Olbia, nasce il polo aeronautico:
Cento milioni di investimento su dieci ettari , a Olbia, a ovest del COsta Smeralda. E' il polo aeronautico che la Geasar, spa-gestoree dello scalo, vuole allineare con una partnership pubblico-privata. Un'altra sommessa dell'Aga Khan
L'amministratore delegato non l'aveva buttata lì a caso. Perché cento milioni di investimento sono una botta (bella) all'economia. Cento milioni con duetto pubblico-privato che la Geasar ha messo nel conto per dare forma a un polo aeronautico. Tanto che Silvio Pippobello, top manager della spa-gestore al Costa Smeralda, nonché timoniere dell'ultima sfida, due giorni fa non sussurrava: «Nel progetto le istituzioni avranno il compito di rendere fattibile l'iniziativa sotto il profilo autorizzativo e finanziario». Alla fine più di una serenata per gli amministratori. E adesso, uno dopo l'altro, arrivano strizzatine d'occhio e ragionamenti sulla scuola per piloti e assistenti di volo, manager e operatori aeroportuali. Aule e banchi dentro un parallelepipedo di cristalli (si vede nelle simulazioni cartografiche), 10mila metri quadrati in trenta ettari di Olbia, a ovest dello scalo. Un'ex palude che la Geasar, costola societaria del gruppo Meridiana, vuole trasformare in campus del Mediterraneo.
IL CONSIGLIERE REGIONALE È Gianfranco Bardanzellu il primo a spezzare una lancia a favore del polo aeronautico. Il consigliere regionale lunedì sarà a Cagliari, perché il Pdl, il suo partito, rimette mano alla rotta della legislatura. Un percorso per territori, è l'obiettivo. «A nome della città e della Gallura - dice l'onorevole - chiederò che l'investimento Geasar sia in cima all'agenda della giunta Cappellacci». Bardanzellu non dimentica la Sassari-Olbia che «resta l'emergenza numero uno, ma l'iter è già avviato. Per questo, adesso, dobbiamo concentrarci sull'investimento del principe Aga Khan. Qualifica la Sardegna intera e rappresenta un'opportunità unica per le nuove generazioni. Darà lavoro e porterà sviluppo». Insomma, quattro giorni ancora e sul campus si proverà a dare un'accelerata. «Cento milioni - va avanti Bardanzellu - vogliono dire il più importante progetto pubblico-privato da sostenere nel territorio».
IL SINDACO Ma non sarà solo scuola, nell'ex palude. I trenta ettari scivolano via tra zona fieristica, centro congressi, piscina, percorsi ginnici e campo da golf. Anche se Pippobello ha scoperto le carte solo l'altro ieri, dalle pagine de L'Unione Sarda , la trattativa col Comune va avanti da tempo. Gianni Giovannelli non lo nasconde più: «Per realizzare il campus, daremo attuazione agli strumenti previsti nel piano strategico della città». Del resto, il terreno è proprietà dell'amministrazione che «conferma la volontà di raccogliere una così importante sfida». Il sindaco guarda alle ultime mosse in casa Meridiana: «La fusione con Eurofly e il potenziamento del polo manutentivo rientrano in un cammino di rilancio che approviamo e sosteniamo con forza. Il nostro appoggio al principe è massimo. L'abbiamo dimostrato anche nella crisi di due anni fa, la compagnia deve rimanere a Olbia. Io stesso andai a trattare personalmente con l'azionista di riferimento».
IL COMANDANTE Gigi Carbini questa volta gioca in casa. Il comandante Meridiana prestato alla politica (in Comune ha la delega ai Trasporti, in Provincia è capogruppo Pdl) fa una premessa: «La programmazione del territorio deve andare avanti per priorità. In Gallura sono turismo e formazione: vuol dire potenziamento dei trasporti, sostegno alla nautica e crescita delle specializzazioni». Di qui la prima conclusione: «L'investimento del principe anticipa questo processo, ragion per cui abbiamo il dovere di accelerare l'iter. Fa l'onorevole Bardanzellu a chiedere l'impegno della Regione. Il campus sta a Olbia come lo Yacht club alla Costa Smeralda». Carbini la chiama «lungimiranza», l'azione di governo che «le istituzioni devono mettere in campo, perché il polo aeronautico sarebbe il primo in Italia. Stiamo scegliendo per il futuro, dobbiamo dare nuove opportunità ai nostri figli. Oggi si studia da piloti in America o in Spagna». L'ultimo passaggio è sul piano industriale della compagnia: l'era Chieli, cominciata a maggio, viaggia intorno a punto saldo. Ovvero: Meridiana non lascia la Gallura. «L'accademia della Geasar completa un percorso di ristrutturazione da cui dipende l'esistenza della compagnia e del gruppo. Se ci tirassimo indietro, saremmo responsabili di un fallimento».
ALESSANDRA CARTA
Mercoledì 18 agosto 2010 09.13