Thread Malpensa e Linate da febbraio 2014


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UniCoMal: "Chiediamo lo stop ai voli notturni da Malpensa"
L'unione dei comitati intorno allo scalo chiede al Cuv di muoversi per chiedere il rispetto delle norme sui voli notturni. E lancia un allarme viabilità sul trasferimento voli da Orio: "Per tre settimane la A8 sarà un dramma"

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Il previsto trasferimento di voli da Orio al Serio a Malpensa, per alcune settimane, preoccupa l'Unione dei Comitati di Malpensa, attivo nella fascia di Comuni direttamente intorno allo scalo aeroportuale. Preoccupazioni che partono dall'impatto sul sistema stradale, su A8 e superstrada 336. «Abbiamo pensato di non intervenire in polemiche non nuove e quindi siamo stati alla finestra ad ascoltare il solito mix di dichiarazioni» premette Beppe Balzarini, di UniCoMal. «Concordiamo con il parere di Dario Balotta, di Lega Ambiente, che dice: “Potevano almeno trasferire quei voli a Montichiari sempre sottoutilizzato”. Noi diciamo inoltre che, dal punto di vista viabilistico, tutti quei passeggeri che si sarebbero mossi nell'est di Milano, per andare a Malpensa creeranno ulteriore aumento di traffico nelle tangenziali milanesi, già normalmente collassate, e nella già tragica A8, vero dramma automobilistico tra il varesotto e Milano. Visto che il traffico passeggeri da e per gli aeroporti è del 70-80 per cento su gomma si può capire quale dramma ci aspetta in quelle tre settimane. Spostando i voli a Montichiari non si avrebbe avuto aggravio di traffico nel nostro comparto, come è facile capire. E non diciamo nulla sull'aumento del rumore aeroportuale e delle emissioni atmosferiche che deriveranno dall'aumento a Malpensa di circa. il 47 % dei voli».
Di fronte alle posizioni non proprio decise del Cuv (il Consorzio Urbanistico Volontario, da cui il sindaco di Somma Guido Colombo ha ipotizzare di uscire), UniCoMal avanza anche una proposta forte: «l'applicazione del blocco dei voli notturni, togliendo ogni dubbio sul ruolo positivo della propria esistenza». Una scelta che passerebbe dalla richiesta «con la necessaria convinzione» di rispettare i DPR N.° 496 dell'11/12/97 e N.° 476 del 09/11/99, «come indicato dal Presidente pro tempore dell'ANCAI, Ma- rio Aspesi, prima di rifugiarsi tra le amorevoli braccia di mamma SEA». «La norma è chiara, basta rivendicarne l'applicazione. Anche perchè la pratica di volare di notte senza autorizzazione è l'ennesima illegalità di questo aeroporto che non rispetta le leggi. Riusciranno i nostri eroi, con l'accordo unanime di nove Sindaci in rappresentanza dei loro ca 97.000 cittadini, a tagliare questo traguardo, che sarebbe positivo ed utile per tutti i Comuni? Un bavaglio certo parziale per l'aeroporto ma fondamentale per la salute dei residenti».
28/03/2014
redazione@varesenews.it
 
Londra Heathrow, all'ora di pranzo gli addetti al check in AZ spariscono, cosi' non puoi passare i controlli e mangiare dentro (o in lounge), ma mangi fuori, guarda caso in posti pieni di Italiani.
:doubt:

Parigi CDG, provate a pagare il biglietto con la Amex se ci riuscite
In Francia l'AMEX non e' accettata neanche da IKEA (che in Italia e' invece partner e regalava 10x punti mr)
 
UniCoMal: "Chiediamo lo stop ai voli notturni da Malpensa"
L'unione dei comitati intorno allo scalo chiede al Cuv di muoversi per chiedere il rispetto delle norme sui voli notturni. E lancia un allarme viabilità sul trasferimento voli da Orio: "Per tre settimane la A8 sarà un dramma"

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Il previsto trasferimento di voli da Orio al Serio a Malpensa, per alcune settimane, preoccupa l'Unione dei Comitati di Malpensa, attivo nella fascia di Comuni direttamente intorno allo scalo aeroportuale. Preoccupazioni che partono dall'impatto sul sistema stradale, su A8 e superstrada 336. «Abbiamo pensato di non intervenire in polemiche non nuove e quindi siamo stati alla finestra ad ascoltare il solito mix di dichiarazioni» premette Beppe Balzarini, di UniCoMal. «Concordiamo con il parere di Dario Balotta, di Lega Ambiente, che dice: “Potevano almeno trasferire quei voli a Montichiari sempre sottoutilizzato”. Noi diciamo inoltre che, dal punto di vista viabilistico, tutti quei passeggeri che si sarebbero mossi nell'est di Milano, per andare a Malpensa creeranno ulteriore aumento di traffico nelle tangenziali milanesi, già normalmente collassate, e nella già tragica A8, vero dramma automobilistico tra il varesotto e Milano. Visto che il traffico passeggeri da e per gli aeroporti è del 70-80 per cento su gomma si può capire quale dramma ci aspetta in quelle tre settimane. Spostando i voli a Montichiari non si avrebbe avuto aggravio di traffico nel nostro comparto, come è facile capire. E non diciamo nulla sull'aumento del rumore aeroportuale e delle emissioni atmosferiche che deriveranno dall'aumento a Malpensa di circa. il 47 % dei voli».
Di fronte alle posizioni non proprio decise del Cuv (il Consorzio Urbanistico Volontario, da cui il sindaco di Somma Guido Colombo ha ipotizzare di uscire), UniCoMal avanza anche una proposta forte: «l'applicazione del blocco dei voli notturni, togliendo ogni dubbio sul ruolo positivo della propria esistenza». Una scelta che passerebbe dalla richiesta «con la necessaria convinzione» di rispettare i DPR N.° 496 dell'11/12/97 e N.° 476 del 09/11/99, «come indicato dal Presidente pro tempore dell'ANCAI, Ma- rio Aspesi, prima di rifugiarsi tra le amorevoli braccia di mamma SEA». «La norma è chiara, basta rivendicarne l'applicazione. Anche perchè la pratica di volare di notte senza autorizzazione è l'ennesima illegalità di questo aeroporto che non rispetta le leggi. Riusciranno i nostri eroi, con l'accordo unanime di nove Sindaci in rappresentanza dei loro ca 97.000 cittadini, a tagliare questo traguardo, che sarebbe positivo ed utile per tutti i Comuni? Un bavaglio certo parziale per l'aeroporto ma fondamentale per la salute dei residenti».
28/03/2014
redazione@varesenews.it

mi sa che sono gli stessi dei comitati di Colognola, Azzano, Grassobbio ecc ecc ecc che vogliono bloccare anche i voli notturni di orio :morto:
 
Bye bye Malpensa....

Il governo si prepara ad abbandonare Malpensa, le proteste di Pisapia e Maroni
Pronto il decreto che aumenterà i voli su Linate, come pretende Etihad per salvare Alitalia. Pisapia: "Un errore cambiare l'equilibrio". Maroni: "Si rischia la chiusura, sarebbe guerra tra territori"

Comune e Regione si aspettano il peggio e già pensano a come limitare i danni. La prossima settimana è decisiva per il futuro di Alitalia e, di riflesso, per gli aeroporti di Milano. Malpensa in primis. Gli arabi di Etihad, quelli che in sostanza dovrebbero portare soldi freschi nella compagnia di bandiera, chiedono precise garanzie al governo. E allora pur di portare a casa il risultato, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi sarebbe disposto a venire incontro agli investitori. Come? Mettendo mano al decreto Bersani bis, che regola la 'spartizione' del traffico tra Linate e Malpensa.

Con la liberalizzazione - è l'ipotesi - si consentirebbe un 20-30 per cento di voli in più su viale Forlanini. Effetti immediati: svuotare ancora il bacino dell'hub bustocco, a favore del city airport milanese (preferito dalle compagnie di bandiera) ma anche di Roma Fiumicino (come vogliono gli arabi). Il fronte lombardo anti-decreto, nonostante le divergenze 'ideologiche', è unito. Il più duro è il governatore Roberto Maroni, e per due semplici motivi: sia politici (la Lega è all'opposizione del governo), sia pratici (Sea, che gestisce i servizi aeroportuali, è sì una società partecipata ma di Palazzo Marino, quindi il Pirellone è più libero di alzare la voce). "È un decreto che, spinto da interessi romani, rischia di far chiudere l'aeroporto", dice. E poi: "Spero che il governo ci ripensi e non faccia una cosa del genere che scatenerebbe una guerra tra territori".

Giuliano Pisapia è meno diretto, ma la sostanza è la stessa. "Sarebbe sbagliato prendere decisioni che cambino l'equilibrio tra Linate e Malpensa e che finirebbero per penalizzare il principale aeroporto del Nord Italia - ragiona - proprio alla vigilia di appuntamenti decisivi per il Paese come il semestre di presidenza italiana della Ue, il vertice Asem e soprattutto Expo". Per il sindaco "la salvaguardia e lo sviluppo futuro dei due aeroporti devono essere tutelati a tutti i livelli istituzionali e il Comune, insieme naturalmente a Sea e alla Regione, è pronto a un dialogo costruttivo con chi deve impegnarsi con noi in questa direzione".

Il riferimento alla Regione non è certo casuale: Maroni e Pisapia in questa partita giocano di sponda. Perché in ballo c'è pure il futuro di Sea, che già versa in pessime acque a causa della maxi multa europea alla controllata che si occupa dell'handling. Un depotenziamento di Malpensa prefigurerebbe il colpo di grazia per la società. E tutto a un tratto l'interesse della Regione - una sua eventuale entrata come azionista a fianco del Comune - svanirebbe. "Confidiamo che l'eventuale accordo tra Alitalia e Etihad sia l'occasione giusta per la crescita di Malpensa e non si trasformi invece in un'occasione", commenta Pisapia. Dietro le quinte si "confida" di meno e si è più realisti: se proprio liberalizzazione sarà, che almeno sia graduale. Senza fare troppo male all'hub insomma. Sperando intanto che il tanto evocato "effetto Expo" sopperisca in qualche modo al prevedibile e ulteriore calo di passeggeri.

http://milano.repubblica.it/cronaca...nsa_le_proteste_di_pisapia_e_maroni-82291693/
 
Bye bye Malpensa....

Il governo si prepara ad abbandonare Malpensa, le proteste di Pisapia e Maroni
Pronto il decreto che aumenterà i voli su Linate, come pretende Etihad per salvare Alitalia. Pisapia: "Un errore cambiare l'equilibrio". Maroni: "Si rischia la chiusura, sarebbe guerra tra territori"

Comune e Regione si aspettano il peggio e già pensano a come limitare i danni. La prossima settimana è decisiva per il futuro di Alitalia e, di riflesso, per gli aeroporti di Milano. Malpensa in primis. Gli arabi di Etihad, quelli che in sostanza dovrebbero portare soldi freschi nella compagnia di bandiera, chiedono precise garanzie al governo. E allora pur di portare a casa il risultato, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi sarebbe disposto a venire incontro agli investitori. Come? Mettendo mano al decreto Bersani bis, che regola la 'spartizione' del traffico tra Linate e Malpensa.

Con la liberalizzazione - è l'ipotesi - si consentirebbe un 20-30 per cento di voli in più su viale Forlanini. Effetti immediati: svuotare ancora il bacino dell'hub bustocco, a favore del city airport milanese (preferito dalle compagnie di bandiera) ma anche di Roma Fiumicino (come vogliono gli arabi). Il fronte lombardo anti-decreto, nonostante le divergenze 'ideologiche', è unito. Il più duro è il governatore Roberto Maroni, e per due semplici motivi: sia politici (la Lega è all'opposizione del governo), sia pratici (Sea, che gestisce i servizi aeroportuali, è sì una società partecipata ma di Palazzo Marino, quindi il Pirellone è più libero di alzare la voce). "È un decreto che, spinto da interessi romani, rischia di far chiudere l'aeroporto", dice. E poi: "Spero che il governo ci ripensi e non faccia una cosa del genere che scatenerebbe una guerra tra territori".

Giuliano Pisapia è meno diretto, ma la sostanza è la stessa. "Sarebbe sbagliato prendere decisioni che cambino l'equilibrio tra Linate e Malpensa e che finirebbero per penalizzare il principale aeroporto del Nord Italia - ragiona - proprio alla vigilia di appuntamenti decisivi per il Paese come il semestre di presidenza italiana della Ue, il vertice Asem e soprattutto Expo". Per il sindaco "la salvaguardia e lo sviluppo futuro dei due aeroporti devono essere tutelati a tutti i livelli istituzionali e il Comune, insieme naturalmente a Sea e alla Regione, è pronto a un dialogo costruttivo con chi deve impegnarsi con noi in questa direzione".

Il riferimento alla Regione non è certo casuale: Maroni e Pisapia in questa partita giocano di sponda. Perché in ballo c'è pure il futuro di Sea, che già versa in pessime acque a causa della maxi multa europea alla controllata che si occupa dell'handling. Un depotenziamento di Malpensa prefigurerebbe il colpo di grazia per la società. E tutto a un tratto l'interesse della Regione - una sua eventuale entrata come azionista a fianco del Comune - svanirebbe. "Confidiamo che l'eventuale accordo tra Alitalia e Etihad sia l'occasione giusta per la crescita di Malpensa e non si trasformi invece in un'occasione", commenta Pisapia. Dietro le quinte si "confida" di meno e si è più realisti: se proprio liberalizzazione sarà, che almeno sia graduale. Senza fare troppo male all'hub insomma. Sperando intanto che il tanto evocato "effetto Expo" sopperisca in qualche modo al prevedibile e ulteriore calo di passeggeri.

http://milano.repubblica.it/cronaca...nsa_le_proteste_di_pisapia_e_maroni-82291693/

Io più che altro direi "bye bye milano". Un paese senza speranze.


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È giusto così, noi milanesi ci meritiamo questo schifo. Milano a livello politico non conta e non vuole contare veramente un fico secco.

Aggiungerei che anche a livello economico sta facendo di tutto per farsi fregare molto. Mi chiedo, però, quando si arriverà ai problemi di fine 96/inizio 97 con ritardi supersonici e spazi non certo adibiti a sopportare grandi quantità di traffico cosa si farà? Certo che ci meritiamo questo, dopo tutto da una paese mediocre retto da amministratori mediocri e politici mediocri cosa ci dobbiamo aspettare?

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quindi, se ho capito bene, si sacrifica un aeroporto intercontinentale per salvare (di nuovo) una compagnia aerea? :sconfortato:
 
Secondo me bisogna però prima capire quale scenario si prefigurerà:

- Liberalizzazione dei movimenti ma non delle destinazioni
- Liberalizzazione delle destinazioni ma non dei movimenti
- Liberalizzazione completa di entrambi


Ognuna di queste ipotesi aprirebbe scenari secondo me a sè stanti. IMHO Etihad sta premendo per la seconda ipotesi.
 
Secondo me bisogna però prima capire quale scenario si prefigurerà:

- Liberalizzazione dei movimenti ma non delle destinazioni
- Liberalizzazione delle destinazioni ma non dei movimenti
- Liberalizzazione completa di entrambi


Ognuna di queste ipotesi aprirebbe scenari secondo me a sè stanti. IMHO Etihad sta premendo per la seconda ipotesi.

secondo me la più verosimile la seconda o al limite la terza (ma con un lieve incremento tipo da 18 a 22 movimenti orari...non da 18 a 36).
 
Secondo me ha un senso una liberalizzazione delle destinazioni, mantenendo però un limite ai movimenti orari
 
Secondo me bisogna però prima capire quale scenario si prefigurerà:

- Liberalizzazione dei movimenti ma non delle destinazioni
- Liberalizzazione delle destinazioni ma non dei movimenti
- Liberalizzazione completa di entrambi


Ognuna di queste ipotesi aprirebbe scenari secondo me a sè stanti. IMHO Etihad sta premendo per la seconda ipotesi.

Regolamento Europeo alla mano, l'unica cosa certa dovrebbe essere l'abolizione di qualsiasi restrizione verso gli scali UE, visto che sono vietate le discriminazioni tra località.
Rimangono discrezionali le scelte se togliere il ban ai WB, ed aprire alle località extra UE (soprattutto in chiave AUH). E al di fuori del Bersani bis, aumentare i movimenti orari, oggi politicamente limitati a 18.
 
Anche secondo me è altamente probabile la seconda ipotesi con permanente divieto di utilizzo di wb
Come immediata conseguenza avremmo minimo quattro daily a/r di EY su Abu Dhabi col 320 sfruttando slot AZ ed ovviamente la contemporanea chiusura da MXP. A questo punto ci sarebbero sicuramente grandissimi problemi per SEA con EK e QR in primis, fermo restando che la seconda, a patto di affittare qualche slot a LIN, avrebbe i mezzi per spostarsi ed operare anch'essa sul Forlanini.
Ovviamente ci sarebbe un trasloco certo al 2000% di Air Berlin ed Air Serbia su LIN.

Alla luce di queste ipotetiche situazioni non vorrei che alla fine qualcuno pensi tanto peggio tanto meglio ed alla fine spingesse per una liberalizzazione completa anche dei movimenti.
A quel punto arrivo sicuro di FR, U2 e W6 in forze e frittata completa.
 
È giusto così, noi milanesi ci meritiamo questo schifo. Milano a livello politico non conta e non vuole contare veramente un fico secco.

Ad ogni buon conto, se il governo volesse perseguire un obiettivo esattamente opposto a quello risultante dalle dichiarazioni odierne, l'unica strada percorribile per ottenere il consenso sarebbe proprio questa.
Stiamo a vedere come a a finire.
 
Stato
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