Thread Alitalia / Etihad - Parte II


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(Il Ghirlandaio) Roma, 19 mag. “È giunto il momento di entrare nel merito del piano industriale della nuova Alitalia targata Etihad”. Lo dichiara in una nota il segretario generale Uiltrasporti Claudio Tarlazzi. “Si convochi quindi il Sindacato - aggiunge Tarlazzi - e si affrontino i nodi finali della trattativa mirando ad un piano di rilancio e di sviluppo che consenta finalmente alla Compagnia di Bandiera di ridecollare dopo anni di sacrifici per Piloti, Assistenti di Volo e Personale di Terra”.


“Senza alcun confronto sul piano industriale - continua Claudio Tarlazzi - non si può parlare di esuberi. Auspichiamo che la trattativa volga a buon fine: il Sindacato è pronto a confrontarsi a 360 gradi sul piano industriale, in assenza di tale confronto qualsiasi ulteriore sacrificio a carico dei lavoratori non sarebbe sostenibile”. Il segretario generale Uiltrasporti conclude avvertendo che “fino a quel momento nessuno è autorizzato ad affermare che il sindacato è d'accordo sugli esuberi e sulla loro entità dichiarata in questi giorni da alcune testate giornalistiche”.
 
La trattativa fra Alitalia e Etihad prosegue; i nodi da sciogliere non sembrano riguardare soltanto gli esuberi ma anche la situazione economico finanziaria dell’azienda.


Le segreterie sindacali di base di Alitalia Mainteance Systems tornano a chiedere ai livelli superiori di rappresentare l’esigenza anche della loro azienda affinché trovi spazio nella trattativa.


Rimane, quindi, sempre sul tappeto la questione Alitalia Maintenance Systems, strettamente legata a quella di Alitalia, ma il problema del rilancio è ancora tutto da decifrare, stante la situazione di concordato dell’azienda, che non le permette di partecipare a bandi di gare perché non può fornire le necessarie garanzie bancarie e fidejussorie ad eventuali clienti come potrebbero essere la Difesa oppure la Snam Gas in un ottica di diversificazione delle attività. Aziende, dicevamo, che potrebbero avere interesse ai servizi di Alitalia Maintenance Systems- realtà industriale italiana unica nel settore motoristico aeronautico.


“Le prossime settimane possono risultare importanti per l’azienda – spiegano in una nota i segretari di AMS Claudio Arbotto Fit Cisl e Fabio Ceccalupo dell’Ugl Trasporto Aereo – E’ importante mantenere la massima concentrazione a tutti i livelli per trovare le giuste soluzioni e tracciare un percorso nuovo e di rilancio. Ci aspettiamo novità che vadano nella direzione da noi tutti auspicata per ridare una meritata serenità a tutti i lavoratori fin qui messi a dura prova”.


Intanto Etihad ,oltre al controllo di varie compagnie aeree europee e ordini per centinaia di nuove macchine, ha acquistato recentemente anche ADAT(Abu Dhabi Aircraft Technologies), azienda di manutenzione e revisione locale. Possibili scenari di sinergie con AMS? Chissà, magari anche qualche altro soggetto potrebbe spuntar fuori. Nel frattempo il Fondo Sovrano Mubadala, entra con una partecipazione in Piaggio Aereo, inoltre il Governo del Perù sta acquistando altri aerei C27J da Alenia-Finmeccanica…..ne aveva solo quattro.


Si tratta di esempi che possono, da una parte, fare riflettere sulla possibilità di una trattativa con Etihad per l’acquisizione anche di AMS, dall’altra sulla possibilità che Finmeccanica venda i C27J prevedendo una sorta di clausola secondo cui la manutenzione e la revisione dei motori potrebbe curarla AMS. Tutte possibili sinergie che allo stato attuale non ci sono ma che potrebbero risultare fattibili e a portata di mano.


In conclusione le richieste delle organizzazioni sindacali sono sempre le stesse, da una parte l’interessamento delle Istituzioni tutte, come dimostrato per altre realtà aziendali nazionali e regionali, dall’altra, l’inclusione dell’azienda nel perimetro della trattativa con Etihad, per non mandare disperso un patrimonio di know-how e di professionalità che salvaguarderebbero i posti di lavoro e rilancerebbero l’economia nella Regione e nel Paese.


terzobinario
 
La trattativa fra Alitalia e Etihad prosegue; i nodi da sciogliere non sembrano riguardare soltanto gli esuberi ma anche la situazione economico finanziaria dell’azienda.


Le segreterie sindacali di base di Alitalia Mainteance Systems tornano a chiedere ai livelli superiori di rappresentare l’esigenza anche della loro azienda affinché trovi spazio nella trattativa.


Rimane, quindi, sempre sul tappeto la questione Alitalia Maintenance Systems, strettamente legata a quella di Alitalia, ma il problema del rilancio è ancora tutto da decifrare, stante la situazione di concordato dell’azienda, che non le permette di partecipare a bandi di gare perché non può fornire le necessarie garanzie bancarie e fidejussorie ad eventuali clienti come potrebbero essere la Difesa oppure la Snam Gas in un ottica di diversificazione delle attività. Aziende, dicevamo, che potrebbero avere interesse ai servizi di Alitalia Maintenance Systems- realtà industriale italiana unica nel settore motoristico aeronautico.


“Le prossime settimane possono risultare importanti per l’azienda – spiegano in una nota i segretari di AMS Claudio Arbotto Fit Cisl e Fabio Ceccalupo dell’Ugl Trasporto Aereo – E’ importante mantenere la massima concentrazione a tutti i livelli per trovare le giuste soluzioni e tracciare un percorso nuovo e di rilancio. Ci aspettiamo novità che vadano nella direzione da noi tutti auspicata per ridare una meritata serenità a tutti i lavoratori fin qui messi a dura prova”.


Intanto Etihad ,oltre al controllo di varie compagnie aeree europee e ordini per centinaia di nuove macchine, ha acquistato recentemente anche ADAT(Abu Dhabi Aircraft Technologies), azienda di manutenzione e revisione locale. Possibili scenari di sinergie con AMS? Chissà, magari anche qualche altro soggetto potrebbe spuntar fuori. Nel frattempo il Fondo Sovrano Mubadala, entra con una partecipazione in Piaggio Aereo, inoltre il Governo del Perù sta acquistando altri aerei C27J da Alenia-Finmeccanica…..ne aveva solo quattro.


Si tratta di esempi che possono, da una parte, fare riflettere sulla possibilità di una trattativa con Etihad per l’acquisizione anche di AMS, dall’altra sulla possibilità che Finmeccanica venda i C27J prevedendo una sorta di clausola secondo cui la manutenzione e la revisione dei motori potrebbe curarla AMS. Tutte possibili sinergie che allo stato attuale non ci sono ma che potrebbero risultare fattibili e a portata di mano.


In conclusione le richieste delle organizzazioni sindacali sono sempre le stesse, da una parte l’interessamento delle Istituzioni tutte, come dimostrato per altre realtà aziendali nazionali e regionali, dall’altra, l’inclusione dell’azienda nel perimetro della trattativa con Etihad, per non mandare disperso un patrimonio di know-how e di professionalità che salvaguarderebbero i posti di lavoro e rilancerebbero l’economia nella Regione e nel Paese.


terzobinario
Correggetemi se sbaglio, quindi le rappresentanze dei sindacati in AMS (Alitalia Maintenance Systems) vorrebbero che il Governo convincesse EY a prendersi anche AMS che dovrebbe essere in concordato e non di AZ CAI?

Mi ricollego alla pagina precedente dove sottolineavo "se non riescono a mandare tutto a puttane"...
 
Mi ricollego alla pagina precedente dove sottolineavo "se non riescono a mandare tutto a puttane"...

Bonjour finesse, farfallina!
In ogni caso sbagli, Alitalia Maintenance System è anche partecipata di CAI al 15%, mentre al 66% troviamo Iniziativa Prima, una cordata di imprenditori capitanata da Maurizio Tucci, che ne è anche AD, e European Advanced Technology al 19%, società francese facente capo a Israel Aircraft Industries; è pertanto logico che i lavoratori di AMS chiedano delucidazioni sul proprio futuro, in quanto, come detto poco prima, uno dei tre azionisti è, per l'appunto, CAI.
 
Bonjour finesse, farfallina!
In ogni caso sbagli, Alitalia Maintenance System è anche partecipata di CAI al 15%, mentre al 66% troviamo Iniziativa Prima, una cordata di imprenditori capitanata da Maurizio Tucci, che ne è anche AD, e European Advanced Technology al 19%, società francese facente capo a Israel Aircraft Industries; è pertanto logico che i lavoratori di AMS chiedano delucidazioni sul proprio futuro, in quanto, come detto poco prima, uno dei tre azionisti è, per l'appunto, CAI.
Più che altro ci provano a vedere se riescono a sistemare anche la propria posizione cercando di rientrare nel pacchetto.
 
Più che altro ci provano a vedere se riescono a sistemare anche la propria posizione cercando di rientrare nel pacchetto.

Arriva il benefattore arabo con centinaia di milioni di dote e tu non ci proveresti neanche? Comunque si è sempre detto (a ragione o a torto) che la divisione MRO fosse una delle poche "branche" economicamente sostenibili di AZ, anche grazie ad una buona fama a livello internazionale, che garantiva un buon portafoglio clienti; l'idea che venga reintegrata in CAI e che venga armonizzata con ADAT, non sarebbe così peregrina, meno comunque di altri voli pindarici che abbiamo letto nei mesi scorsi.
 
Arriva il benefattore arabo con centinaia di milioni di dote e tu non ci proveresti neanche? Comunque si è sempre detto (a ragione o a torto) che la divisione MRO fosse una delle poche "branche" economicamente sostenibili di AZ, anche grazie ad una buona fama a livello internazionale, che garantiva un buon portafoglio clienti; l'idea che venga reintegrata in CAI e che venga armonizzata con ADAT, non sarebbe così peregrina, meno comunque di altri voli pindarici che abbiamo letto nei mesi scorsi.
Non so in che tipo di concordato si trovano, visto che l'articolo non lo dice, ma purtroppo non pare in buona salute da quello che si legge nell'articolo.
Concordo che potrebbe essere interessante per EY se conclude l'acquisto di una quota di AZ e per esempio una quota di ADR.
E' anche vero che in EY potrebbero stare già bene come stanno.

Quello che ho sottolineato come ci si offra a mezzo stampa.
 
Certo, soprattutto le 14 mila famiglie che lavorano in AZ, più l'indotto.
Non sono certamente un fan di AZ, ma da delinearne errori strategici, colpe e limiti, ad affermare che l'Italia ci avrebbe solo che guadagnato (su che basi poi?), ce ne passa.

Gli italiani non smetteranno di volare. Basta fare in modo, seriamente, che a farli volare siano lavoratori italiani, almeno la maggior parte delle volte. E allora altro che 14mila.
 
Gli italiani non smetteranno di volare. Basta fare in modo, seriamente, che a farli volare siano lavoratori italiani, almeno la maggior parte delle volte. E allora altro che 14mila.
Vero, ma se la metà più ricca del paese deve passare da Roma che a sud rispetto ai principali flussi, non c'è da stupirsi se poi volano con altri.

A me sembra che ad Alitalia di far volare gli italiani non sia importato poi molto, sembra che siano stati più attenti a non scontentare gli amici di AdR, quelli di APF ecc...

Altro discorso è che di solito si sente l'opposto: siamo un grande paese turistico, andiamoci a prendere noi i turisti.
Idee chiare davvero poche.
 
Anche questo intendevo dicendo di fare in modo, seriamente, che a far volare gli italiani siano italiani. Soprattutto per i voli lunghi su cui ci sono piu' margini.

Alitalia, come e' oggi, e' uno dei principali motivi per cui non succede. La situazione degli aeroporti e' l'altro principale motivo.

I turisti sono gli ultimi che andrei a cercare.
 
Ancora con questa storia che la localizzazione dell'hub e' il problema. Fare qualche KM in piu' per la maggior parte dei voli non e' un problema. La gente non vola LH perche' MUC e' piu' sulla strada di FCO, lo vogliamo capire?

La gente non vola AZ perche' o il servizio e' piu' basso, o i prezzi non sono competitivi, o i servizi a terra (vedi, aeroporto) o in volo sono peggiori, o perche' il network e' ridotto (vedi orari e frequenze) o perche' non ha massa critica (se uno e' fidelizzato LH e va su 30 destinazioni con LH, fara' anche la 31esima con loro, anziche' passare per Roma, no?), o perche' AZ non sa vendersi (e.g. conquistare i clienti premium, fare accordi con le grandi aziende, etc.).

La localizzazione degli hub e' l'ultimo dei problemi, e incide solo a valle di tutto quanto messo sopra e per una piccola percentuale di voli (i piu' brevi). Del resto, FCO non e' a Abu Dhabi, giusto per fare un esempio, e se c'e' gente che fa il giro da Francoforte o Monaco per andare a Belgrado, venendo da Bari (ho visto io, sui voli BRI-MUC, per dipendenti FIAT di Melfi) quando potrebbe andarci via FCO, questo spiega ampliamente quanto la favoletta dei km di distanza tra MXP e FCO non siano il problema.

Una compagnia che gestisce un sistema hub-and-spoke viene scelta per tanti motivi, ma soprattutto deve essere competitiva per quello che offre. E in tale ottica, avere un buon aereoporto hub in termini di efficienza e' di gran lunga piu' importante che averlo 300km piu' a Nord o a Sud, in termini di successo con i clienti. Semmai, al contrario, la localizzazione e' un fattore importante per la compagnia, perche' quei 300km di distanza, se si trova a farseli varie volte in piu' su ogni tratta possono essere un costo aggiuntivo per la compagnia.
 
1000 km, 1h di tempo, e una trentina di litri di kerosene per pax non mi sembrano cosi' trascurabili anche sui voli lunghi, a parita' di altre condizioni. E neanche poter vendere i diretti al miglior prezzo.
 
Forse un po',
ma anche con buonsenso credo che se non ci si fosse accaniti a tenere in vita il carrozzone, l'Italia ne avrebbe guadagnato!
Chiunque abbia una coscienza e abbia conosciuto la vecchia Az, si riconosca nel detto: dove finisce la logica inizia Alitalia!
Parlo di LAI, ma mi sembra che nn sia cambiato molto...anzi :(

Rispetto ad altri debiti (di cui si parla meno) erano quisquilie. Ad esempio il debito di Roma Capitale, tipo 14,9 mld.!!
Come mai però nessuno parla mai di farle fare la fine di Detroit?
 
Ancora con questa storia che la localizzazione dell'hub e' il problema. Fare qualche KM in piu' per la maggior parte dei voli non e' un problema. La gente non vola LH perche' MUC e' piu' sulla strada di FCO, lo vogliamo capire?

La gente non vola AZ perche' o il servizio e' piu' basso, o i prezzi non sono competitivi, o i servizi a terra (vedi, aeroporto) o in volo sono peggiori, o perche' il network e' ridotto (vedi orari e frequenze) o perche' non ha massa critica (se uno e' fidelizzato LH e va su 30 destinazioni con LH, fara' anche la 31esima con loro, anziche' passare per Roma, no?), o perche' AZ non sa vendersi (e.g. conquistare i clienti premium, fare accordi con le grandi aziende, etc.).

La localizzazione degli hub e' l'ultimo dei problemi, e incide solo a valle di tutto quanto messo sopra e per una piccola percentuale di voli (i piu' brevi). Del resto, FCO non e' a Abu Dhabi, giusto per fare un esempio, e se c'e' gente che fa il giro da Francoforte o Monaco per andare a Belgrado, venendo da Bari (ho visto io, sui voli BRI-MUC, per dipendenti FIAT di Melfi) quando potrebbe andarci via FCO, questo spiega ampliamente quanto la favoletta dei km di distanza tra MXP e FCO non siano il problema.
...
Se stai a Bari certo che il problema dell'hub non si pone...

Io ti parlo del nord e tu mi fai l'esempio di Melfi? Cosa fai di lavoro? il politico? :D:D:D:D
 
Se stai a Bari certo che il problema dell'hub non si pone...

Io ti parlo del nord e tu mi fai l'esempio di Melfi? Cosa fai di lavoro? il politico? :D:D:D:D

No scusa, forse qua sei tu quello che non capisce l'Italiano!

Primo, se lo vuoi sapere, io sto ad Atlanta, e se vuoi venire qui puoi capire cosa significa il significato della parola Hub (con la lettera maiuscola! Sei mai passato per ATL? vedi alla voce, aeroporto piu' importante degli USA, quasi tutti transiti che non hanno a che fare con la citta').

Secondo, l'esempio di Melfi e della Fiat da Bari era molto calzante: ti sto dicendo che c'e' una azienda, la Fiat che per mandare dei lavoratori da Bari (BRI) a Belgrado (BEG) poteva scegliere AZ ed andare via FCO, o LH ed andare via MUC. Cosa ha scelto? LH, almeno nell'occasione che io ti ho citato. Ora, se non ricordi dove sono questi posti, prendi una bella cartina dell'Europa, e guarda la posizione di Roma, Monaco e Belgrado, e vedi se la tua teoria delle rotte piu' corte ha qualche senso. Ovviamente, Fiat ha scelto quella rotta (si trattava di biglietti fatti per un gruppo di dipendenti) per altri motivi, non perche' era sulla strada.

Purtroppo, certe cose se uno si innamora della teoria di MXP, del Nord sacrificato, di Roma Ladrona, etc. non potra' mai capirle. Come ti ho argomentato sopra, il problema di Alitalia e' piu' complesso della localizzazione geografica dell'hub, cosi come il problema di FCO non e' che sta a Roma. Il problema di FCO e' che e' un aeroporto che fa cag...re. E se lo vuoi sapere, il problema di MXP si chiama Linate, principalmente.

Detto questo, non c'e' peggior sordo di chi non vuol sentire... mi sa che il politico qui lo fai tu di mestiere :D :D :D
 
il problema di FCO non e' che sta a Roma. Il problema di FCO e' che e' un aeroporto che fa cag...re. E se lo vuoi sapere, il problema di MXP si chiama Linate, principalmente.
Il problema di entrambi è che stanno in Italia, sia perché il Paese non si interessa ai suoi aeroporti, sia perché con una compagnia di bandiera diversa avrebbero avuto altra sorte.
 
Dr Gio ha ragione: in generale noto che una parte di coloro che si affaccia al mondo dell'aeronautica e scrive post sul forum vive di pregiudizi, e considera le compagnie aeree come squadre di calcio. Così come si tifa Inter piuttosto che Juventus, allo stesso modo si è a prescindere pro o contro Alitalia, pro o contro Ryanair, pro o contro l'hub a Malpensa o a Fiumicino.
Si esprimono giudizi affrettati, senza avere fondamenti concreti per poter argomentare le proprie opinioni, solo perché ci si è fatti un certo film nella propria testa e ci si è convinti della propria tesi, magari leggendo un qualche articolo di giornale o parlando con mia nonna che ha appena fatto il suo primo volo.
Così Emirates diventa la compagnia migliore al mondo perché potenzia Malpensa che a me sta tanto a cuore, anche se non ci ho mai volato. Così Ryanair è sempre e comunque da censurare. Così Fiumicino o Alitalia sono le cause dei mali di Malpensa.
Del resto siamo un popolo che ha sempre amato e vive di contrapposizioni.
Quello che sarebbe importante in un forum è il confrontare le proprie opinioni basate su un minimo di dati certi o ragionamenti figli di esperienze solide, altrimenti il confronto è sterile, non serve a nulla e fornisce input sbagliati a chi invece legge anche per imparare o farsi un'idea autonoma e non preconcetta di un determinato fatto.
 
Alitalia: a giugno le nozze con Etihad (MF)
08:27 MILANO (MF-DJ)--C’e’ ottimismo in vista di un possibile e rapido lieto fine, ma per sapere se davvero si convolera’ a nozze bisognera’ avere ancora un po’ di pazienza. Ieri l’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio ha detto ai suoi di aspettarsi a stretto giro la risposta di Etihad alla missiva inviata da Roma giovedi’ scorso. Sulla lettera, scrive MF, con cui Abu Dhabi potrebbe aprire la strada alla fase finale delle trattative con la compagnia aerea italiana, se ne sapra’ sicuramente di piu’ entro il fine settimana. Il ceo di Etihad James Hogan infatti deve ancora portarla in consiglio e ottenere il via libera degli emiri ad andare avanti con Alitalia, stavolta per concludere. Anche il governo si aspetta la svolta prima delle elezioni europee di domenica prossima. A sbilanciarsi per una volta e’ stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. ] Alitalia: a giugno le nozze con Etihad (MF)

08:27 MILANO (MF-DJ)--C'e' ottimismo in vista di un possibile e rapido lieto fine, ma per sapere se davvero si convolera' a nozze bisognera' avere ancora un po' di pazienza. Ieri l'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio ha detto ai suoi di aspettarsi a stretto giro la risposta di Etihad alla missiva inviata da Roma giovedi' scorso. Sulla lettera, scrive MF, con cui Abu Dhabi potrebbe aprire la strada alla fase finale delle trattative con la compagnia aerea italiana, se ne sapra' sicuramente di piu' entro il fine settimana. Il ceo di Etihad James Hogan infatti deve ancora portarla in consiglio e ottenere il via libera degli emiri ad andare avanti con Alitalia, stavolta per concludere. Anche il governo si aspetta la svolta prima delle elezioni europee di domenica prossima. A sbilanciarsi per una volta e' stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. "Credo che le condizioni per siglare un pre-accordo entro giugno ci siano", ha detto, "i tempi credo che saranno quelli". L'ottimismo e' sostenuto dalla consapevolezza che Alitalia e i suoi azionisti, in primis le banche Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno accolto praticamente tutte le richieste di Etihad, a cominciare dal debito. Dei 560 milioni che gli emiratini hanno chiesto di cancellare, perche' non gravino sulla newco oggetto dell'alleanza, gli istituti di credito trasformeranno due terzi in convertendo (con scadenza 2016 o 2017) e di fatto rinunceranno alla parte restante. Ma c'e' ancora un altro ostacolo da superare, e il salto si preannuncia persino piu' difficile: l'ostilita' dei sindacati riguardo alla volonta' dichiarata di Etihad di portare da 1.900 a 2.700 gli esuberi. Anche su questo punto, come gia' per la questione indebitamento, Etihad e' stata perentoria: Alitalia deve affrettarsi e garantire risparmi alla voce costo del lavoro per 400 milioni, se vuole imboccare il percorso di rilancio e tornare all'utile nel 2017. Lo stesso Delrio ha ammesso che la situazione e' complessa e che la soluzione non sara' indolore, ma non lascia alternative se non quella di perdere tutto. red/fch (fine)
 
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