Thread Meridiana fly


Stato
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Sembri non capire che non può esistere in un' economia di mercato il contratto eterno, per cui il licenziamento dà diritto agli alimenti come un divorzio.

Ma tu vivi in Francia...

ancora con sto mercato... fin'ora la mano è rimasta invisibile, infatti il mercato produce danno incalcolabili alle economie mondiali, facendo diventare sempre più ricchi chi già lo è, e distruggendo la classe media. Ma basta con questo totem, il mercato senza controllo dello produce solo disastri. Però le banche e i manager che hanno provocato disastri si sono ben guardati di rifiutare i miliardi di euro di aiuti statali, avrebbero potuto essere fiduciosi nel ...mercato
 
Sembri non capire che non può esistere in un' economia di mercato il contratto eterno, per cui il licenziamento dà diritto agli alimenti come un divorzio.

Ma tu vivi in Francia...

A parte il fatto che mi sono fatto anche Maggie e il suo grigio successore, qui non stiamo parlando di alimenti e non sto mettendo in questione il mercato ma l'assunzione di responsabilità da parte del datore di lavoro. Non capisco per quale motivo un consumatore deve essere protetto e un lavoratore dipendente no. Contratto uno e contratto l'altro. La gestione vuole licenziare per motivi suoi, OK ma indennizzano per il danno causato a chi ha un contratto indeterminato. Sei mesi, un anno, due di stipendio, c'é la negoziazione collettiva e individuale. E poi vediamo se é piu' redditizio mettere fuori la gente per poi riassumere sei mesi dopo o assorbire le variazioni non strutturali. Ma come, bisogna ammortizzare i beni immobili ma si puo' utilizzare il lavoro come variabile d'aggiustamento a costo zero o peggio a costo positivo per la collettività ? E magari eliminiamo le tasse sui benefici d'impresa.
Torniamo alle corveé tanto che ci siamo.

Ma stiamo andando OT. Sempre pronto a continuare la discussione altrove.
 
i due colleghi precari in servizio l'altro ieri sul lin-nap, fonte più diretta e sicura penso non possa esistere.

Pero' credo che allora tu ti sia espresso male: intendi dire che Alitalia fa lavorare precari?(e allora non vedo tutto questo scandalo visto che c'e gente che ha fatto 10 anni di stagioni) O che forma nuovi Assistenti di Volo e li inserisce nell'organico degli stagionali?(e questo e' meno bello)Perche' ripeto, non per mancanza di fiducia ma dubito fortemente ciao
 
Pero' credo che allora tu ti sia espresso male: intendi dire che Alitalia fa lavorare precari?(e allora non vedo tutto questo scandalo visto che c'e gente che ha fatto 10 anni di stagioni) O che forma nuovi Assistenti di Volo e li inserisce nell'organico degli stagionali?(e questo e' meno bello)Perche' ripeto, non per mancanza di fiducia ma dubito fortemente ciao

Il mio appunto si riferiva al fatto che i cassintegrati, se assunti, finirebbero di essere sul groppone della collettività.
 
Perdonami, con tutto il rispetto, ma il tuo appunto non mi interessava molto volevo solo approfondire se fosse vero che stanno inserendo ex novo ma mi rendo conto dalla tua risposta che probabilmente c'e' stata un'incomprensione ed e' come intendo io ciao notte
 
A parte il fatto che mi sono fatto anche Maggie e il suo grigio successore, qui non stiamo parlando di alimenti e non sto mettendo in questione il mercato ma l'assunzione di responsabilità da parte del datore di lavoro. Non capisco per quale motivo un consumatore deve essere protetto e un lavoratore dipendente no.
Nessun consumatore ha contratti a vita, ma che cosa stai dicendo?

Assunzione di responsabilità da parte dell' imprenditore? Ma stai scherzando?
In Italia non lo può fare nessuno, infatti la grande impresa latita o scarica quella responsabilità sulle casse dello Stato. Quella che proponi è la ricetta del fallimento sicuro. Secondo te si può assumere un venticinquenne assumendosi anche la responsabiltà di pagargli lo stipendio fino a sessantacinque anni? Ma chi è in grado di fare un business plan credibile oltre i cinque anni?

Io non so nemmeno se fra un anno sarò ricco o fallito e come me la maggior parte degli altri.
Intanto oggi ho pagato la "tassa vidimazione libri sociali". Se guadagni o anche se perdi sempre la devi pagare.
Chi si assume la responsabilità di farmi dormire tranquillo la notte? Tremonti? Le banche? I clienti, che pagano se e quando hanno voglia?
 
Nessun consumatore ha contratti a vita, ma che cosa stai dicendo?

Assunzione di responsabilità da parte dell' imprenditore? Ma stai scherzando?
In Italia non lo può fare nessuno, infatti la grande impresa latita o scarica quella responsabilità sulle casse dello Stato. Quella che proponi è la ricetta del fallimento sicuro. Secondo te si può assumere un venticinquenne assumendosi anche la responsabiltà di pagargli lo stipendio fino a sessantacinque anni? Ma chi è in grado di fare un business plan credibile oltre i cinque anni?

Io non so nemmeno se fra un anno sarò ricco o fallito e come me la maggior parte degli altri.
Intanto oggi ho pagato la "tassa vidimazione libri sociali". Se guadagni o anche se perdi sempre la devi pagare.
Chi si assume la responsabilità di farmi dormire tranquillo la notte? Tremonti? Le banche? I clienti, che pagano se e quando hanno voglia?

Ti prego di rileggere meglio il mio post precedente, che contesti i miei argomenti é normale, che li travisi un po' meno e sono un po' sorpreso perché ci hai abituato meglio.
Io non ho mai parlato di impiego a vita ne di sovvenzioni a vita. Quello che sostengo é la necessità di una barriera economica al licenziamento perché questo non sia la soluzione piu' facile a qualunque problema di gestione. Barriera che responsabilizzi l'imprenditore e protegga per un certo tempo il lavoratore mentre cerca un nuovo impiego e rinegozia il suo mutuo sulla casa etc. Barriera che non sia a carico della collettività che già paga in mancato reddito da imposta e da contributi sociali de parte del disoccupato. Barriera che sia negoziata tra le parti senza che una delle due possa eccedere in un senso o nell'altro grazie a un quadro legislativo che le garantisce entrambe. Barriera facile da inserire in un business plan alla stessa stregua della dismissione di attivi e dell'ammortamento dei beni immobili. Barriera che esiste in (quasi) tutti i paesi civili e capitalisti seri e che smorza parzialmente l'oscillazione permanente tra periodi di crisi e periodi di crescita eccessiva.

Se poi sei per il "laissez faire" senza alcun limite allora tieniti anche i clienti sicuri dell'impunità se non ti pagano o che lo fanno a 180 giorni, i dipendenti che passano alla concorrenza senza preavviso per 10$ di differenza al mese dopo che hai ne hai spesi migliaia per formarli, i decreti del principe per coprire i monopoli degli amichetti, la polizia privata per difenderti sul tragitto casa-lavoro. (Nomi e cifre per questi esempi disponibili a richiesta).

"Check and balances" non mi sembra che sia un principio sovietico.

Cordialmente.
 
Io non ho mai parlato di impiego a vita ne di sovvenzioni a vita. Quello che sostengo é la necessità di una barriera economica al licenziamento perché questo non sia la soluzione piu' facile a qualunque problema di gestione.
In una situazione di competizione globale non è possibile quello che chiedi, salvo che non si parta da un salario inferiore a quello pagato dalle aziende cinesi, che non hanno questo e molti altri costi.

Invece di chiedere la luna si farebbe meglio a grattarsi il cuoio capelluto e chiedersi se e come potremo avere ancora, fra 10-15 anni, salari superiori a quelli di Cina e India. Aumentare ulteriormente il costo del lavoro con oneri del genere può soltanto aumentare la disoccupazione e spingere ancora più in basso i salari.

Qualsiasi proposta che non si preoccupi della propria sostenibilità economica è velleitaria e nociva.
 
Ti prego di rileggere meglio il mio post precedente, che contesti i miei argomenti é normale, che li travisi un po' meno e sono un po' sorpreso perché ci hai abituato meglio.
Io non ho mai parlato di impiego a vita ne di sovvenzioni a vita. Quello che sostengo é la necessità di una barriera economica al licenziamento perché questo non sia la soluzione piu' facile a qualunque problema di gestione. Barriera che responsabilizzi l'imprenditore e protegga per un certo tempo il lavoratore mentre cerca un nuovo impiego e rinegozia il suo mutuo sulla casa etc. Barriera che non sia a carico della collettività che già paga in mancato reddito da imposta e da contributi sociali de parte del disoccupato. Barriera che sia negoziata tra le parti senza che una delle due possa eccedere in un senso o nell'altro grazie a un quadro legislativo che le garantisce entrambe. Barriera facile da inserire in un business plan alla stessa stregua della dismissione di attivi e dell'ammortamento dei beni immobili. Barriera che esiste in (quasi) tutti i paesi civili e capitalisti seri e che smorza parzialmente l'oscillazione permanente tra periodi di crisi e periodi di crescita eccessiva.

Se poi sei per il "laissez faire" senza alcun limite allora tieniti anche i clienti sicuri dell'impunità se non ti pagano o che lo fanno a 180 giorni, i dipendenti che passano alla concorrenza senza preavviso per 10$ di differenza al mese dopo che hai ne hai spesi migliaia per formarli, i decreti del principe per coprire i monopoli degli amichetti, la polizia privata per difenderti sul tragitto casa-lavoro. (Nomi e cifre per questi esempi disponibili a richiesta).

"Check and balances" non mi sembra che sia un principio sovietico.

Cordialmente.

SUPERQUOTISSIMO!!
 
In una situazione di competizione globale non è possibile quello che chiedi, salvo che non si parta da un salario inferiore a quello pagato dalle aziende cinesi, che non hanno questo e molti altri costi.

Invece di chiedere la luna si farebbe meglio a grattarsi il cuoio capelluto e chiedersi se e come potremo avere ancora, fra 10-15 anni, salari superiori a quelli di Cina e India. Aumentare ulteriormente il costo del lavoro con oneri del genere può soltanto aumentare la disoccupazione e spingere ancora più in basso i salari.

Qualsiasi proposta che non si preoccupi della propria sostenibilità economica è velleitaria e nociva.

Ottima tesi, peccato che al peggio non ci sia mai fine, perchè arrivati ai salari cinesi si reintrodurrà lo schiavismo per abbassarli ancora (qualche paese "globale" lo farà di sicuro) e noi per competere dovremo fare altrettanto e così via fino a che non nasceranno fabbriche per la produzione di esseri umani destinati alla produzione quando non automi veri e propri.


Ma perchè invece di inseguire sempre il peggiore e il più basso, non cerchiamo di lavorare per stabilire soglie minime di diritti in tutto il mondo?
 
Malpensante, questa é la vera obiezione: come fare rispetto a chi gioca al ribasso ?
Innanzi tutto, per prodotti o servizi non de-localizzabili, la questione non si pone.
Per quelli a concorrenza globale la risposta é quella di dominare i settori dove il costo della manodopera ha un impatto minimo rispetto agli investimenti (tipicamente alta tecnologia), imporre standard che rendono difficile l'impiego di manodopera scarsamente qualificata o il non rispetto di stretti criteri di qualità, aumentare la produttività. L'obbiettivo é il "level playing field" al piu' alto livello possibile non al piu' basso. Se per arrivarci bisogna abbassare un po il nostro OK, ma non la corsa al ribasso.

Non dimenticare mai che quello che conta é il costo della manodopera per unità di prodotto. Guarda un po' i crucchi che sono un grande paese esportatore ma che lavora meno ore dei francesi e ha un costo del lavoro superiore a quello italiano e migliori garanzie sociali.
 
Cercando di tornare sul tema....a che punto siamo con le riunioni?
Questa meridiana express si farà o rimarrà sulla carta?
Grazie
 
Cercando di tornare sul tema....a che punto siamo con le riunioni?
Questa meridiana express si farà o rimarrà sulla carta?
Grazie

Non si sa ancora nulla, non si è entrati nel merito di certe particolarità. Quello che è strano: la dirigenza si è resa conto che, il contratto GJ, applicato all'attività IG e a personale con un determinato tipo di cultura e valori, non gira. In questi primi 15gg decine di cancellazioni e ritardi, gli è stata pure revocata la solidarietà, ieri c'erano gli ispettori del ministero del lavoro che indagavano. Quindi a cosa serve tartassare il personale se poi, ciò che risparmi lo devi spendere in cause, e rischiando incriminazioni per truffa? Credo che un'azienda con un tasso di conflittualità così alto non possa andare troppo lontano
 
Non si sa ancora nulla, non si è entrati nel merito di certe particolarità. Quello che è strano: la dirigenza si è resa conto che, il contratto GJ, applicato all'attività IG e a personale con un determinato tipo di cultura e valori, non gira. In questi primi 15gg decine di cancellazioni e ritardi, gli è stata pure revocata la solidarietà, ieri c'erano gli ispettori del ministero del lavoro che indagavano. Quindi a cosa serve tartassare il personale se poi, ciò che risparmi lo devi spendere in cause, e rischiando incriminazioni per truffa? Credo che un'azienda con un tasso di conflittualità così alto non possa andare troppo lontano

Revocata la solidarietà?? In effetti, che senso ha avere un contratto di solidarietà e poi assumere a tempo determinato alcuni piloti....
 
Non si sa ancora nulla, non si è entrati nel merito di certe particolarità. Quello che è strano: la dirigenza si è resa conto che, il contratto GJ, applicato all'attività IG e a personale con un determinato tipo di cultura e valori, non gira. In questi primi 15gg decine di cancellazioni e ritardi, gli è stata pure revocata la solidarietà, ieri c'erano gli ispettori del ministero del lavoro che indagavano. Quindi a cosa serve tartassare il personale se poi, ciò che risparmi lo devi spendere in cause, e rischiando incriminazioni per truffa? Credo che un'azienda con un tasso di conflittualità così alto non possa andare troppo lontano

Pamico, il problema è che IG non verra' salvata dal governo, ne regionale ne centrale. A quelli là interessa solo AZ e se un altra compagnia italiana fallisce non puo' che fargli piacere per rendere AZ ancora di piu' in monopolio. E a mio avviso tutto questo andare contro all'azienda è negativo da una parte e dall'altra. No?
 
Abeno, passare sopra la dignità delle persone ha un limite. Un comitato spontaneo lo scorso anno disse, che se avessimo accettato il ricatto il ricatto, quella persona dopo un anno avrebbe ancora usato 'la forza' per imporre i suoi diktat. I cambiamenti vanno condivisi, e abbassare il costo del lavoro per motivi ideologici, più che pratici, disincentivare le persone a fare ore di volo (perchè arrivati a tot. ore, volare di più ti fa guadagnare spiccioli), alla fine non serve a nulla. Ciò che recuperi da una parte lo perdi dall'altra, infatti l'assenteismo è schizzato alle stelle, persone che una volta avrebbeo dato l'anima per la 'loro' azienda, oggi la sentono matrigna e estranea. Le aziende di servizi, non possono essere gestite come una catena di montaggio, dove 2 più 2 fa quattro, la componente emozionale è qualcosa di determinante, e avvilire i dipendenti ha un ritorno negativo sul senso di appartenenza e sulla motivazione, che poi hai voglia a voler imporre le cose. Pensi sia positivo che ormai le persone agiscano per paura, e non per convinzione in ciò che fanno? Purtroppo quanto certi manager capiranno certe cose sarà troppo tardi, ma è inutile imputare ai dipendenti, che non piegano la schiena di fronte a slealtà e scorrettezze, le colpe di scarsi risultati economici. Un'azienda, secondo me va gestita, analizzandola da tutti i punti di vista, guardando solo le variabili economiche si rischia di fare un buco nell'acqua, soprattutto quando in un'azienda di trasporto aereo, non investi, ma ti preoccupi solo di fare speculazioni finanziarie.
 
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