[TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast (FINITO)

  • Autore Discussione Autore Discussione aless
  • Data d'inizio Data d'inizio

Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Molto divertente e ottima scrittura, grande aless! Sempre un piacere leggerti :)

Sent from my Nexus 5 using Tapatalk
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Grande. Se fossi un prof di italiano ti farei saltare una classe! Lettura fantastica. Keep it up!

Io lo sono, e ti faccio i complimenti per la prosa, dall'inventiva narrativa alla scelta delle parole.
Il tuo è senz'altro uno dei più piacevoli TR del forum.
Aspetto il seguito..
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Mi hai fatto morire dal ridere fin dall'inizio. Commenti e dialoghi semplicemente geniali. Anche se il selfie alla toilette col burka mi farà venire gli incubi stanotte. Grazie mille per questo TR hors catégorie.


Ma che vi ha fatto di male questo forumista per averlo bannato?!? Era una voce scomoda del forum?
[Suvvia, permettimi l'ironia... ;) ]

Ciao
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

ottimo TR Complimenti vivissimi!

segnalo tuttavia che photobucket non mi permette di vedere le foto oltre l'imbarco dell' A380... è un problema solo mio?


Inviato dal mio iPad utilizzando Tapatalk
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Le foto non si vedono, ma a questo punto chissenefrega: il racconto così è ancora più godibile. E, se non ho capito male, mi sono anche risparmiato la foto di uno psicopatico al cesso :D

DaV
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Molto divertente e ottima scrittura, grande aless! Sempre un piacere leggerti :)

Grazie...

Io lo sono, e ti faccio i complimenti per la prosa, dall'inventiva narrativa alla scelta delle parole.
Il tuo è senz'altro uno dei più piacevoli TR del forum.
Aspetto il seguito..

...grazie...

Mi hai fatto morire dal ridere fin dall'inizio. Commenti e dialoghi semplicemente geniali. Anche se il selfie alla toilette col burka mi farà venire gli incubi stanotte. Grazie mille per questo TR hors catégorie.

...grazie...

ottimo TR Complimenti vivissimi!

segnalo tuttavia che photobucket non mi permette di vedere le foto oltre l'imbarco dell' A380... è un problema solo mio?

...e grazie.

Eccomi con il resto, e datemi un minuto che pago l'obolo a Foto-secchio.


EDIT:

Le foto non si vedono, ma a questo punto chissenefrega: il racconto così è ancora più godibile. E, se non ho capito male, mi sono anche risparmiato la foto di uno psicopatico al cesso :D

DaV

Ahimè, ho fatto... :D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

_______________________________________________
CAPITOLO II
_______________________________________________



E cominciamo con questo OT, con il quale tenterò di essere quanto più conciso possibile.
Sempre per quanto possa essere conciso un chiacchierone come me.
Insomma non rompete e apprezzate l'impegno.

Che poi lo sapete cosa mi frega sempre, a me? E' che mi perdo in premesse infinite, sennò per il resto non è che sia poi così prolisso.

Dunque eccovene ben due, di premesse.
Viva l'abbondanza.

Capitolo mezzi di trasporto.
Ovviamente l'ideale sarebbe noleggiare una macchina a NY per poi lasciarla in Texas, da dove voleremo per la California. Ma è fuori dalle nostre finanze.
Più che il costo del noleggio in sè, sempre economico da queste parti, la mazzata micidiale è la drop-fee, cioè la sovrattassa di quando si lascia la macchina in un posto diverso da dove si parte. Decisamente troppo alta (da sola parliamo di centinaia di dollari, più noleggio e benzina).
Scopriamo invece troppo tardi un'alternativa interessante, nota come "autocardrive", e cioè agenzie che devono spostare veicoli da A a B e si offrono di darti un mezzo a fronte della tua forza lavoro. Peccato.
I treni, invece, negli States costano uno sproposito.

Insomma viaggeremo sempre in pullman, assieme alla vera lower class americana. Il vettore sarà quasi sempre MegaBus.

Capitolo alloggio.
Praticamente ovunque utilizzeremo Couchsurfing, che per chi non lo sapesse è una sorta di social network di viaggiatori attraverso cui la gente si offre di ospitarti - gratuitamente - a casa propria.
Diversamente da prima, qui i soldi non c'entrano assolutamente nulla, visto che fare couchsurfing non è sinonimo di free-riding, e cioè di scrocco. Fare Couchsurfing significa infatti un'esperienza di viaggio completamente diversa, fatta di decine e decine di estranei che finiscono per diventare parte integrante del tuo viaggio.
E' una questione sicuramente molto personale.
Personalmente l'adoro.
Come funziona nel dettaglio lo scoprirete a breve.

Ovviamente c'è solo un posto, in tutti gli States, dove fare couchsurfing è praticamente impossibile, e quel posto è New York.
Come confermatomi da una mia cara amica newyorkese born and raised, da qui la classe media è ormai scomparsa, a causa di un costo della vita totalmente folle. Per intenderci, lei ora vive in California, i suoi genitori a St. Louis, e per il resto <nessuno tra tutti i miei amici d'infanzia vive più lì. Nessuno>. Rimangono solo le classi molto alte e molto basse. Forse solo San Francisco è a questi livelli.
Chi ha un buco libero cerca dunque di farci qualche soldo, mettendolo ad esempio su airbnb che è il sito dove troveremo il nostro.


Andiamo alla (ri)scoperta di questa città assolutamente unica nel suo genere. Piaccia o non piaccia.

Siamo a Brooklyn.

Il clima è mite e piacevole.









No vabè, non si può stare in giro in queste condizioni. Ogni tot di tempo tocca entrare da qualche parte a riprendere un po' di calore.

Ma noi siamo nerd e quel qualche parte è una biblioteca.
Ah, per quanto riguarda il sistema delle Public Libraries, gli USA battono l'Italia 7.834 a 0. Alla faccia dello sporco capitalismo.







Manhattan, che tra grattacieli, smog e inquinamento, offre un po' più di tepore.









High Line. Opera d'arte.









La Freedom Tower è praticamente pronta.



Brooklyn e Manhattan bridges.







Chinatown.







Il magnifico Grand Central Terminal.







Sciuscià.



Qualora qualcuno avesse mai dubitato della virilità del Sig. Rockefeller.




Ma non c'è niente da fare: il freddo ti piega in due.
Ci dirigiamo nuovamente verso Brooklyn, ci chiudiamo in un pub di quart'ordine, testiamo quanti dei prodotti della omonima Brewery il nostro corpo riesce a reggere e ce ne andiamo a casa.
La sensibilità delle dita dei piedi è già un lontano ricordo.

New York, come molti altri tra i posti che visiteremo, merita da sola un mese di viaggio. Ma contrariamente ad altre volte, stavolta non è questo l'obiettivo.
L'obiettivo è il viaggio in sè, prima ancora della visita.

Quindi l'indomani mattina altro giro altra corsa: D.C., perchè se dite "Washington" i locali pensano solo allo Stato.
Il bus, MegaBus, ci mette poche ore. E parliamo di qualcosa come 11 USD in due.

Come già detto da altri su queste pagine, D.C. è una città molto bella ed estremamente sottovalutata. E seppur per ragioni diverse rispetto a Boston, è forse la più europea delle città americane, quantomeno per il suo impianto urbanistico.
O forse sarebbe giusto dire il contrario?

Anzi, va, beccatevi sta lezioncina.

A fine '700, l'allora Presidente George Washington incaricò l'architetto Pierre Charles L'Enfant di definire il piano urbanistico della nuova Capitale, perchè le nazioni serie fanno intervenire direttamente il potere centrale nello scegliere, pianificare, edificare ed amministrare un posto che sia completamente dedicato a fare da sfondo al funzionamento di uno stato, senza andare a popolare di palazzi e funzioni complesse un tessuto medievale.
Tipo Roma insomma.

Ad ogni modo, sto povero Charles L'Enfant conosceva bene l'Europa, anche in quanto francese di nascita, ed in particolare conosceva le scuole di architettura monumentale che allora si potevano trovare in città quali San Pietroburgo, Milano o soprattutto Versailles.
Il suo tentativo fu quindi di trovare una sintesi tra queste scuole estetiche e la nascente efficienza ortogonale che stava andando a caratterizzare le prime grandi città nordamericane, con questo risultato (da Wiki):

L%27Enfant_plan.jpg


Una manciata di anni dopo, l'urbanista catalano Ildefons Cerdà, che invece dal canto suo ben conosceva gli Stati Uniti, venne incaricato di realizzare un piano per l'espansione della città di Barcellona, e come L'Enfant anch'egli tentò di trovare una sintesi tra ciò che aveva visto al di là dell'Oceano e ciò che gli veniva chiesto di fare a casa propria. Il risultato fu questo (sempre da Wiki):

PlaCerda1859b.jpg


Simili no?
Quindi chi ha copiato da chi?

Ah, per chi non lo sapesse, la forma della maggior parte delle città europee se non mondiali trova tuttora un'esplicita e/o implicita fonte di ispirazione nel cosiddetto "Plan Cerdà".
Dunque se tanto Charles L'Enfant quanto Ildefons Cerdà non avessero mai messo piede fuori casa, accollandosi quel terribile rischio che era il viaggiare dell'epoca, voi che leggete stareste probabilmente vivendo in insalubri bassifondi tardo cinquecenteschi.

Ci tenevo a farvelo sapere.

E facendo ciò ho già sforato la quantità di testo che mi ero ripromesso di dedicare ad ogni singola città, dunque vado veloce.

Il Pentagono.
E' uno dei più grandi edifici al mondo, ma dal piano strada non si apprezza questa dimensione.





Il memoriale del volo American Airlines 77, schiantatosi nel 2001.



The White House.



Il National Mall: a big place with many things to see and do.





Il Lincoln Memorial.





U.S. Capitol.
Come San Pietro per Roma, anche qui si dice che nulla in città debba essere più alto di questa cupola.










Per l'indomani decidiamo di noleggiare una macchina e fare una gita fuori porta in giornata allo Shenandoah National Park.
Apriamo una discussione sulla pagina locale di Couchsurfing per chiedere se qualcuno si voglia aggregare. Un simpaticissimo ragazzo austriaco di nome Tom ci risponde nel giro di pochi minuti e ci diamo appuntamento la mattina dopo al noleggio dell'aeroporto.









La ridente Front Royal.









A spasso per boschi e montagne.











La campagna della Virginia.








Quindi s'è fatta già ora di tornare a casa, dormire qualche ora, fare le valigie e ripartire.

Prossima tappa Richmond, sempre in Virginia.













La città è abbastanza anonima, per non dire che è brutta e che non ci sta niente da fare.
In più, nel pomeriggio veniamo a scoprire di una mega allerta meteo che provoca la cancellazione di tutti gli autobus in partenza dalla città per almeno due giorni.
Il conto è presto fatto: o prendiamo il solo pullman confermato, della Chinatown Express alle 3am, per Atlanta, o rimaniamo qui per due giorni.

Ci chiudiamo in un bar con i couchsurfers locali che ci avrebbero dovuto ospitare, proviamo grossomodo tutte le birre del posto, guardiamo la cerimonia degli Oscar e la premiazione di Sorrentino, ci facciamo accompagnare ad una stazione di servizio 20 miglia fuori città e prendiamo sta ciofeca di bus. Che ci mette un numero imprecisato di ore.












Atlanta.






Parliamo di nuovo del couchsurfing.
Appena scoperta, nolenti, quale sarebbe stata la nostra nuova meta, abbiamo contattato gli utenti di Atlanta che ci sembravano più congeniali, chiedendogli appunto ospitalità. Nel giro di poche ore abbiamo ricevuto diverse risposte, ne abbiamo accettata una, abbiamo ringraziato gli altri, e ci siamo dati appuntamento al giorno dopo.
Questo, però, come detto non è tanto un modo di viaggiare a pochi soldi, quanto un modo per conoscere gente nuova e ospitale in qualsiasi angolo della terra tu ti possa mai trovare. Personalmente credo che sia una delle più belle invenzioni moderne, e testimonia di come al mondo ci sia tanta di quella gente che vale la pena di conoscere.
Dunque una volta arrivato in una nuova città, non finisci per forza a lasciare i tuoi bagagli in albergo e a girare più o meno casualmente da turista, ma ti ritrovi magari a cucinare una lasagna di ringraziamento per l'ospitalità, a fare lunghe chiacchierate e a visitare i posti frequentati dagli autoctoni.

Ancora, è un modo completamente diverso di viaggiare e di intendere un viaggio.


Torniamo a noi: la mattina dopo, solito day trip in macchina verso le bellezze naturalistiche.
Questa volta è il turno della Chattahoochee National Forest.















Questo è il più grande swing bridge ad est del Mississipi. Ci si arriva dopo circa una mezz'oretta di sterrato. E ne vale la pena.
Il tizio che si intravede in fondo nella prima foto è un vecchietto ex investigatore privato appena andato in pensione, che ha iniziato proprio oggi l'Appalachian Trail. Purtroppo per lui, però, si è perso al 4° delle circa 2.000 miglia che deve fare, e ci ha chiesto di portarlo in qualche città per riorganizzare le idee. Ovviamente acconsentiamo. Persona splendida.







E via di nuovo.

Questo è grossomodo l'ambiente che si respira nei MegaBus che stiamo usando per spostarci da una parte all'altra. Rapporto qualità/prezzo da manuale.

Imbarco.



On board.





Tennessee River, tra Georgia e Tennessee.




L'indiscussa capitale della musica americana: Nashville.
Entriamo nel primo honky tonk che ci capita a tiro (i classici bar del posto, dove la musica dal vivo inizia già dalla tarda mattinata per continuare senza sosta fino a notte fonda), e ci rifocilliamo.







Drink what Romans drink: PBR.



La strip, ovvero il centro delle attrazioni cittadine.









Al di là della strip in sè, in parte anche una attrazione per turisti, Nashville è la capitale della musica nel senso che qui hanno i loro uffici praticamente tutte le maggiori case discografiche mondiali, studi di produzione, il quartier generale della Gibson, della BMG, e insomma chi più ne ha più ne metta.
Inoltre, ogni sera puoi trovare concerti di altissima qualità, a patto chiaramente che tu sappia dove andare o che abbia qualcuno, tipo un couchsurfer, pronto ad accompagnartici.




Bye bye Nashville, è stato un piacere.
Ah, il rapporto è di circa 7,9 donne per ogni uomo.
Ed è gente del sud che non va tanto per il sottile.

MegaBus è considerato, da queste parti, come la Ryanair dei bus, e quindi per questo da molti snobbato.
Altrettanti preferiscono Greyhound, che dalla sua mette a disposizione strutture stabili e servizi dedicati.

Tipo questi insomma:















Peccato solo che poi all'interno si viaggi così:












Appena arrivati a Memphis, chiaramente subito dopo una doccia col disinfettante e una lavatrice col napalm, ho scritto una lettera di reclamo di circa 10 pagine, alla quale mi è stato immediatamente risposto con solerti scuse e l'offerta di non so quante centinaia di dollari in vouchers. A patto di non pubblicare queste foto in giro.
E' con un piacere del tutto mio che mi sono garbatamente cimentato nello spiegargli cosa potevano farci con il loro voucher.

Memphis, dicevamo.
Forse anche più anonima di Richmond.







Uno dei due o tre posti in tutti gli Stati Uniti dove è possibile bere alcoolici per strada.







Ma con due chicche non indifferenti: un magnifico museo sulla storia dei civil rights (è proprio al Lorraine Motel che venne ucciso Martin Luther King)....

















...e una vista spettacolare sul Mississipi River, vero e proprio confine tra due mondi diversi quali l'est e l'ovest degli USA.







E per ora questo è quanto.

Se sopravvivo al calcetto di stasera, a brevissimo arrivano anche New Orleans e Austin, oltre che finalmente un po' di IT con la tratta AUS-SAN.
Spero di aver fatto cosa gradita.





Quick link al Capitolo I

Quick link al Capitolo III

Quick link al Capitolo IV
 
Ultima modifica:
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Bellissimo TR, ma una bacchettata sulle mani te la devo dare: sei passato da Atlanta e non mi hai detto niente? Ci potevamo prendere un caffe' insieme, almeno, o una cena, insomma ti portavo in qualche posto carino la sera. Sono indignato! ;)

Tra l'altro, se avevate bisogno, potevate anche stare da me. Vedo tra l'altro che avete trovato ospitalita' con couchsurfing qui in citta'. Avete fatto un salto al mitico meetup di ogni giovedi sera al Barrelhouse (ora spostato al Cypress Pub per l'estate, visto che ha un bel patio all'aperto)? Molto simpatico e divertente, ci vanno tantissime persone e si conosce di botto una enorme fetta della comunita' couchsurfing e piu' in generale della comunita' internazionale che vive nella Atlanta centrale (Midtown e dintorni)!

A proposito, mi spieghi il significato della frase "Ah, il rapporto è di circa 7,9 donne per ogni uomo. Ed è gente del sud che non va tanto per il sottile." hmmm... (grattandomi la testa), che dire gli uomini americani (specie nel sud) sono delle bestie (nel 95% dei casi), e le ragazze, tante, molto carine. Non proseguo oltre, ma attendo tue delucidazioni ;)

Interessante quello che dici su Greyhound e Megabus, una interessante percezione. Megabus ha un servizio mille volte migliore, e nella maggior parte degli States (soprattutto North East/New England e West Coast) nessuno sceglierebbe mai Greyhoung rispetto a Megabus. L'unico svantaggio di Megabus sono le curbside stop, ma a parte questo vince a mani basse su tutto. Greyhound in genere e' usato molto da immigrati ispanici e classi sociali disagiate (insomma, un vero viaggio da barbun! :D ).

P.S. Comunque belle foto, e sono contento che abbiate fatto un bel viaggio! Continuo pero' a essere indignato ;) tra l'altro, proprio recentemente sono stato diverse volte tra Washington DC e New York, quindi se le date coincidevano, ci intervettavamo li. Sara' per la prossima!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

..."Spero di aver fatto cosa gradita"... Stai scherzando vero??? Bellissimo. Carica il resto Grazie! ;-D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

...finalmente un po' di IT con la tratta AUS-SAN.

No, scusa, ma tu ti sei girato tutta la costa Est a terra, e poi mi prendi l'aereo da Austin a San Diego? Grave errore!

Ma lo sai che ti sei saltato la parte piu' bella del viaggio coast-to-coast in auto (o bus)? Attraversamento del New Mexico e Arizona, posti bellissimi con splendidi scenari (non l'ho mai fatto vicino alla frontiera del Messico andando verso San Diego, ma ti assicuro che andando un poco piu' a Nord, verso Los Angeles/Las Vegas e' una rotta bellissima, che tra l'altro attraversa belle citta' (una su tutte, Santa Fe), bellissime montagne, riserve indiane, villaggi fantasma del vecchio west, parchi nazionali, etc.
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

No, scusa, ma tu ti sei girato tutta la costa Est a terra, e poi mi prendi l'aereo da Austin a San Diego? Grave errore!

Ma lo sai che ti sei saltato la parte piu' bella del viaggio coast-to-coast in auto (o bus)? Attraversamento del New Mexico e Arizona, posti bellissimi con splendidi scenari (non l'ho mai fatto vicino alla frontiera del Messico andando verso San Diego, ma ti assicuro che andando un poco piu' a Nord, verso Los Angeles/Las Vegas e' una rotta bellissima, che tra l'altro attraversa belle citta' (una su tutte, Santa Fe), bellissime montagne, riserve indiane, villaggi fantasma del vecchio west, parchi nazionali, etc.

Ti rispondo al volo solo per salvare la faccia: i posti di cui parli sono, da un punto di vista naturalistico, tra i più belli al mondo. È solo che c'ero stato l'anno scorso quando vivevo a San Diego.
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Ti invidio "na cifra", e rinnovo i tanti, tanti complimenti per il TR.
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Molto bella e, al solito, ben raccontata seconda parte.
Parlando di airbnb a NY, ho letto di recente che si vuole proibire l'utilizzo del servizio per Manhattan ed è in corso una protesta per impedire che ciò avvenga (probabilmenta avrai ricevuto anche tu e-mail a riguardo). Non mi meraviglia che tu non sia riuscito a trovare alcuna disponibilità su couchsurfing per NY, ho avuto la stessa esperienza per Sydney, che a livello di prezzi alberghieri/airbnb non è seconda a Manhattan.

Per mia esperienza ho trovato più confortevole viaggiare su Mebagus che su Greyhound.

Avanti con la terza parte e coi commenti su New Orleans (non temere di essere logorroico). Se sei stanco dopo la partita, mangia una nastrina farcita di guacamole, e tutto passa :D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Gran bel TR, scritto bene, un punto di partenza nuovo su questi schermi come SUF, la solita pronuncia astrusa dei francesi, un modo di viaggiare diverso, tanti nuovi posti da conoscere.
La tua "coscienza" mi ricorda molto l'armadillo dei disegni di Zerocalcare... non so se hai presente. :D
Ho usato l'ottimo Megabus su tutta la loro rete, tranne che in California e nel southeast, in quanto degli amici del luogo mi avevano riferito che le fermate in TN, LA, AL, ed in particolar modo a Memphis, sono in postacci, ed i racconti sulle persone che ronzano intorno alla stazione (e nei bus) erano piuttosto inquietanti. Non so se abbiano esagerato, o cosa... altrove non ho mai notato nulla di strano, ed anche la composizione sociale degli utenti sembrava piuttosto eterogenea.
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Bellissimo TR, ma una bacchettata sulle mani te la devo dare: sei passato da Atlanta e non mi hai detto niente? Ci potevamo prendere un caffe' insieme, almeno, o una cena, insomma ti portavo in qualche posto carino la sera. Sono indignato! ;)

Tra l'altro, se avevate bisogno, potevate anche stare da me. Vedo tra l'altro che avete trovato ospitalita' con couchsurfing qui in citta'. Avete fatto un salto al mitico meetup di ogni giovedi sera al Barrelhouse (ora spostato al Cypress Pub per l'estate, visto che ha un bel patio all'aperto)? Molto simpatico e divertente, ci vanno tantissime persone e si conosce di botto una enorme fetta della comunita' couchsurfing e piu' in generale della comunita' internazionale che vive nella Atlanta centrale (Midtown e dintorni)!

A proposito, mi spieghi il significato della frase "Ah, il rapporto è di circa 7,9 donne per ogni uomo. Ed è gente del sud che non va tanto per il sottile." hmmm... (grattandomi la testa), che dire gli uomini americani (specie nel sud) sono delle bestie (nel 95% dei casi), e le ragazze, tante, molto carine. Non proseguo oltre, ma attendo tue delucidazioni ;)

Interessante quello che dici su Greyhound e Megabus, una interessante percezione. Megabus ha un servizio mille volte migliore, e nella maggior parte degli States (soprattutto North East/New England e West Coast) nessuno sceglierebbe mai Greyhoung rispetto a Megabus. L'unico svantaggio di Megabus sono le curbside stop, ma a parte questo vince a mani basse su tutto. Greyhound in genere e' usato molto da immigrati ispanici e classi sociali disagiate (insomma, un vero viaggio da barbun! :D ).

P.S. Comunque belle foto, e sono contento che abbiate fatto un bel viaggio! Continuo pero' a essere indignato ;) tra l'altro, proprio recentemente sono stato diverse volte tra Washington DC e New York, quindi se le date coincidevano, ci intervettavamo li. Sara' per la prossima!

Grazie Dr!

E sì, è stato un peccato scoprire troppo tardi che vivi da quelle parti. Il piacere sarebbe stato tutto mio.
Il meetup invece ce lo siamo perso perchè era la sera del giorno in cui siamo partiti.

Per quanto riguarda le presenze femminili, intendevo che a Nashville ovunque ti giri ci sono bellissime ragazze in gran quantità, e come... beh... siano molto ospitali. :D

Per quanto riguarda MegaBus, e per rispondere anche a mariol e flapane, nonostante sia anni luce avanti Greyhound sembra che i locali lo guardino sempre con disprezzo, e non mi capacito bene del perchè.
Vero, l'imbarco avviene per strada, ma in tutti i nostri giri non c'è mai capitato di dover attendere un minuto più dello schedulato. Greyhound invece offre le sue famose stazioni, che risultano utili solo se devi aspettare a causa ritardo (come successo a noi). Inoltre fanno terrorismo psicologico con l'overbooking, costringendoti a presentarti all'imbarco almeno un'ora prima della partenza.
Da evitare come la peste (purtroppo tra Nashville e Memphis c'erano solo loro).

Per quanto riguarda la clientela tipo, di MegaBus come di Greyhound, parliamo sicuramente delle classi più povere della popolazione, soprattutto nel sud, e su quasi tutte le tratte siamo stati gli unici bianchi a bordo. Come spesso succede, però, il vero problema è il pregiudizio, visto che in nessuno spostamento abbiamo avuto il benchè minimo problema. E non solo perchè siamo giovani che si sanno adattare.
Insomma sì, c'è ancora un fondo di razzismo duro a morire.

..."Spero di aver fatto cosa gradita"... Stai scherzando vero??? Bellissimo. Carica il resto Grazie! ;-D

Ecco che arriva il resto.

Ti invidio "na cifra", e rinnovo i tanti, tanti complimenti per il TR.

Grazie assai.

Molto, molto interessante, attendo il continuo!

Lo trovi subito sotto. :)

Molto bella e, al solito, ben raccontata seconda parte.
Parlando di airbnb a NY, ho letto di recente che si vuole proibire l'utilizzo del servizio per Manhattan ed è in corso una protesta per impedire che ciò avvenga (probabilmenta avrai ricevuto anche tu e-mail a riguardo). Non mi meraviglia che tu non sia riuscito a trovare alcuna disponibilità su couchsurfing per NY, ho avuto la stessa esperienza per Sydney, che a livello di prezzi alberghieri/airbnb non è seconda a Manhattan.

Per mia esperienza ho trovato più confortevole viaggiare su Mebagus che su Greyhound.

Avanti con la terza parte e coi commenti su New Orleans (non temere di essere logorroico). Se sei stanco dopo la partita, mangia una nastrina farcita di guacamole, e tutto passa :D

Di tentare di arginare il fenomeno airbnb a NYC se ne parla da almeno 3-4 anni, e a conti fatti ancora non si ci è riusciti.
Aggiungo che fino a quando non alzeranno la qualità degli alberghi di fascia economica, e intendo anche solo disinfestarli dai bedbugs, la cosa mi sta bene così.

Per il guacamole, invece, devi aspettare l'ultimo capitolo. :P

Gran bel TR, scritto bene, un punto di partenza nuovo su questi schermi come SUF, la solita pronuncia astrusa dei francesi, un modo di viaggiare diverso, tanti nuovi posti da conoscere.
La tua "coscienza" mi ricorda molto l'armadillo dei disegni di Zerocalcare... non so se hai presente. :D
Ho usato l'ottimo Megabus su tutta la loro rete, tranne che in California e nel southeast, in quanto degli amici del luogo mi avevano riferito che le fermate in TN, LA, AL, ed in particolar modo a Memphis, sono in postacci, ed i racconti sulle persone che ronzano intorno alla stazione (e nei bus) erano piuttosto inquietanti. Non so se abbiano esagerato, o cosa... altrove non ho mai notato nulla di strano, ed anche la composizione sociale degli utenti sembrava piuttosto eterogenea.

Hai centrato in pieno la citazione di ZC, complimenti a te!
E grazie!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

_______________________________________________
CAPITOLO III
_______________________________________________



(indivina, indovinello... A New Orleans, per gli amici NOLA, esiste una password capace di aprire la maggior parte delle reti WiFi che si possono incontrare per strada. Voi intanto pensateci, e alla fine vi darò la soluzione)


C'eravamo lasciati sulle coste del Mississipi River a Memphis, da cui una notte buia e tempestosa decidiamo di partire in direzione profondo sud, ovvero la nota capitale della Lousiana: New Orleans.

Come ben sapete, nel 2005 la città è stata quasi rasa al suolo dall'Uragano Katrina, ovvero dal maggiore disatro naturale della storia degli Stati Uniti.
A quasi 10 anni di distanza, la città è stata in buona parte ricostruita, quantomeno per ciò che riguarda le zone centrali/turistiche e i quartieri medi e ricchi. Nelle zone più povere della città, invece, la situazione è considerata ancora drammatica, mentre la mia deformazione professionale mi fa dire che è con rammarico che non sono riuscito a documentare quanto riferitomi.

Siamo nella settimana subito successiva il Mardi Gras, quindi l'aria che si respira in città è ancora sobria e distaccata. Soprattutto nel French Quarter dove ci dirigiamo immediatamente.

















Da dove vengono le coppiette che si vestono in questo modo?
Ce lo dirà andreapinti.



Lui stava girando non so che.



Anche qui si attacca a suonare dal primissimo pomeriggio.
Jazz, jazz, e ancora jazz.



























Bourbon Street, cuore del carnevale e non solo.
Anche adesso, a giorni di distanza, la gente è tanta e l'odore è pungente. Usate la fantasia e decidete a cosa mi sto riferendo.







Le protagoniste della città: le collanine di perle.
Se lanciandole dalla strada riesci a prendere la ragazza sul balcone, lei si sentirà in dovere di ricompensarti alzandosi la maglietta e facendoti sbirciare sotto, a te come ad altre migliaia di persone.






Insomma: è un carnaio.
Infatti mi fermo qui che sennò scatta il parental advisory.

Lasciamo un po' il quartiere della perdizione ("French" per modo di dire, visto che in realtà struttura ed estetica sono totalmente spagnoli. La città ha infatti ospitato prima gli uni e poi gli altri...) per fare qualche altro giro in città.

Uptown.





















Audubon Park.













E di nuovo in centro.









Il Café du Monde. La specialità sono squisiti bignè alla crema. Davvero buoni.








E salutiamo quindi anche NOLA, proseguendo con la nottata di viaggio che ci porterà verso una delle nostre ultime mete: Austin, capitale del Texas.

Quando vivevo in California, molte volte ho sentito parlare bene di questa città, e devo dire come la sua reputazione sia decisamente meritata: è stata una piacevolissima sorpresa.
In più capiteremo casualmente durante il South By SouthWest (SXSW), uno dei più importanti festival culturali e musicali degli USA.











La città è ricoperta da cantieri, visto che è eplosa economicamente e demograficamente negli ultimi 10 anni.





Fidatevi: la foto non le rende onore.
Fate caso allo sguardo del tipo a destra.



Colorado River.

















Chi conosce un po' di storia americana saprà già come il Texas sia uno Stato estremamente identitario, fin dai tempi della Repubblicana Texana che causò la guerra col Messico. Anche per questo motivo, la Lone Star, simbolo del Texas, può essere trovata un po' dappertutto.









La sede del governo.























Le strade popolate per il SXSW.
Il motto della città è keep Austin weird, ed infatti pur essendone la capitale, è forse la meno texana tra le città texane. Sostanzialmente progressista, l'età media è molto bassa, e gli eventi culturali abbondano anche al di là del SXSW. Ah, ovviamente è una città anche molto ricca.






















Se si escludono i nomi noti come New York, San Francisco e compagnia bella, e San Diego a cui sono legato anche per ragioni affettive, Austin è probabilmente una delle più belle città di tutta questa strana nazione.

E' un vero peccato che sia già ora di partire.

Come già detto in una risposta a Dr Gio, le centinaia di miglia di deserto che ci separano dalla destinazione finale del viaggio le percorreremo per via aerea, ma soltanto perchè i vari Arizona, Utah e Nevada li abbiamo già visitati l'anno scorso. Consiglio vivamente a chiunque di farci un pensierino, perchè sono posti incredibili. Tra tutti consiglio in particolare la Monument Valley, nello Utah, e la Death Valley, in California.


Eccoci dunque, accompagnati dal nostro fido couch-host, sulla strada per il Austin-Bergstrom International Airport (AUS), dove un aereo in livrea Southwest ci porterà finalmente nel sud della California.















Abbiamo già effettuato il check-in tramite la ottima app per smartphone, e ci dirigiamo ai banchi per consegnare il bagaglio (compreso nel prezzo).





FIDS.



Area sterile.



















Il famoso sistema di imbarco a zone di Southwest, che ho trovato decisamente comodo.









Bye bye, Austin.



A bordo.





















Partenza.















Riviste, Safety Card e menù. Segnalo in particolare i drink gratuiti in occasione di particolari ricorrenze.















La rivista di bordo con un paio di articoli che ho trovato molto interessanti.
E' ovvio che parliamo di strategie comunicative attentamente calcolate, ma le ho trovate molto azzeccate.

Più in generale mi viene da promuovere Southwest, provata qui per la prima volta, a pienissimi voti: dal processo di acquisto all'esperienza di volo, passando per i servizi a terra, non sono riuscito a trovargli un difetto. Tutto liscio e preciso ma al contempo informale ed amichevole. La miglior low cost mai provata in vita mia.

Anche l'equipaggio, per quanto ci si possa avere a che fare su di un p2p, con una low cost per giunta, si dimostra eccezionale.









Snack (gratuiti).
Dico all'a/v che non voglio i peanuts in quanto allergico, quindi mi va a prendere nel galley un'altra confezione di pretzels e quella roba non meglio identificata a sinistra.
Dopo mezz'oretta, poi, passa con il refil per la Coca.





Fuori il paesaggio fa venire la pelle d'oca ad immaginare il silenzio che vi si possa trovare, e che più in generale è la sensazione più impressionante di ogni deserto.











Nananananana, Batman!





Il Salton Sea, qualora qualcuno si fosse dimenticato quanto l'acqua serva per la vita.

















Ed eccoci finalmente in arrivo verso la America's finest city: San Diego.











































Ed eccoci infine a riveder le palme.








A presto con il prossimo e ultimo Capitolo!



PS: la soluzione dell'indovinello. :D







Quick link al Capitolo I

Quick link al Capitolo II

Quick link al Capitolo IV
 
Ultima modifica:
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Bella scoperta Austin, ho visto sul tubo un concerto di Lorenzo in uno dei tanti festival che si tengono lì (suonato in un negozio di biciclette!).
Cosa è quella cosa raffigurata nella foto che hai descritto con Batman??