Thread Linate e Malpensa Aprile 2013


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Siamo realisti. Le ricadute occupazionali sono tutte da dimostrare. Chiudendo LIN, non si vaporizzano d'incanto tutti le persone che ci lavorano. Con ogni probabilità tutte queste persone sarebbero trasferite a MXP, dove però probabilmente sarebbero in esubero, stante anche l'attuale sovrabbondanza di dipendenti SEA a MXP.
Quindi prima di creare nuovi posti di lavoro sarebbe necessaria una rilevante crescita complessiva del sistema milanese. E se siamo tutti d'accordo che una crescita probabilmente ci sarebbe, diventa difficoltoso quantificarla.
Discorso analogo per il tanto desiderato LR. Sicuramente concentrare più voli a MXP sarebbe un aiuto, ma un aumento di milioni di pax grazie ad un federaggio indotto, fatico davvero ad immaginarlo.
Anche perchè in teoria il bacino naturale di alimentazione di MXP dovrebbe essere il nord Italia, da dove attualmente non vola nulla né a LIN né a MXP e questa situazione di mancato federaggio rimarrebbe immutata.
Insomma secondo me chiudendo LIN qualcosa di buono ne verrebbe fuori, ma in misura molto minore di quello che tanti amici lombardi auspicano.
E i "pro LIN" quando sostengono che MXP senza hub carrier non diventerebbe un hub neanche con LIN chiuso, non hanno probabilmente tutti i torti.
Imho l'unica soluzione realistica sarebbe la sovvenzione da parte di SEA di alcune promettenti nuove linee di LR, nella speranza che a medio termine diventino autosufficienti grazie all'alimentazione "fai da te".
Ma a quanto pare SEA preferisce spendere soldi in infrastrutture che in larga misura saranno utili (forse...) tra 20-30 anni.

PS Il discorso sulla memoria corta non voleva in alcun modo essere irriguardoso. Ma troppo spesso a Milano e dintorni ci si dimentica delle GROSSE responsabilità locali nell'attuale situazione e si tende a ricordare solo il fortino AZ a LIN dal 2009 in poi. Un po' troppo comodo...;)

D'accordo con te, le ricadute occupazionali oggi sono teoriche e nemmeno so quanto stimabili. Tantopiù mancando le condizioni del 1998 (compagnia basata che da subito crea l'hub) non ci sarà certamente un'immediata esplosione di traffico e di conseguente indotto. Infatti i sogni di gloria per me sono tramontati da un pezzo, qui stiamo parlando di salvare il salvabile, di raschiare il barile insomma. Mi pare cosa arcinota che quel poco che l'aviazione civile può dare all'economia debba giocoforza passare dalla concentrazione su uno scalo, anche se non diventerà mai il super hub. Ma rappresenta comunque un investimento sul futuro, certo che avrà effetti non certi e magari inizialmente modesti. Ma è il contributo che occorre dare in questa situazione economica al collasso, dove la disoccupazione continua a macinare record su record ed anche ogni singolo posto guadagnato (o non perso e regalato all'estero) è vitale. E' questo che bisogna capire ed è per questo che mi stupisco che si continui a pensare a compartimenti stagni.
 
preferisci invece la versione che LIN non chiude perche' Roma e' cattiva e Alitalia fa i dispetti?

Lungi da me portare avanti polemiche con te, ma ti vedo un po' prevenuto. Dal momento che non ho mai parlato di AZ e di Roma, non raccolgo la provocazione, passo.
 
D'accordo con te, le ricadute occupazionali oggi sono teoriche e nemmeno so quanto stimabili. Tantopiù mancando le condizioni del 1998 (compagnia basata che da subito crea l'hub) non ci sarà certamente un'immediata esplosione di traffico e di conseguente indotto. Infatti i sogni di gloria per me sono tramontati da un pezzo, qui stiamo parlando di salvare il salvabile, di raschiare il barile insomma. Mi pare cosa arcinota che quel poco che l'aviazione civile può dare all'economia debba giocoforza passare dalla concentrazione su uno scalo, anche se non diventerà mai il super hub. Ma rappresenta comunque un investimento sul futuro, certo che avrà effetti non certi e magari inizialmente modesti. Ma è il contributo che occorre dare in questa situazione economica al collasso, dove la disoccupazione continua a macinare record su record ed anche ogni singolo posto guadagnato (o non perso e regalato all'estero) è vitale. E' questo che bisogna capire ed è per questo che mi stupisco che si continui a pensare a compartimenti stagni.
Hai ragione, d'altra parte il popolino è notorio che non guardi al di la del proprio naso.
Ma ha diritto di voto...
 
Ad ottobre lo studio Ambrosetti, proponeva la limitazione di LIN...

tempo zero Az è uscita dicendo che se LIn chiudesse, la stessa Az sarebbe stata in difficoltà economica...

A casa mia 2 + 2 fa ancora 4.
Alitalia fa i suoi interessi come li fa ogni azienda (giustamente). Il problema non è di Alitalia in questo caso ma di chi deve occuparsi della questione.
 
Alitalia fa i suoi interessi come li fa ogni azienda (giustamente). Il problema non è di Alitalia in questo caso ma di chi deve occuparsi della questione.

Gli interessi di Alitalia non devono essere il problema di Milano, giustamente.

Linate non viene chiuso, penso io ma forse non solo, per una questione politica, ergo forse per agevolare Alitalia.
 
Quoto. Ma ormai è tardi. Ce n'è fin troppa, non si torna indietro. Solo battendo i pugni sul tavolo, ma lì vieni scambiato per un tiranno.

Democrazia in questo caso significa "a mio vantaggio". Il concetto, in tal senso, si svilupperebbe nell'usufruire di ciò che si vuole e nella maniera a me più consona non capendo che non si commette un errore di forma quanto di sostanza, andando appunto a scadere nell'anarchia. Andare a scomodare il concetto di democrazia, tramite questa lettura per così dire molto libera della sua definizione, laddove questa viene palesemente e ripetutamente violata, è scorretto.
Non è forse la legge frutto della democrazia? Eluderla non è forse reato?
 
Lungi da me portare avanti polemiche con te, ma ti vedo un po' prevenuto. Dal momento che non ho mai parlato di AZ e di Roma, non raccolgo la provocazione, passo.
Peccato, sei tu che sostenevi che le ragioni della non chiusura di LIN andavano cercate altrove, senza specificare dove. Mi avrebbe fatto piacere capire dove andarle a cercare.
 
Gli interessi di Alitalia non devono essere il problema di Milano, giustamente.

Linate non viene chiuso, penso io ma forse non solo, per una questione politica, ergo forse per agevolare Alitalia.
E' ovvio, ma non capisco cosa c'entri Alitalia. Prendiamocela con i politici (a tutti i livelli) : il problema è che la classe dirigente dovrebbe avere una vision che il comune cittadino non ha. La classe politica dovrebbe compiere scelte che poi siano durature negli anni e anche se sembrano impopolari al momento possano portare nei successivi anni benefici per il territorio e per i cittadini stessi. Purtroppo l'Italia è diventata il paese del populismo e della demagogia dove si guarda all'oggi solamente per poter prendere qualche voto in più e non innimicarsi l'elettorato. Questo avviene perché solo in Italia esiste una classe politica che è sempre la stessa da decenni e quindi ha tutto l'interesse a rimanere dov'è. In altri paesi il ricambio generazionale consente anche una maggior "spensieratezza" nel prendere decisioni anche impopolari quando esse siano inserite in una visione più ampia. Penso che anche gli abitanti di Monaco abbiano sonoramente protestato quando gli è stato chiuso l'aeroporto "sotto casa" , ma questa scelta lungimirante ha fatto si che Lufthansa vi sviluppasse il suo secondo hub con ricadute notevoli dal punto di vista socio-economico con la creazione di nuovi posti di lavoro (aviation e non) e un appeal internazionale notevolmente aumentato.
Come giustamente detto da altri commentatori prima di me le scelte strategiche vanno "imposte" con le dovute garanzie in fatto di sicurezza , ambiente etc.
Il fatto che MXP sia più distante di LIN è un dato di fatto, sia in termini di chilometri che di tempi di percorrenza : non mi pare che questo sia un problema ad esempio per Fiumicino o altri aeroporti a pari distanza. Semmai dobbiamo chiedere che siano migliorati i collegamenti (ancora più di adesso!) con maggiori frequenze del treno e una regolata sul prezzo della corsa dei taxi.
 
Gli interessi di Alitalia non devono essere il problema di Milano, giustamente.
Linate non viene chiuso, penso io ma forse non solo, per una questione politica, ergo forse per agevolare Alitalia.
Seguendo questo metro di giudizio, Linate non e' stato chiuso per poter ostacolare Alitalia ai tempi dell'hub a MXP. In quel caso chi c'era dietro?
 
Linate non viene chiuso, penso io ma forse non solo, per una questione politica, ergo forse per agevolare Alitalia.

Eh certo, come no, figuriamoci se non era colpa di qualcun altro!!!

Al solito noi milanesi siamo campioni del mondo per trovare scuse e addodssare responsabilità. Ma avete mai sentito un milanese che faccia mea culpa e si prenda il torto? Mai capitato in vita mia.
 
Sea Handling rischia di chiudere, Bonomi pensa al suo futuro

Per l'Europa Sea Handling deve restituire 360 milioni per aver violato le norme sulla concorrenza. Il Presidente e Direttore Sea: mai pensato di dimettermi e sul rinnovo della Direzione dice: «Non accetterò se in posizione subordinata»

A breve ci sarà il rinnovo dei vertici Sea, appena il vecchio Cda avrà presentato il bilancio, e il sindaco di Milano come azionista di maggioranza deve scegliere 5 componenti su 7 del nuovo Cda.

Secondo le regole emanate da Pisapia appena eletto sindaco, gli amministratori delle società partecipate dal Comune non possono andare oltre i 2 mandati e quindi Giuseppe Bonomi, Presidente dal 2006 e direttore dal 2009, potrebbe restare solo Direttore.

In questa intervista dice: non è detto che accetti, non sto sotto un amministratore delegato, e quindi eventualmente vedremo le deleghe. Una dichiarazione che potrebbe togliere dall’imbarazzo il Comune, soprattutto nel momento in cui sul bilancio 2012 di Sea Handling (controllata da Sea) pende la spada di Damocle della decisione della Commissione Europea che ha chiesto la restituzione di 360 milioni più gli interessi per violazione delle norme sulla concorrenza e aiuti di stato.

Se l’Europa non accetta ricorsi e richieste di sospensione dell’Italia l’Handling , che ha 2.300 dipendenti, potrebbe finire in liquidazione.

A domanda, Bonomi precisa anche che non ha mai pensato di dimettersi. Anche se la decisione europea riguarda le ricapitalizzazioni di SH da parte della capogruppo Sea dal 2002 al 2010, anni in cui Bonomi è stato al vertice della società. Con un compenso – deciso dall’amministrazione Moratti - di 600mila euro lordi l’anno.

A leggere i contratti però c’è anche un compenso variabile, pari al 43,7% del fisso, cioè altri 262.200 euro, oltre a un indennizzo che il Comune dovrà pagargli quando lascerà l’incarico da direttore: circa 1 milione e 700 mila euro.

Cifre da capogiro. “Una garanzia dei contratti pubblici - secondo Bonomi - perché i dirigenti sono precari”.

Video dell'intervista qui':
http://www.corriere.it/inchieste/re...ro/6624db4a-be7f-11e2-9b45-0f0bf9d2f77b.shtml
 
Seguendo questo metro di giudizio, Linate non e' stato chiuso per poter ostacolare Alitalia ai tempi dell'hub a MXP. In quel caso chi c'era dietro?

Senza ritornare ai lumi dell'apertura di Mxp, dove ricordiamoci che Az era statale, la fenice dell'attuale Az è rinata grazie a chi?
A politici coraggiosi amici di un politico che sappiamo tutti chi è.

Le mie idee:

- l'attuale Az è ancora troppo politicante
- Az nn vuole la chiusura di Lin
- Af da quanto si dice verrà data ad Af
- Af nn vuole la chiusura di Lin
- pertanto Az fa politica x nn chiudere Lin.

E intanto noi regaliamo preziosi pax ad Af, Kl, Lh ecc..
 
Peccato, sei tu che sostenevi che le ragioni della non chiusura di LIN andavano cercate altrove, senza specificare dove. Mi avrebbe fatto piacere capire dove andarle a cercare.

Non cercare di farmi passare per sedicente oracolo, di persone che si ritengono depositarie di verità assolute ce ne sono già parecchie ed io non sono tra queste.

Che LIN generi delle posizioni di rendita mi pare solare. E dire che non si può chiudere Linate perchè senò "il Giampa" o "la Lory" si incaxxano mi pare un modo per tenere la testa sotto la sabbia. Chissà perchè vengono introdotte tasse su tasse, aumenti di aliquote (questi, sì, provvedimenti impopolari) incuranti del ritorno elettorale, mentre tremano le gambe a toccare LIN per paura di vedere la mariuccia in strada con il mattarello in difesa del suo aeroporto preferito. Quello che io dico è che, dipendesse dal popolo, sarebbe sufficiente un'adeguata comunicazione per denotare i benefici di una scelta, la cui opportunità sarebbe enormemente enfatizzata dalla situazione economica in cui si versa oggi.

Fosse solo il popolo il problema, con la politica a favore non ci vorrebbe molto a convincere i più (e gli irriducibili si attacchino) della bontà di una scelta. Da un ventennio la capacità di comunicazione è stata dominante nella guida di un paese, vuoi che non riesca a fare altrettanto per un aeroporto? Evidentemente non c'è la volontà politica di farlo (a tutti i livelli, non fraintendermi). Questo e soltanto volevo dire.
 
Senza ritornare ai lumi dell'apertura di Mxp
Scusami ma cosi' e' troppo comodo, e la visione sarebbe troppo superficiale e di parte (alla Livini). Quando si analizza il problema LIN bisogna analizzarlo a fondo, e non solo dal 2008.

Alitalia e' stata martoriata dalla mancata chiusura di LIN ai tempi dell'hub a MXP. Si trova nella situazione in cui sta (finanziariamente) anche e soprattutto grazie a chi non ha chiuso LIN. Ora (giustamente) difende i suoi residui interessi, ci mancherebbe altro.
 
Scusami ma cosi' e' troppo comodo, e la visione sarebbe troppo superficiale e di parte (alla Livini). Quando si analizza il problema LIN bisogna analizzarlo a fondo, e non solo dal 2008.

Alitalia e' stata martoriata dalla mancata chiusura di LIN ai tempi dell'hub a MXP. Si trova nella situazione in cui sta (finanziariamente) anche e soprattutto grazie a chi non ha chiuso LIN. Ora (giustamente) difende i suoi residui interessi, ci mancherebbe altro.

Vero, però c'è da aggiungere che AZ era comunque legata a doppio filo con LIN, visto che la LIN-FCO era ancora una rotta d'oro e non poteva essere replicabile da MXP.
Certo il primo decreto Burlando sarebbe stato perfetto, ma dopo la bocciatura della UE, pur di non rinunciare a LIN ha dovuto accettare "obtorto collo" quella situazione spuria che ha generato il disastro.
 
Scusami ma cosi' e' troppo comodo, e la visione sarebbe troppo superficiale e di parte (alla Livini). Quando si analizza il problema LIN bisogna analizzarlo a fondo, e non solo dal 2008.

Alitalia e' stata martoriata dalla mancata chiusura di LIN ai tempi dell'hub a MXP. Si trova nella situazione in cui sta (finanziariamente) anche e soprattutto grazie a chi non ha chiuso LIN. Ora (giustamente) difende i suoi residui interessi, ci mancherebbe altro.

Az fa benissimo a tutelare i suoi interessi, ma è giusto che anche Milano tuteli i suoi.

Dire che oggi giorno Az ha problemi economici a causa della mancata chiusura di Linate nel 2008, suona a parer mio veramente paradossale.
Az, da 5 anni a questa parte è privata...evidentemente sono ben altri i problemi di natura economica.

Ha il suo grande Hub nella capitale, come lo hanno altre grandi compagnie estere. Potrebbe e dovrebbe far profitti a gogo..e invece? No, si accusa ancora Linate e Malpensa.

Veramente non mi capacito di capire.
 
Alessandro hai preso in granchio, LIN andava chiuso nel 2000 e le volontà localistiche e le pressioni dei governi europei a sostegno delle proprie compagnie,Germania in testa, hanno fatto si che MXP sia diventata la tomba prima dell'alleanza AZ-KLM,poi di AZ-LAI stessa. E non parliamo di servizi e di mungitura visto che AZ pubblica era usata un po' da tutti come vacca da mungere.
 
Non cercare di farmi passare per sedicente oracolo, di persone che si ritengono depositarie di verità assolute ce ne sono già parecchie ed io non sono tra queste.

Che LIN generi delle posizioni di rendita mi pare solare. E dire che non si può chiudere Linate perchè senò "il Giampa" o "la Lory" si incaxxano mi pare un modo per tenere la testa sotto la sabbia. Chissà perchè vengono introdotte tasse su tasse, aumenti di aliquote (questi, sì, provvedimenti impopolari) incuranti del ritorno elettorale, mentre tremano le gambe a toccare LIN per paura di vedere la mariuccia in strada con il mattarello in difesa del suo aeroporto preferito. Quello che io dico è che, dipendesse dal popolo, sarebbe sufficiente un'adeguata comunicazione per denotare i benefici di una scelta, la cui opportunità sarebbe enormemente enfatizzata dalla situazione economica in cui si versa oggi.

Fosse solo il popolo il problema, con la politica a favore non ci vorrebbe molto a convincere i più (e gli irriducibili si attacchino) della bontà di una scelta. Da un ventennio la capacità di comunicazione è stata dominante nella guida di un paese, vuoi che non riesca a fare altrettanto per un aeroporto? Evidentemente non c'è la volontà politica di farlo (a tutti i livelli, non fraintendermi). Questo e soltanto volevo dire.

Continuo a non capire: se quanto dici è vero perché i politici non hanno ancora preso una così semplice decisione.
 
Stato
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