Lufthansa ora fa i conti con scioperi e tasse
A quanto pare “l’autunno caldo” non è un’esclusiva italiana. Ne sa qualcosa Lufthansa Airlines – la principale compagnia del Gruppo – che deve fare i conti con tasse e minacce di sciopero. Anche le acciaierie tedesche, insomma, rischiano di attraversare qualche tempesta nei prossimi mesi e di uscirne con qualche ammaccatura.
A dare fuoco alle polveri ci ha pensato il ceo di Lufthansa Airlines, Jens Ritter, che ha lanciato un ultimatum al governo federale in materia fiscale: in sintesi, o tagliate le tasse o noi tagliamo le rotte.
L’accusa a Berlino è di non aver mantenuto la promessa sugli aiuti al settore, non inseriti nel testo del futuro bilancio federale, e per gli aumenti delle tasse aeroportuali scattati nel 2024: da 12,48 a 15,53 euro per i voli a corto raggio, da 31,61 a 39,34 euro per quelli a medio raggio e da 56,91 a 70,83 euro per il lungo raggio.
«È assai deludente – ha puntualizzato in un’intervista al Berliner Morgenpost e ripresa da TravelMole – che la bozza di bilancio per il 2026 non preveda agevolazioni fiscali o tariffarie per i voli in partenza dalla Germania».
Così, adesso Lufthansa potrebbe sospendere i voli da alcuni scali tedeschi qualora i costi di mantenimento delle rotte non dovessero superare gli incassi. Sotto osservazione Brema, Dresda, Colonia, Lipsia, Münster, Norimberga e Stoccarda: «Se i collegamenti non saranno più economicamente sostenibili – minaccia Ritter – dovremo tagliarli e dislocare gli aerei altrove. E la tassa sui viaggi aerei dovrebbe essere ridotta».
Peraltro, il piatto piange. Secondo una nota inviata ai clienti il 10 settembre dall’analista di Bernstein Research, Alex Irving, Lufthansa Airlines ha visto il suo margine operativo scendere a zero negli ultimi 12 mesi, rispetto all’8% circa del 2019.
Tasse e tagli a parte, c’è un’altra partita incandescente da giocare per Lufthansa Airlines: quella con i piloti. La compagnia, infatti, ha respinto la richiesta del sindacato Vereinigung Cockpit di aumentare i contributi al piano pensionistico. Ritter ha chiarito ai dipendenti – secondo il sito Ipe – che il vettore non ha le risorse finanziarie per migliorarlo ulteriormente: «Abbiamo un enorme problema di redditività per Lufthansa Classic, in particolare a causa delle operazioni a corto raggio. Un problema dovuto a un enorme aumento dei costi in quasi tutte le aree, ma soprattutto dei siti in Germania e del personale».
Nella prima metà del 2025 la compagnia ha fatto registrare un fatturato in crescita del 4%, con 8 miliardi di euro e 30,3 milioni di passeggeri trasportati, ma anche una perdita operativa di 307 milioni, comunque un progresso rispetto al rosso di 427 milioni del primo semestre 2024.
In ogni caso le richieste del sindacato sono giudicate insostenibili. Allora Vereinigung Cockpit ha lanciato un referendum tra i piloti di Lufthansa e Lufthansa Cargo, che rischia di sfociare in uno sciopero. Per questo Ritter ha chiesto ulteriori colloqui per prevenire una mobilitazione.
il ceo di Lufthansa Airlines, Jens Ritter, ha lanciato un ultimatum al governo: o tagliate le tasse o noi tagliamo le rotte
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