Carissimi forumisti,
questo è il mio primo TR, per cui mi scuso anticipatamente per eventuali errori o violazioni del regolamento. Fatemelo notare, se così fosse, grazie.
ANTEFATTO/PRESENTAZIONE: Vivo a Torino, e ho una ragazza brasiliana, che ha studiato in Italia e da circa un anno è tornata a casa, con un ottimo lavoro come insegnante nella Marina Militare Brasiliana, a Rio de Janeiro. Finita l'università (mi manca ancora un annetto circa...) probabilmente mi trasferirò, ma nel frattempo ci vediamo ogni 2 mesi circa (lo so, è un incubo....ma siamo forti
). Sono stati in Brasile 7 volte, con molte compagnie diverse, e con giri parecchio contorti per risparmiare qualche spicciolo, e questa volta non è stata da meno: ho trovato un volo A/R per Rio de Janeiro con partenza da Bruxelles e scalo a Madrid (compagnia: Iberia) a soli 360 euro, che con uno sconto di 120 euro grazie ai miei Avios, ho poi pagato solo 240 euro. A tutto ciò dobbiamo aggiungere i 13 euro spesi per andare da Torino a Bruxelles. Ma andiamo con ordine.....
Domenica 20 marzo, nel pomeriggio, incomincia il mio viaggio. I miei genitori mi accompagnano alla stazione dei pullman di Torino, ho un biglietto per Parigi con Megabus, pagato una cifra irrisoria (1 euro mi pare...). Il problema è che ho 2 valigione (+bagaglio a mano) con me, e le regole di trasporto ne prevedono solo una. Ho già separato le cose in modo che, se una fosse da lasciare, avessi tutte le cose indispensabili nell'altra. In ogni caso non ce n'è bisogno perchè, nonostante il pullman sia pieno, lo spazio per i bagagli è abbondante e il conducente mi lascia imbarcare 2 pezzi senza problemi. +1 per Megabus. Il viaggio è quello che è, una notte in pullman, quindi non il massimo. Il lunedì mattina presto arrivo a Parigi e devo aspettare 4 ore e mezza per un altro Megabus fino a Bruxelles. In realtà ce n'era anche uno prima, ma per non rischiare la coincidenza ho prenotato il successivo. Comunque, tentare non costa nulla, quindi mi presento al pullman precedente e l'autista mi dice che non c'è nessun problema e che posso prendere quello. +2 per Megabus. Dormo beatamente fino all'arrivo (pullman praticamente vuoto) e intorno all'ora di pranzo arrivo a Bruxelles.
Vado subito nell'ostello che avevo prenotato e poi faccio un giro per la città. Ci ero già stato qualche anno fa, ma sinceramente non ricordavo molto. Allego solo una foto, della Grand Place:
Poi, dopo un pasto sostanzioso, di cui però non ho fatto foto, torno in ostello e mi addormento sfinito alle 19. Ma va bene così, domani la sveglia suonerà alle 4.
Suona la sveglia del martedì 22, doccia, e si parte con il primo tram della mattina verso l'aeroporto Zaventem. Ovviamente non potevo immaginare nulla di quello che sarebbe successo. Arrivo in aeroporto verso le 6, e vado al banco Iberia a fare il check-in. I banchi dell'Iberia sono a fianco a quelli della British Airways e della American Airlines, quindi immaginate il mio stato d'animo dopo. Spedisco le mie due valigione (sto ben un mese questa volta...) e rimango con il mio zaino. Passo velocemente i controlli di sicurezza, e vado a sedermi in attesa dell'imbarco, che inizia puntuale alle 7.25. Tutto procede nella norma, e io, nel mio 8F, mi addormento subito. L'aereo è un 319, pieno al 90% a occhio. Verso le ore 8, a decollo ormai imminente, il comandante comunica che a causa di una non meglio precisata "esplosione" non siamo autorizzati al decollo e dobbiamo aspettare. Passano i minuti, e, pur non vedendo niente dai finestrini, chi possedeva una connessione a internet inizia a rendersi conto di quello che stava succedendo, e piano piano si iniziava a capire che, ahimè, era stata probabilmente una bomba. Il comandante ci rassicura, dicendo che ci trovavamo in area sterile, e quindi era estremamente improbabile che un'altra bomba potesse essere a bordo, e intanto le assistenti iniziano a distribuire da mangiare e da bere (sebbene credo che il servizio fosse in origine a pagamento) e ad accompagnare i bambini a vedere la cabina.
Dopo circa due ore, ci comunicano che l'organizzazione avrebbe organizzato il nostro sbarco tramite bus, ma che non saremmo stati autorizzati a portare con noi niente che non fosse cellulare, portafoglio e documenti. Così lasciamo tutti i bagagli a mano a bordo, e scendiamo dall'aereo. Tramite bus, ci conducono in un hangar, reputato un luogo sicuro, in attesa di decidere il da farsi. Alcune foto:
Rimaniamo praticamente l'intera giornata in questo hangar, e chi aveva a Bruxelles persone che potevano venirlo a prendere in macchina poteva andare (con dei bus speciali) fino a Zaventem, mentre chi non aveva nessuno, e i passeggeri in transito, doveva rimanere là in attesa di informazioni.
Ci hanno fornito del cibo (i pasti provenienti dagli aerei di lungo raggio) e delle coperte (stessa fonte). Io, che andavo in Brasile, al check-in ho abbandonato tutte le mie giacche in valigia e questo mi ha fregato con una brutta influenza nei giorni successivi.
Verso le 18 ci comunicano che saremmo andati in una struttura a Leuven (immagino si scriva così), dove avrebbero organizzato la cena e delle brande. Così, in una trentina di pullman scortati da una quantità di polizia impressionante, mai vista così tanta, ci portano, passando per delle strade deserte, in questo palazzetto dello sport adibito a centro di accoglienza. Ci consegnano anche un piccolo kit con lo stretto indispensabile (spazzolino, sapone, fazzoletti, ecc...). Ecco alcune foto:
La notte passa, in qualche modo, e la mattina dopo (siamo a mercoledì) le varie compagnie aeree iniziano a organizzare dei "desk" di riprotezione e informazioni ai passeggeri. La Iberia si fa viva verso le 12, con email e telefonata, in cui informa che in serata ci sarebbe stato un volo speciale da Liège, e che una volta a Madrid avrebbero provveduto alle varie riprotezioni per tutte le coincidenze perse. Verso le 14.30 arriva il pullman, e ci imbarchiamo carichi di speranza. In queste situazioni difficili credo che venga fuori il meglio e il peggio delle persone, accanto a scene di generosità e altruismo si vedono persone accecate dallo stress e dalla rabbia che si mettono a urlare per cose del tutto inutili. In ogni caso un grande complimento alla Croce Rossa belga, che, formata in gran parte da volontari, ha agito con estrema professionalità e umanità in tutte le fasi della nostra accoglienza.
Ah, si, Liège..questa è la situazione all'esterno dell'aeroporto al nostro arrivo:
Continua.....
questo è il mio primo TR, per cui mi scuso anticipatamente per eventuali errori o violazioni del regolamento. Fatemelo notare, se così fosse, grazie.
ANTEFATTO/PRESENTAZIONE: Vivo a Torino, e ho una ragazza brasiliana, che ha studiato in Italia e da circa un anno è tornata a casa, con un ottimo lavoro come insegnante nella Marina Militare Brasiliana, a Rio de Janeiro. Finita l'università (mi manca ancora un annetto circa...) probabilmente mi trasferirò, ma nel frattempo ci vediamo ogni 2 mesi circa (lo so, è un incubo....ma siamo forti

Domenica 20 marzo, nel pomeriggio, incomincia il mio viaggio. I miei genitori mi accompagnano alla stazione dei pullman di Torino, ho un biglietto per Parigi con Megabus, pagato una cifra irrisoria (1 euro mi pare...). Il problema è che ho 2 valigione (+bagaglio a mano) con me, e le regole di trasporto ne prevedono solo una. Ho già separato le cose in modo che, se una fosse da lasciare, avessi tutte le cose indispensabili nell'altra. In ogni caso non ce n'è bisogno perchè, nonostante il pullman sia pieno, lo spazio per i bagagli è abbondante e il conducente mi lascia imbarcare 2 pezzi senza problemi. +1 per Megabus. Il viaggio è quello che è, una notte in pullman, quindi non il massimo. Il lunedì mattina presto arrivo a Parigi e devo aspettare 4 ore e mezza per un altro Megabus fino a Bruxelles. In realtà ce n'era anche uno prima, ma per non rischiare la coincidenza ho prenotato il successivo. Comunque, tentare non costa nulla, quindi mi presento al pullman precedente e l'autista mi dice che non c'è nessun problema e che posso prendere quello. +2 per Megabus. Dormo beatamente fino all'arrivo (pullman praticamente vuoto) e intorno all'ora di pranzo arrivo a Bruxelles.
Vado subito nell'ostello che avevo prenotato e poi faccio un giro per la città. Ci ero già stato qualche anno fa, ma sinceramente non ricordavo molto. Allego solo una foto, della Grand Place:

Poi, dopo un pasto sostanzioso, di cui però non ho fatto foto, torno in ostello e mi addormento sfinito alle 19. Ma va bene così, domani la sveglia suonerà alle 4.
Suona la sveglia del martedì 22, doccia, e si parte con il primo tram della mattina verso l'aeroporto Zaventem. Ovviamente non potevo immaginare nulla di quello che sarebbe successo. Arrivo in aeroporto verso le 6, e vado al banco Iberia a fare il check-in. I banchi dell'Iberia sono a fianco a quelli della British Airways e della American Airlines, quindi immaginate il mio stato d'animo dopo. Spedisco le mie due valigione (sto ben un mese questa volta...) e rimango con il mio zaino. Passo velocemente i controlli di sicurezza, e vado a sedermi in attesa dell'imbarco, che inizia puntuale alle 7.25. Tutto procede nella norma, e io, nel mio 8F, mi addormento subito. L'aereo è un 319, pieno al 90% a occhio. Verso le ore 8, a decollo ormai imminente, il comandante comunica che a causa di una non meglio precisata "esplosione" non siamo autorizzati al decollo e dobbiamo aspettare. Passano i minuti, e, pur non vedendo niente dai finestrini, chi possedeva una connessione a internet inizia a rendersi conto di quello che stava succedendo, e piano piano si iniziava a capire che, ahimè, era stata probabilmente una bomba. Il comandante ci rassicura, dicendo che ci trovavamo in area sterile, e quindi era estremamente improbabile che un'altra bomba potesse essere a bordo, e intanto le assistenti iniziano a distribuire da mangiare e da bere (sebbene credo che il servizio fosse in origine a pagamento) e ad accompagnare i bambini a vedere la cabina.
Dopo circa due ore, ci comunicano che l'organizzazione avrebbe organizzato il nostro sbarco tramite bus, ma che non saremmo stati autorizzati a portare con noi niente che non fosse cellulare, portafoglio e documenti. Così lasciamo tutti i bagagli a mano a bordo, e scendiamo dall'aereo. Tramite bus, ci conducono in un hangar, reputato un luogo sicuro, in attesa di decidere il da farsi. Alcune foto:





Rimaniamo praticamente l'intera giornata in questo hangar, e chi aveva a Bruxelles persone che potevano venirlo a prendere in macchina poteva andare (con dei bus speciali) fino a Zaventem, mentre chi non aveva nessuno, e i passeggeri in transito, doveva rimanere là in attesa di informazioni.
Ci hanno fornito del cibo (i pasti provenienti dagli aerei di lungo raggio) e delle coperte (stessa fonte). Io, che andavo in Brasile, al check-in ho abbandonato tutte le mie giacche in valigia e questo mi ha fregato con una brutta influenza nei giorni successivi.
Verso le 18 ci comunicano che saremmo andati in una struttura a Leuven (immagino si scriva così), dove avrebbero organizzato la cena e delle brande. Così, in una trentina di pullman scortati da una quantità di polizia impressionante, mai vista così tanta, ci portano, passando per delle strade deserte, in questo palazzetto dello sport adibito a centro di accoglienza. Ci consegnano anche un piccolo kit con lo stretto indispensabile (spazzolino, sapone, fazzoletti, ecc...). Ecco alcune foto:





La notte passa, in qualche modo, e la mattina dopo (siamo a mercoledì) le varie compagnie aeree iniziano a organizzare dei "desk" di riprotezione e informazioni ai passeggeri. La Iberia si fa viva verso le 12, con email e telefonata, in cui informa che in serata ci sarebbe stato un volo speciale da Liège, e che una volta a Madrid avrebbero provveduto alle varie riprotezioni per tutte le coincidenze perse. Verso le 14.30 arriva il pullman, e ci imbarchiamo carichi di speranza. In queste situazioni difficili credo che venga fuori il meglio e il peggio delle persone, accanto a scene di generosità e altruismo si vedono persone accecate dallo stress e dalla rabbia che si mettono a urlare per cose del tutto inutili. In ogni caso un grande complimento alla Croce Rossa belga, che, formata in gran parte da volontari, ha agito con estrema professionalità e umanità in tutte le fasi della nostra accoglienza.
Ah, si, Liège..questa è la situazione all'esterno dell'aeroporto al nostro arrivo:




Continua.....
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