[TR] I Tre Condottieri! (Nord Corea e Mongolia 2014)


Re: [TR] I Tre Condottieri!

proprio vero spesso le foto valgono più di mille parole
Grazie Sokol
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Bellissime foto che rendono meglio l'idea di come possa essere quel paese .
Loro non avranno la liberta' ma sembrano e voglio sottolinearlo sembrano piu' sereni di noi ... e comunque è proprio vero che la nostra informazione su quel paese è volutamente frutto di una propaganda filo occidentale .
Dovremmo goderci di piu' la liberta' che abbiamo e prendere un po' di serenita' che i paesi meno ricchi di noi hanno .... ma quello è un'altro discorso !!
Grazie Sokol della tua testimonianza .
Ps... cittadino del mondo ..... secondo me ti calza a pennello .
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Se è vero che i media occidentali a volte non dipingono la realtà come dovrebbero vi invito a leggere anche l'intervista a un dissidente nord coreano che è riuscito l'anno scorso a scappare dal suo paese.

Il dissidente Choi Song Min, 56 anni, ha scelto la «via classica» per scappare dalla Corea del Nord: l’anno scorso, con moglie e figli, entra in Cina attraversando il fiume che fa da confine naturale, da lì prende un treno per la Thailandia e infine un aereo per la Corea del Sud. «Sono atterrato in Corea del Sud l’anno scorso, in aprile» racconta la sua storia a tempi.itChoi, che oggi lavora come attivista e giornalista per il giornale “Daily NK”. «Ho deciso di scappare nel 2008, dopo essermi recato in Cina nel 2007. Ho capito che ero stato ingannato per tutta la mia vita e che dovevo a ogni costo andarmene dal buco dove vivevo».
Dove abitava e che lavoro faceva in Corea del Nord?
Vivevo nella Provincia Chungjin North Hamkyung prima di scappare. Ero quello che voi probabilmente chiamereste un borghese e lavoravo come “foreign-currency earner” (mestiere proibito dal regime, ndr), commerciavo cioè al mercato nero prodotti arrivati dall’estero e quindi illegali. Ma preferirei non dilungarmi troppo sulla mia vita passata.
Veniamo al presente allora. Kim Jong-un è diventato il nuovo dittatore del regime comunista da due mesi, dopo che il padre Kim Jong-il è morto il 17 dicembre. Si intravedono segnali di cambiamento?
Per ora nessuno. Sembra l’esatta continuazione del vecchio regime.
Kim Jong-un ha 28 anni, è giovane e inesperto. Avrà difficoltà per questo a mantenere il potere?
La questione più grande che riguarda Kim è: quanto durerà al potere? Sta facendo molta fatica a nascondere la sua giovane età e si sta impegnando a diffondere questa voce: l’età non ha niente a che fare con la leadership. Ad ogni modo sta consolidando il potere e nessuno sa quanto ci metterà e se ci riuscirà.
Il nuovo dittatore sta amministrando il potere da solo? In molti dicono che Kim Kyung-hui, la sorella del “caro leader” Kim Jong-il, e suo marito stiano svolgendo il ruolo di “tutors”.
Jang Sung-taek e sua moglie Kim Kyung-hui giocano da sempre un ruolo importante nel regime. Dopo la ridenominazione della moneta nel 2009 (che ha ridotto alla fame decine di migliaia di famiglie facendo crescere i prezzi di circa il 130%, ndr), Kim Jong-il ha chiesto ai quadri di Partito dei differenti distretti quali fossero le condizioni di vita della gente. Loro hanno risposto che andava tutto bene e che il popolo era contento. Ma un quadro di partito, Choi Yong-do, decise invece di dirgli la verità, cioè che la gente stava morendo di fame. Allora Kim Jong-il chiese alla sorella Kim Kyung-hui di controllare i mercati e lei gli riportò qual era la situazione. Anche Jang Sung-taek ha giocato un ruolo importante nella scoperta della verità e Kim si fidava di loro. Dopo questo incidente, disse «피가물보다 진하다», che significa: «Il sangue è più forte dell’acqua». Kim Jong-un, proprio come il padre, si fida più dello zio e della zia che di qualunque quadro di Partito.
Kim Jong-un ha appena cominciato a governare. Si sta comportando in modo differente rispetto al padre?
Kim Jong-il era un dittatore che ha fatto tutto quello che voleva. Ma a causa della sua età, a volte, se pur molto raramente, era indulgente e clemente. Kim Jong-un è giovane e ha molta energia. Appena ha preso il potere, ha usato il pugno di ferro contro i dissidenti. Si sono sentiti molti colpi di arma da fuoco dalle parti del fiume lungo il confine nordcoreano e lui ha dichiarato che se qualcuno in una famiglia cerca di scappare verranno punite le tre generazioni successive.
È dunque impossibile che ci sia qualche riforma nel paese?
Sappiamo che Jang Sung-taek vuole le riforme, soprattutto dopo l’esperienza del distretto di Nasun, che nel 1991 fu aperto al commercio libero, anche con l’esterno, e fiorì immediatamente. E Kim Jong-un sa che le riforme sono l’unico modo perché la Corea del Nord possa sopravvivere. Se Kim Jong-un cambia politica e sceglie le riforme, però, sarebbe come valutare il padre un pessimo leader. Per questo la Corea del Nord sta lentamente cercando di far passare il messaggio al popolo che “le ultime istruzioni” di Kim Jong-il riguardano l’attuazione delle riforme e l’apertura per il bene della Repubblica democratica. È molto probabile che la Corea del Nord segua lo stesso percorso della Cina. Quando si parla di apertura, si parla dei mercati ovviamente, e non di riforme del sistema politico. Questa, poi, è una decisione molto difficile per il regime, che ha paura di perdere il controllo sulla popolazione.
Tutti conoscono la Corea del Nord come uno dei paesi più poveri del mondo. Negli anni ’90 la carestia ha fatto tra i 200 mila e i 3 milioni di morti. Qual è la situazione oggi?
C’è il rischio di una nuova carestia. Ho parlato giusto ieri con una persona della Provincia di Kangwon e mi ha detto che la gente «죽지못해산다», cioè che «tirano avanti a vivere solo perché non hanno alternativa». La Provincia di Kangwon, che è vicina al confine con la Corea del Sud, è la prima a soffrire la fame quando le autorità smettono di consegnare le razioni di cibo. In altri posti come la South Pyongan Province, la South Hamkyung Province e la Hwanghae Province, invece, stanno letteralmente morendo di fame. È ironico che tra la gente di tutti i distretti, i primi a lamentarsi quando le razioni di cibo vengono tagliate siano quelli della capitale, Pyongyang.
In aprile si festeggerà il centenario dalla nascita del “presidente eterno” Kim Il-sung, il padre fondatore della Corea del Nord. Come si sta preparando il paese per celebrare questa data importante?
Di solito in aprile la Corea del Nord festeggia per molte cose: il Festival della primavera, il Festival dell’arte. Le celebrazioni per Kim Il-sung non sono tante. Mi ricordo l’anno scorso, quando mi trovavo ancora in Corea del Nord, che a ognuno era stato chiesto di preparare due fazzoletti perché il Generale ci avrebbe dato una razione di cibo tanto grande da non poterla neanche immaginare. E siccome saremmo dovuti scoppiare a piangere dalla felicità, i fazzoletti sarebbero stati utili.
Sono circolate in tutto il mondo le foto e i filmati dei funerali di Kim Jong-il, pieni di gente che piangeva e si disperava. La gente era obbligata oppure il “caro leader” era amato?
La gente che amava veramente Kim è lo 0,01% della popolazione. Quelli che si sono visti in tv stavano facendo finta. Era tutto una farsa. La gente deve piangere se non vuole essere punita.
Ho letto che una delle storie che vengono raccontate per educare i bambini narra delle persone che cercano di scappare e vengono per questo punite e uccise. Come può un regime arrivare a un livello tale di disumanità?
La gente in Corea del Nord non conosce la differenza tra ciò che è umano e ciò che è disumano. Non hanno mai visto altri paesi, non possono fare il paragone. Il regime approfitta di questa debolezza e punisce la gente in modo così severo che anche una briciola di generosità sembra enorme.
È possibile una “primavera nordcoreana”?
Non credo che qualcosa di simile a quanto avvenuto in Egitto o in Libia possa verificarsi in Corea del Nord. La gente viene arrestata in modo preventivo per qualunque cosa possa anche solo sembrare un atto che va contro al regime. Così anche la possibilità di una primavera viene recisa alla radice.
La morte di Kim Jong-il ha indebolito il regime?
Sì. Il motivo per cui Kim Jong-un ha parlato in televisione dicendo che la sua età non ha niente a che fare con la sua leadership credo sia che il suo potere come leader è diminuito rispetto a quello del padre. Ma rivoluzione e lotta sono parole che in Corea del Nord non hanno significato né futuro. Ormai la gente non crede più a quello che dicono le autorità: la Corea si sta decomponendo dal suo interno.
Come agisce la propaganda del regime?
Esiste il Dipartimento per la propaganda e la diffusione che si occupa di tutto. Prima Kim Jong-il comunicava al Dipartimento le sue idee e le sue intenzioni, poi loro si occupavano di diffonderle attraverso la televisione, le letture, l’educazione e le lezioni di rieducazione.
Nei gulag nordcoreani sono rinchiuse ancora 200 mila persone, secondo lo studioso Andrei Lankov.
Forse anche di più. Tutti in Corea del Nord sanno che quando vieni arrestato e finisci in un Campo di prigionia politica non ne uscirai mai più vivo perché sarai costretto a lavorare fino alla morte. I detenuti scavano le miniere o coltivano i campi sia sotto il sole cocente che durante il freddo invernale con una minima razione di cibo.
La Corea del Nord ha la bomba atomica e nei primi mesi di governo Kim Jong-un ha visitato diversi corpi dell’esercito. Il regime ha mire espansionistiche o vuole solo consolidare il potere?
Kim Jong-un vuole solo, per ora, tenersi stretto il potere perché ha avuto un inizio traballante e perché il padre è morto da poco. Per usare la bomba atomica il regime dovrebbe essere costretto dagli eventi a una soluzione drastica.
Nutre speranze per un cambiamento del suo paese? Che cosa potrebbero fare le nazioni straniere per aiutare la popolazione nordcoreana?
No, non nutro nessuna speranza per il mio paese. Le potenze straniere pensano di fare la cosa giusta inviando aiuti alimentari ma devono sapere che il cibo non viene neanche toccato dalla gente, anzi, viene usato per rafforzare il regime. Gli aiuti alimentari non servono più a niente. Dovrebbero invece fare pressione politica sul regime perché impedisca che la gente muoia di fame e la lasci uscire dai piccoli buchi in cui vivono.

 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

<OT> E' vero che quando si parla di politica ci sono tante opinioni diverse e naturalmente si rispettano tutte.
Recentemente l'Alto commissario dell'ONU per i diritti umani ha reso pubblica una relazione sui diritti umani in Corea del nord, disponibile qui: http://www.ohchr.org/en/hrbodies/hrc/coidprk/pages/commissioninquiryonhrindprk.aspx . Questo è parte di un post su un blog del Corriere della sera che riassume un po' i termini della questione:
"Un anno di lavoro per 12 investigatori, un rapporto di 372 pagine sulle violazioni dei diritti umani praticate su larga scala in Corea del Nord. E una lettera indirizzata al leader Kim Jong-un dai tre estensori del dossier delle Nazioni Unite: un australiano, un indonesiano e una serba. Un atto senza precedenti: mai un documento redatto sotto l’autorità dell’Onu (che peraltro fra il ‘79 e gli anni Ottanta aveva assicurato ai Khmer rossi del genocida Pol Pot il seggio cambogiano) aveva direttamente chiamato in causa il numero uno di una nazione, anche se il capo di Stato è il «presidente eterno» Kim Il-sung, morto nel 1994. La gravità dei crimini, hanno scritto i tre investigatori, è tale che gli investigatori chiedono il deferimento alla Corte penale internazionale dell’Aia dei dirigenti nordcoreani responsabili, «ed è possibile anche Lei stesso». Un leader che esercita un potere assoluto potrebbe infatti «prevenire e abolire i crimini contro l’umanità e far sì che i responsabili siano assicurati alla giustizia». Com’è stato detto ieri a Ginevra, quanto accade in Corea del Nord «assomiglia a quanto perpetrarono i nazisti».
COMPLOTTO Le autorità di Pyongyang hanno respinto il rapporto «in modo categorico e assoluto», considerandolo «strumento di un complotto politico» ordito da forze ostili (leggi Usa, Giappone, Corea del Sud, Unione Europea…) con l’obiettivo di «sabotare il sistema socialista». Ribadita l’opposizione all’uso strumentale e «pretestuoso» della difesa dei «diritti umani» per arrivare a un cambio di potere a Pyongyang."
Fonte: http://leviedellasia.corriere.it/2014/02/18/lonu-avverte-kim-jong-un-potremmo-processarti/
Poi ci sarebbe il capitolo dedicato alla proliferazione nucleare, che è il motivo per cui la Corea del nord è sottoposta a sanzioni, ma è un'altra storia. <fine OT>
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Io però a questo punto sarei curioso di sapere da Sokol quale è stata la sua percezione. Un viaggiatore "scafato" come lui non credo possa "credere" di buon grado a quello che vede senza informarsi meglio per cui penso che sarebbe gradito da parte di tutti un tuo "racconto" su quello che hai visto e magari sapere qualcosa di più di quello che hai potuto capire parlando con le persone.
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Io però a questo punto sarei curioso di sapere da Sokol quale è stata la sua percezione. Un viaggiatore "scafato" come lui non credo possa "credere" di buon grado a quello che vede senza informarsi meglio per cui penso che sarebbe gradito da parte di tutti un tuo "racconto" su quello che hai visto e magari sapere qualcosa di più di quello che hai potuto capire parlando con le persone.

+1 - Credo che oltre ad essere un "viaggiatore scafato" Sokol abbia una percezione che noi non abbiamo visto dove e' cresciuto
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Premetto che Sokol è il mio idolo incontrastato e adoro il suo "stile" di narrazione...ma la serie di foto OT senza commento questa volta merita un applauso.
Sono rimasto senza parole nel guardarle....ho provato a calarmi al posto di Sokol...a cercare di provare le emozioni che hai provato in prima persona...e ti posso assicurare che alcune foto mi hanno davvero emozionato.
Ho avuto l'ennesima conferma da esse della splendida persona che sei tu ed i tuoi compagni di viaggio.
Sarà banale e scontato ma ti devo ringraziare di cuore per quello che condividi con tutti noi.
Grazie Sokol !!!!
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Premessa: viaggiare con Sokol è un privilegio che ancora mi chiedo come possa essermi capitato, è certamente un’esperienza molto bella, ma è anche, per come sono fatto io, difficile: tanto lui è “viaggiatore”, tanto io sono più “vacanziero”. Tanto lui è irriverente, spregiudicato, libero, indipendente, tutto nel senso positivo dei termini, tanto io sono tendenzialmente rispettoso delle regole e delle direttive (lui dice cacasotto: avrà sicuramente ragione anche in questo). In breve, lui viaggia, io mi accodo e cerco di assimilare tutto quello che vedo, sento, ed ho la possibilità di vivere con lui. Ieri sera abbiamo avuto una lunga conversazione alle 3 di notte (mie) per le preoccupazioni di cosa e come scrivere: la sintesi l’ha fatta Sokol all’inizio dell’ultima parte di thread che ha pubblicata senza commenti. Ci penserà lui a dirvi quelle che sono le sue considerazioni e percezioni, io vi dico cosa ha lasciato a me questo viaggio. Anzitutto, è stato per certi versi più “facile” delle attese: pochissimi problemi per le foto (di fatto gli unici li ho avuti io, se di problemi si può parlare, visto che viaggiavo col “cannone” Canon), un gruppo enormemente affiatato del quale Sokol, sin dal briefing al ristorante a Pechino, è subito diventato leader indiscusso per il suo istrionismo e per il suo modo di vivere il viaggio (non questo in particolare: il viaggio come concetto). Personalmente, a proposito di foto, a me è stato chiesto, quasi sommessamente e senza troppa insistenza, di cancellare 4/5 fotografie nelle quali incidentalmente avevo ripreso militari in servizio; memore di questo, Sokol ha chiesto come mai nella zona più delicata da noi visitata (quella del 38° parallelo) ci sia stato consentito di fare fotografie a raffica con i militari in servizio, sorridenti e molto meno ingessati col passare dei minuti, senza che alcuno si permettesse di obiettare alcunchè: “E’ una zona turistica”, la risposta in sintesi. Vero, ci è stato detto che era preferibile non andare in giro da soli senza guide, senza imposizioni particolari, ma qualche allontanamento dal gruppo non ha creato malumori, preoccupazioni o altro. Certamente, passeggiate per le vie di Pyongyang da soli non ne abbiamo fatte, vuoi per i ritmi incalzanti del tour (si attaccava al mattino presto, verso le 8.30/9.00, si rientrava per le 21/22), vuoi perché la notte è buio pesto e c’è poco da vedere. Vero, abbiamo visto quello che era previsto vedessimo, al pari di tutti gli altri gruppi presenti, ma comunque si è trattato di cose interessanti (oddìo, il circo è stata un’enorme rottura di zebedei...). L’aspetto in questo senso che più mi ha colpito è stato, a posteriori, sentire dai miei genitori che nel lontano 1979, in occasione di un loro viaggio nella Mosca della guerra fredda, avevano fatto le stesse esperienze: noi siamo andati al teatro dell’Opera a sentire un concerto? Anche loro. Siamo stati portati a fare un giro in metropolitana? Anche loro. Ci hanno fatto vedere il Circo? Anche a loro... Il paese e le persone che abbiamo visto: un paese certamente con molta povertà, ma con gente sorridente e apparentemente felice. Se lo fosse per convinzione, per facciata, o perché semplicemente veramente felice non ho elementi per poterlo dire. Certamente, la parte di popolo che ho visto non era triste, e le foto lo dimostrano molto bene. Come ha detto Sokol, non abbiamo visto nessuno con il taglio alla Kim Jong Un, e questo un po’ ci ha rallegrato, non fosse altro che per questioni estetiche. Altrettanto certamente, non abbiamo parlato con i contadini e, fatta salva Kaesong, visto nessuna altra città o paese al di fuori di Pyongyang. Il loro grosso problema è il cronico deficit di energia elettrica: non hanno fonti di energia fatta salva quella prodotta dalla diga di Huichon, motivo per il quale aspettano che l’Occidente gli permetta di costruire le centrali atomiche, ovviamente a soli scopi civili e non militari. Ognuno è libero di credere alla campana che ascolta, la mia fortuna è quella di avere ascoltata anche la loro e di potermi fare un’opinione personale, per questo ve la riporto. Una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la visita all’asilo: il campo giochi “militare”, i bambini comandati a bacchetta a ripetere la stessa canzoncina appena arrivava il nuovo gruppo, i murales violenti contro il nemico imperialista sono tutte cose che non passano certo inosservate e che qualche riflessione la inducono nelle persone che hanno voglia di usare il cervello per riflettere e pensare. Avete potuto vedere la foto della lezione in classe: avreste dovuto assistere dal vivo, alla lezione! Per contro, i balli alla mass dance, le imbucate di Sokol ai pic nic nel Day of the Sun (giorno del compleanno dell’Eterno Presidente), le battute di molti del gruppo sono tutte cose fatte serenamente e senza chiedere il permesso e senza cazziatoni da parte di nessuno, ed i visi dei partecipanti stanno lì a dimostrarlo. Le guide che abbiamo avuto, tre ragazze molto giovani, hanno subito colto lo spirito di Sokol, e si sono dimostrate estremamente aperte, anche come mentalità: merito tutto suo, altri gruppi con i quali abbiamo avuto modo di parlare ci dicevano di grossi problemi legati alla rigidità delle guide ed alla impossibilità di fare fotografie. Vero è anche che alla richiesta di potere entrare in qualche negozio, fosse questo un parrucchiere o il minimarket, ci è stato garbatamente ma fermamente detto che non era possibile. Ed è un vero peccato non averlo potuto fare. Nessuno, però, ha detto nulla quando usciti dal centro botanico due ragazzini stavano giocando a pallone ed uno dei nostri compagni di avventura è andato a fare due tiri. Se avete fatto caso alle fotografie ed alla massa di persone che applaudiva, sorrideva ed era felice dello spettacolo, beh, sappiate che si è accalcata dopo che Sokol, ben spalleggiato da Dave e Chen ha dato inizio alla sfida DPRK/Resto del Mondo! Prima la situazione era questa Anche questo è Sokol: ovunque tu vada e con chiunque tu sia, la capacità di coinvolgere il primo che passa è un dote tutta sua! Il ricordo e la sensazione più forti che, però, porterò dentro di me di questo viaggio è un altro: lo sguardo della giovane guida alla quale stavo mostrando una foto di mia nipote, e che mi ha chiesto se avessi altre foto dei miei viaggi. Fatte vedere alcune immagini, l’ultima sera le ho mostrato quelle del viaggio dello scorso anno in Bhutan, Thailandia ed India: l’espressione della fanciulla che, per quanto soddisfatta ed estasiata dalle immagini, tradiva una sorta di malinconia che ho interpretato come un “Non potrò mai vedere nulla di tutto ciò” è qualcosa che non si riesce a trasmettere con le sole parole. Mi auguro di avere contribuito a farvi capire un po’ di cose e di avervi data una chiave di lettura alternativa. Se siete curiosi, non mancherà alla fine del TR l’occasione di potervi togliere la curiosità. Ora lasciate che rientri nel mio sarcofago.
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Hallelujah hallelujah!

(e grazie dell'intervento)
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

In attesa di vedere le foto del panda peloso nella prossima tappa prima di ringraziare e fare i complimenti a Sokol, per il momento ringrazio GP per il bellissimo intervento.
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Premessa: viaggiare con Sokol è un privilegio che ancora mi chiedo come possa essermi capitato, è certamente un’esperienza molto bella, ma è anche, per come sono fatto io, difficile: tanto lui è “viaggiatore”, tanto io sono più “vacanziero”. Tanto lui è irriverente, spregiudicato, libero, indipendente, tutto nel senso positivo dei termini, tanto io sono tendenzialmente rispettoso delle regole e delle direttive (lui dice cacasotto: avrà sicuramente ragione anche in questo). In breve, lui viaggia, io mi accodo e cerco di assimilare tutto quello che vedo, sento, ed ho la possibilità di vivere con lui. Ieri sera abbiamo avuto una lunga conversazione alle 3 di notte (mie) per le preoccupazioni di cosa e come scrivere: la sintesi l’ha fatta Sokol all’inizio dell’ultima parte di thread che ha pubblicata senza commenti. Ci penserà lui a dirvi quelle che sono le sue considerazioni e percezioni, io vi dico cosa ha lasciato a me questo viaggio. Anzitutto, è stato per certi versi più “facile” delle attese: pochissimi problemi per le foto (di fatto gli unici li ho avuti io, se di problemi si può parlare, visto che viaggiavo col “cannone” Canon), un gruppo enormemente affiatato del quale Sokol, sin dal briefing al ristorante a Pechino, è subito diventato leader indiscusso per il suo istrionismo e per il suo modo di vivere il viaggio (non questo in particolare: il viaggio come concetto). Personalmente, a proposito di foto, a me è stato chiesto, quasi sommessamente e senza troppa insistenza, di cancellare 4/5 fotografie nelle quali incidentalmente avevo ripreso militari in servizio; memore di questo, Sokol ha chiesto come mai nella zona più delicata da noi visitata (quella del 38° parallelo) ci sia stato consentito di fare fotografie a raffica con i militari in servizio, sorridenti e molto meno ingessati col passare dei minuti, senza che alcuno si permettesse di obiettare alcunchè: “E’ una zona turistica”, la risposta in sintesi. Vero, ci è stato detto che era preferibile non andare in giro da soli senza guide, senza imposizioni particolari, ma qualche allontanamento dal gruppo non ha creato malumori, preoccupazioni o altro. Certamente, passeggiate per le vie di Pyongyang da soli non ne abbiamo fatte, vuoi per i ritmi incalzanti del tour (si attaccava al mattino presto, verso le 8.30/9.00, si rientrava per le 21/22), vuoi perché la notte è buio pesto e c’è poco da vedere. Vero, abbiamo visto quello che era previsto vedessimo, al pari di tutti gli altri gruppi presenti, ma comunque si è trattato di cose interessanti (oddìo, il circo è stata un’enorme rottura di zebedei...). L’aspetto in questo senso che più mi ha colpito è stato, a posteriori, sentire dai miei genitori che nel lontano 1979, in occasione di un loro viaggio nella Mosca della guerra fredda, avevano fatto le stesse esperienze: noi siamo andati al teatro dell’Opera a sentire un concerto? Anche loro. Siamo stati portati a fare un giro in metropolitana? Anche loro. Ci hanno fatto vedere il Circo? Anche a loro... Il paese e le persone che abbiamo visto: un paese certamente con molta povertà, ma con gente sorridente e apparentemente felice. Se lo fosse per convinzione, per facciata, o perché semplicemente veramente felice non ho elementi per poterlo dire. Certamente, la parte di popolo che ho visto non era triste, e le foto lo dimostrano molto bene. Come ha detto Sokol, non abbiamo visto nessuno con il taglio alla Kim Jong Un, e questo un po’ ci ha rallegrato, non fosse altro che per questioni estetiche. Altrettanto certamente, non abbiamo parlato con i contadini e, fatta salva Kaesong, visto nessuna altra città o paese al di fuori di Pyongyang. Il loro grosso problema è il cronico deficit di energia elettrica: non hanno fonti di energia fatta salva quella prodotta dalla diga di Huichon, motivo per il quale aspettano che l’Occidente gli permetta di costruire le centrali atomiche, ovviamente a soli scopi civili e non militari. Ognuno è libero di credere alla campana che ascolta, la mia fortuna è quella di avere ascoltata anche la loro e di potermi fare un’opinione personale, per questo ve la riporto. Una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la visita all’asilo: il campo giochi “militare”, i bambini comandati a bacchetta a ripetere la stessa canzoncina appena arrivava il nuovo gruppo, i murales violenti contro il nemico imperialista sono tutte cose che non passano certo inosservate e che qualche riflessione la inducono nelle persone che hanno voglia di usare il cervello per riflettere e pensare. Avete potuto vedere la foto della lezione in classe: avreste dovuto assistere dal vivo, alla lezione! Per contro, i balli alla mass dance, le imbucate di Sokol ai pic nic nel Day of the Sun (giorno del compleanno dell’Eterno Presidente), le battute di molti del gruppo sono tutte cose fatte serenamente e senza chiedere il permesso e senza cazziatoni da parte di nessuno, ed i visi dei partecipanti stanno lì a dimostrarlo. Le guide che abbiamo avuto, tre ragazze molto giovani, hanno subito colto lo spirito di Sokol, e si sono dimostrate estremamente aperte, anche come mentalità: merito tutto suo, altri gruppi con i quali abbiamo avuto modo di parlare ci dicevano di grossi problemi legati alla rigidità delle guide ed alla impossibilità di fare fotografie. Vero è anche che alla richiesta di potere entrare in qualche negozio, fosse questo un parrucchiere o il minimarket, ci è stato garbatamente ma fermamente detto che non era possibile. Ed è un vero peccato non averlo potuto fare. Nessuno, però, ha detto nulla quando usciti dal centro botanico due ragazzini stavano giocando a pallone ed uno dei nostri compagni di avventura è andato a fare due tiri. Se avete fatto caso alle fotografie ed alla massa di persone che applaudiva, sorrideva ed era felice dello spettacolo, beh, sappiate che si è accalcata dopo che Sokol, ben spalleggiato da Dave e Chen ha dato inizio alla sfida DPRK/Resto del Mondo! Prima la situazione era questa Anche questo è Sokol: ovunque tu vada e con chiunque tu sia, la capacità di coinvolgere il primo che passa è un dote tutta sua! Il ricordo e la sensazione più forti che, però, porterò dentro di me di questo viaggio è un altro: lo sguardo della giovane guida alla quale stavo mostrando una foto di mia nipote, e che mi ha chiesto se avessi altre foto dei miei viaggi. Fatte vedere alcune immagini, l’ultima sera le ho mostrato quelle del viaggio dello scorso anno in Bhutan, Thailandia ed India: l’espressione della fanciulla che, per quanto soddisfatta ed estasiata dalle immagini, tradiva una sorta di malinconia che ho interpretato come un “Non potrò mai vedere nulla di tutto ciò” è qualcosa che non si riesce a trasmettere con le sole parole. Mi auguro di avere contribuito a farvi capire un po’ di cose e di avervi data una chiave di lettura alternativa. Se siete curiosi, non mancherà alla fine del TR l’occasione di potervi togliere la curiosità. Ora lasciate che rientri nel mio sarcofago.


Grazie mille !!
Chi meglio di te e Sokol potevano raccontare le sensazioni provate !!

Grazie nuovamente
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

Grande TR!!! Bellissimo l'OT, e sono felice che Dancrane sia tornato a postare. Spero che non rimanga nel suo sarcofago a lungo :D.
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

LAZZARO!!!!

dai, non è vera quella storia del pitone che ho raccontato a tutti.
 
Re: [TR] I Tre Condottieri!

E bravo Gian, finalmente il forum rientra ufficialmente tra i tuoi interessi: era ora, sentivamo la mancanza dei tuoi interventi.
Permettimi di dare una picconata al sarcofago con un piccolo contributo: sfatiamo il mito, anche tu, se adeguatamente sollecitato, dai segni di vita!



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Re: [TR] I Tre Condottieri!

E bravo Gian, finalmente il forum rientra ufficialmente tra i tuoi interessi: era ora, sentivamo la mancanza dei tuoi interventi.
Permettimi di dare una picconata al sarcofago con un piccolo contributo: sfatiamo il mito, anche tu, se adeguatamente sollecitato, dai segni di vita!



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nella mano sinistra tenevi questo?

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