Thread Alitalia - Novembre 2016


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Non tiriamo in ballo i morti, se è per questo il peggior incidente aereo di sempre a Los Rodeos è stato provocato dall'errore di un comandante super esperto. Se avessimo tempo per andare a vedere troveremmo un mix di età ed esperienza combinati in una serie di concause.

La questione è la giusta valorizzazione dell'esperienza in un contesto comunque di elevata sicurezza (non credo che ci sia qualcuno che voglia sostenere che avere crew giovani rende le compagnie meno sicure) da mediare con elevati standard di professionalità e addestramento perchè il peggior nemico dell'esperienza è la sopravvalutazione della stessa.

Comunque la questione è centrale nel mondo del lavoro e nella pratica quanto esposto da Norberto rischia di essere molto soft rispetto al mondo reale. Purtroppo spesso l'esperienza non porta un significativo valore aggiunto, è brutto dirlo ma non viviamo nel mondo fatato del mulino bianco.


Purtroppo quando si parla di sicurezza e di compagnie aeree è inevitabile tirare in ballo i morti , perchè non siamo al mulino bianco e non facciamo biscotti.
Sono d'accordo che l'esperienza da sola non significa nulla , ma qui stiamo parlando di esperienza come valore aggiunto ed è assolutamente così. Che poi la si voglia quantificare
piu' o meno , questi sono altri discorsi , la ryan viaggia con piloti giovani e non succede mai niente , vero , ma ha anche aerei nuovi ed i piloti normalmente operano su una rete molto conosciuta , non fanno lungo raggio etc. etc. e' un discorso sempre molto antipatico da fare ma l'esperienza di un pilota , per quanto riguarda la sicurezza in volo , E' un valore aggiunto , e chi dice il contrario , non sa di cosa parla , o lo fa in malafede.
 
Qui in Emirates la pensiamo diversamente, abbiamo appena introdotto un età minima prima di operare come pilot in command che si va ad aggiungere ai requisiti minimi che già avevamo. Di recente abbiamo anche introdotto un incentivo economico per i nuovi assunti (Primi Ufficiali e Comandanti) che premia i più esperti.
 
Personalmente non condivido per nulla le tesi di norberto e farfallina, che mi pare stiano dicendo (correggetemi se sbaglio), "possiamo serenamente defenestrare i piloti più anziani, che tanto oltre ad essere rompicoglioni e più esigenti, non apportano alcun valore aggiunto".
Se questa è la politica del nuovo corso AZ, viva gli scioperi.

Possibile che non si riesca mai ad abbracciare una via di mezzo intelligente, per la quale si riconosca il valore aggiunto della propria forza lavoro più esperta, cercando però di inculcare quella "fame" e spirito di adattamento (quantomeno nella distanza dell'hotel dalla rivendita di mutande) che hanno i più giovani?
Lavorare solo con venticinquenni disposti a tutto pur di volare, tanto ci stanno le macchine, non si può proprio sentire.

Purtroppo quando si parla di sicurezza e di compagnie aeree è inevitabile tirare in ballo i morti , perchè non siamo al mulino bianco e non facciamo biscotti.
Sono d'accordo che l'esperienza da sola non significa nulla , ma qui stiamo parlando di esperienza come valore aggiunto ed è assolutamente così. Che poi la si voglia quantificare
piu' o meno , questi sono altri discorsi , la ryan viaggia con piloti giovani e non succede mai niente , vero , ma ha anche aerei nuovi ed i piloti normalmente operano su una rete molto conosciuta , non fanno lungo raggio etc. etc. e' un discorso sempre molto antipatico da fare ma l'esperienza di un pilota , per quanto riguarda la sicurezza in volo , E' un valore aggiunto , e chi dice il contrario , non sa di cosa parla , o lo fa in malafede.

FR ha sì tanti piloti giovani, ma io a sinistra proprio tutti sti sbarbatelli non li vedo.
 
Personalmente non condivido per nulla le tesi di norberto e farfallina, che mi pare stiano dicendo (correggetemi se sbaglio), "possiamo serenamente defenestrare i piloti più anziani, che tanto oltre ad essere rompicoglioni e più esigenti, non apportano alcun valore aggiunto".
Se questa è la politica del nuovo corso AZ, viva gli scioperi.

Possibile che non si riesca mai ad abbracciare una via di mezzo intelligente, per la quale si riconosca il valore aggiunto della propria forza lavoro più esperta, cercando però di inculcare quella "fame" e spirito di adattamento (quantomeno nella distanza dell'hotel dalla rivendita di mutande) che hanno i più giovani?
Lavorare solo con venticinquenni disposti a tutto pur di volare, tanto ci stanno le macchine, non si può proprio sentire.

+1.
 
In altre parole, non li lasciamo a casa in quanto esperti ma solo perche' vogliono piu' soldi....
Io non ho parlato di licenziamenti, ho sottolineato che si è crocifisso Norberto ma che il mondo del lavoro va sempre più spesso in quella direzione.
Riguardo al "pagare" l'esperienza è una questione spinosa perchè IMHO l'anzianità fine a se stessa non è garanzia di qualità.
La questione era nella fra precedente e cioè valorizzare il giusto valore dell'esperienza a fronte di una valutazione del merito delle prestazioni che mi pare una soluzione sensata.
In ogni caso non concordo con la teoria "anziano e super esperto è il top" espressa da molti, come in ogni lavoro serve un adeguato ricambio perchè anche i giovani sono una risorsa.
 
Io non ho parlato di licenziamenti, ho sottolineato che si è crocifisso Norberto ma che il mondo del lavoro va sempre più spesso in quella direzione.
Ma in quale settore?
Non me ne viene in mente nemmeno uno dove l'esperienza sia considerata un orpello. Nemmeno nei call center, credo.
 
Qui in Emirates la pensiamo diversamente, abbiamo appena introdotto un età minima prima di operare come pilot in command che si va ad aggiungere ai requisiti minimi che già avevamo. Di recente abbiamo anche introdotto un incentivo economico per i nuovi assunti (Primi Ufficiali e Comandanti) che premia i più esperti.
Ma fino ad ora avete portato avanti quanto teorizzato da Norberto, anzi se ben ricordo quando si parlava della modifica si parlava di EK come compagnia dove i giovani avevano possibilità di carriera e considerata con un punto di passaggio per poi rimettersi sul mercato.
Vuol dire che fino all'altro ieri quando avete introdotto le modifiche EK era una compagnia meno sicura di AZ per esempio? Non credo, ma da quello che scrivete pare di sì.
 
Personalmente non condivido per nulla le tesi di norberto e farfallina, che mi pare stiano dicendo (correggetemi se sbaglio), "possiamo serenamente defenestrare i piloti più anziani, che tanto oltre ad essere rompicoglioni e più esigenti, non apportano alcun valore aggiunto".
Se questa è la politica del nuovo corso AZ, viva gli scioperi.

Possibile che non si riesca mai ad abbracciare una via di mezzo intelligente, per la quale si riconosca il valore aggiunto della propria forza lavoro più esperta, cercando però di inculcare quella "fame" e spirito di adattamento (quantomeno nella distanza dell'hotel dalla rivendita di mutande) che hanno i più giovani?
Lavorare solo con venticinquenni disposti a tutto pur di volare, tanto ci stanno le macchine, non si può proprio sentire.

FR ha sì tanti piloti giovani, ma io a sinistra proprio tutti sti sbarbatelli non li vedo.
Non estremizzare, io ho parlato di giusta valorizzazione confutando il concetto di anzianità=esperienza=sicurezza fra l'altro associato alla possibilità di disastri aerei cosa che non ritengo sensata visto che in certi casi dolori sismi disastri sono stati in parte provocati dall'eccessiva sicurezza di comandanti super esperti e difficiltà di interagire di crew troppo disomogenei.
Quindi ritieni che compagnie con crew mediamente più giovani di quelle AZ non siano sicure?
 
Per quanto sia un campo completamente diverso dal mondo aviatorio, senza punti di contatto fra loro, ma se domattina dovessi farmi operare, francamente opterei per un chirurgo esperto, non di primo pelo, con tante ore d'esperienza in sala operatoria e mi terrei alla larga dall'ultimo dottorino appena specializzato che avrà si tanto entusiasmo e voglia di fare ma che ad esperienza è ancora a zero.
Poi ognuno è libero di pensarla come vuole...
Magari accanto al dottore esperto mettiamoci il dottore alle prime armi, accanto al comandante navigato un primo ufficiale giovane a farsi esperienza. E tutte le discussioni si placheranno.
 
ringrazio farfallina per aver compreso il mio punto
Le cabine di pilotaggio oggi non sono quelle di una volta,non sono sale operatorie,oggi quasi chiunque riesce a raggiungere gli skills richiesti per diventare piloti.
Questo anche e soprattutto grazie alla tecnologia che rende il pilotaggio oggi molto molto piu' semplice di quanto non lo fosse anni fa
quello che si sta facendo in az promuovendo lo svecchiamento e il ricambio generazionale,attraverso la etihad college di al ain,non solo permettera' all'azienda di ridurre i costi fissi raggiungendo il pareggio ma sara' anche un piccolo passo verso l'obiettivo di diventare la miglior compagnia d'europa
questo e' un processo molto lento ed az e' una delle prime aziende ad averlo messo in pratica,lh,ba,af sono tutte indietro.az ha cominciato gia' perche' vuole avere i migliori piloti del mondo
 
ringrazio farfallina per aver compreso il mio punto
Le cabine di pilotaggio oggi non sono quelle di una volta,non sono sale operatorie,oggi quasi chiunque riesce a raggiungere gli skills richiesti per diventare piloti.
Questo anche e soprattutto grazie alla tecnologia che rende il pilotaggio oggi molto molto piu' semplice di quanto non lo fosse anni fa
quello che si sta facendo in az promuovendo lo svecchiamento e il ricambio generazionale,attraverso la etihad college di al ain,non solo permettera' all'azienda di ridurre i costi fissi raggiungendo il pareggio ma sara' anche un piccolo passo verso l'obiettivo di diventare la miglior compagnia d'europa
questo e' un processo molto lento ed az e' una delle prime aziende ad averlo messo in pratica,lh,ba,af sono tutte indietro.az ha cominciato gia' perche' vuole avere i migliori piloti del mondo

Questa mi sfugge anche a me, se Az oggi ha mediamente ottimi piloti, perché svecchiando e inserendo nuove leve, migliorerebbe la qualità dei suoi piloti?
 
Ma in quale settore?
Non me ne viene in mente nemmeno uno dove l'esperienza sia considerata un orpello. Nemmeno nei call center, credo.
Nicola pensaci perchè se così fosse avremmo risolto di colpo il problema di tutta quella fetta di persone che perdono il lavoro in età avanzata ma sono troppo giovani per la pensione. Purtroppo non è così e rappresenta un bel problema, moltissime aziende non li assumono nemmeno a pari stipendio dei giovani.
Se non operi in una mansione ad elevato valore aggiunto l'anzianità spesso è un problema insormontabile al ricollocamento nel mondo del lavoro.
Infatti se non ci fosse il problema e personale con grande anzianità andasse a ruba dove sarebbe il problema se per esempio una azienda avesse la necessità di svecchiare un po' gli organici? Sarebbe una positiva rotazione regolata dal mercato ed invece la problematica è che la rotazione nel mondo del lavoro è spesso bloccata.

P.S. Come spesso quando si parla di AZ si parla di misura ma siamo arrivati alla super polemica per una ipotesi, nemmeno suffragata da ufficialità, che in ogni caso rappresenterebbe una estrema minoranza visto i numeri di cadet esigui. A occhio non sarebbe nemmeno il 5% e l'età media dei piloti AZ rimarrebbe ben più alta di molte compagnie, che magari sopra leggiamo teorizzate come investono sull'esperienza come propedeutica alla sicurezza.
 
Mandiamo a casa anche i matusa dietro la scrivania che alle 17:00 fanno cadere la penna e mettiamoci giovani motivati che producono. E costano di meno.

inviato coi segnali di fumo
 
Le cabine di pilotaggio oggi non sono quelle di una volta,non sono sale operatorie,oggi quasi chiunque riesce a raggiungere gli skills richiesti per diventare piloti.
Questo anche e soprattutto grazie alla tecnologia che rende il pilotaggio oggi molto molto piu' semplice di quanto non lo fosse anni fa
quello che si sta facendo in az promuovendo lo svecchiamento e il ricambio generazionale,attraverso la etihad college di al ain,non solo permettera' all'azienda di ridurre i costi fissi raggiungendo il pareggio ma sara' anche un piccolo passo verso l'obiettivo di diventare la miglior compagnia d'europa
questo e' un processo molto lento ed az e' una delle prime aziende ad averlo messo in pratica,lh,ba,af sono tutte indietro.az ha cominciato gia' perche' vuole avere i migliori piloti del mondo

Perdonami, ma questo post puzza molto di messaggio promozionale.

D'accordo in prospettiva sul ricambio generazionale, è evidente: si deve necessariamente formare un bacino di piloti in grado di portare avanti la baracca per i prossimi decenni, e AZ fa bene a farlo.

Il punto è però un altro, e riguarda - a mio parere - la tua visione dell'automazione: quando scrivi che quasi chiunque riesce a raggiungere gli skills richiesti per diventare piloti e che la tecnologia rende il pilotaggio oggi molto molto piu' semplice di quanto non lo fosse anni fa, sembra quasi che tu suggerisca, in prospettiva, un sistema in cui l'elemento umano può tranquillamente essere lasciato fuori dal cockpit. Tanto, con la tecnologia odierna e futura, che ci vorrà mai?

L'automazione ha certamente reso più lineari le operazioni complesse, creando però anche dei paradossi, come emerso in maniera clamorosa e drammatica nei casi del volo Air France 447 nell'Atlantico e dell'Asiana 214 a San Francisco. La risposta ai problemi di interazione uomo-macchina non può sempre essere quella di cazziare l'operatore, come immagino sia gradito e risulti più semplice alla parte più ottusa del mondo ingegneristico e manageriale. Se da un lato occorre progettare tecnologie che supportino le abilità di un pilota, anziché sostituirle integralmente, dall'altro è estremamente probabile che l'esperienza pregressa aiuti ad uscire da un'impasse qualora si debba tornare a pilotare "come l'antichi", perché i sistemi di bordo sono in qualche maniera degradati.

Personalmente, ho sempre un attacco di orticaria quando si mettono in correlazione anzianità e meritocrazia. In linea generale, ma soprattutto in Italia, bisogna avere il coraggio di investire su risorse giovani e capaci. Detto questo, mi auguro (e per carità non ne dubito) che nei vari Al Ain delle compagnie aeree mondiali venga inculcata la capacità di essere resilienti, e di sapersi adattare a contesti operativi degradati. Altrimenti avremo una pletora di piloti molto economici, molto giovani e molto svegli, finché si vola in condizioni standard. In condizioni diverse...boh?
 
Stato
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