Timetables SkyTeam e AZ: intercontinentali da MXP


La scarsa capacità di comunicazione sembra più appartenere al mondo AZ che a quello SEA e ve lo dimostro.

AZ non "parla" con nessuno, quasi tutti i suoi "franchesee" (vettori regionali in c/s) sono falliti, occasioni di partnership per aprire o rafforzarsi su alcune rotte non sonomai state colte e così via...

SEA invece pare avere rapporti di business normali con moltissimi suoi clienti e la tendenza sembra in netto miglioramento.
 
Citazione:Messaggio inserito da Pelush

vedremo che ne sarà, al momento l'handling è sia una palla al piede che un forte driver di controllo per la società.
teniamo presente che nessuno obbliga i vettori ad utilizzare SEA handling, il problema è che i competitors non hanno capacità residuale per assorbire nuovi clienti, soprattutto del calibro di AZ.
Volente o nolente AZ è molto debole nei confronti di SEA per due motivi:
- finanziario: sono mesi che non paga e continuando così rischia che SEA ceda il credito ad uno strozzino, e per AZ saranno cavoli, inoltre ha quel debole contratto che le permette di pagare a 90 giorni che potrebbe essere cancellato in men che non si dica, facendo sparire anche tutte le rassicurazioni di cui AZ dispone ora.
- operativo: SEA è nelle mani di AZ come AZ è nelle mani di SEA, se SEA Handling, venendo a cadere il contratto rifiutasse l'handling ad AZ, AZ sarebbe con gli aerei a terra, o meglio con gli aerei in moto, ma vuoti e senza riforniimento ne altro... AZ potrebbe anche chiedere a qualcuno di sostituire SEA per l'handling, solo che le scalette, gli operatori, alia et similia non si trovano sotto le scale, e SEA Handling, pur di farla pagare ad AZ non li cederebbe a nessuno. Non solo, lo spazio per le operazioni di handling ed i banchi checkin sono assegnati da SEA ai vari handler ed alle compagnie con contratti a lungo termine ... in pratica se AZ volesse cambiare handler dovrebbe trovarsi lo spzio per parcheggiare i suoi mezzi e per fare checkin in mezzo al parcheggio perche SEA non gli assegnerebbe nemmeno uno spazio.

chiedo lumi agli esperti in materia
ma se io,compagnia aerea,chiedo e pago i servizi a una società di handling,questa me li può rifiutare? anche pagando prezzo pieno?
vi sarebbero gli estremi per una causa da parte del vettore?
 
Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver

chiedo lumi agli esperti in materia
ma se io,compagnia aerea,chiedo e pago i servizi a una società di handling,questa me li può rifiutare? anche pagando prezzo pieno?
vi sarebbero gli estremi per una causa da parte del vettore?
dipende dalle clausole nel contratto...una volta che questo decade, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Normalmente funziona così
 
@concorde
  • Scusa, ma che partnership solida vuoi costruire con una che ti molla? La mandi aff...
  • Quando/se (purtroppo non credo che succederà) SEA cederà l' handling dovrà pagare per liberarsene. Beh, tanto meglio, fine del problema una volta per tutte (quello che lo Stato non ha mai fatto con AZ).
  • Francamente l' handling di Fiumicino ha poco da vantarsi, probabilmente è l' unico che riesce a riconsegnare i bagagli dopo Malpensa, una bella gara a vinca il peggiore.
 
Citazione:Messaggio inserito da Mattia

Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver

chiedo lumi agli esperti in materia
ma se io,compagnia aerea,chiedo e pago i servizi a una società di handling,questa me li può rifiutare? anche pagando prezzo pieno?
vi sarebbero gli estremi per una causa da parte del vettore?
dipende dalle clausole nel contratto...una volta che questo decade, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Normalmente funziona così
d'accordo ma mi riferivo ad un nuovo contratto
cioè volevo sapere se io mi presento in qualità di cliente da un fornitore di servizi,pagando ovviamente,questo può rifiutarmi il servizio?
sarebbe come se io entrassi in un negozio per comprare un cappotto che costa 500 euro e il negoziante si rifiutasse di vendermelo al prezzo esposto
 
Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver

Citazione:Messaggio inserito da Pelush

chiedo lumi agli esperti in materia
ma se io,compagnia aerea,chiedo e pago i servizi a una società di handling,questa me li può rifiutare? anche pagando prezzo pieno?
vi sarebbero gli estremi per una causa da parte del vettore?

Il punto è: pago!
La questione è che non si può comunque obbligare nessuno a svolgere un lavoro neppure dietro pagamento, l'handling non è un pubblico servizio, è un attività in concorrenza soggetta acontratti coem tutte le attività normali. (facio un esempio, se tu hai la patente non è detto che le compagnie assicurative ti debbano per forza assicurare, possono anche non farlo e a tutti gli effetti non darti la possibilità di circolare, il sevizio è in concorrenza e possono dirti vai da qualcun altro)

@concorde.
non credo che siamo ai punti che ho descritto prima, quelle erano ipotesi relative al momento in cui tutto andase a cartequarantotto.
Se SEA, al momento, mantiene buoni rapporti con Alitalia morosa vuole dire che la situazione che ho prospetatto è molto lontana, ma okkio perchè il cane ferito morde anche il padrone!
SEA sembra avere liquidi per campare 4 anni se AZ se ne andasse al 100% da Milano, ovviamente tagliandosi via una gamba e tante teste (quasi 3500 per la precisione).
La quotazione di SEA potrebbe essere un piccolo problema oggi, in quanto la quotazione richiede oneri che strozzano un po le soc. aeroportuali, in particolare si fa fatica a mantenere stabile il titolo con le trimestrali ed i flussi di cassa stagionali caratteristici del business aeroportuale, non solo il titolo potrebbe schizzare o affossarsi in funzione degli stanziamenti per gli investimenti e dell'ingerenza degli ambientalisti, comuni circostanti ecc... ecc...
In ogni caso il futuro di AZ sarà deciso o dal compratore, o dai compratori o da chi raccoglierà le spoglie della procedura concorsuale. Prato ha dato un piano ad Aprile 2008, ad Aprile 2008 o le cose sono in mano a qualcun altro o si va in tribunale.
 
Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver
d'accordo ma mi riferivo ad un nuovo contratto
cioè volevo sapere se io mi presento in qualità di cliente da un fornitore di servizi,pagando ovviamente,questo può rifiutarmi il servizio?
sarebbe come se io entrassi in un negozio per comprare un cappotto che costa 500 euro e il negoziante si rifiutasse di vendermelo al prezzo esposto
Il negoziante è obbligato se la merce è esposta...però non è un fornitore di servizi. Per esempio, le assicurazioni possono rifiutarsi di assicurare.
Io credo che la società può chiedere il prezzo che vuole, e quindi in pratica è come se potesse rifiutarsi. Nel senso, se tu oggi paghi 10, il contratto viene meno per il non rispetto di qualche clausola, io domani per lo stesso servizio di posso chiedere 200 è come se ti rifiutassi. Detto questo credo che si possa comunque rifiutare chessò per mancanza di mezzi o perchè reputo che quei mezzi mi servano per servire clienti più remunerativi o che...
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

@concorde
  • Scusa, ma che partnership solida vuoi costruire con una che ti molla? La mandi aff...
  • Quando/se (purtroppo non credo che succederà) SEA cederà l' handling dovrà pagare per liberarsene. Beh, tanto meglio, fine del problema una volta per tutte (quello che lo Stato non ha mai fatto con AZ).
  • Francamente l' handling di Fiumicino ha poco da vantarsi, probabilmente è l' unico che riesce a riconsegnare i bagagli dopo Malpensa, una bella gara a vinca il peggiore.

1)
infatti, marco, il problema è in capo ad entrambi: chi è senza peccato scagli la prima pietra! nessuno dei due lo può fare. alitalia ha le sue colpe ma anche sea ne ha e oggi, ed è quello che ho rilevato in questo post e che contesto, è che assistiamo ancora al è colpa tua e colpa mia, tu mi molli e allora io faccio i capricci minacciando a destra e a manca. così non si costruisce nulla, forse serve aria nuova PER ENTRAMBI. certo è che la ricerca di soluzioni su questa vicende è una prova della capacità del nostro sistema, della nostra classe manageriale che lavora in questo business di reinventare un modello. senza dire che è anche una prova per il mondo politico che deve avere la forza di uscire dalla "convegnite", la malattia di fare convegni per parlare della necessità di fare sistema, passando all'attuazione dei buoni propositi. come dice il mio supremopresidente: tutti possono avere buone idee, il difficile, quello che fa la differenza tra un mediocre e un numero uno, è l'implementazione virtuosa (e di successo) di quell'idea. qualora non riuscissimo a fare tutto ciò, però, non potremmo fare altro che autoincolparci!

2)
saranno costretti a cedere l'handling, o quantomeno a trovare soluzioni, ma sarà solo l'eliminazione di una parte dei problemi della società perchè anche la holding dovrà darsi una "girata" perchè coi contratti di programma (il listino prezzi) non potranno più scaricare suoi vettori (lo facevano fino ai requisiti di sistema) poi sui cliente e i partner dell'aeroporto (dopo i requisiti) le inefficienze. il trucchetto del tolgo un euro al vettore e lo aggiungo direttamente al pax, prelevandolo dalle sue tasche non funzionerà più!

3)
intendevo ADR come concessionaria e non come società di handling. tuttavia il problemone della riconsegna bagagli a roma è un problema di tecnologia (BHS) e di mancanza di vigilanza dell'autorità e non di inefficienza della società. è l'aver destinato soldi alle casse dell'azionista anzichè averli (re)investiti nella società con, dall'altra parte, un ENAC (o dipartimento del ministero) che non ha debitamente vigilato vincolando ADR obbligatoriamente a fare investimenti...
passami una battuta. in adr, su questa vicenda, e to lo dico conoscendo entrambi i vertici aziendali, sono anche un pò più pirlotti di sea sembrerà strano ma a milano sono un pò più paraculo sopratutto sui bagagli smarriti in transito ma anche nella gestione statistica... nulla toglie che la tecnologia di mxp sia nettamente superiore!
 
Citazione:Messaggio inserito da Pelush

SEA sembra avere liquidi per campare 4 anni se AZ se ne andasse al 100% da Milano, ovviamente tagliandosi via una gamba e tante teste (quasi 3500 per la precisione).
La quotazione di SEA potrebbe essere un piccolo problema oggi, in quanto la quotazione richiede oneri che strozzano un po le soc. aeroportuali, in particolare si fa fatica a mantenere stabile il titolo con le trimestrali ed i flussi di cassa stagionali caratteristici del business aeroportuale, non solo il titolo potrebbe schizzare o affossarsi in funzione degli stanziamenti per gli investimenti e dell'ingerenza degli ambientalisti, comuni circostanti ecc... ecc...
In ogni caso il futuro di AZ sarà deciso o dal compratore, o dai compratori o da chi raccoglierà le spoglie della procedura concorsuale. Prato ha dato un piano ad Aprile 2008, ad Aprile 2008 o le cose sono in mano a qualcun altro o si va in tribunale.

i soldi li ha già oggi o li avrebbe, riuscirebbe a tirarli fuori, tagliandosi una gamba? perchè se già li avesse, perdonami, ma sarebbe obbligatorio un intervento pesante del ministero sulla società visto che non sono stati realizzati tutti gl'investimenti pattuiti, sea infatti è in ritardo sul rollino di marcia delle ifrastrutture di almeno cinque anni, investimenti che andavano fatti e realizzati al di là del patto siglato successivamente con alitalia. perchè dico che andavano realizzati al di là degli accordi con il vettore? perchè erano stati stanziati soldi pubblici per queste opere che la sea non ha realizzato perchè ha preferito usare i flussi di cassa per fare altro. le poste di bilancio c'erano, ed erano vincolate, secondo quanto prevede la legge, ma mancavano i flussi di cassa. (questo è uno dei capi d'imputazione che az solleva a sea la quale non può fare altro che arrampicarsi sui vetri per trovare scusanti). comunque per quel che ne so sea, oggi, quei soldi in cassa non li ha!

le concessionarie aeroportuali oggi possono assicurare un WACC, diciamo un ritorno sul capitale investito, nettamente superiore a quello dei vettori (almeno di quelli italiani). i gestori hanno dentro di se margini di crescita elevati, basta cavar fuori, per alcuni, efficientamenti. forse hai ragione quando dici che potrebbe essere rischiosa la quotazione di sea, ma rischiosa per il suo modello di business, pericolo che non v'è per gli altri "gestori".
mi spiego meglio: oggi converrebbe comprare azioni di venezia, di bergamo, di pisa, di roma, società più efficienti e che hanno un modello di non HUB vincolato ad alitalia lasciando perdere sea che non solo ha problemi strutturali suoi ma rischia molto anche sul suo posizionamento.

off record in sea sanno (almeno chi conosce i numeri) che il CE dell'anno prossimo richiederà operazioni straordinarie...
 
mmhhh

thread ostico e anche agnostico che sta sbucando dove ormai sfociano tutti gli altri

posso aggiungere solo che la risposta tutta politica di Sea ad az allontana Sea stessa dal mercato, e fino a prova contraria per una società che già non è riuscita a quotarsi, e non per le spese di ipo, questo non va bene


@swissair135
please only type in english [...]
MESSAGGIO MODIFICATO DALL' AMMINISTRAZIONE

regards
 
SEA non ha mai provato a quotarsi. Aveva programmato di farlo nel 2002, ma ovviamente c' è stato l' 11 settembre. Il Comune ha successivamente provato a vendere il 30%, senza riuscire a trovare nessuno che pagasse il prezzo desiderato.
Il Comune non è obbligato a vendere ad un prezzo che non reputa soddisfacente. Ovvio che, se si facesse una quotazione adesso, si potrebbe fare solo a forte sconto, una manovra suicida.
 
alcuni articoli della fine del 2005


Nessuna offerta sulla privatizzazione SEA

Alla scadenza del bando di gara per la cessione di un terzo della SEA, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Varese, le offerte ricevute sono state zero. La contrastata operazione, che vedeva il comune di Milano deciso a incassare 600 milioni di euro da destinare a investimenti ma registrava anche la contrarietà dei sindacati, della Lega e della provincia, si è dunque conclusa con un nulla di fatto. Il fatto che il TAR Lombardia abbia respinto tutti i ricorsi presentati non è stato dunque sufficiente a rassicurare gli investitori sulla bontà dell’operazione.
Il sindaco Gabriele Albertini ha commentato: «L’operazione Sea si è conclusa nel peggiore dei modi: con un danno alla città e ai milanesi, che dovranno attendere ancora chissà quanto tempo per vedere realizzate infrastrutture strategiche per Milano». Richiesta di perizia sul prezzo, allungamento dei tempi dell’approvazione della delibera in consiglio comunale, emendamenti per togliere agli acquirenti la possibilità di indirizzo strategico, ma anche decreto sui requisiti di sistema e liberalizzazione dei servizi di assistenza a terra sono tra i fattori disincentivanti identificati dal sindaco. «Tutto ciò ha determinato un clima di incertezza, che ha costretto i partecipanti alla gara a dover ripetutamente riaggiornare le proiezioni economiche e le analisi di settore, fino a perdere fiducia nell’operazione, nonostante considerassero il progetto di privatizzazione di assoluta validità industriale e di elevato interesse economico».

Privatizzazione Sea, gara deserta
Reguzzoni: «Se la sono cercata»

. -
L’unica offerta giunta due minuti prima dello scadere del termine, fissato a mezzogiorno di oggi, è stata dichiarata inammissibile: mancavano alcuni documenti ritenuti fondamentali e, soprattutto, non c’era alcuna fidejussione.
Così, respinta anche la proposta di acquisto di Goldman Sach’s, l’unica appunto presentata alla gara per l’acquisto del 33 per cento del capitale sociale di Sea messo sul mercato dal Comune di Milano, l’asta è fallita.
«Se la sono cercata» commenta il presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni, alla prima notizia della mancata attenzione da parte di possibili acquirenti per un terzo del capitale sociale della società che gestisce gli scali aeroportuali di Linate e Malpensa.
Anche se il Comune di Milano si è affrettato ad indicare che valuterà quali vie percorrere per ovviare all’incidente di percorso, Reguzzoni incalza. «Avevamo chiesto, noi come la Provincia di Milano, che l’operazione tenesse conto del territorio, delle esigenze che enti come le Province potessero avere più voce in capitolo nella Società che gestisce scali aeroportuali che generano ricadute sul territorio. Palazzo Marino ha fatto spallucce pensando al mercato. Ecco la risposta del mercato. Il disinteresse più totale».
 
A costo di essere noioso, ripeto le cose su cui insisto da un po' di tempo.

Ammessa e non concessa l'evitabilità di ritiro/ridimensionamento/morte di AZ, è utile per Sea aggrapparsi a un moribondo per salvare posti di lavoro e sacche di inefficienza che, se non oggi, è inevitabile che saltino domani? Altri vantaggi oltre a quelli clientelari di corto respiro, infatti, non ne vedo.

Le mosse su MXP di AA, SQ, TK, QR e così via sono certamente correlate alla possibilità di un ridimensionamento di AZ, ed è naturale che quando tale possibilità dovesse concretizzarsi altri attori si rafforzeranno o arriveranno. Il "cartellino" di hub (hub AZ, per essere chiari) giustifica in sé l'arroccamento sullo status quo, quando rinunciandovi si aprirebbero prospettive di cui abbiamo avuto l'assaggio negli ultimi mesi?
 
anzi quest'articolo è di borsa.it e mi piace di più, oltre a riportare motivazioni non molto dissimili da quelle che han visto deserta la gara per az: la politica non piace al mercato

21/12/2005 20:52 - SEA:OFFRE SOLO GOLDMAN,COMUNE ALLUNGA GARA A 31 GENNAIO
(ANSA) - MILANO, 21 DIC - E' arrivata una sola offerta oggi a palazzo Marino per la privatizzazione del 33% di Sea, la societa' che gestisce gli aeroporti milanesi. A farsi avanti con una proposta non vincolante e quindi irricevibile, e' stata la Goldman Sachs , a fronte di ben 4 manifestazioni d'interesse presentate lo scorso novembre da Baa, Hochtief e Babcock & Brown. Di fronte al nulla di fatto il Comune ha dunque deciso di allungare i tempi della gara, facendoli slittare al 31 gennaio 2006. Alla nuova procedura Palazzo Marini, invitera' non solo la Goldman che oggi e' stata l'unica a farsi avanti, ma tutti i ''soggetti ammessi alla gara appena conclusa''. L'offerta della banca d'affari, giunta oggi in extremis a soli due minuti dalla chiusura, era in realta' sottoscritta dalla controllata lussemburghese Airport Investment, che ha messo sul piatto 630 milioni di euro, poco piu' della base d'asta fissata in base ad una apposita perizia di Mediobanca. La societa', pur rilevando la ''localizzazione geografica strategica e la primaria importanza degli aeroporti milanesi'', la ''solida struttura sociale e finanziaria'' e la ''stabile generazione di flussi di cassa'' di Sea, ha pero' precisato di non poter presentare ''una offerta vincolante''. La busta sigillata, inoltre, conteneva le lettere di presentazione di 3 banche (Mcc, Caixa e Dexia) disponibili ad affiancare Goldman Sachs, redatte in lingua inglese, contravvenendo cosi' alle richieste di Palazzo Marino di ricevere solo documenti in italiano. All'appello, poi, sono mancate la fideiussione bancaria, la sottoscrizione del patto parasociale e del contratto di acquisto. Immediata la reazione dell'assessore al traffico Giorgio Goggi, unico rappresentante della giunta in sala, il quale ha spiegato che Palazzo Marino ''valutera' la situazione'' riservandosi di ''decidere quali passi compiere per non considerare chiusa la gara''. ''Non e' vero che stavamo svendendo Sea - ha puntualizzato - perche' dei quattro soggetti che avevano manifestato il proprio interesse tre non hanno presentato l'offerta e uno solo ha presentato una offerta condizionata e quindi non accettabile''. ''Su tutti e quattro i soggetti - ha proseguito l'assessore - ha pesato la ristrettezza dei tempi''. Riguardo all'interesse dei partecipanti alla due diligence ''tutti sembravano molto interessati''. Secondo Goggi hanno quindi prevalso i ''problemi tecnici con le banche dati dalla difficolta' di ottenere una fideiussione sotto Natale''. L'altro problema identificato dall'assessore riguarda la ''governance, perche' chi compera vuole avere la possibilita' di partecipare in modo piu' consistente'', come dimostrato dalle varie correzioni apposte da Goldman Sachs al testo dell'accordo parasociale allegato alla cessione del 33% di Sea. Un ulteriore ostacolo, poi, secondo Goggi, e' stato ''il decreto sui requisiti di sistema approvato dal governo che ha ridotto l'interesse economico su Sea''. Visto l'insuccesso della gara e' rispuntata l'ipotesi della quotazione di Sea in Borsa, caldeggiata tra gli altri dal segretario regionale della Fit Cisl Dario Balotta, che la considera come la ''via maestra''. Una ipotesi su cui Goggi ha comunque frenato perche' ''richiederebbe una nuova delibera in consiglio comunale e tempi adeguati''. Intanto, sul fronte aeroportuale, si sono registrati nuovi movimenti per quanto riguarda Gemina, la holding che controlla gli Aeroporti di Roma. Secondo fonti finanziarie, oltre al gruppo Ligresti, anche Generali e il gruppo Fassina stanno valutando infatti di arrotondare le loro partecipazioni, proprio alla vigilia della riunione del patto di sindacato che dovra' sancire l'uscita di Italmobiliare, Pirelli ed Edison. Queste ultime hanno gia' siglato con Miotir (ora Infrastrutture e Sviluppo), passata sotto il controllo di Clessidra e dei Benetton, accordi per la cessione delle quote, pari rispettivamente al 4,37%, all'1,73% e allo 0,93% per un totale poco superiore al 7%. Fondiaria-Sai, oggi al 3%, ha gia' fatto sapere agli altri azionisti di essere pronta a incrementare la propria presenza anche oltre quanto le spetta pro-quota, mentre Generali (oggi al 2,31%) e Fassina Partecipazioni (all'1%), sarebbero interessate a esercitare il diritto di rilevare pro-quota il pacchetto indirizzato verso Infrastrutture e Sviluppo. (ANSA).
 
Citazione:Messaggio inserito da Boeing747
... Il "cartellino" di hub (hub AZ, per essere chiari) giustifica in sé l'arroccamento sullo status quo, quando rinunciandovi si aprirebbero prospettive di cui abbiamo avuto l'assaggio negli ultimi mesi?
La domanda è sbagliata: non è vero che hub AZ e rafforzamento della presenza di attori importanti siano necessariamente in contrasto.
Questo vale ancora di più con un'AZ incaace di soddisfare le richieste del mercato, con una rete intercontinentale ai limiti del ridicolo.
La rete feed di AZ soprattutto su nazionale ed europeo è un prezioso asset dell'aeroporto perché il p2p puro va sempre completato da una una quota di transiti, magari fatti con accordi di interline non facilmente "identificabili" dal grande pubblico. L'alternativa è che i transiti prendano la via di altri hub.
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

La domanda è sbagliata...
L'obiezione è lacunosa tre volte: dà per scontata la sostenibilità del network di corto/medio di AZ senza una rete di lungo adeguatamente dimensionata, lega l'esistenza di MXP all'esistenza lì di un hub di chicchessia, e non considera il faktum (cfr. Kant, "fatto che si impone alla ragione") che lo sblocco del medio/lungo raggio dei vettori stranieri su MXP è cominciato (arrivo di TG) con la stasi di AZ e sta galoppando col suo annunciato ridimensionamento.
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

Citazione:Messaggio inserito da Boeing747
... Il "cartellino" di hub (hub AZ, per essere chiari) giustifica in sé l'arroccamento sullo status quo, quando rinunciandovi si aprirebbero prospettive di cui abbiamo avuto l'assaggio negli ultimi mesi?
La domanda è sbagliata: non è vero che hub AZ e rafforzamento della presenza di attori importanti siano necessariamente in contrasto.
Questo vale ancora di più con un'AZ incaace di soddisfare le richieste del mercato, con una rete intercontinentale ai limiti del ridicolo.
La rete feed di AZ soprattutto su nazionale ed europeo è un prezioso asset dell'aeroporto perché il p2p puro va sempre completato da una una quota di transiti, magari fatti con accordi di interline non facilmente "identificabili" dal grande pubblico. L'alternativa è che i transiti prendano la via di altri hub.

certo che si. ma marco ha ragione quando dice che arroccarsi sul modello HUB-az, che nella migliore delle ipotesi resterà di secondo livello (ovvio ammenochè il nuovo acquirente compri una buona quantità di grandi aeroplani e li basi tutti a milano), rischia di non far vedere le altre alternative per l'aeroporto. oggi servirebbero più "fantasisti", più creativi, che ottimizzatori dello status quo: stabilito che l'obiettivo è salvare malpensa ben vengano tutte le idee, anche quelle oltre hub-az, che possano riposizionare l'aeroporto. con una puntualizzazione, però. stabilita la nuova missione deve seguire una ristrutturazione per adeguarsi ai nuovi compiti, serve una nuova pelle, nuove capacità. vogliono fare di malpensa l'hub "virtuale" di easyjet? ben venga, però i costi e l'organizzazione del lavoro sottostante devono essere adeguate a questo lavoro senza "scaricare" su altri clienti (leggi vettori) le inefficienze.
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

Citazione:Messaggio inserito da Boeing747
... Il "cartellino" di hub (hub AZ, per essere chiari) giustifica in sé l'arroccamento sullo status quo, quando rinunciandovi si aprirebbero prospettive di cui abbiamo avuto l'assaggio negli ultimi mesi?
La domanda è sbagliata: non è vero che hub AZ e rafforzamento della presenza di attori importanti siano necessariamente in contrasto.
Questo vale ancora di più con un'AZ incaace di soddisfare le richieste del mercato, con una rete intercontinentale ai limiti del ridicolo.
La rete feed di AZ soprattutto su nazionale ed europeo è un prezioso asset dell'aeroporto perché il p2p puro va sempre completato da una una quota di transiti, magari fatti con accordi di interline non facilmente "identificabili" dal grande pubblico. L'alternativa è che i transiti prendano la via di altri hub.

certo che si. ma marco ha ragione quando dice che arroccarsi sul modello HUB-az, che nella migliore delle ipotesi resterà di secondo livello (ovvio ammenochè il nuovo acquirente compri una buona quantità di grandi aeroplani e li basi tutti a milano), rischia di non far vedere le altre alternative per l'aeroporto. oggi servirebbero più "fantasisti", più creativi, che ottimizzatori dello status quo: stabilito che l'obiettivo è salvare malpensa ben vengano tutte le idee, anche quelle oltre hub-az, che possano riposizionare l'aeroporto. con una puntualizzazione, però. stabilita la nuova missione deve seguire una ristrutturazione per adeguarsi ai nuovi compiti, serve una nuova pelle, nuove capacità. vogliono fare di malpensa l'hub "virtuale" di easyjet? ben venga, però i costi e l'organizzazione del lavoro sottostante devono essere adeguate a questo lavoro senza "scaricare" su altri clienti (leggi vettori) le inefficienze.


dice uno dei miei maestri del settore "oggi su malpensa molti non vedono alternative perchè sono talmente innamorati del loro bimbo che costruiscono scenari anche irreali pur di non guardare infaccia alla realtà al punto che pur di salvare malpensa come hub si accontentano anche di un cadavere di nome alitalia"
 
Citazione:Messaggio inserito da Boeing747

Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

La domanda è sbagliata...
L'obiezione è lacunosa tre volte: dà per scontata la sostenibilità del network di corto/medio di AZ senza una rete di lungo adeguatamente dimensionata, lega l'esistenza di MXP all'esistenza lì di un hub di chicchessia, e non considera il faktum (cfr. Kant, "fatto che si impone alla ragione") che lo sblocco del medio/lungo raggio dei vettori stranieri su MXP è cominciato (arrivo di TG) con la stasi di AZ e sta galoppando col suo annunciato ridimensionamento.
Nella tua rispsota non sembra che hai considerato questo punto che è alla base del mio intervento: "non è vero che hub AZ e rafforzamento della presenza di attori importanti siano necessariamente in contrasto".

Venendo ai tuoi punti: la rete corto/medio di AZ da MXp è piuttosto indifferente ai transiti intercontinentali che coinvolgono pochi voli e hano pure una quota significativa di transiti intercontinentale-intercontinentale. Questa è la situazione attuale ed è tanto più vera se si considrano le rotte europee piuttosto che quelle nazionali (LIN e la collo cazione geografica di MXP sono un handicap).

L'hub è la realtà di oggi e l'obiettivo del futuro se si vuole mantenere e migliorare l'accessibilità internazionale di Milano; l'alternativa è che i transiti di MXP vadano a ridistrubuirsi su altri hub.

Quanto all'arrivo "in massa" di vettori di lungo raggio la relazione causa-effetto è tutta da dimostrare: VCE e PSA hanno avuto nuovi voli senza che ci fosse il ritiro di nessuno dal lungo raggio.
Non è un caso che EK e US siano tra le compagnie che si rafforzano anche a MXP; DL ha invece puntato su FCO.
 
Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

Citazione:Messaggio inserito da Boeing747

Citazione:Messaggio inserito da FlyIce

La domanda è sbagliata...
L'obiezione è lacunosa tre volte: dà per scontata la sostenibilità del network di corto/medio di AZ senza una rete di lungo adeguatamente dimensionata, lega l'esistenza di MXP all'esistenza lì di un hub di chicchessia, e non considera il faktum (cfr. Kant, "fatto che si impone alla ragione") che lo sblocco del medio/lungo raggio dei vettori stranieri su MXP è cominciato (arrivo di TG) con la stasi di AZ e sta galoppando col suo annunciato ridimensionamento.
Nella tua rispsota non sembra che hai considerato questo punto che è alla base del mio intervento: "non è vero che hub AZ e rafforzamento della presenza di attori importanti siano necessariamente in contrasto".

Venendo ai tuoi punti: la rete corto/medio di AZ da MXp è piuttosto indifferente ai transiti intercontinentali che coinvolgono pochi voli e hano pure una quota significativa di transiti intercontinentale-intercontinentale. Questa è la situazione attuale ed è tanto più vera se si considrano le rotte europee piuttosto che quelle nazionali (LIN e la collo cazione geografica di MXP sono un handicap).

L'hub è la realtà di oggi e l'obiettivo del futuro se si vuole mantenere e migliorare l'accessibilità internazionale di Milano; l'alternativa è che i transiti di MXP vadano a ridistrubuirsi su altri hub.

Quanto all'arrivo "in massa" di vettori di lungo raggio la relazione causa-effetto è tutta da dimostrare: VCE e PSA hanno avuto nuovi voli senza che ci fosse il ritiro di nessuno dal lungo raggio.
Non è un caso che EK e US siano tra le compagnie che si rafforzano anche a MXP; DL ha invece puntato su FCO.

perfetto: e l'hub chi dovrebbe farlo? alitalia con meno di 20 aerei (perchè finirà cosi almeno fino a quando non sarà risanata) di lungo raggio da dividere, per di più, con due aeroporti? l'accesibilità di un aeroporto è meglio data dai voli diretti sul tabellone (supponiamo 10 destinazioni garantite da un vettore scassato) oppure da 20 destinazioni garantite alcune direttamente e altre, in code, via altri aeroporti? perchè stando le cose così mi pare che az si ritiri da milano ma le quattro destinazioni in croce che garantiva sono già state, o saranno, assicurate da altri. ergo io sta gran differenza in termini di accessibilità, oggi e nell'immediato futuro, con o senza az non la vedo