Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


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Ancora devo conoscerlo un milanese (esclusi alcuni addetti ai lavori ed appassionati come su questo forum) che auspichi una riduzione dell'attività aeronautica su LIN a favore di MXP.
 
Stiamo dicendo (e pensiamo) la stessa cosa.
Chiaro è che il sindaco di Milano che mai dovesse schierarsi a favore di/imporre una chiusura o sensibile limitazione di LIN non verrà più rieletto.
 
quanta demagogia politica, manco se il +18% vs -19% fosse frutto dell'ultimo decreto Lupi come vuole faziosamente cercare di far passare.
Gli ultimi 3 mesi ha sposato la causa Malpensa quando probabilmente precedentemente non sapeva manco dove fosse ubicata, solo per, guarda caso, tornaconto politico (è rappresentante del territorio varesino di FI).

Passeggeri in calo: Expo è alle porte ma Malpensa soffre
Traffico giù dopo il decreto Lupi che ha liberalizzato le rotte su Linate


Malpensa, 30 novembre 2014 - Il territorio va all’attacco dopo il decreto Lupi che ha liberalizzato le rotte su Linate. Il provvedimento, dicono personalità del Varesotto contrarie alle politiche del Governo Renzi, ha penalizzato l’aeroporto di Malpensa.

In attesa che si definiscano i contorni dello scenario collegato ad Expo, quindi, resta aperto il dibattito sul futuro dell’aeroporto della brughiera. Ieri l’europarlamentare varesina Lara Comi (Forza Italia) ha espresso le sue preoccupazioni con una nota allarmata. «I dati diffusi oggi dal Censis sul traffico aeroportuale parlano chiaro - si legge nel comunicato - e danno piena ragione alle nostre denunce delle scorse settimane. Il traffico passeggeri di Malpensa è calato del -19%, mentre Fiumicino cresce esattamente nella stessa percentuale, + 18%. Traduzione - continua l’esponente azzurra, che ricopre anche il ruolo di coordinatore provinciale dei berlusconiani - Roma sottrae passeggeri e ricavi a Malpensa. Non certo per maggiore attrattività dello scalo, ma per le scelte romanocentriche di Alitalia, che oggi ricevono il vistoso appoggio del ministro Lupi, che ha letteralmente rottamato Malpensa a pochi mesi dall’Expo. Purtroppo i numeri sono ostinati, e confermano le nostre previsioni. Il tavolo di monitoraggio varato dal Ministero avrà poco da monitorare: i dati sono già evidenti. Sarà piuttosto un tavolo da autopsia. E sopra ci sarà Malpensa».

Continua intanto la polemica per l’assenza degli enti locali e degli ecologisti al tavolo tecnico avviato a Milano. Ieri a tale proposito ha preso posizione Arturo Bortoluzzi, presidente degli Amici della Terra di Varese, con una lettera inviata al ministro dei Trasporti e ai presidenti della Regione e della Provincia. «Manifestiamo con questa lettera - scrive - il nostro più marcato risentimento per la individuazione dei soggetti chiamati a costituire il tavolo tecnico per l’aeroporto di Malpensa. Mancano in questo le associazioni ambientaliste che al tavolo su Malpensa debbono esserci. Gli ecologisti ritengono, si legge ancora nella missiva, «che sia proprio fondamentale la partecipazione delle associazioni ambientaliste e che la politica non si nasconda, lasciando sopire il dibattito ambientale. Occorreva, infatti, e occorre secondo noi, primariamente discutere dell’inserimento di Malpensa nel territorio varesino. Non vogliamo non godere di Malpensa e combatterla, perché calata dall’alto. Desideriamo, invece, che sia governata e che venga finalmente pianificato il suo inserimento nel territorio. Allo sviluppo non deve rinunciarsi, ma questo deve essere fatto nel rispetto di coloro che abitano il territorio varesino».

La prossima riunione del tavolo tecnico riguardante il monitoraggio della situazione di Malpensa è prevista per dicembre. Sulla mancata convocazione degli enti locali si sono già espressi, chiarendo il loro dissenso, i sindaci del territorio. Dai primi cittadini è arrivata una richiesta per la presenza diretta degli enti che maggiormente sono a contatto con l’aeroporto e i suoi problemi.

http://www.ilgiorno.it/varese/malpensa-traffico-1.445061
 
Qualcuno informi la (dis)onorevole che il trasferimento dei voli è avenuto a fine ottobre 2014, mentre i dati ISTAT ( e non CENSIS) si riferiscono al 2013. Se no rischia di dire caXXte
 
Qualcuno informi la (dis)onorevole che il trasferimento dei voli è avenuto a fine ottobre 2014, mentre i dati ISTAT ( e non CENSIS) si riferiscono al 2013. Se no rischia di dire caXXte

tra l'altro è impossibile pure che anno su anno ci siano stati incrementi o perdite di quasi il 20%.

Piuttosto molto più probabile che le % siano riferite a un periodo di tempo di alcuni anni, indicando quindi l'evoluzione in un certo lasso di tempo.......quasi sicuramente includendo il periodo pre e post dehubbing.
Altrimenti non si spiega.
 
tra l'altro è impossibile pure che anno su anno ci siano stati incrementi o perdite di quasi il 20%.

Piuttosto molto più probabile che le % siano riferite a un periodo di tempo di alcuni anni, indicando quindi l'evoluzione in un certo lasso di tempo.......quasi sicuramente includendo il periodo pre e post dehubbing.
Altrimenti non si spiega.
Ecco la fonte:

Investire negli aeroporti per conquistare la ricchezza dei cieli


Sono 144 milioni i passeggeri negli scali italiani, il 4,7% del traffico aereo mondiale, aumentati del 12% anche negli anni della crisi. Nel 2030 potrebbero arrivare a 330 milioni, dando un forte impulso all'occupazione (745.000 posti di lavoro in più) e all'economia (3 punti di Pil)

Venezia, 28 novembre 2014 - Tanta ricchezza nei cieli del mondo. Sono stati 3,1 miliardi i passeggeri del traffico aereo mondiale nel 2013. Diventeranno 7,1 miliardi nel 2030. L'aviazione civile genera un fatturato a livello globale di 306 miliardi di euro e impiega 5,5 milioni di addetti. Considerato l'indotto (compreso il turismo), il valore complessivo supera i 1.000 miliardi di euro, con 33 milioni di occupati. Nel 2030 il valore generato dall'aviazione civile salirà a 714 miliardi di euro, mentre il valore complessivo, incluso l'impatto turistico, è stimato in crescita fino a 2.600 miliardi di euro. Si tratta di flussi di ricchezza notevoli che si muoveranno per i cieli del mondo, dai quali l'Italia rischia di rimanere tagliata fuori. Le possibilità di crescita reale dell'Italia dipenderanno anche da come il nostro Paese saprà competere su questo settore per guadagnare la sua quota di mercato. È quanto emerge da una ricerca realizzata dal Censis e promossa da SAVE che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso e con Catullo ha costituito il polo del Nordest mettendo in rete anche gli aeroporti di Verona e Brescia.
Mettersi in pista per aggiudicarsi una fetta della grande torta. I passeggeri sbarcati e imbarcati negli aeroporti italiani nel 2013 sono stati 144 milioni, ovvero il 4,7% dei passeggeri aerei mondiali. I passeggeri sono aumentati anche nel periodo della crisi del 12,1% (gennaio-settembre 2007-2014) e del 66,3% nel lungo periodo 2002-2014. Per preservare la sua quota di mercato nel traffico aereo, visti i trend del settore a livello globale, da qui al 2030 l'Italia dovrà salire a una capacità di accoglienza pari a 330 milioni di passeggeri (+129% rispetto a oggi). Dalla ricchezza dei cieli potrebbe arrivare un forte impulso all'occupazione, con 745.000 posti di lavoro in più e un valore economico pari a 3,1 punti percentuali di Pil. Se l'obiettivo fosse invece quello di accrescere la quota di mercato degli aeroporti italiani di 2 punti percentuali nel 2030, i nostri aeroporti dovrebbero essere in grado di accogliere 472 milioni di passeggeri (+227% rispetto a oggi). Si genererebbero così 1,3 milioni nuovi posti di lavoro e un valore economico pari a 5,5 punti percentuali di Pil. Investire negli aeroporti è oggi una delle cure intensive per favorire la crescita dell'economia nazionale: aeroporti più ampi e accoglienti significano più relazionalità globale, più opportunità di esportare, più turisti ad alta capacità di spesa, più lavoro, più ricchezza.
Il volano del turismo. Una parte significativa della ricchezza che viene dai cieli nasce dai flussi turistici. Secondo le stime previsionali, saranno 1,8 miliardi i viaggiatori in tutto il mondo nel 2030, con un incremento del 65,6% rispetto al 2013. Nell'ultimo anno l'apporto dei viaggiatori stranieri in Italia ammonta complessivamente a 33 miliardi di euro: +3,1% rispetto al 2012 (+6,8% la sola spesa dei viaggiatori stranieri per motivi di vacanza). E anche nel periodo gennaio-agosto 2014 la spesa ha continuato a crescere: +3,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+4,9% la sola spesa per motivi di vacanza). Anche negli anni della crisi (2008-2013) la crescita dei flussi economici generati dal turismo non si è fermata: +6,4%. L'economia allargata del settore turistico vale 159,6 miliardi di euro, cioè il 10,3% del Pil. Ad oggi dall'Europa proviene l'88,9% dei viaggiatori e il 70,6% dei volumi di spesa, dall'America il 7% dei viaggiatori e il 18,1% della spesa, dall'Asia il 2,4% dei viaggiatori e il 7,2% della spesa, dal resto del mondo l'1,7% dei viaggiatori e il 4,1% della spesa. La sfida si giocherà sul nuovo turismo proveniente dai Paesi big spender come la Cina, dalla quale sono arrivati in Italia 299.000 viaggiatori nel 2013. I turisti cinesi che vanno all'estero sono circa 100 milioni all'anno generando un mercato che vale 80 miliardi di euro. Solo gli arrivi dalla Cina previsti per l'Expo 2015 potrebbero generare 1,2 miliardi di euro di introiti. Altri big spender sono gli statunitensi, con 3,5 milioni di viaggiatori in Italia, 4 miliardi di euro di spesa complessiva, 131 euro di spesa pro-capite media quotidiana (180 euro per quelli che soggiornano in hotel). Poi i russi, con 1.088.000 viaggiatori annui in Italia, aumentati del 67,6% nel periodo 2010-2013, che generano una spesa pari a 1,3 miliardi di euro (+60% negli ultimi tre anni). Poi ci sono i visitatori provenienti dal Medio Oriente, i massimi spenditori per soggiorni in albergo in Italia (in media 170 euro per camera a notte).
La buona prassi dell'aeroporto Marco Polo di Venezia. Per far scendere sulla terra la ricchezza dei cieli occorre attirare passeggeri, in primo luogo attraverso aeroporti adeguati. Tra i quattro principali scali italiani segna una performance positiva Roma Fiumicino (+53,8% nel periodo gennaio-settembre 2002-2014 e +18% nel periodo 2007-2014), hanno andamenti altalenanti gli aeroporti milanesi, con cali nel 2007-2014 (Linate -8,9%, Malpensa -19%), mentre spiccano i dati del Marco Polo di Venezia. Nel 2013 ha registrato 8,4 milioni di passeggeri, con un incremento del 22,5% anche negli anni della crisi (gennaio-settembre 2007-2014) a fronte del più contenuto +12,1% medio nazionale. L'incremento è stato del 111% nel lungo periodo 2002-2014 (a fronte del +66,3% medio nazionale), con l'80% di traffico da e per destinazioni internazionali rispetto al 60% medio nazionale, con il 54% dei passeggeri di origine straniera, con il 33% di passeggeri nel segmento business e il 46% nel segmento turistico.
Questi sono i principali risultati della ricerca «Le comunità locali e l'aeroporto Marco Polo di Venezia: un percorso per crescere insieme», realizzata dal Censis e promossa da SAVE, che è stata presentata oggi a Venezia da Francesco Maietta, Responsabile Politiche sociali del Censis, e discussa da Enrico Marchi, Presidente di SAVE, Marino Zorzato, Vicepresidente della Regione Veneto, Vito Riggio, Presidente dell'Enac, Matteo Zoppas, Presidente di Confindustria Venezia e Giuseppe De Rita, Presidente del Censis.

http://www.censis.it/7?shadow_comunicato_stampa=120987

 
grazie belumosi

appunto come pensavo, è una % ricavata su un lasso di tempo consistente e che ha manco a dirlo in mezzo il dehubbing.
ma la comi nel 2008 figuratevi se sa cosa sia successo.
 
La M4, una ferita aperta per Giuliano Pisapia

La M4 è una ferita aperta. Giuliano Pisapia, dopo una lunga riflessione, ha dato il via libera. La M4 raggiungerà cosi l’aeroporto di Linate, destinato a crescere e a diventare lo scalo di riferimento dei milanesi... di Daniele Bonecchi

La M4 è una ferita aperta. Giuliano Pisapia, dopo una lunga riflessione, ha dato il via libera. La M4 raggiungerà cosi l’aeroporto di Linate, destinato a crescere e a diventare lo scalo di riferimento dei milanesi. Una scelta non facile, a causa degli oneri, assai pesanti per le casse del comune, si parla di 400 milioni in tre anni. Una scelta però, per come è maturata, che porta allo scoperto, giorno dopo giorno, l’inadeguatezza della giunta arancione, che, di fronte alla chiamata del sindaco, affinché le responsabilità fossero condivise, s’è spappolata e si trascina nelle polemiche. Non solo l’assessore al Bilancio, Francesca Balzani, con una spiegazione arcaica e impolitica, ha scelto di non partecipare al voto, anche il vicesindaco Ada De Cesaris, pare abbia manifestato tutto il suo mal di pancia. L’assessore al commercio, nonché ideologo arancione, Franco D’Alfonso, dopo aver fatto mettere a verbale il suo mezzo diniego, non si dà pace nella sua personalissima guerra quotidiana al Pd. Già, il Pd che, col segretario Pietro Bussolati, si è battuto come un leone per difendere la metropolitana, si è ritrovato, una volta di più, orfano della giunta. Di riffa o di raffa, tra malpancisti, tignosi e malati, l’unico a sostenere fino in fondo la M4 è l’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran. Ce n’è a sufficienza per aprire una riflessione sul futuro dell’amministrazione arancione.

http://www.affaritaliani.it/rubriche/buono_brutto_cattivo/la-m4-021214.html
 
Certo come no, tolti gli stagionali e le mediorientali? Ah si TLV 3xw, maddai.
Stiamo palando di un mercato che, se uno guarda ad esempio il mercato spagnolo, si passa da 2,6 milioni contro i meno di un terzo di VCE.

Si parla ovviamente in proiezione e guardando alla tendenza... la cosa positiva per VCE, rispetto a MXP, è che per fortuna al Lido non atterrano i 320!:D
 
Nello stesso momento in cui da noi partono i ricatti sulla riforma della legge elettorale, la Gran Bretagna stanzia 15 miliardi di sterline (20 miliardi di euro) per cento investimenti pubblici. Investimenti, non spese. Uno di questi è la costruzione di un tunnel che passerà sotto il sito archeologico di Stonehenge: prendono uno dei 10 luoghi più importanti del pianeta e fanno passare sotto un'autostrada, perché la rete viaria attuale è sempre intasata. È come se decidessero di scavare un parcheggio sotto al Colosseo, qualcosa di impensabile. Tanto impensabile che nello stesso giorno in cui Londra annuncia tutto questo, Milano (che non è complicata come Roma) rinuncia di fatto a costruire la linea di metropolitana che dovrebbe collegare il centro della città all'aeroporto di Linate. E rinuncia perché i lavori toccherebbero dei giardini pubblici amati da chi porta a spasso i cani la sera. Il parco sarebbe in parte inagibile per qualche anno e poi tornerebbe come prima, anzi probabilmente meglio. Però non si fa. Nella città che dice di essere all'avanguardia, il metrò che la collega all'aeroporto non ci sarà mai. Perché evidentemente parco Solari è più importante di Stonehenge. E se accade a Milano, pensate altrove: in Sardegna non si completa una superstrada Sassari-Olbia (i cui lavori vanno avanti da dieci anni) per non disturbare l'accoppiamento della gallina prataiola.
http://www.ilgiornale.it/news/politica/lezione-stonehenge-paese-bloccato-dallitalicum-1072086.html
 
Malpensa, porte aperte per i treni in arrivo da nord col collegamento T1-T2

Malpensa, 3 dicembre 2014 - Avanzano i lavori per la costruzione del collegamento ferroviario tra il Terminal e il Terminal 2 dell’aeroporto di Malpensa. Un intervento atteso da anni che finalmente ha preso avvio anche se l’opera non potrà essere pronta per Expo 2015. L’altro giorno il sopralluogo al cantieredei vertici delle aziende coinvolte nel progetto, col rappresentante del ministero delle Infrastrutture.

La visita è stata occasione per ribadire l’importanza di questo nuovo binario, lungo solo 3,5 km ma fondamentale per potenziare in futuro i collegamenti da nord per Malpensa e dunque allargare il bacino d’utenza dell’aeroporto, sempre più un hub raggiungibile in treno. La nuova opera permetterà di collegare in pochi minuti i due Terminal, agevolando in questo modo anche i passeggeri dei voli low cost che hanno quale riferimento il T2, ma rappresenta in prospettiva futura il tassello fondamentale per il progetto che prevede l’accessibilità a Malpensa da nord, dunque dalla Svizzera, in collegamento con le linee del Sempione e del Gottardo via Gallarate. Un progetto che qualche tempo fa, nel febbraio 2012, è stato accantonato per i costi eccessivi ma che ora torna ad essere al centro dell’attenzione proprio per l’importanza in funzione dell’allargamento del bacino di utenza di Malpensa.

Progetto che non ha mai raccolto i consensi degli ambientalisti e di alcuni sindaci del territorio, costretti a confrontarsi con interventi che avrebbero un impatto ambientale pesante. Lo ricorda Giuseppina Quadrio, sindaco di Casorate Sempione che dice: «Il progetto del collegamento ferroviario da nord a Malpensa avrebbe una ricaduta molto pesante nel territorio dl mio Comune. Noi ci siamo sempre dichiarati contrari, si tratta inoltre di un progetto dai costi faraonici e oggi, di fronte alla situazione di Malpensa e alle difficoltà economiche non mi sembrerebbe il caso di riproporlo». Contrario anche Dario Balotta, responsabile dei Trasporti per Legambiente Lombardia che afferma: «Oggi Malpensa è già ben collegata, ci sono più corse di treni che voli. Riparlare di quel progetto faraonico non ha senso. Bisogna pensare a far funzionare meglio l’aeroporto, non a nuove megainfrastrutture per l’accessibilità da nord».


Di progetto invece strategico parla il sindaco di Lonate Pozzolo, Danilo Rivolta secondo il quale «l’anello ferroviario va chiuso e questo lo si può fare proprio realizzando il collegamento da nord via Gallarate. L’accessibilità da nord per Malpensa è fondamentale: se si crede in questo aeroporto bisognarealizzare le strutture che servono per attirare passeggeri che altrimenti privilegiano gli scali concorrenti». Il progetto interessa anche il territorio di Gallarate all’interno del quale è previsto un tratto in tunnel, opera che aveva suscitato le proteste dei residenti nel rione di Moriggia. L’investimento sul collegamento tra i due Terminal, con la ferrovia in arrivo da Milano e la navetta Malpensa Express che portranno arrivare fino alla nuova stazione del T2, lascia comunque intravedere senza troppe incertezza la prospettiva di un collegamento verso nord con le ferrovie che scendono dal Sempione via Domodossola e dal Gottardo via Varese (una volta che verrà completata la Stabio-Arcisate). Il tutto con una bretella diretta che da Gallarate Nord giungerà al Terminal 2. Si vedrà.

http://www.ilgiorno.it/varese/malpensa-treni-navetta-1.456534
 
semi OT

Sulla Brebemi poche auto?
Colpa del sito web di Linate


Il sito web di Milano Linate suggerisce a chi parte da Brescia, come percorso ideale per raggiungere lo scalo aereo milanese, l’A4 Milano-Venezia. Solo come percorso alternativo indica la A-35.

Uno smacco per la Brebemi-A35: creare un collegamento veloce per l’aeroporto di Milano Linate è del resto uno dei motivi che stanno alla base della costruzione di questa autostrada.

La società concessionaria della direttissima Brescia-Bergamo-Milano ha già dovuto affrontare i problemi (gradualmente in via di risoluzione) relativi alla mancanza di cartelli stradali che indicano come accedere ai suoi caselli. Come pure quello dei navigatori satellitari non aggiornati, che quindi non suggeriscono di entrare in A-35.

Questi sono considerati da Brebemi spa due tra i motivi per cui l’autostrada, dal punto di vista dei volumi di traffico (attestatisi fra i 18 e i 22 mila mezzi al giorno), non sta prendendo piede. Ora la Brebemi spa si trova ad avere a che fare con le indicazioni, a suo dire, errate che fornisce il sito web di uno dei più importanti centri di attrazione lombardi.

http://www.ecodibergamo.it/stories/...bject_id_from=1090050&content_type_from_id=11

quelli della Brebemi hanno dimostrato da tanti anni di non sapere che pesci pigliare, in particolar modo facendo una autostrada che cozza contro la Melzo passando per il luogo piu sf..ato che possessero trovare.
ora si rendono cosnto che senza la dovuta pubblicita' , che LORO dovrebbero fare, serviranno i canonici 10 anni per lanciare l'infrastruttura
 
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