Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


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Alitalia: Pitruzzella, su acquisto Etihad competenza e' della Ue, non nostra

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 25 giu - L'acquisto da parte di Etihad del 49% di Alitalia "non e' un caso che ci riguarda". Lo ha detto il presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, a margine di un convegno alla Luiss sullo sviluppo delle reti a banda larga. "Non e' una questione di concentrazione tra soggetti italiani, e' di competenza - ha spiegato Pitruzzella - della Commissione europea".






quindi l'antitrust dice che a loro non interessa la questione è della UE.
La UE dice che se ne deve occupare l'Italia.

Quindi alla fine chi deve decidere cosa?
Mi sembra un problema inesistente, sia in ambito italiano che in ambito UE. Non mi viene in mente nessuna situazione dove AZ ed EY insieme acquisiscano una concentrazione tale da limitare la concorrenza.
 
Mi sembra un problema inesistente, sia in ambito italiano che in ambito UE. Non mi viene in mente nessuna situazione dove AZ ed EY insieme acquisiscano una concentrazione tale da limitare la concorrenza.

nel comunicato congiunto si cita però espressamente autorizzazione antitrust.......il presidente dell'antitrust dice che non li riguarda.....quindi vuol dire un problema in meno
 
Alitalia, restano sul tappeto i nodi esuberi e debiti

di Gianni Dragoni25 giugno 2014

Nella saga interminabile della trattativa e degli annunci tra Alitalia e Etihad, le due compagnie hanno annunciato di aver trovato un accordo per l'ingresso degli emiratini con il 49% nell'Alitalia. Mancano però ancora due pilastri fondamentali: l'intesa tra Alitalia e sindacati sugli esuberi (sono 2.251 quelli richiesti da Alitalia e Etihad) e il consenso delle banche a cancellare 560 milioni di euro di debiti finanziari di Alitalia.

Offensiva della comunicazione
Queste sono due condizioni poste da tempo proprio dalla compagnia degli Emirati Arabi Uniti, come premessa indispensabile al suo ingresso con il 49% nell'Alitalia. Allora è inevitabile chiedersi: cosa significa l'annuncio congiunto delle due compagnie? Può darsi che si tratti di un passaggio legale, una sorta di scambio di lettere per dire che vengono accettate le condizioni della trattativa, ma il contratto finale è tutto ancora da scrivere. La prima impressione, quindi, è che nella sostanza questo annuncio sia un'offensiva mediatica per rassicurare le parti, compresi i passeggeri che comprano biglietti di una compagnia, Alitalia, che tra pochi mesi potrebbe fallire se non riceverà una nuova iniezione di capitali. Del resto, in questa partita finora c'è stata poca trasparenza. Gli emiratini guidati dallo spavaldo James Hogan non hanno quasi mai fatto dichiarazioni, salvo lasciar trapelare una sorta di insofferenza per l'attesa di decisioni che dovevano (e devono ancora) essere prese nello schieramento italiano.

Tagli alla flotta, a terra 11 Airbus
Nello schieramento italiano il principale esternatore è stato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, il quale svariate volte ha annunciato accordi imminenti tra i due vettori (fin da quando diceva «entro il mese di marzo»), accordi che solo ora hanno trovato un punto di condivisione. E' Lupi che ha annunciato un (leggero) aumento dei voli intercontinentali di Alitalia da Fiumicino e da Malpensa in caso di accordo con Etihad, ma il piano industriale non è mai stato reso pubblico, neppure nel confronto con i sindacati sui tagli. Eppure è trapelato, senza smentite, che nell'immediato l'intesa con Etihad prevede, oltre al taglio dei posti di lavoro, tagli anche dei voli e della flotta, con la messa a terra di 11 aerei di Alitalia a medio raggio, della famiglia Airbus 320. L'ipotizzato incremento dei voli intercontinentali avverrà con gradualità, a quanto si sa il primo nuovo collegamento intercontinentale sarebbe da Malpensa a Shanghai durante l'Expo 2015. A condizione, naturalmente, che i ritardi dei lavori e le tangenti non facciano saltare l'Expo.

]Etihad investirà 560 milioni
Lupi due settimane fa ha perfino sostenuto che Etihad si impegnerà con 1,25 miliardi di euro, cioè 560 milioni per entrare nel capitale di Alitalia più altri 692 milioni per investimenti nella flotta nel 2014-2018. In realtà Etihad impegnerà 560 milioni e basta. Il resto dei soldi, come hanno riferito i sindacati dopo i chiarimenti ottenuti dall'a.d. di Alitalia, Gabriele Del Torchio, sono gli investimenti previsti da Alitalia (di cui Etihad diverrebbe socio al 49%), pertanto è sbagliato somare le due voci come ha cercato di lasciar intendere Lupi, perché sarebbe come contare due volte gli stessi soldi.

Il nodo esuberi
Alitalia e Etihad affermano che «procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate». Ma prima di concludere l'accordo definitivo bisognerà definire l'intesa sugli esuberi. L'ultimo incontro con i sindacati c'è stato il 20 giugno con il muro contro muro. In particolare la Filt-Cgil ha detto che «sono inaccettabili 2.251 licenziamenti». Etihad vuole che gli esuberi lascino definitivamente la compagnia, non accetta i contratti di solidarietà o la cigs a rotazione, ammortizzatori che al termine del periodo di crisi prevedono il riassorbimento dei lavoratori nell'azienda. Lupi ha detto che incontrerà i sindacati la prossima settimana insieme al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Eventuali sviluppi della vertenza sono legati anche a questo prossimo passaggio.

La partita con le banche
Con le banche la partita è ancora aperta. In particolare, Popolare di Sondrio e Mps si sono finora opposte al piano di sacrifici cui sembrano invece disponibili le due banche più esposte e anche azioniste di Alitalia, cioè Intesa Sanpaolo e Unicredit. Più volte le banche si sono incontrate, anche con il governo, senza arrivare a un'intesa. Anche su questo punto c'è da chiedersi: le banche cosa chiedono al governo come contropartita al sacrificio richiesto?

La scadenza di fine luglio
Finché non ci saranno intese formali su questi due punti, parlare di accordi tra Alitalia e Etihad è velleitario. Il negoziato finale per scrivere il contratto potrebbe durare un mese. Uno degli azionisti più interessati alla vicenda, Atlantia, perché oltre che di Alitalia è anche azionista di maggioranza di Aeroporti di Roma e Alitalia incide per il 45% sul traffico di Fiumicino, ha detto di recente con l'a.d. Giovanni Castellucci che l'accordo si dovrà concludere «per forza» entro luglio. Alitalia e Etihad hanno davanti un mese ancora molto caldo.

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...i-esuberi-e-debiti-154410.shtml?uuid=ABBromUB
 
Se dovesse andare finalmente in porto l'operazione, di cosa potrebbe scrivere Dragoni? O diventerebbe un "esubero" anche lui?

2252simo esubero ahah

Comunque Lupi ieri ha detto che la sera prima del comunicato c'è stato un incontro con le banche e azionisti nel quale si è praticamente raggiunta una convergenza.
Credo che difficilmente sarebbe uscito un comunicato come quello di ieri altrimenti.
 
comunque sempre su IlSole a firma di altro giornalista c'è un'intervista fiume a Lupi. se qualcuno riesce a recuperarla...si ribadisce che l'unico "problema" rimasto è il nodo esuberi.
 
[....]E poi le obiezioni poste da un importante competitor come Lufthansa, che guarda da sempre con grande preoccupazione all’imminente (sembrerebbe) matrimonio tra Alitalia ed Etihad. “E’ vitale che l’Unione europea e le autorità dei Paesi membri pongano fine alla concorrenza sleale da parte dell’aviazione sussidiata dallo Stato e proibiscano l’aggiramento delle regole europee in materia di sussidi”, hanno tuonato dalla compagnia tedesca.



Alitalia, Lupi a Lufthansa: nessuno può limitare trasporto aereo

Operazione con Etihad rispetterà norme comunitarie

Roma

Roma, 25 giu. (TMNews) - "Non permetteremo a nessuno di usare l'Europa per limitare il libero mercato e lo sviluppo del trasporto aereo". Lo ha sottolineato in una nota il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi rispondendo all'appello di Lufthansa all'Ue perché blocchi l'operazione Alitalia-Etihad. "Non si preoccupi Lufthansa, l'Italia vigilerà - ha detto Lupi - che l'accordo Alitalia-Etihad avvenga nel pieno rispetto delle norme comunitarie, esattamente come hanno vigilato la Germania e altri paesi in altre occasioni simili".
"Comprendo, d'altronde, i timori della compagnia tedesca che per anni ha goduto dei vantaggi derivanti dalla temporanea debolezza delle compagnie aeree italiane e che ora vede avanzare un serio concorrente", ha concluso il ministro.

TMNews




non che dica fesserie Lupi, finché per decenni hanno prosperato LH e amici o finti nemici (AF-KL) dividendosi l'Italia come campo di battaglia è andato bene......adesso che vagamente si tenta di creare qualcosa di un pò più solido subito i mal di pancia.
 
Un piccolo chiarimento sulla questione autorizzazioni.
Premessa: vado a memoria, ho studiato la problematica antitrust anni fa e potrebbe essere cambiata, inoltre appunto sto andando a memoria senza ritirare fuori le fonti.
Tutte le operazioni straordinarie e in particolare fusioni, concentrazioni, consorzi ecc. sono soggette alla verifica antitrust a condizione che vengano superate determinate soglie di fatturato. Come esito della verifica può aversi l'autorizzazione incondizionata, quella condizionata (obbligo ad esempio di dismettere alcuni asset) o il diniego. Tendenzialmente nel valutare l'operazione l'autorità garante deve tenere conto anche delle peculiarità del settore, delle dimensioni dei competitor e delle circostanze eccezionali che possono consigliare una limitazione della concorrenza.
Nella legislazione italiana antitrust vale il silenzio assenso, quindi se a seguito della notifica non si ricevono osservazioni entro un termine prefissato (60 giorni credo), l'operazione è senz'altro autorizzata.
L'autorità italiana ha già giustamente fatto notare di non essere interessata alla questione, in quanto l'operazione non comporta alcuna modifica del mercato interno. Infatti l'unica eventuale limitazione della concorrenza si ha una rotta marginale (ITA-AUH), al limite l'autorità potrebbe richiedere l'ampliamento del bilaterale per consentire ad altre compagnie di entrare - dubito che si trovino volontari interessati.
Anche dal punto di vista dell'autorità europea (coinvolta in ragione del fatturato di AZ) non ci sono ostacoli evidenti, in quanto il mercato in quanto tale non subisce modifiche a causa della concentrazione (sul totale EUR-AUH l'eventuale monopolio di AZ per la parte ITA-AUH è evidentemente marginale).
La notifica è, come detto, obbligatoria.
Discorso diverso è il rispetto della normativa comunitaria sul controllo delle linee aeree, che è l'eventuale punto cruciale della questione ed è quello a cui fanno riferimento francesi e tedeschi nella famosa (o fantomatica) lettera.
 
a volte sti francesi sembrano bipolari

Alitalia-Etihad, i "prossimi mesi" per chiudere.
Air France: "L'operazione è stata amichevole"

La compagnia di Abu Dhabi: mancano il completamento della documentazione, la "finalizzazione" delle condizioni, l'ok delle autorità e l'approvazione finale degli azionisti. Il numero uno dell'aviolinea francese: "Potremmo aumentare la nostra quota, ma non adesso"


MILANO - Servono ancora i "prossimi mesi" per arrivare al completamento delle nozze tra Alitalia ed Etihad, che paiono comunque una 'cosa fatta' dopo l'annuncio dell'intesa di massima dei giorni scorsi. La compagnia area di Abu Dhabi ha annunciato oggi che "l'accordo con Alitalia rappresenta l'ultimo passo di un percorso che può portare alla finalizzazione di una operazione". "Le due aerolinee - si legge in un comunicato di Etihad - hanno raggiunto una intesa sui principali termini e condizioni in base alle quali Etihad Airways acquisirà una quota del 49% in Alitalia. I prossimi passaggi saranno: il completamento della documentazione sull'operazione, la finalizzazione delle condizioni, la richiesta alle autorità regolatorie e l'approvazione finale da parte degli azionisti e del consiglio di amministrazione. Questi step - conclude Etihad - saranno completati nei prossimi mesi".

Il vettore emiratino, in forte crescita, metterà sul piatto 560 milioni di euro per l'ingresso nel capitale. Dalla parte italiana, c'è il tema dell'abbattimento dell'esposizione debitoria da parte delle banche tricolori, per oltre mezzo miliardo, sul quale il governo ha parlato di "passi avanti" decisivi nel corso delle ultime trattative. E' invece in salita il tema degli esuberi, oltre 2.200 persone: i sindacati hanno risposto duramente alle prime
richieste avanzate dall'azienda e quindi la trattativa è tutt'altro che risolta.

Sull'operazione, per la quale la Ue ha ribadito che si aspetta - come da norme - che il controllo dell'aviolinea tricolore resti in mano comunitaria, si sono espressi anche gli ex soci forti di Air France. L'ingresso di Rtihad in Alitalia, con una quota del 49%, è stato definito una operazione "amichevole". Lo ha detto in una intervista a Bloomberg Tv il numero uno di Air France-Klm, Alexandre de Juniac. "Noi - ha detto De Juniac - avevamo il 25% una quota che ora è diluita al 7%" ma "restiamo un partner molto forte di Alitalia. Abbiamo una partnership forte di cui tutti beneficiano ma probabilmente conviene più ad Alitalia che a noi o a Delta, per cui è nel loro interesse mantenere e consolidare queste partnership". L'opinione dell'amministratore delegato di Air France-Klm è che "Etihad sarà molto favorevole a consolidare queste partnership. Per questo consideriamo questa operazione come amichevole nei nostri confronti".

In una intervista all'emittente francese Radio Classique, il numero uno della compagnia francese ha anche aggiunto che Air France-Klm potrebbe valutare un aumento della quota nella ex compagnia di bandiera italiana, anche se una decisione potrebbe richiedere mesi. Con l'ingresso di Etihad, ha spiegato de juniac, la quota francese "sarà probabilmente diluita" a meno che il gruppo non decida di "risalire" approfittando dell'aumento di capitale. "Potremmo valutare un incremento della nostra quota, ma non è una priorità al momento" ha concluso De Juniac.

http://www.repubblica.it/economia/2...rance_l_operazione_stata_amichevole-90038030/





Alitalia, Air France-Klm valuta aumento della quota

Ma l'amministratore delegato De Juniac frena: «Non è una priorità».


Air France-Klm potrebbe valutare un aumento della quota in Alitalia, anche se una decisione potrebbe richiedere mesi.
Lo ha detto l'amministratore delegato Alexandre de Juniac in un'intervista all'emittente francese Radio Classique, riferita da Bloomberg.
NON È UNA PRIORITÀ. «Abbiamo sempre detto che potremmo guardarlo con favore. Potremmo valutare un incremento della nostra quota, ma non è una priorità al momento», ha detto de Juniac, sottolineando che Air France «vede positivamente» l'investimento di Etihad in Alitalia.
DILUIRE LA QUOTA. Con l'ingresso di Etihad, ha spiegato ancora de Juniac, «la quota di Air France-Klm in Alitalia, oggi intorno al 7%, sarà probabilmente diluita». A meno che il gruppo non decida di 'risalire' approfittando dell'aumento di capitale. «Vedremo», ha aggiunto l'ad.
NON È OPERAZIONE OSTILE. Il gruppo franco olandese si è detto comunque convinto che l'operazione di Etihad non sia «ostile», e che il nuovo primo azionista «manterrà le partnership che Alitalia ha stretto con noi», in particolare sulle linee che collegano i tre hub di Roma, Parigi e Amsterdam e sulle tratte verso gli Usa.

http://www.lettera43.it/cronaca/alitalia-air-france-klm-valuta-aumento-della-quota_43675133089.htm
 
beh se un'operazione è amichevole non mandi la letterine a bruxell (cit.) insieme ai tuoi nemici teteski.

so' strani forte
 
beh se un'operazione è amichevole non mandi la letterine a bruxell (cit.) insieme ai tuoi nemici teteski.

so' strani forte


Secondo quanto scritto oggi sul Sole, gli arabi metteranno 400 mln a titolo di aumento di capitale mentre gli "europei" ne metteranno altri 160.
Fossi nei francesi prenderei in seria considerazione l'ipotesi di mettere quei 160 mln quasi tutti loro o almeno 100 mln così da tornare al 25% di CAI.
 
a volte sti francesi sembrano bipolari

Alitalia-Etihad, i "prossimi mesi" per chiudere.
Air France: "L'operazione è stata amichevole"

La compagnia di Abu Dhabi: mancano il completamento della documentazione, la "finalizzazione" delle condizioni, l'ok delle autorità e l'approvazione finale degli azionisti. Il numero uno dell'aviolinea francese: "Potremmo aumentare la nostra quota, ma non adesso"


MILANO - Servono ancora i "prossimi mesi" per arrivare al completamento delle nozze tra Alitalia ed Etihad, che paiono comunque una 'cosa fatta' dopo l'annuncio dell'intesa di massima dei giorni scorsi. La compagnia area di Abu Dhabi ha annunciato oggi che "l'accordo con Alitalia rappresenta l'ultimo passo di un percorso che può portare alla finalizzazione di una operazione". "Le due aerolinee - si legge in un comunicato di Etihad - hanno raggiunto una intesa sui principali termini e condizioni in base alle quali Etihad Airways acquisirà una quota del 49% in Alitalia. I prossimi passaggi saranno: il completamento della documentazione sull'operazione, la finalizzazione delle condizioni, la richiesta alle autorità regolatorie e l'approvazione finale da parte degli azionisti e del consiglio di amministrazione. Questi step - conclude Etihad - saranno completati nei prossimi mesi".

Il vettore emiratino, in forte crescita, metterà sul piatto 560 milioni di euro per l'ingresso nel capitale. Dalla parte italiana, c'è il tema dell'abbattimento dell'esposizione debitoria da parte delle banche tricolori, per oltre mezzo miliardo, sul quale il governo ha parlato di "passi avanti" decisivi nel corso delle ultime trattative. E' invece in salita il tema degli esuberi, oltre 2.200 persone: i sindacati hanno risposto duramente alle prime
richieste avanzate dall'azienda e quindi la trattativa è tutt'altro che risolta.

Sull'operazione, per la quale la Ue ha ribadito che si aspetta - come da norme - che il controllo dell'aviolinea tricolore resti in mano comunitaria, si sono espressi anche gli ex soci forti di Air France. L'ingresso di Rtihad in Alitalia, con una quota del 49%, è stato definito una operazione "amichevole". Lo ha detto in una intervista a Bloomberg Tv il numero uno di Air France-Klm, Alexandre de Juniac. "Noi - ha detto De Juniac - avevamo il 25% una quota che ora è diluita al 7%" ma "restiamo un partner molto forte di Alitalia. Abbiamo una partnership forte di cui tutti beneficiano ma probabilmente conviene più ad Alitalia che a noi o a Delta, per cui è nel loro interesse mantenere e consolidare queste partnership". L'opinione dell'amministratore delegato di Air France-Klm è che "Etihad sarà molto favorevole a consolidare queste partnership. Per questo consideriamo questa operazione come amichevole nei nostri confronti".

In una intervista all'emittente francese Radio Classique, il numero uno della compagnia francese ha anche aggiunto che Air France-Klm potrebbe valutare un aumento della quota nella ex compagnia di bandiera italiana, anche se una decisione potrebbe richiedere mesi. Con l'ingresso di Etihad, ha spiegato de juniac, la quota francese "sarà probabilmente diluita" a meno che il gruppo non decida di "risalire" approfittando dell'aumento di capitale. "Potremmo valutare un incremento della nostra quota, ma non è una priorità al momento" ha concluso De Juniac.

http://www.repubblica.it/economia/2...rance_l_operazione_stata_amichevole-90038030/





Alitalia, Air France-Klm valuta aumento della quota

Ma l'amministratore delegato De Juniac frena: «Non è una priorità».


Air France-Klm potrebbe valutare un aumento della quota in Alitalia, anche se una decisione potrebbe richiedere mesi.
Lo ha detto l'amministratore delegato Alexandre de Juniac in un'intervista all'emittente francese Radio Classique, riferita da Bloomberg.
NON È UNA PRIORITÀ. «Abbiamo sempre detto che potremmo guardarlo con favore. Potremmo valutare un incremento della nostra quota, ma non è una priorità al momento», ha detto de Juniac, sottolineando che Air France «vede positivamente» l'investimento di Etihad in Alitalia.
DILUIRE LA QUOTA. Con l'ingresso di Etihad, ha spiegato ancora de Juniac, «la quota di Air France-Klm in Alitalia, oggi intorno al 7%, sarà probabilmente diluita». A meno che il gruppo non decida di 'risalire' approfittando dell'aumento di capitale. «Vedremo», ha aggiunto l'ad.
NON È OPERAZIONE OSTILE. Il gruppo franco olandese si è detto comunque convinto che l'operazione di Etihad non sia «ostile», e che il nuovo primo azionista «manterrà le partnership che Alitalia ha stretto con noi», in particolare sulle linee che collegano i tre hub di Roma, Parigi e Amsterdam e sulle tratte verso gli Usa.

http://www.lettera43.it/cronaca/alitalia-air-france-klm-valuta-aumento-della-quota_43675133089.htm

Come ipotizzavo i francesi dando sponda a LH hanno mandato un messaggio stile "un'offerta che non si può rifiutare" notando che gli emiri non hanno mica tanta voglia di interferenze per difendere interessi propri come quelle di AF.
 
Secondo quanto scritto oggi sul Sole, gli arabi metteranno 400 mln a titolo di aumento di capitale mentre gli "europei" ne metteranno altri 160.
Fossi nei francesi prenderei in seria considerazione l'ipotesi di mettere quei 160 mln quasi tutti loro o almeno 100 mln così da tornare al 25% di CAI.
Gli emiri non sono d'accordo di avere i francesi con pretese in casa... se in Italia siamo svegli si fa massima sinergia con EY con l'obiettivo di sbattere fuori i francesi.
 
Stato
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