Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


Stato
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sì d'accordo quello che volevo dire.....tra le righe, non è possibile posticipare il CDA?
Il problema non è il CDA ma l'assemblea, che deve approvare il bilancio, e la continuità aziendale senza EY non è garantita, con tutte le conseguenze del caso
 
così come gli azionisti hanno il diritto di chiudere baracca ed infine il Governo ha diritto di non accordarvi nessuna condizione particolare di ammortizzatori sociali come è successo in altre condizioni.
difficile per non dire impossibile che possa accadere,ne banche ne governo possono ne vogliono permettersi un secondo fallimento nel giro di pochi anni
il governo stà facendo e farà di tutto per evitarlo
non hanno interesse a chiudere la baracca
 
difficile per non dire impossibile che possa accadere,ne banche ne governo possono ne vogliono permettersi un secondo fallimento nel giro di pochi anni
il governo stà facendo e farà di tutto per evitarlo
non hanno interesse a chiudere la baracca


Ma non viene a nessuno il dubbio che magari Renzi ha più interesse a disintegrare la CIGL piuttosto che salvare alitalia scontentando gli altri principali paesi UE?
 
Ma non viene a nessuno il dubbio che magari Renzi ha più interesse a disintegrare la CIGL piuttosto che salvare alitalia scontentando gli altri principali paesi UE?
Non penso che Renzi possa assorbire allegramente il fallimento AZ, sarebbe un brutto colpo anche per lui.
 
Veramente , leggendo la lettera di DT. Ai Dipendenti si evince il contrario, ovverosia " je ne frega e pure tanto" visto che lo stesso DT dichiara che la la firma del Contratto è un elemento fondamentale per il buon esisto della trattativa in corso , e di cui " caldeggia" il buon esito nel referendum .
E per ciò vuole una risposta chiare entro Venerdì alle 9 prima che inizi l'Assemblea dei Soci lasciando immaginare le conseguenze.....
Senza risparmi sul costi del lavoro vuol dire dover trovare nuove risorse da parte dei soci per coprire ulteriori perdite e già hanno il problema Poste che vorrebbe diluire la propria quota in CAI ed entrare direttamente nella nuova AZ.

Il concetto è abbastanza semplice e cioè che in puro stile italico tutti si credono i più furbi e gli altri sono i gonzi da spennare per i necessari sacrifici. IMHO già la questione Poste è una grana che il Governo potrebbe disinnescare dando maggiori certezze sui contenziosi Windjet e Toto. Questo ridurrebbe le necessità di accantonamento e potrebbe permettere alle Poste di sfilarsi diluendosi ma tenendo fuori da CAI il nuovo investimento.
La pretesa dei dipendenti invece difficilmente sarà mandata giù dalle banche perchè vorrebbe dire dover trovare a breve ulteriori 31 milioni di € e già mancano i 40-50 milioni di Poste sui 200-250 milioni previsti quali impegno a sottoscrivere in caso di necessità.

Fra l'altro non è vero che a EY non interessa come dicono i dipendenti qua come giustificazione delle posizioni sindacali al no a contribuire perché se le banche non sottoscrivono (come possibile in presenza di no dei dipendenti) salta CAI e quindi salta tutto. O meglio, probabilmente apre la strada ad una soluzione diversa e cioè il passaggio attraverso una soluzione di fallimento con una nuova AZ ulteriormente alleggerita.
 
Senza risparmi sul costi del lavoro vuol dire dover trovare nuove risorse da parte dei soci per coprire ulteriori perdite e già hanno il problema Poste che vorrebbe diluire la propria quota in CAI ed entrare direttamente nella nuova AZ.

Il concetto è abbastanza semplice e cioè che in puro stile italico tutti si credono i più furbi e gli altri sono i gonzi da spennare per i necessari sacrifici. IMHO già la questione Poste è una grana che il Governo potrebbe disinnescare dando maggiori certezze sui contenziosi Windjet e Toto. Questo ridurrebbe le necessità di accantonamento e potrebbe permettere alle Poste di sfilarsi diluendosi ma tenendo fuori da CAI il nuovo investimento.
La pretesa dei dipendenti invece difficilmente sarà mandata giù dalle banche perchè vorrebbe dire dover trovare a breve ulteriori 31 milioni di € e già mancano i 40-50 milioni di Poste sui 200-250 milioni previsti quali impegno a sottoscrivere in caso di necessità.

Fra l'altro non è vero che a EY non interessa come dicono i dipendenti qua come giustificazione delle posizioni sindacali al no a contribuire perché se le banche non sottoscrivono (come possibile in presenza di no dei dipendenti) salta CAI e quindi salta tutto. O meglio, probabilmente apre la strada ad una soluzione diversa e cioè il passaggio attraverso una soluzione di fallimento con una nuova AZ ulteriormente alleggerita.

tutto corretto ancora diversi nodi da sciogliere e tempo quasi scaduto
 
difficile per non dire impossibile che possa accadere,ne banche ne governo possono ne vogliono permettersi un secondo fallimento nel giro di pochi anni
il governo stà facendo e farà di tutto per evitarlo
non hanno interesse a chiudere la baracca
Non hanno interesse, ma non ad ogni costo...
 
senza accordo con soci e dipendenti entro 2 giorni,è seria e fondata l'opzione ritirata di etihad.

negli uffici di presidenza alitalia si respira aria pesante,negli emirati si stanno seccando

è arrivata una telefonata da L.C.D.M.

E che ti ha detto, Norberto?
E i tuoi contatti filo-governativi, che dicono anche loro?
qui si fa delicata, manca poco! :(
 
Senza risparmi sul costi del lavoro vuol dire dover trovare nuove risorse da parte dei soci per coprire ulteriori perdite e già hanno il problema Poste che vorrebbe diluire la propria quota in CAI ed entrare direttamente nella nuova AZ.

Il concetto è abbastanza semplice e cioè che in puro stile italico tutti si credono i più furbi e gli altri sono i gonzi da spennare per i necessari sacrifici. IMHO già la questione Poste è una grana che il Governo potrebbe disinnescare dando maggiori certezze sui contenziosi Windjet e Toto. Questo ridurrebbe le necessità di accantonamento e potrebbe permettere alle Poste di sfilarsi diluendosi ma tenendo fuori da CAI il nuovo investimento.
La pretesa dei dipendenti invece difficilmente sarà mandata giù dalle banche perchè vorrebbe dire dover trovare a breve ulteriori 31 milioni di € e già mancano i 40-50 milioni di Poste sui 200-250 milioni previsti quali impegno a sottoscrivere in caso di necessità.

Fra l'altro non è vero che a EY non interessa come dicono i dipendenti qua come giustificazione delle posizioni sindacali al no a contribuire perché se le banche non sottoscrivono (come possibile in presenza di no dei dipendenti) salta CAI e quindi salta tutto. O meglio, probabilmente apre la strada ad una soluzione diversa e cioè il passaggio attraverso una soluzione di fallimento con una nuova AZ ulteriormente alleggerita.

Guarda che su windjet e toto la preoccupazione è pari a zero, anche per ey. È stata usata strumentalmente per ben altre finalità. Bisognava trovare un pretesto per fare la newco; bisognava dare alle poste un pretesto per sfilarsi in caso di problemi UE, e bisognava fare svalutazioni per buttare definitivamente fuori i soci indisponibili a mettere nuove risorse
 
Alitalia, Gros Pietro: “Escluso altro impegno delle banche”

Nell’ipotesi che le Poste non entrino nella partita Alitalia “è escluso assolutamente un ulteriore impegno degli istituti di credito”. Così il presidente del cdg di Intesa, Gian Maria Gros Pietro a margine dell’inaugurazione della Brebemi. “Le banche hanno fatto quello che dovevano fare” aggiunge.

Gros Pietro sottolinea quindi che “è importante che gli altri facciano quello che spetta loro fare in modo che ci sia un avvenire industriale che quello sì, è attraente. Con l’alleanza con Etihad, Alitalia diventa un vettore importante per il turismo e viaggi d’affari”. Il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo rileva poi: “noi speriamo che tutti gli elementi che servono a questo accordo industriale vadano al loro posto e che il piano industriale funzioni così come è stato concepito. La nostra parte – ribadisce – l’abbiamo fatta”.

Intanto il referendum tra i lavoratori di Alitalia per l’accordo sui tagli al costo del lavoro si terrà dalle ore 16 di oggi fino alle ore 8 di venerdì 25 luglio.



Alitalia: i sindacati annunciano l'avvio del referendum

"A questo punto è indispensabile fare chiarezza e l'unico modo per farlo, prima dell'assemblea dei soci del 25 luglio, è fare esprimere attraverso un referendum tutti i lavoratori del gruppo Alitalia". A sostenerlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl
Mercoledì, 23 luglio 2014 - 11:40:00


Da oggi alle 16 fino alle 8 del mattino del 25 luglio si terra' il referendum dei lavoratori Alitalia sull'integrativo aziendale al contratto nazionale di lavoro per il trasporto aereo. Il referendum e' stato indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Ugl Trasporti. La Uil Trasporti, nei giorni scorsi , aveva deciso di non firmare ne' il contratto nazionale ne' l'integrativo. Nell'integrativo, riferiscono fonti sindacali, e' prevista anche la riduzione del costo del lavoro da 31 milioni concordata con l'azienda.

"A questo punto e' indispensabile fare chiarezza e l'unico modo per farlo, prima dell'assemblea dei soci del 25 luglio, e' fare esprimere attraverso un referendum tutti i lavoratori del gruppo Alitalia". A sostenerlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl ricordando che "nonostante la validita' degli accordi su integrativo aziendale e contratto collettivo del trasporto aereo sezione vettori, in quanto sottoscritti da un insieme di sindacati che rappresentano molto piu' del 50% dei lavoratori di Alitalia, la Uiltrasporti che non ha firmato gli accordi ha chiesto il referendum in azienda sulla base del testo unico del 10 gennaio del 2014. Inoltre - proseguono le tre sigle sindacali - l'amministratore delegato Del Torchio, in risposta alla richiesta Uil, ha confermato la drammaticita' della situazione dell'azienda che il 25 deve affrontare l'ultima prova decisiva per evitare il fallimento e per poter avviare a buon fine l'accordo con Etihad e nessuna delle due condizioni si potra' realizzare in mancanza dell'accordo sindacale". Secondo Filt, Fit e Ugl "gli accordi sottoposti a referendum, sofferti e impegnativi per il lavoro, sono uno degli elementi indispensabili per scongiurare il fallimento di Alitalia e conseguentemente il fallimento dell'operazione di ingresso di Etihad. L'accordo sul costo del lavoro - spiegano - dura sei mesi e si concludera', quando sara' gia' costituita la nuova azienda, a seguito dell'accordo con Etihad ed il rinnovo del contratto nazionale del Trasporto Aereo, che sara' applicato dalla nuova Alitalia, garantisce gli aumenti contrattuali e stabilita' nei trattamenti economici e normativi dopo il passaggio di azienda". "A questo punto - sottolineano infine le tre organizzazioni sindacali di categoria - solo l'espressione democratica e responsabile del voto dei lavoratori puo' mettere la parola fine a questa fase drammatica dell'azienda con il SI al referendum, prima dell'assemblea dei soci del 25".
 
questi sono dei geni, bisogna avere una risposta entro il 25 e loro avviano le consultazioni tra il 28 e i primi di agosto


Alitalia, è ancora rottura tra i sindacati: la Uiltrasporti annuncia proprio referendum

Alitalia, è ancora rottura tra i sindacati: la Uiltrasporti annuncia proprio referendum (Teleborsa) - E' ancora frattura tra i sindacati sul discusso referendum che chiama i lavoratori di Alitalia ad esprimersi sull'accordo integrativo al contratto nazionale e sui tagli al costo del lavoro, si farà. Stamane, Filt Cgil, Fit Cisl Ugl hanno annunciato che oggi inizieranno le consultazione dei lavoratori che si terranno fino al 25 luglio prossimo: giorno dell'assemblea di Alitalia: proprio perché c'è bisogno che "la risposta arrivi entro le 9.00 quando si riuniranno i soci", come spiegato dall'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio in una lettera ai dipendenti. Ma la Uiltrasporti, che non ha firmato gli accordi, non ci sta e bollando o il referendum come una "farsa" annuncia una propria consultazione dal 28 luglio a primo agosto prossimi.
 
questi sono dei geni, bisogna avere una risposta entro il 25 e loro avviano le consultazioni tra il 28 e i primi di agosto


Alitalia, è ancora rottura tra i sindacati: la Uiltrasporti annuncia proprio referendum

Alitalia, è ancora rottura tra i sindacati: la Uiltrasporti annuncia proprio referendum (Teleborsa) - E' ancora frattura tra i sindacati sul discusso referendum che chiama i lavoratori di Alitalia ad esprimersi sull'accordo integrativo al contratto nazionale e sui tagli al costo del lavoro, si farà. Stamane, Filt Cgil, Fit Cisl Ugl hanno annunciato che oggi inizieranno le consultazione dei lavoratori che si terranno fino al 25 luglio prossimo: giorno dell'assemblea di Alitalia: proprio perché c'è bisogno che "la risposta arrivi entro le 9.00 quando si riuniranno i soci", come spiegato dall'amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio in una lettera ai dipendenti. Ma la Uiltrasporti, che non ha firmato gli accordi, non ci sta e bollando o il referendum come una "farsa" annuncia una propria consultazione dal 28 luglio a primo agosto prossimi.

Tra l'altro non è indicato l'anno! Da fonti filosindacalesi pare si tratti del 28 luglio 2015!!!
 

Alitalia: i sindacati annunciano l'avvio del referendum

"A questo punto è indispensabile fare chiarezza e l'unico modo per farlo, prima dell'assemblea dei soci del 25 luglio, è fare esprimere attraverso un referendum tutti i lavoratori del gruppo Alitalia". A sostenerlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl


Mauro sosteneva che al referendum partecipassero solo gli iscritti,qui invece leggo tutti i lavoratori del Gruppo Alitalia.
Chi partecipa dunque?
 
questi sono dei geni, bisogna avere una risposta entro il 25 e loro avviano le consultazioni tra il 28 e i primi di agosto.

Quoto. E' davvero ridicolo: o partono anche loro con un referendum immediato e lo concludono prima dell'Assemblea AZ, oppure a che serve?
Serve solo a fare i duri fino alla fine ma allo stesso tempo a non far naufragare il closing. Come sempre due piedi in due scarpe. All'italiana.
 
Mauro sosteneva che al referendum partecipassero solo gli iscritti,qui invece leggo tutti i lavoratori del Gruppo Alitalia.
Chi partecipa dunque?

Per legge al referendum possono partecipare tutti i lavoratori interessati, ma nella convocazione ai dipendenti AZ si legge "ai soli iscritti alla data del...".
Da qui la mia affermazione...
 
Quoto. E' davvero ridicolo:
Come ti puoi aspettare lungimiranza su decisioni lavorative da persone che non hanno mai lavorato in vita loro?
Il paradosso e' questo. I lavoratori sono de facto rappresentati da chi non ha mai lavorato e mai ha intenzione di farlo.
 
Di cosa stupirsi ? E' il solito teatrino sindacale ... ma qui c'è ancora gente che purtroppo non capisce che stavolta s scherza col fuoco
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.