


Il nostro hotel è situato nel quartiere giapponese a due blocks dalla City Hall.

Questa è appunto la City Hall

Los Angeles è stata una grandissima delusione. Una grande metropoli sì ma davvero poco attrattiva. Sarà che durante la nostra, breve, permanenza era festa nazionale ma in giro per le strade del downtown c’erano davvero pochissime persone. Di turisti neanche l’ombra. La metropolitana era pressoché deserta, senza tornelli, senza alcun tipo di controllo…. Saranno tutti onesti a Los Angeles evidentemente

Un po’ di vita, per fortuna, la troviamo verso gli Universal Studios e Hollywood.






Beverly Hills, la zona delle ville dei VIP americani. Quasi non sembra di stare a Los Angeles.
La bellissima Rodeo Drive.


El Pueblo de Nostra Signora del Los Angelos…. Il “centro storico” di Los Angeles.

Questa invece è Santa Monica, la spiagga di Baywatch…. Peccato che quel giorno non ci fosse Pamela a fare da Baywatcher





Ancora qualche scatto da LA downtwon.

La bellissima Walt Disney Concert Hall

Dopo tre giorni a Los Angeles è ora il momento di raggiungere la seconda tappa del nostro viaggio: San Diego. Questa volta niente aerei ma treno! Proviamo il servizio dell’Amtrak che devo dire non è affatto male.
Questa è la Union Station di Los Angels, in tipico mexican old style. Infatti si trova nella zona più antica di Los Angeles che risente molto dell’influenza messicana.

Enroute to San Diego

Saliamo Pacific Surfliner che in 2h e mezza ci ha portato nella bellissima San Diego.
