Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast
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CAPITOLO II
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E cominciamo con questo OT, con il quale tenterò di essere quanto più conciso possibile.
Sempre per quanto possa essere conciso un chiacchierone come me.
Insomma non rompete e apprezzate l'impegno.
Che poi lo sapete cosa mi frega sempre, a me? E' che mi perdo in premesse infinite, sennò per il resto non è che sia poi così prolisso.
Dunque eccovene ben due, di premesse.
Viva l'abbondanza.
Capitolo mezzi di trasporto.
Ovviamente l'ideale sarebbe noleggiare una macchina a NY per poi lasciarla in Texas, da dove voleremo per la California. Ma è fuori dalle nostre finanze.
Più che il costo del noleggio in sè, sempre economico da queste parti, la mazzata micidiale è la drop-fee, cioè la sovrattassa di quando si lascia la macchina in un posto diverso da dove si parte. Decisamente troppo alta (da sola parliamo di centinaia di dollari, più noleggio e benzina).
Scopriamo invece troppo tardi un'alternativa interessante, nota come "autocardrive", e cioè agenzie che devono spostare veicoli da A a B e si offrono di darti un mezzo a fronte della tua forza lavoro. Peccato.
I treni, invece, negli States costano uno sproposito.
Insomma viaggeremo sempre in pullman, assieme alla vera lower class americana. Il vettore sarà quasi sempre MegaBus.
Capitolo alloggio.
Praticamente ovunque utilizzeremo Couchsurfing, che per chi non lo sapesse è una sorta di social network di viaggiatori attraverso cui la gente si offre di ospitarti - gratuitamente - a casa propria.
Diversamente da prima, qui i soldi non c'entrano assolutamente nulla, visto che fare couchsurfing non è sinonimo di free-riding, e cioè di scrocco. Fare Couchsurfing significa infatti un'esperienza di viaggio completamente diversa, fatta di decine e decine di estranei che finiscono per diventare parte integrante del tuo viaggio.
E' una questione sicuramente molto personale.
Personalmente l'adoro.
Come funziona nel dettaglio lo scoprirete a breve.
Ovviamente c'è solo un posto, in tutti gli States, dove fare couchsurfing è praticamente impossibile, e quel posto è New York.
Come confermatomi da una mia cara amica newyorkese
born and raised, da qui la classe media è ormai scomparsa, a causa di un costo della vita totalmente folle. Per intenderci, lei ora vive in California, i suoi genitori a St. Louis, e per il resto <
nessuno tra tutti i miei amici d'infanzia vive più lì. Nessuno>. Rimangono solo le classi molto alte e molto basse. Forse solo San Francisco è a questi livelli.
Chi ha un buco libero cerca dunque di farci qualche soldo, mettendolo ad esempio su airbnb che è il sito dove troveremo il nostro.
Andiamo alla (ri)scoperta di questa città assolutamente unica nel suo genere. Piaccia o non piaccia.
Siamo a Brooklyn.
Il clima è mite e piacevole.
No vabè, non si può stare in giro in queste condizioni. Ogni tot di tempo tocca entrare da qualche parte a riprendere un po' di calore.
Ma noi siamo nerd e quel qualche parte è una biblioteca.
Ah, per quanto riguarda il sistema delle Public Libraries, gli USA battono l'Italia 7.834 a 0. Alla faccia dello sporco capitalismo.
Manhattan, che tra grattacieli, smog e inquinamento, offre un po' più di tepore.
High Line. Opera d'arte.
La Freedom Tower è praticamente pronta.
Brooklyn e Manhattan bridges.
Chinatown.
Il magnifico Grand Central Terminal.
Sciuscià.
Qualora qualcuno avesse mai dubitato della virilità del Sig. Rockefeller.
Ma non c'è niente da fare: il freddo ti piega in due.
Ci dirigiamo nuovamente verso Brooklyn, ci chiudiamo in un pub di quart'ordine, testiamo quanti dei prodotti della omonima Brewery il nostro corpo riesce a reggere e ce ne andiamo a casa.
La sensibilità delle dita dei piedi è già un lontano ricordo.
New York, come molti altri tra i posti che visiteremo, merita da sola un mese di viaggio. Ma contrariamente ad altre volte, stavolta non è questo l'obiettivo.
L'obiettivo è il viaggio in sè, prima ancora della visita.
Quindi l'indomani mattina altro giro altra corsa: D.C., perchè se dite "Washington" i locali pensano solo allo Stato.
Il bus, MegaBus, ci mette poche ore. E parliamo di qualcosa come 11 USD in due.
Come già detto da altri su queste pagine, D.C. è una città molto bella ed estremamente sottovalutata. E seppur per ragioni diverse rispetto a Boston, è forse la più europea delle città americane, quantomeno per il suo impianto urbanistico.
O forse sarebbe giusto dire il contrario?
Anzi, va, beccatevi sta lezioncina.
A fine '700, l'allora Presidente George Washington incaricò l'architetto Pierre Charles L'Enfant di definire il piano urbanistico della nuova Capitale, perchè le nazioni serie fanno intervenire direttamente il potere centrale nello scegliere, pianificare, edificare ed amministrare un posto che sia completamente dedicato a fare da sfondo al funzionamento di uno stato, senza andare a popolare di palazzi e funzioni complesse un tessuto medievale.
Tipo Roma insomma.
Ad ogni modo, sto povero Charles L'Enfant conosceva bene l'Europa, anche in quanto francese di nascita, ed in particolare conosceva le scuole di architettura monumentale che allora si potevano trovare in città quali San Pietroburgo, Milano o soprattutto Versailles.
Il suo tentativo fu quindi di trovare una sintesi tra queste scuole estetiche e la nascente efficienza ortogonale che stava andando a caratterizzare le prime grandi città nordamericane, con questo risultato (da Wiki):
Una manciata di anni dopo, l'urbanista catalano Ildefons Cerdà, che invece dal canto suo ben conosceva gli Stati Uniti, venne incaricato di realizzare un piano per l'espansione della città di Barcellona, e come L'Enfant anch'egli tentò di trovare una sintesi tra ciò che aveva visto al di là dell'Oceano e ciò che gli veniva chiesto di fare a casa propria. Il risultato fu questo (sempre da Wiki):
Simili no?
Quindi chi ha copiato da chi?
Ah, per chi non lo sapesse, la forma della maggior parte delle città europee se non mondiali trova tuttora un'esplicita e/o implicita fonte di ispirazione nel cosiddetto "Plan Cerdà".
Dunque se tanto Charles L'Enfant quanto Ildefons Cerdà non avessero mai messo piede fuori casa, accollandosi quel terribile rischio che era il viaggiare dell'epoca, voi che leggete stareste probabilmente vivendo in insalubri bassifondi tardo cinquecenteschi.
Ci tenevo a farvelo sapere.
E facendo ciò ho già sforato la quantità di testo che mi ero ripromesso di dedicare ad ogni singola città, dunque vado veloce.
Il Pentagono.
E' uno dei più grandi edifici al mondo, ma dal piano strada non si apprezza questa dimensione.
Il memoriale del volo American Airlines 77, schiantatosi nel 2001.
The White House.
Il National Mall:
a big place with many things to see and do.
Il Lincoln Memorial.
U.S. Capitol.
Come San Pietro per Roma, anche qui si dice che nulla in città debba essere più alto di questa cupola.
Per l'indomani decidiamo di noleggiare una macchina e fare una gita fuori porta in giornata allo Shenandoah National Park.
Apriamo una discussione sulla pagina locale di Couchsurfing per chiedere se qualcuno si voglia aggregare. Un simpaticissimo ragazzo austriaco di nome Tom ci risponde nel giro di pochi minuti e ci diamo appuntamento la mattina dopo al noleggio dell'aeroporto.
La ridente Front Royal.
A spasso per boschi e montagne.
La campagna della Virginia.
Quindi s'è fatta già ora di tornare a casa, dormire qualche ora, fare le valigie e ripartire.
Prossima tappa Richmond, sempre in Virginia.
La città è abbastanza anonima, per non dire che è brutta e che non ci sta niente da fare.
In più, nel pomeriggio veniamo a scoprire di una mega allerta meteo che provoca la cancellazione di tutti gli autobus in partenza dalla città per almeno due giorni.
Il conto è presto fatto: o prendiamo il solo pullman confermato, della Chinatown Express alle 3am, per Atlanta, o rimaniamo qui per due giorni.
Ci chiudiamo in un bar con i couchsurfers locali che ci avrebbero dovuto ospitare, proviamo grossomodo tutte le birre del posto, guardiamo la cerimonia degli Oscar e la premiazione di Sorrentino, ci facciamo accompagnare ad una stazione di servizio 20 miglia fuori città e prendiamo sta ciofeca di bus. Che ci mette un numero imprecisato di ore.
Atlanta.
Parliamo di nuovo del couchsurfing.
Appena scoperta, nolenti, quale sarebbe stata la nostra nuova meta, abbiamo contattato gli utenti di Atlanta che ci sembravano più congeniali, chiedendogli appunto ospitalità. Nel giro di poche ore abbiamo ricevuto diverse risposte, ne abbiamo accettata una, abbiamo ringraziato gli altri, e ci siamo dati appuntamento al giorno dopo.
Questo, però, come detto non è tanto un modo di viaggiare a pochi soldi, quanto un modo per conoscere gente nuova e ospitale in qualsiasi angolo della terra tu ti possa mai trovare. Personalmente credo che sia una delle più belle invenzioni moderne, e testimonia di come al mondo ci sia tanta di quella gente che vale la pena di conoscere.
Dunque una volta arrivato in una nuova città, non finisci per forza a lasciare i tuoi bagagli in albergo e a girare più o meno casualmente da turista, ma ti ritrovi magari a cucinare una lasagna di ringraziamento per l'ospitalità, a fare lunghe chiacchierate e a visitare i posti frequentati dagli autoctoni.
Ancora, è un modo completamente diverso di viaggiare e di intendere un viaggio.
Torniamo a noi: la mattina dopo, solito day trip in macchina verso le bellezze naturalistiche.
Questa volta è il turno della Chattahoochee National Forest.
Questo è il più grande
swing bridge ad est del Mississipi. Ci si arriva dopo circa una mezz'oretta di sterrato. E ne vale la pena.
Il tizio che si intravede in fondo nella prima foto è un vecchietto ex investigatore privato appena andato in pensione, che ha iniziato proprio oggi l'Appalachian Trail. Purtroppo per lui, però, si è perso al 4° delle circa 2.000 miglia che deve fare, e ci ha chiesto di portarlo in qualche città per riorganizzare le idee. Ovviamente acconsentiamo. Persona splendida.
E via di nuovo.
Questo è grossomodo l'ambiente che si respira nei MegaBus che stiamo usando per spostarci da una parte all'altra. Rapporto qualità/prezzo da manuale.
Imbarco.
On board.
Tennessee River, tra Georgia e Tennessee.
L'indiscussa capitale della musica americana: Nashville.
Entriamo nel primo
honky tonk che ci capita a tiro (i classici bar del posto, dove la musica dal vivo inizia già dalla tarda mattinata per continuare senza sosta fino a notte fonda), e ci rifocilliamo.
Drink what Romans drink: PBR.
La strip, ovvero il centro delle attrazioni cittadine.
Al di là della strip in sè, in parte anche una attrazione per turisti, Nashville è la capitale della musica nel senso che qui hanno i loro uffici praticamente tutte le maggiori case discografiche mondiali, studi di produzione, il quartier generale della Gibson, della BMG, e insomma chi più ne ha più ne metta.
Inoltre, ogni sera puoi trovare concerti di altissima qualità, a patto chiaramente che tu sappia dove andare o che abbia qualcuno, tipo un couchsurfer, pronto ad accompagnartici.
Bye bye Nashville, è stato un piacere.
Ah, il rapporto è di circa 7,9 donne per ogni uomo.
Ed è gente del sud che non va tanto per il sottile.
MegaBus è considerato, da queste parti, come la Ryanair dei bus, e quindi per questo da molti snobbato.
Altrettanti preferiscono Greyhound, che dalla sua mette a disposizione strutture stabili e servizi dedicati.
Tipo questi insomma:
Peccato solo che poi all'interno si viaggi così:
Appena arrivati a Memphis, chiaramente subito dopo una doccia col disinfettante e una lavatrice col napalm, ho scritto una lettera di reclamo di circa 10 pagine, alla quale mi è stato immediatamente risposto con solerti scuse e l'offerta di non so quante centinaia di dollari in vouchers. A patto di non pubblicare queste foto in giro.
E' con un piacere del tutto mio che mi sono garbatamente cimentato nello spiegargli cosa potevano farci con il loro voucher.
Memphis, dicevamo.
Forse anche più anonima di Richmond.
Uno dei due o tre posti in tutti gli Stati Uniti dove è possibile bere alcoolici per strada.
Ma con due chicche non indifferenti: un magnifico museo sulla storia dei
civil rights (è proprio al Lorraine Motel che venne ucciso Martin Luther King)....
...e una vista spettacolare sul Mississipi River, vero e proprio confine tra due mondi diversi quali l'est e l'ovest degli USA.
E per ora questo è quanto.
Se sopravvivo al calcetto di stasera, a brevissimo arrivano anche New Orleans e Austin, oltre che finalmente un po' di IT con la tratta AUS-SAN.
Spero di aver fatto cosa gradita.
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