Thread Alitalia - Novembre 2016


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Infatti io direi di licenziare tutti i dipendenti che si lamentano delle condizioni di lavoro..
Ironia che stona, da "imprenditore" quale avevi dichiarato di essere dovresti indicare la porta a chi non e' contento delle condizioni di lavoro che offri, piuttosto che difendere l'indifendibile.
O forse erano tuoi semplici "conoscenti" anche quelli delle mutande a tokyo?
 
Al giorno d'oggi con l'elevato livello di automazione che c'e' nelle cabine di pilotaggio,tutte le authority internazionali,si sono rese conte che l'esperienza non conta piu' molto.
Un cadet di 25 anni, al di la' del fatto che costa meno,ha sicuramente una marcia in piu', vista la giovane eta', rispetto all'attempato ultra 50enne. Piu' giovane significa anche piu' sveglio.

Scommetto che hai 25 anni. :D
 
Al giorno d'oggi con l'elevato livello di automazione che c'e' nelle cabine di pilotaggio,tutte le authority internazionali,si sono rese conte che l'esperienza non conta piu' molto.
Un cadet di 25 anni, al di la' del fatto che costa meno,ha sicuramente una marcia in piu', vista la giovane eta', rispetto all'attempato ultra 50enne. Piu' giovane significa anche piu' sveglio.
Inoltre il livello di addestramento che si svolge ad ALAIN e' di altissimo livello,e credo senza ombra di smentita che poche scuole al mondo possano vantare tale livello di addestramento.

Interessante questa perla di saggezza: è tutta tua, derivante dall'osservazione o dalla tua esperienza :clown:) oppure hai dati oggettivi che la supportino?
 
Interessante questa perla di saggezza: è tutta tua, derivante dall'osservazione o dalla tua esperienza :clown:) oppure hai dati oggettivi che la supportino?

L'automazione ha raggiunto livelli di affidabilita,tale da rendere l'esperienza un costoso accessorio.
secondo me il futuro e' sempre piu' automatizzato ed e' nella naturale evoluzione delle cose che si preferisce un giovane e scaltro pilota,peraltro addestrato secondo i canoni della compagnia d'impiego,avendo questo un costo operativo piu' basso per il vettore
aggiungi poi che avendo gli stessi titoli aeronautici di un "esperto" 50enne ha le stesse identiche capacita',dal momento che l'autorita' ne certifica la titolarita' a sedersi alla guida.
forse dovremmo interrogarci sul perche' l'esperto 50enne dovrebbe costare ad az il doppio o il triplo di un cadet,dal momento in cui il cadet stesso puo' fare le stesse cose a 1/3 del costo
 
L'automazione ha raggiunto livelli di affidabilita,tale da rendere l'esperienza un costoso accessorio.
secondo me il futuro e' sempre piu' automatizzato ed e' nella naturale evoluzione delle cose che si preferisce un giovane e scaltro pilota,peraltro addestrato secondo i canoni della compagnia d'impiego,avendo questo un costo operativo piu' basso per il vettore
aggiungi poi che avendo gli stessi titoli aeronautici di un "esperto" 50enne ha le stesse identiche capacita',dal momento che l'autorita' ne certifica la titolarita' a sedersi alla guida.
forse dovremmo interrogarci sul perche' l'esperto 50enne dovrebbe costare ad az il doppio o il triplo di un cadet,dal momento in cui il cadet stesso puo' fare le stesse cose a 1/3 del costo

leggendo questo post , chissà perchè mi sono venute in mente le parole di Umberto Eco a proposito di Internet..............
 
L'automazione ha raggiunto livelli di affidabilita,tale da rendere l'esperienza un costoso accessorio.
secondo me il futuro e' sempre piu' automatizzato ed e' nella naturale evoluzione delle cose che si preferisce un giovane e scaltro pilota,peraltro addestrato secondo i canoni della compagnia d'impiego,avendo questo un costo operativo piu' basso per il vettore
aggiungi poi che avendo gli stessi titoli aeronautici di un "esperto" 50enne ha le stesse identiche capacita',dal momento che l'autorita' ne certifica la titolarita' a sedersi alla guida.
forse dovremmo interrogarci sul perche' l'esperto 50enne dovrebbe costare ad az il doppio o il triplo di un cadet,dal momento in cui il cadet stesso puo' fare le stesse cose a 1/3 del costo

Non scherziamo per cortesia, forse un cadet di 25 anni potrebbe avvicinarsi per quanto concerne lo standard, vorrei vederlo in una situazione di pericolo o di emergenza.
Siamo arrivati a banalizzare la preparazione paragonando quello che sei quando esci dalle scuole con gli anni e anni di esperienza maturati dai piloti Alitalia (che peraltro nella grandissima maggioranza hanno fatto anche una carriera in aeronautica)
 
L'automazione ha raggiunto livelli di affidabilita,tale da rendere l'esperienza un costoso accessorio.
secondo me il futuro e' sempre piu' automatizzato ed e' nella naturale evoluzione delle cose che si preferisce un giovane e scaltro pilota,peraltro addestrato secondo i canoni della compagnia d'impiego,avendo questo un costo operativo piu' basso per il vettore
aggiungi poi che avendo gli stessi titoli aeronautici di un "esperto" 50enne ha le stesse identiche capacita',dal momento che l'autorita' ne certifica la titolarita' a sedersi alla guida.
forse dovremmo interrogarci sul perche' l'esperto 50enne dovrebbe costare ad az il doppio o il triplo di un cadet,dal momento in cui il cadet stesso puo' fare le stesse cose a 1/3 del costo
Chiediti perchè un impiegato con 30 anni di esperienza costa piu di un neoassunto...quindi non capisco perchè sto ragionamento dovrebbe valere solo per AZ e non per tutte le aziende? Ma quando fate sti ragionamenti vi rendete conto che si spera che un giorno se Dio vuole arriverete pure voi a 50 anni? E mahari vorrete guadagnare piu di un neoassunto?
 
Va bene, quindi non hai dati che supportino queste tue affermazioni, perché altrimenti saresti stato così cortese da condividerle.
Ora, per quanto riguarda la mia limitata esperienza di volo, ti posso assicurare che i sistemi elettronici avanzati ogni tanto danno i numeri...in quel caso un pilota di scarsa esperienza volativa, perfettamente addestrato e teoricamente preparatissimo, sarebbe in grado di dare la stessa sicurezza di un pilota, che magari non conosce quanto peso possono sopportare le cappelliere o quant'è il Cpmax dell'ala, ma che è in grado di portare a termine il volo pilotando a mano?
Giusto per riprendere un episodio sui giornali di questi giorni, i sistemi elettronici avanzati non avrebbero potuto sostituire l'esperienza del pilota che, invece di frenare alla disperata, ha accelerato per decollare passando sopra l'aereo che gli stava attraversando la pista.
 
Al giorno d'oggi con l'elevato livello di automazione che c'e' nelle cabine di pilotaggio,tutte le authority internazionali,si sono rese conte che l'esperienza non conta piu' molto.
Un cadet di 25 anni, al di la' del fatto che costa meno,ha sicuramente una marcia in piu', vista la giovane eta', rispetto all'attempato ultra 50enne. Piu' giovane significa anche piu' sveglio.
Inoltre il livello di addestramento che si svolge ad ALAIN e' di altissimo livello,e credo senza ombra di smentita che poche scuole al mondo possano vantare tale livello di addestramento.

Che ragionamento arido; mi auguro che a 50 anni, attempato, ti ritrovi col culo per terra e Un piattino davanti.
Io saró forse meno sveglio (???), ma la passione, la professionalità, l'esperienza e la competenza la metto ogni giorno al servizio del cliente e dell'azienda.
Ciao sveglio!
 
Al giorno d'oggi con l'elevato livello di automazione che c'e' nelle cabine di pilotaggio,tutte le authority internazionali,si sono rese conte che l'esperienza non conta piu' molto.
Un cadet di 25 anni, al di la' del fatto che costa meno,ha sicuramente una marcia in piu', vista la giovane eta', rispetto all'attempato ultra 50enne. Piu' giovane significa anche piu' sveglio.
Inoltre il livello di addestramento che si svolge ad ALAIN e' di altissimo livello,e credo senza ombra di smentita che poche scuole al mondo possano vantare tale livello di addestramento.

L'automazione ha raggiunto livelli di affidabilita,tale da rendere l'esperienza un costoso accessorio.
secondo me il futuro e' sempre piu' automatizzato ed e' nella naturale evoluzione delle cose che si preferisce un giovane e scaltro pilota,peraltro addestrato secondo i canoni della compagnia d'impiego,avendo questo un costo operativo piu' basso per il vettore
aggiungi poi che avendo gli stessi titoli aeronautici di un "esperto" 50enne ha le stesse identiche capacita',dal momento che l'autorita' ne certifica la titolarita' a sedersi alla guida.
forse dovremmo interrogarci sul perche' l'esperto 50enne dovrebbe costare ad az il doppio o il triplo di un cadet,dal momento in cui il cadet stesso puo' fare le stesse cose a 1/3 del costo

Vallo a fare ai parenti delle vittime dell'AF447 questo discorso...
 
Secondo me semplicemente non ha alcun senso mettere nello stesso calderone ed esporre allo stesso rischio l'attività su LIN (che dovrebbe essere sostenibile anche con l'attuale set up industriale) e quella su FCO, che è decisamente più critica e che ha bisogno di un modello industriale radicalmente diverso.
Ormai tutti hanno adottato una strategia multibrand che contempla due modelli diversi sul breve-medio (LH, BA, IB, AF, KL). Serve a segmentare l'offerta in base al mercato geografico e nella maggior parte dei casi con questi costi del carburante funziona o quantomeno aiuta a limitare i danni.
Ovviamente dall'ineffabile management di EY ci si può benissimo aspettare che facciano come dici tu, secondo me un altro papocchio. Tra l'altro solo Dio sa come possano migrare tutta l'attività di breve-medio in City Liner.

Avrei due obiezioni:
1) Alcune delle rotte da e per LIN sono tra le più redditizie d'Europa, diluire il mercato con un prodotto LC rinunciando a presidiare una nicchia business ancora molto ben connotata a mio parere sarebbe davvero una scelta perdente. A maggior ragione se le possibilità di espansione sono cappate.
2) Nel frattempo che si testa il modello su LIN a Roma che si fa? Si continua ad aspettare che Ryanair, Vueling e tutti gli altri finiscano il lavoro?

Scusa ma non eri tu che ci avevi detto che le rotte da Lin erano tutte in perdita tranne Lcy?
 
Avrei due obiezioni:
1) Alcune delle rotte da e per LIN sono tra le più redditizie d'Europa, diluire il mercato con un prodotto LC rinunciando a presidiare una nicchia business ancora molto ben connotata a mio parere sarebbe davvero una scelta perdente. A maggior ragione se le possibilità di espansione sono cappate.
2) Nel frattempo che si testa il modello su LIN a Roma che si fa? Si continua ad aspettare che Ryanair, Vueling e tutti gli altri finiscano il lavoro?

Avrei piacere a conoscere quali siano le rotte "più redditizie d'Europa", considerato che la stragrande maggioranza delle rotte ex LIN sono nazionali, che le rotte per CDG/ORY/AMS sono in JV, che VIE/DUS/BER sono operate da AB, di internazionale con metallo AZ rimane solo LCY (5xDay), FRA (3x), BRU (3x) e LHR (2x).
In epoca CAI c'era un ufficio destinato alla gestione degli slot di LIN, in quanto AZ, per evitare che venissero riassegnati, provvedeva ad un'accurata pianificazione per sfruttarli il minimo indispensabile; se AZ fosse veramente seduta su una miniera d'oro, mi risulterebbe difficile capire perché non si incrementi la capacità di alcune rotte o non se ne aprano di nuove, tenendo presente che dovrebbero essere ancora in dote slot sotto utilizzati.

FCO, per quanto criticabile sotto molti aspetti, è comunque l'hub principale della compagnia, dunque eventuali perdite su voli feeder possono essere ammortizzati sulle connessioni, sia internazionali che, soprattutto, intercontinentali, pertanto la valutazione risulta, a mio avviso, più complessa che a LIN; dall'arrivo di U2, FR e VX a FCO, la prima ha chiuso la base, la seconda opera una manciata di voli da un paio di anni e la terza ha rivisto i suoi piani di sviluppo, segno che forse, per quanto migliorabile, il sistema può reggere la concorrenza.

Una ristrutturazione globale del network è comunque auspicabile perché, se da una parte il management di AZ aveva dichiarato di non voler prendere in considerazione una branca LCC, dall'altra continuano a piovere offerte tipo "WOW cost", segno che i piani non siano cambiati poi molto da quando CAI aveva dichiarato guerra alle low cost, solo che, oggi come allora, AZ non ha una struttura atta a gestire profittevolmente questa fetta di mercato.
 
L'automazione ha raggiunto livelli di affidabilita,tale da rendere l'esperienza un costoso accessorio. secondo me il futuro e' sempre piu' automatizzato ed e' nella naturale evoluzione delle cose che si preferisce un giovane e scaltro pilota,peraltro addestrato secondo i canoni della compagnia d'impiego,avendo questo un costo operativo piu' basso per il vettore

Mi sembra un ragionamento figlio di una visione ingegneristica della professione del pilota, e in ogni caso piuttosto scivoloso, ad esser gentili. Me lo aspetterei da Akbar al Baker, per dire, e non è un complimento.

Non c'è dubbio che il criterio economico sia alla base della sopravvivenza della compagnia, ma se te ne freghi della safety delle tue operazioni e della resilienza dei tuoi dipendenti, prima o poi la paghi, e pure cara. Il discrimine tra un pilota bravo e uno meno bravo non sta (solo) nell'età, ma nella capacità di adattare la propria performance ad un contesto operativo degradato, qualora ce ne fosse la necessità.

Proprio perché la tecnologia ci consente di simulare operazioni pressoché identiche alle condizioni reali, credo che una buona compagnia aerea sia quella che consente ai propri piloti di praticare quanto più possibile gli skill di volo manuale in condizioni degradate.
 
Avrei piacere a conoscere quali siano le rotte "più redditizie d'Europa", considerato che la stragrande maggioranza delle rotte ex LIN sono nazionali, che le rotte per CDG/ORY/AMS sono in JV, che VIE/DUS/BER sono operate da AB, di internazionale con metallo AZ rimane solo LCY (5xDay), FRA (3x), BRU (3x) e LHR (2x).
In epoca CAI c'era un ufficio destinato alla gestione degli slot di LIN, in quanto AZ, per evitare che venissero riassegnati, provvedeva ad un'accurata pianificazione per sfruttarli il minimo indispensabile; se AZ fosse veramente seduta su una miniera d'oro, mi risulterebbe difficile capire perché non si incrementi la capacità di alcune rotte o non se ne aprano di nuove, tenendo presente che dovrebbero essere ancora in dote slot sotto utilizzati.

FCO, per quanto criticabile sotto molti aspetti, è comunque l'hub principale della compagnia, dunque eventuali perdite su voli feeder possono essere ammortizzati sulle connessioni, sia internazionali che, soprattutto, intercontinentali, pertanto la valutazione risulta, a mio avviso, più complessa che a LIN; dall'arrivo di U2, FR e VX a FCO, la prima ha chiuso la base, la seconda opera una manciata di voli da un paio di anni e la terza ha rivisto i suoi piani di sviluppo, segno che forse, per quanto migliorabile, il sistema può reggere la concorrenza.

Una ristrutturazione globale del network è comunque auspicabile perché, se da una parte il management di AZ aveva dichiarato di non voler prendere in considerazione una branca LCC, dall'altra continuano a piovere offerte tipo "WOW cost", segno che i piani non siano cambiati poi molto da quando CAI aveva dichiarato guerra alle low cost, solo che, oggi come allora, AZ non ha una struttura atta a gestire profittevolmente questa fetta di mercato.

DUS, TLX sono anche operate da AZ.
C'è anche la BCN ?
 
La tecnologia è un supporto, non un mezzo sostitutivo. E qui chiudo.
 
Scusa ma non eri tu che ci avevi detto che le rotte da Lin erano tutte in perdita tranne Lcy?

No. Nonostante l'occhiale che hai nel logo devi aver avuto un abbaglio.
Peraltro tutti sanno (perchè lo dice AF) che la LIN-CDG e la LIN-ORY sono le due rotte più redditizie del network di AF. Siccome le operano in una JV paritetica con AZ avrei avuto come minimo l'accortezza di metterle insieme alla LIN-LCY.
 
@Norberto

di solito condivido i tuoi interventi, ma non in questo caso. E' vero che l'evoluzione della tecnologia rende intrinsecamente più sicuri e "facili" da pilotare gli aerei, ma l'esperienza resta e resterà sempre un grande valore aggiunto.
Dubito fortemente che anche il 25enne più in gamba e meglio addestrato sarebbe stato in grado di fare ciò che ha fatto il quasi-pensionato Sully, proprio perchè non avrebbe avuto il tempo e le occasioni per acquisire con l'esperienza tutte quelle "sfumature", quelle situazioni diversificate che di fronte ad una emergenza possono fare la differenza.
D'altra parte a portare fino in fondo il tuo discorso potremmo praticamente fare a meno dei piloti, o tutt'al più ridurli ad uno, giusto per supervisionare le situazioni anomale.
Credo se se da un lato siano biasimabili i privilegi anacronostici, dall'altro sia giusto che chi fa una professione così complessa come quella del pilota, riceva una retribuzione decente (non megagalattica e non appena sufficiente per affittare un monolocale) e possa concentrarsi nel fare al meglio il proprio lavoro.
Anche se non può essere normato in alcun modo, servirebbe buon senso da tutte la parti in causa.
 
Avrei piacere a conoscere quali siano le rotte "più redditizie d'Europa", considerato che la stragrande maggioranza delle rotte ex LIN sono nazionali, che le rotte per CDG/ORY/AMS sono in JV, che VIE/DUS/BER sono operate da AB, di internazionale con metallo AZ rimane solo LCY (5xDay), FRA (3x), BRU (3x) e LHR (2x).
In epoca CAI c'era un ufficio destinato alla gestione degli slot di LIN, in quanto AZ, per evitare che venissero riassegnati, provvedeva ad un'accurata pianificazione per sfruttarli il minimo indispensabile; se AZ fosse veramente seduta su una miniera d'oro, mi risulterebbe difficile capire perché non si incrementi la capacità di alcune rotte o non se ne aprano di nuove, tenendo presente che dovrebbero essere ancora in dote slot sotto utilizzati.

FCO, per quanto criticabile sotto molti aspetti, è comunque l'hub principale della compagnia, dunque eventuali perdite su voli feeder possono essere ammortizzati sulle connessioni, sia internazionali che, soprattutto, intercontinentali, pertanto la valutazione risulta, a mio avviso, più complessa che a LIN; dall'arrivo di U2, FR e VX a FCO, la prima ha chiuso la base, la seconda opera una manciata di voli da un paio di anni e la terza ha rivisto i suoi piani di sviluppo, segno che forse, per quanto migliorabile, il sistema può reggere la concorrenza.

Una ristrutturazione globale del network è comunque auspicabile perché, se da una parte il management di AZ aveva dichiarato di non voler prendere in considerazione una branca LCC, dall'altra continuano a piovere offerte tipo "WOW cost", segno che i piani non siano cambiati poi molto da quando CAI aveva dichiarato guerra alle low cost, solo che, oggi come allora, AZ non ha una struttura atta a gestire profittevolmente questa fetta di mercato.

Non stavo parlando di AZ da LIN, ma di LIN.
Non metto minimamente in dubbio il fatto che AZ sia in grado di perderci soldi (anche se sono certo che PAR sia tra le prime tre o quattro rotte per redditività anche di AZ e che AMS e LON facciano performance decorose), ma ho avuto i numeri sotto il naso per un numero di lustri (e di compangie aeree) sufficiente per poter dire che non esiste match tra gli yield/ricavi medi/rask su LIN e quelli generati sugli altri aeroporti italiani.
LIN è in effetti un mercato a parte nel bacino di Milano.
 
Vallo a fare ai parenti delle vittime dell'AF447 questo discorso...
Non tiriamo in ballo i morti, se è per questo il peggior incidente aereo di sempre a Los Rodeos è stato provocato dall'errore di un comandante super esperto. Se avessimo tempo per andare a vedere troveremmo un mix di età ed esperienza combinati in una serie di concause.

La questione è la giusta valorizzazione dell'esperienza in un contesto comunque di elevata sicurezza (non credo che ci sia qualcuno che voglia sostenere che avere crew giovani rende le compagnie meno sicure) da mediare con elevati standard di professionalità e addestramento perchè il peggior nemico dell'esperienza è la sopravvalutazione della stessa.

Comunque la questione è centrale nel mondo del lavoro e nella pratica quanto esposto da Norberto rischia di essere molto soft rispetto al mondo reale. Purtroppo spesso l'esperienza non porta un significativo valore aggiunto, è brutto dirlo ma non viviamo nel mondo fatato del mulino bianco.
 
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