Ecco che cominciano le danze :
Meridiana Fly, in città 50 licenziamenti
la Nuova Sardegna — 13 marzo 2010
OLBIA. E’ una botta. Durissima. Dei 120 licenziamenti che farà Meridiana Fly, 50 saranno nella sede di Olbia. I dettagli sul piano dei tagli sono stati forniti ieri a Milano, in un vertice tra la dirigenza della nuova compagnia aerea e alcuni assessori della Regione lombarda (nella città meneghina perderanno il lavoro in 70). I 50 licenziamenti colpiranno la struttura amministrativa (la palazzina), non il settore tecnico. Al momento, l’azienda non ha individuato quali saranno i settori colpiti. Saranno salvati i più giovani. Per i più anziani, ci saranno i prepensionamenti.
I licenziamenti (esuberi, nel linguaggio della legge) erano inevitabili. La fusione tra Meridiana ed Eurofly, da cui è nata Meridiana Fly, ha comportato la sovrapposizione di due strutture amministative identiche. E così, per ciascun compito, ci sono ora almeno due dipendenti. Non saranno invece toccati gli organici di piloti e assistenti di volo. Le due categorie hanno confermato lo sciopero di 24 ore del 22 marzo. A differenza del passato, il piano degli esuberi non sembra avere alternative. Non è una crisi momentanea e non è possibile ricorrere ai contratti di solidarierà (lavorare tutti, guadagnare meno) per evitare i licenziamenti.
L’unica opzione, che l’azienda sembra orientata a scegliere, è quella di trovare un’intesa con i sindacati, e più ancora con i lavoratori, per una soluzione soft. Non dovrebbe esserci un’applicazione rigorosa della legge, che imporrebbe il licenziamento dei dipendenti con meno anzianità aziendale (di solito, i più giovani). Al contrario, Meridiana Fly vorrebbe licenziare i lavoratori con più anzianità. In questo caso, ricorrendo ai prepensionamenti su base volontaria. E’ una partita delicatissima.
Dopo il primo incontro di questa settimana a Roma, ce ne sarà un altro, sempre con i sindacati, mercoledì prossimo. In quell’occasione, l’ad Gianni Rossi, che ha la delega del cda per gli esuberi, dovrebbe indicare i settori che saranno colpiti dai licenziamenti. Ciò che colpisce è l’entità dei tagli a Olbia. Nessuno ipotizzava che gli esuberi sarebbero stati così numerosi. Un po’ perché aver mantenuto la sede legale della compagnia a Olbia (scelta voluta dall’Aga Khan), sembrava aver messo al riparo i dipendenti della palazzina dell’aeroporto. Un po’ perché in molti immaginavano che i costi maggiori li avrebbe pagati la sede di Milano, lì dove lavoravano i dipendenti di Eurofly, prima controllata e ora assorbita da Meridiana.
«E’ una mazzata - commenta a caldo Marco Bardini, della Uil -. Quando l’azienda ci ha illustrato il piano degli esuberi, con 120 licenziamenti, non potevamo immaginare che Olbia avrebbe pagato un prezzo così alto. Questo ci preoccupa molto e già mercoledì prossimo chiederemo all’azienda di entrare nel dettaglio e di avviare un percoso condiviso. Vogliamo fare in modo che i tagli siano discussi con noi, passo per passo. Ci sono delle soluzioni che possono ridurre il trauma dei licenziamenti, come l’accompagnamento alla pensione. L’azienda ha manifestato la volontà di aiutare i lavoratori - chiude il sindacalista -: mai come in questo caso i fatti devono essere conseguenti alle parole».
Vista da Olbia, la trattativa può ricevere un aiuto dai “no” dei dipendenti lombardi. Molti sarebbero orientati a rinunciare al trasferimento da Milano in Gallura, preferendo licenziarsi. - Guido Piga