Dunque, siamo giunti ad Amsterdam. La città dei tulipani, dei coffee shop e di Van Gogh è collegata con Dublino solamente da Aer Lingus con fino a cinque voli giornalieri; ci sono poi altri tredici voli settimanali che collegano Schipol con Cork, nel sud-est del paese. Con mia sorpresa, non ci sono voli di KLM verso la Repubblica d'Irlanda, poiché il traffico è instradato con Air France via CDG (scoprirò poi che l'Irlanda è una delle mete più popolari del turismo francese, grazie anche al contributo di questa canzone del cantautore francese Michel Sardou:
Les Lacs du Connemara); in compenso, KLM collega direttamente AMS con Belfast City tutti i giorni con Fokker 70 e un altro volo, stavolta per Belfast Int, è operato da easyJet.
In ogni caso, non ho preso nessuno di questi voli.
L'idea di fare un diretto da Amsterdam a Dublino era tanto bizzarra quanto fare un diretto Milano-Dublino. Abbiamo fatto trenta? Facciamo anche trentuno.
La mattina sul presto, diciamo verso le 7, mi reco lesto alla stazione ferroviaria di Sloterdjik, intenzionato a prendere il primo treno utile per recarmi verso l'aviostazione di Schipol, a circa 15 minuti di treno.
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Ogni treno è buono, indipendentemente dal servizio offerto; il mio, cioè il primo che passa, è una specie di intercity. Preferisco rimanere fermo nel vestibolo che spostarmi ad un posto a sedere, scaricare e ricaricarmi due zaini in spalla in così poco tempo.
Arrivato alla Schipol Plaza, mi guardo un attimo intorno per capire in quale terminal andare a fare il check-in. Area 3. Bene.
Oggi si vola a... Londra. Da Amsterdam a Londra è peggio di uno shuttle, ci volano tutti e da tutti gli aeroporti. Però... solo una compagnia ci vola con 777-300ER. E solo una compagnia ci vola in quinta libertà.
Mi reco deciso ai banchi di Garuda, forte del mio semi-fallito check-in online la sera precedente: ho il posto assegnato ma non ho nessuna carta d'imbarco; la app non è esattamente funzionale. Un giovane in divisa Garuda smista la coda (inesistente) e mi indica la fila per il banco di economy (con nessun passeggero in attesa). Ci sono solo quattro persone ai banchi di business, con bagagli per un trasloco. Arrivo e consegno la stampata col PNR. La signora al banco, olandese, bionda, affabile, sui cinquanta ma sorriso ammaliante, mi guarda. Io tentenno.
"Posso avere il suo passaporto, per favore?"
"Oh, il mio passaporto, certo. In realtà ho qui con me
solo la carta d'identità, spero non sia un problema"
Sudo. Il mio passaporto è scaduto il 31 maggio; subito dopo prenoto l'appuntamento per il rinnovo, appuntamento del 13 giugno a cui non posso presentarmi per un accadimento incidentale, e quindi un secondo, per metà luglio. In questura, candidi, mi dicono che il rilascio richiede circa 25 giorni. Limortacci. Per la cronaca, il mio passaporto l'ho ritirato lunedì 31 agosto, senza mai ricevere l'avviso di ritiro via SMS (si sono tecnologizzati, nelle questure).
"Dovrebbe andare bene anche quella, grazie".
Fiuu. La macchinetta sputa la mia carta d'imbarco e il bagtag, che viene avvolto con perizia attorno alla maniglia dello zainone. Sullo zainetto, invece, viene apposto il tag "cabin bag".
Tolto il peso dalle spalle, sia quello fisico che quello psicologico, esco dall'area check-in, mi faccio un giro landside
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e poi diretto ai controlli di sicurezza, che sono al piano superiore. L'area dei controlli è molto ben studiata ed elegante, in genere è il posto più brutto dell'aeroporto, invece qui è stato fatto uno sforzo evidente per renderla gradevole; per ovvi motivi non ho foto dell'area. Invece che sotto al metal detector, vinco il body scanner (prima volta). Recupero i miei avere e mi reco al controllo documenti, visto che il volo è nell'area extra-Schengen (lo sarebbe stato comunque, visto che la destinazione è Londra); poi all'airside, che è di nuovo al piano terra.
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Il gate è il G09, che ha ampie vetrate da cui fare un po' di spotting. Al gate si accede previo controllo della carta d'imbarco e documento; la cosa strana è che c'è solo una fila aperta, che è indicata chiaramente come business class, per cui si ammassa prima del varco un grumo di persone che aspetta che venga aperta anche quella di economy. Niente, non viene aperta, e l'addetto fa cenno di avvicinarsi per il controllo a tutti gli astanti. Il poverino si è quindi sciroppato tutto il volo, da solo.
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Regina, gusto puffo
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Airbii, gusto puffo
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Nazionalizzati
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Orribile. Sembra abbia una bandana in testa.
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Cinque stelle. Vere.
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Bello de papà
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Fotoricordo
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Continuano a passare bestioni. Mancano donnine desnude e Taittinger (per informazioni su come si scrive, chiedere a Dancrane) a profusione. Poi possiamo anche morire felici.
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Mosche
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Una volta tutti ammassati dentro il gate (che è spazioso, diciamolo), viene finalmente chiamato il volo. Prima donne e bambini, poi passeggeri di F e J e multitesserati SkyPriority. Infine tutti gli altri, divisi in gruppi. Avendo uno dei posti in fondo, imbarco tra i primi dei barbon.
Tratta: AMS-LGW
Volo: GA 88
Aereo: Boeing 777-3U3ER
MSN: 40075 LN: 1121
Reg: PK-GIC
Primo volo: 07/07/2013
Consegnato: 30/07/2013
Età: 2.1 anni
Posto: 42K
Gate: G09
Sched/Actual: 1020-1035 / 1040-1020
Durata volo: 40'
Ci sono bellissime aa/vv in vestiti colorati, e giovini aa/vv che sembrano usciti da Armani Collezioni, in ogni dove: davanti alla porta, dietro i galley, lungo i corridoi, probabilmente anche nelle toilette e dentro le cappelliere. Sembrano più loro che i passeggeri (volo decisamente pienotto, per la cronaca, almeno nel mio settore di Y). Tutte e tutti che inchinano mani, genuflettono teste, salutano con gioia e con profusione di sorrisi che farebbero invidia ad una pubblicità Mentadent. Sembra una colorata festa di paese ma senza la musica, tipo quelle processioni in cui il sacro si mischia con il profano e ne viene fuori un divertentissimo casino.
Non so dove sono finito ma non voglio più scendere.
Tre aa/vv diversi mi indicano la strada verso il mio 42K (e ho capito, mica sono scemo: secondo galley a destra e poi dritto fino allo strapuntino), dove non c'è ancora nessuno, come è ancora vuota la sezione di Y tra porta e galley. Provo a fare qualche foto camminando; abbastanza orribili, ne convengo:
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L'accostamento azzurro e marrone è un po' un azzardo, ma devo dire che funziona bene.
I sedili sono esattamente come tutti gli altri sedili di economy di questo pianeta: una tortura. Ciò detto, il pitch è abbastanza generoso e il recline inesistente, tranne quando ti reclinano il sedile davanti, che sembra che abbiano tutti una chaise longue tranne te.
Selamat Datang a te, GA88
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Caricare tutto l'aereo richiede un po' di tempo e sbloccheremo con circa 20 minuti di ritardo. Tanto vale guardare cosa si trova nella tasca
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Mi ricordo solo ora che questo aereo si è appena fatto 16 ore: gli interni sono sorprendentemente puliti, non vedo residui alimentari o tracce di passaggio umano intorno a me. Vero però che hanno un'ora e cinquanta per pulire tutto.
Vicini di gate.
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Tutti gli annunci sono in indonesiano (lingua buffissima!) e inglese, quest'ultimo pronunciato in modo altrettanto buffo. Quando viene annunciato boarding completed, tutti gli assistenti di volo si animano di una frenesia degna di uno colpito dal ballo di San Vito. Tutti i bagagli non stivati nelle cappelliere spariscono come in un film di Mary Poppins; uno stuolo di assistenti di volo (rigorosamente donne) inizia a distribuire per la cabina salviettine umidificate, mentre annunci incomprensibili volano lungo gli altoparlanti.
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Tiro fuori il telecomando giusto per fare una foto - lo schermo è touch e di buona qualità; peraltro non toccherò assolutamente l'IFE se non per impostarlo sulla mappa, subito, e dimenticarmene.
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Sblocchiamo. Oltre al triplo United, si vedono ora le code di un 788 Arkefly e un cugino di Singapore.
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Demo di sicurezza. A mano. Intanto rulliamo. Passiamo di fianco a un sacco di roba, che mi causa una fastidiosa ipersalivazione
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Stamattina si decolla per 24. Noblesse oblige, prima sua Maestà
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e, dietro di noi, un 717 di Blue1. Chissà che gioia decollare dopo un 744 e un 77W.
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Appena ricevuta la clearance dalla torre, ci mettiamo in testata 24 e decolliamo poco dopo. Devo dire che mi è sembrato un decollo piuttosto soft, quasi silenzioso (sicuramente più silenzioso del 772). Non la solita forza brutale dei GE90 ma una spinta gentilmente vigorosa.
A fianco a Schipol, campagna urbanizzata e sprawl urbano; poco dopo, la Manica
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Caring more about you
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Uno sguardo in cabina
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e uno al paesaggio. La griglia di puntini bianchi è una wind farm in mezzo al mare.
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In quaranta minuti di volo c'è anche spazio per una colazione (calda, anzi, ustionante) e passaggio bevande (bottiglietta d'acqua). In una scatoletta di cartone si trova una piadina pomodoro, mozzarella e funghi e un tortino al cocco e lampone. La piadina era edibile, nulla di memorabile, ma apprezzabile che il contenuto fosse caldo. Il tortino particolarmente buono, forse anche perché caldo.
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Ho gradito.
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Tocchiamo terra subito sotto l'isola di Sheppey, stando all'airshow
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La rotta è una linea completamente dritta. Non ricordo virate, al massimo qualche aggiustamento qui e là...
"Cabin crew, take seats for landing". La discesa è iniziata da un bel pezzo e siamo già sotto lo strato nuvoloso che avvolge L'hondon.
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Vi beccate anche un video dell'atterragio, un po' mosso perchè non sono capace di farli. C'era vento, ma l'atterraggio è stato piuttosto delicato.
Rulliamo verso il terminal nord, mentre un 77W di EK decolla appena liberiamo.
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Purtroppo avevo ancora montato il grandangolo.
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il celebre "ponte" di Gatwick
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Durante lo sbarco, dato che si passa per la cabina di J, rubo una foto al sedile
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Mentre i passeggeri scendono, la schiera di aa/vv, abbastanza per costituire una divisione, è in parata davanti alle porte, pronta a salutare, inchinarsi, congiungere le mani e ringraziare. Ringrazio anche io per il piacevolissimo volo, chino lievemente il capo ed esco da PK-GIC.
Il mio primo volo su una compagnia Skytrax 5 stelle (quelle vere...) è stato molto piacevole, seppur troppo breve per fornire un giudizio esaustivo e imparziale; molta attenzione per i clienti/passeggeri, dal check-in all'imbarco, dal servizio al velivolo. Mi sembra che debbano ancora mettere a punto qualche ingranaggio (ad esempio, al pasto caldo fa un po' da contrappunto distribuire una bottiglietta di acqua invece che bevande dal trolley, ma forse servire 270 persone in 25/30 minuti effettivi di volo in quota non è umanamente possibile) ma siamo sulla buona strada.
DaV