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ALITALIA: FANTOZZI, CREDITORI SONO 23MILA, 19MILA DIPENDENTI

(ANSA) - ROMA, 5 MAG - I creditori di Alitalia sono ''grosso modo 23mila, e di questi 19mila sono dipendenti''. Lo ha affermato il commissario straordinario Augusto Fantozzi nel corso della trasmissione Radio anch'io su RadioUno. ''Si sa quanti sono - ha detto Fantozzi riferendosi ai creditori - piu' o meno. Bisogna infatti tenere presente che la bad company e' una cosa ancora viva, che cambia quotidianamente. I creditori che si sono insinuati sono grosso modo 23mila, con circa 19mila dipendenti e vanno esaminati uno per uno''
 
MILANO (Reuters) - Di fronte alle lamentele dei passeggeri su ritardi e altri disservizi dei voli Alitalia, la compagnia aerea si giustifica definendo il periodo da gennaio a oggi una fase di "rodaggio" e dicendo di aver messo in atto "azioni correttive e integrative" per migliorare le carenze, secondo quanto riferito oggi dall'Enac.

Nelle scorse settimane i media hanno messo in evidenza alcuni disservizi dell'Alitalia targata Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, rispettivamente presidente e AD, puntando il dito contro ritardi, cancellazioni e carenze nell'equipaggio di alcuni voli.

Per quanto riguarda la puntualità -- intesa come percentuale di voli che arrivano entro i 15 minuti dall'orario previsto -- Alitalia nei primi quattro mesi del 2009 ha registrato una media del 70,8%, secondo quanto riferito oggi dall'Enac al termine dell'incontro con i vertici della compagnia per esaminare le cause di questi disservizi.

Per quanto riguarda la regolarità del servizio -- ovvero la percentuale di voli realmente effettuati rispetto a quelli programmati -- la media della compagnia è stata del 98,6%.

Sulla "composizione limitata degli assistenti di volo di alcuni aeromobili" -- altro punto debole della compagnia, secondo alcuni -- Alitalia ha detto all'Enac che il numero dell'equipaggio è sempre stato adeguato a parametri di sicurezza e di aver già provveduto ad assumere nuovo personale di volo in vista delle esigenze estive per sostituire i colleghi in caso di assenze improvvise.

Il coefficiente di "disguidi bagagli" di Alitalia rientra nella media delle maggiori compagnie europee, con l'80% dei disguidi risolto in 48 ore e il 95% risolto entro cinque giorni, secondo Enac.

PERIODO DI RODAGGIO

Secondo Enac, Alitalia ha parlato "essenzialmente di un periodo di rodaggio organizzativo, già superato da metà aprile in poi, poiché la compagnia ha posto in essere una serie di azioni correttive ed integrative che vanno dal miglioramento dei servizi di assistenza a terra, all'integrazione dei sistemi informatici tra Alitalia e AirOne, ad assunzioni di nuovo personale, all'immissione in linea di nuovi aeromobili".

Per la compagnia tra le motivazioni che hanno generato i disservizi ci sono alcune criticità nel mancato funzionamento dei servizi di assistenza a terra nello scalo di Roma Fiumicino e la composizione degli equipaggi.

"Le disfunzioni emerse nella riunione odierna si possono e si devono correggere in primo luogo nell'interesse dei milioni di passeggeri che ogni anno utilizzano questo vettore, ma anche nello stesso interesse di una compagnia aerea privata come è l'Alitalia. Chiedo sin da ora, infatti, a tutti gli operatori del settore una particolare attenzione, soprattutto in vista dell'imminente periodo estivo, per garantire elevati standard di qualità nei servizi agli utenti", ha detto il presidente dell'Enac, Vito Riggio.

Per garantire una maggiore vigilanza l'ente ha istituito un comitato congiunto Enac-Alitalia per l'analisi settimanale dei dati e delle prestazioni e per la valutazione delle eventuali azioni correttive in caso di livelli non adeguati del servizio fornito.
 
ALITALIA: ANPAC E UP CHIEDONO CIGS A ROTAZIONE PER 628 PILOTI

(ASCA) - Roma, 5 mag - Anpac e Up chiedono la Cassa integrazione guadagni straordinaria a rotazione per 628 piloti Alitalia. La richiesta avviene attraverso una lettera inviata all'azienda e al Governo.

''Il successo dell'iniziativa - si legge nella lettera - e' dovuto alla consapevolezza della drammatica situazione che oggi vivono piu' di 800 Comandanti e Piloti, ai quali e' preclusa ogni possibilita' di reimpiego sia in ambito nazionale che internazionale a causa della grave crisi che sta attraversando il trasporto aereo mondiale''.

''A questi piloti - proseguono Anpac e Up - stanno scadendo i brevetti ed in poco tempo verranno esclusi dal mondo del lavoro non avendo piu' l'allenamento e le capacita' necessarie per affrontare in modo adeguato i processi di selezione che in futuro si dovessero presentare. Piu' volte Vi abbiamo scritto senza alcun riscontro oggettivo''.

''Oggi riteniamo che sia urgentissimo un veloce intervento, anche alla luce degli evidenti benefici che si riverserebbero su Alitalia-CAI e sui passeggeri dall'utilizzo di risorse utili ad implementare la regolarita' dei voli nella difficile stagione estiva che attende l'azienda - conclude la lettera -. Vorremmo sottolineare che il pilota non piu' qualificato non ha alcuna possibilita' di reinserimento nel mondo del lavoro, contrariamente a quanto avviene per qualsiasi altro lavoratore posto in CIGS.

Conseguentemente i Piloti rivolgono un ulteriore appello al proprio Governo affinche' non permangano abbandonati in uno stato di completa incertezza per il futuro''.
 
C' è anche chi da Reggio Calabria vuole volare a Sofia, tratta su cui non esisterà mai un volo diretto.

Vero - ragion per cui il confronto tariffario tra major e low-cost su quella rotta non puó essere fatto. Chi deve/vuole volare su quella tratta dovrá utilizzare un network carrier.

Peró non puoi andare a dire ad un passeggero sulla Milano-Roma che "i nostri prezzi sono elevati perché dobbiamo trasportare anche i passeggeri da Reggio Calabria a Sofia", perché secondo me a lui non interessa nulla, almeno in quel particolare frangente.
 
Peró non puoi andare a dire ad un passeggero sulla Milano-Roma che "i nostri prezzi sono elevati perché dobbiamo trasportare anche i passeggeri da Reggio Calabria a Sofia", perché secondo me a lui non interessa nulla, almeno in quel particolare frangente.
Puoi andare a dire quello che vuoi, a chi sceglie di volare con te.

Da Milano a Amsterdam si può volare con AZ, KL e U2. Non mi sembra che il traffico point-to-point manchi alle major, nonostante le tariffe più alte. Il modello tradizionale consente anche di avere molte più frequenze, cioè ben più ampia scelta d' orari.

Quello che non si potrebbe dire è "Voglio mantenere il monopolio della LIN-FCO" e far pagare di conseguenza, ma in Italia si può dire tutto. In questo caso manca proprio la scelta.
 
Vi racconto un piccolo episodio: Ieri ero in servizio sul volo AZ 719 da ATH a FCO, operato da AP, volo parte da atene con 10 minuti di anticipo complice uno schedulato un pò largo e una buona componente di vento in coda, si arriva a FCO con 35 minuti di anticipo. La macchina un'airbus tuttosommato nuovo (6 mesi di vita), nessun pax lasciato a terra, tutti riprotetti in bussines con relativo pasto. Una volta a FCO una signora che aveva chiesto l'assistenza solo in partenza mentre scendeva con i pax chiedeva se ci fosse assistenza anche all'arrivo e gli è stato risposto che, se ne aveva bisogno avrebbe ( come previsto ) dovuto attendere la fine dello sbarco, al che un'altra signora dietro di lei con fare molto saccato dice:" Che vuole signora è l'Alitalia", a quel punto la signora attende lo sbarco e per ironia della sorte l'assistenza era stata mandata lo stesso anche se non coordinata.

Episodio due : volo FCO-LIN piea al 60 % tra i primi della mattina, molta gente in divisa, pendolari e Must go, un signorotto padano molto addentro alla politica entra in aereo sbraitando e chiedendo se per lui che era pagante ci fosse posto oppure se quel volo era solo per pendolari.
PS: Il volo parte con 5 min di anticipo e tra i pendolari anche molti fuori servizio di altre compagnie.

Purtroppo AZ-AP paga molto anche più di quello che commette.
 
Cattaneo fa il bauscia

Martedì 5 Maggio 2009, 17:16

Cattaneo: Formigoni venga a Malpensa per andare a Roma

Milano, 5 mag. - (Adnkronos) - ''Consiglio al Presidente Formigoni di abbandonare Alitalia e i suoi disservizi e venire a Malpensa anche per recarsi a Roma''. A sostenerlo e' l'assessore alle infrastrutture e mobilita' della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commentando cosi' la disavventura capuitata questa mattina al governatore lombardo.
''Io -sottolinea Cattaneo- questa mattina per volare nella Capitale sono partito da Malpensa alle 8.30 con un volo Lufthansa Italia: aeromobile nuovo, servizio cortese, annunci in italiano, viaggio ottimo, confortevole e, soprattutto, in orario, sia in partenza che in arrivo".
"Commentavo con l'onorevole Giancarlo Giorgetti, anche lui a bordo del volo, come a Malpensa la concorrenza abbia proprio fatto bene -prosegue Cattaneo- oggi Malpensa offre ottime soluzioni sul Milano-Roma con costi piu' convenienti di quelli offerti da Alitalia a Linate e livelli di servizio decisamente piu' alti. Questo conferma che ha proprio ragione il Presidente Formigoni nel dire che anche Linate ha bisogno di una bella cura di concorrenza, nel frattempo -ha concluso l'assessore- Malpensa offre una formidabile alternativa''.


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Per Roma? Tra l' altro gli uffici della Regione sono proprio di fronte alla stazione Centrale
 
Se ti ricordi, Cattaneo era partito da LIN il giorno del convegno in Assolombarda. Forse però all'epoca non doveva sfornare la marchetta, o non era al corrente dell'esistenza di easyJet.
 
Puoi andare a dire quello che vuoi, a chi sceglie di volare con te.

Peró non ti lamentare se la prossima volta sceglie qualcun altro.

Da Milano a Amsterdam si può volare con AZ, KL e U2. Non mi sembra che il traffico point-to-point manchi alle major, nonostante le tariffe più alte. Il modello tradizionale consente anche di avere molte più frequenze, cioè ben più ampia scelta d' orari.

Quello che non si potrebbe dire è "Voglio mantenere il monopolio della LIN-FCO" e far pagare di conseguenza, ma in Italia si può dire tutto. In questo caso manca proprio la scelta.

Onestamente io preferisco il sistema hub&spoke a tantissimi collegamenti p2p, proprio per i motivi detti: possibilitá di avere piú destinazioni e piú frequenze. Ma sembra che il modello sia in declino, soprattutto in Europa dove le distanze relativamente brevi rendono molto penalizzante un volo con scalo, e dove l'espansione (alcune volte scellerata) dei LCC sembra aver inculcato nella testa della gente che si puó volare da ovunque ad ovunque con un 737.

Detto ció, sono felicissimo di poter volare FR e U2 a prezzi contenuti.
 
Se ti ricordi, Cattaneo era partito da LIN il giorno del convegno in Assolombarda. Forse però all'epoca non doveva sfornare la marchetta, o non era al corrente dell'esistenza di easyJet.

O forse il giorno del convegno in Assolombarda Cattaneo si trovava già a Milano, quindi per lui era più comodo arrivare a Linate, mentre stamattina era a casa sua a Varese e quindi era più comodo andare a Malpensa?
 
Martedì 5 Maggio 2009, 17:16

Cattaneo: Formigoni venga a Malpensa per andare a Roma

Milano, 5 mag. - (Adnkronos) - ''Consiglio al Presidente Formigoni di abbandonare Alitalia e i suoi disservizi e venire a Malpensa anche per recarsi a Roma''. A sostenerlo e' l'assessore alle infrastrutture e mobilita' della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, commentando cosi' la disavventura capuitata questa mattina al governatore lombardo.
''Io -sottolinea Cattaneo- questa mattina per volare nella Capitale sono partito da Malpensa alle 8.30 con un volo Lufthansa Italia: aeromobile nuovo, servizio cortese, annunci in italiano, viaggio ottimo, confortevole e, soprattutto, in orario, sia in partenza che in arrivo".
"Commentavo con l'onorevole Giancarlo Giorgetti, anche lui a bordo del volo, come a Malpensa la concorrenza abbia proprio fatto bene -prosegue Cattaneo- oggi Malpensa offre ottime soluzioni sul Milano-Roma con costi piu' convenienti di quelli offerti da Alitalia a Linate e livelli di servizio decisamente piu' alti. Questo conferma che ha proprio ragione il Presidente Formigoni nel dire che anche Linate ha bisogno di una bella cura di concorrenza, nel frattempo -ha concluso l'assessore- Malpensa offre una formidabile alternativa''.


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Per Roma? Tra l' altro gli uffici della Regione sono proprio di fronte alla stazione Centrale

non c'è solo LH o AZ per andare a Roma , perchè non cita le altre che magari costano pure meno
che pena un politico che fa pubblicità a una ditta privata , come se LH ne avesse bisogno


piazzista da pochi soldi
tristezza
 
Tutto giusto Rommel pero' ieri mattina per dover di cronaca il primo volo da Linate delle 6.30 e' stato ritardato di 1 ora e mezza anzi e' stato cancellato boh non si e' capito fatto sta che chi doveva prendere quel volo e' arrivato a Fco alle 9(sto parlando del primo volo del mattino !!!), poi mi da fastidio un altro atteggiamento: il voler giustificarsi con le medie europee(bagagli, ritardi,cancellazioni ecc tu non devi guardare le medie tu devi fare MEGLIO delle medie) oddio che mi succede! Non riesco piu' a difendere AZ!! Vabbeh dai confido che dalla Winter prossima le cose cambieranno ciao
 
ALITALIA: IN VISTA SCIOPERO

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugltrasporti vanno avanti in vista dello sciopero. "Richiediamo la convocazione presso la vostra competente struttura - si legge in una lettera delle quattro sigle sindacali indirizzata al ministero del Lavoro e per conoscenza all'Alitalia, al ministero dei Trasporti e alla Commissione di garanzia sciopero - per la seconda fase della procedura di raffreddamento nei confronti delle aziende del Gruppo Alitalia, vista la necessita' di proclamare uno sciopero nazionale a sostegno della vertenza". I sindacati sottolineano che la richiesta si e' resa necessaria "in relazione alle reiterate violazioni delle intese di Palazzo Chigi e successivi accordi". Nella lettera le organizzazioni sindacali ricordano inoltre che "la prima fase aperta il 27 aprile si e' chiusa negativamente per mancata convocazione".

Fonte: repubblica.it
 
Se ti ricordi, Cattaneo era partito da LIN il giorno del convegno in Assolombarda. Forse però all'epoca non doveva sfornare la marchetta, o non era al corrente dell'esistenza di easyJet.
Eravate a San Babila vero ?
Con una domanda ti ho dato la risposta ;)

Se il servizio AZ è così inaffidabile, mezz'ora o anche meno in auto per MXP possono essere una buona scelta.
Non a caso i pax a MXP crescono e a LIN decrescono !!!
 
In vista di un massiccio spostamento familiare in Italia dagli Usa all’inizio dell’estate, sfoglio i vari “forum” (”fora”? Latinorum) di passeggeri che hanno volato Alitalia negli ultimi mesi, dopo il miracoloso salvataggio compiuto dal nostro “governo del fare”. I risultati della ricerca non sembrano incoraggianti e suggeriscono di starne “alilarga”. Sono soltanto le solite lamentele di passeggeri irritabili e sfortunati, o qualcuno di voi ha notizie ed esperienze di prima mano su questo nuova “good company” che ci è costata finora 3 miliardi di Euro a fondo perduto? O dobbiamo avvertire i terremotati d’Abruzzo che se il governo del fare otterrà gli stessi risultati nella ricostruzione dell’Aquila che ha ottenuto con la rinascita di Alitalia, faranno bene a emigrare? Attendo fiducioso notizie.

Vittorio Zucconi
la Repubblica
5 maggio 09
 
Alitalia: l'estate a rischio
di Gianmaria Pica
Mancano i motori. L'azienda di manutenzione è ferma.

http://www.ilriformista.it/stories/Economia/64572/


Quest’estate l’Alitalia rischia di rimanere a terra. L’alta stagione è alle porte e i coefficienti di riempimento degli aeromobili non premiano la Cai. Ma un'altra tempesta si sta per abbattere sulla compagnia aerea.

La media dei tassi di riempimento degli aerei, registrata nei primi cento giorni di Cai, è al 54 per cento rispetto a un obiettivo del 62-63 per cento. Più pesante è il dato relativo ai ritardi, la media dei primi quattro mesi del 2009 è stata del 70,8 per cento: «Questo significa - ha detto il presidente dell'Enac, Vito Riggio - che un volo su quattro o cinque arriva o parte in ritardo».

Ora si è aggiunta un’altra grana. L’Alitalia non sta più revisionando le turbine degli aerei. L’Ams (Alitalia Maintenance Systems) - la società controllata da Alitalia Servizi che si occupa della manutenzione dei motori degli aerei - è ferma, in attesa di conoscere il nuovo proprietario. Ma prima di vedere chi potrebbe essere il futuro acquirente e capire perché Alitalia rischia un black out nel pieno dell’alta stagione (periodo che va da giugno a settembre), dobbiamo fare un passo indietro.

Ams è una società privata controllata al 60 per cento da Alitalia Servizi e al 40 per cento dalla tedesca Lufthansa Technik. La “grande officina motori” del vettore italiano è un’azienda sana, conti in attivo e bilancio economico positivo: dall’ultimo bilancio disponibile, quello relativo al 2007, nonostante la crisi nera per l’Alitalia pubblica, Ams ha chiuso i conti in sostanziale pareggio con un fatturato di 110 milioni di euro. Ma oggi questa azienda rischia la chiusura.

Lo scorso anno, per salvare la compagnia e la maggioranza dei dipendenti, mantenendo l’italianità della società, il ministero dell’Economia (l’azionista di riferimento) ha dato mandato al commissario straordinario Augusto Fantozzi di trovare un acquirente per la vecchia compagnia di bandiera. Affinché andasse in porto l’operazione, Fantozzi scelse di spezzettare Alitalia: sono stati messi in vendita gli asset produttivi della società (poi rilevati dalla Cai, la cordata di imprenditori guidata da Rocco Sabelli e Roberto Colaninno); mentre per tutti i debiti e le divisioni in perdita è stata costituita una bad company. In questa società “in perdita” è finita anche l’Alitalia Servizi e le sue controllate, quindi anche l’Ams.

Lo scorso 30 aprile è scaduto il bando di gara pubblico di vendita dell’Alitalia Maintenance Systems. Secondo una nota del commissario straordinario, sono state presentate cinque manifestazioni per l’acquisto della partecipazione di Ams. Tra queste ci dovrebbe essere anche quella di Avio, l’azienda aerospaziale con sede a Torino controllata all’85 per cento dal fondo di investimento britannico Cinven e al 15 per cento da Finmeccanica. La preoccupazione per i dipendenti dell’Ams è che l’unico interesse dei nuovi proprietari siano soltanto economico-speculativi, privi di alcun interesse di valorizzazione della società Ams che tra le qualità vanta il primato italiano per questo tipo di manutenzione ed è certificata ai più alti livelli internazionali (Easa e Faa, Caac part 145).

Che una compagnia aerea riesca a volare senza sottoporre a manutenzione e a revisione i suoi motori, è inimmaginabile. Dal 12 gennaio, il giorno del passaggio formale dell’Alitalia pubblica a Cai, sono stati mandati in manutenzione solo quattro motori. Secondo alcuni osservatori vicini alla compagnia di bandiera, la scelta dei manager Cai è priva di obiettivi: «I motori - raccontano al Riformista - vengono rimossi dalle ali e parcheggiati, senza essere minimamente revisionati, in un hangar». Per Cai non è così: «Questa non è la realtà - fanno sapere dall'azienda - non si può fare il reffronto con la vecchia Alitalia. Da quando è nata Cai, mandiamo in manutenzione all'Ams lo stesso numero di pezzi».

Comunque, anche se fosse così, quella seguita da Cai non sarebbe una politica per abbattere i costi. I prossimi due-tre mesi ci potrebbero essere seri problemi per la compagnia italiana. È vero che una manutenzione di un motore costa, sia in tempo sia in denaro: una spesa di circa 2 milioni di euro che si effettua ogni 4-5 anni e richiede dai 65 ai 75 giorni di lavoro. Significa che se un motore arriva nelle officine Ams oggi, sarà riconsegnato a luglio-agosto.

Le turbine possono essere comprate. Ma a prezzi altissimi: 4-5 milioni di euro. C’è anche l’opzione del leasing, con costi che viaggiano sui 4 mila euro al giorno: una turbina presa in affitto per far volare un aereo un mese costa almeno 125 mila euro. Il leasing è un mercato quasi saturo e se l’Alitalia decidesse di persistere nella sua decisione di non mandare in manutenzione i motori rischierebbe seriamente di non volare quest’estate, quando, anche per il naturale aumento della domanda dovuto a effetti stagionali, le altre compagnie - per garantire la normalità di tutti i voli - potrebbero ricorrere all’affitto dei motori.

Oggi, nei 13.600 metri quadrati di officine Ams ci sono solo 6 motori, quando a regime ne lavorano 24 (80 motori all’anno). Il problema è che Cai ha ereditato il business plan presentato da Air France-Klm nella prima offerta d’interesse. L’intenzione del vettore franco-olandese era la dismissione totale di Ams e Atitech (la società gemella di Ams che si occupa della manutenzione della cellula dell’aeromobile) perché già dotata dei suoi servizi di manutenzione a Parigi e ad Amsterdam.

Cai non è Air France, e così il 12 aprile scorso, scaduto il contratto in house (ipotesi con cui l’appalto viene affidato a soggetti che siano parte della amministrazione stessa) con l’Ams, non è stato rinnovato. C’è stato qualche tentativo di esternalizzare i servizi, ma con scarsi risultati. Per esempio, alcuni mesi fa è stato mandato un aereo in manutenzione in Turchia: «È tornato - raccontano alcuni dipendenti - con più problemi di prima. Abbiamo dovuto revisionarlo nuovamente in Italia». Delocalizzare il lavoro ha i suoi costi: per mandare in manutenzione un aereo o un motore all’estero, bisogna far viaggiare l’aeromobile vuoto, spendere per il carburante, occupare un intero equipaggio. Gli aerei McDonnell Douglas Md-80 (i cosiddetti Super 80) - il modello più vecchio, ma più diffuso nella flotta dell’Alitalia - vengono revisionati in Israele nell’industria aeronautica Bedek. Poi ci sono gli aerei nuovi, come il Boeing 777, la cui manutenzione avviene fuori dall'Europa: oltre un giorno di volo tra andata e ritorno, a cui bisogna aggiungere il tempo impiegato per la revisione e il costo del cherosene (150-180 mila litri). Insomma, forse non è così conveniente riparare gli aerei all’estero.

«Dal primo maggio, dopo un periodo di cassa integrazione a rotazione - racconta al Riformista Massimo Celletti, rappresentante Cgil dell’Ams - i 370 dipendenti della società di manutenzione sono in Cig continuativa. Forse riprenderanno a lavorare il 20 del mese, ma per ora siamo senza aspettative». L’Inps non paga i contributi ai cassintegrati Ams da gennaio e molti di questi dipendenti - che ogni mese si trovano alle prese con rate e mutui da pagare - sono finiti nelle black list delle banche.

Diciottomila e cinquecento giorni di cassa integrazione, il rapporto Cai-Ams non sarebbe dovuto arrivare a questo epilogo. Il 14 settembre 2008, l’esecutivo rappresentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e dai ministro Altero Matteoli e Maurizio Sacconi ha sottoscritto con le organizzazioni dei lavoratori di Alitalia un accordo con il quale Cai si impegnava a mantenere «la continuità delle attività di manutenzione pesante e della relativa occupazione, attraverso l’individuazione da parte del commissario delle migliori offerte di acquisto (…) e la stipula da parte di Cai di un contratto di fornitura di servizio a condizioni di mercato e la partecipazione della stessa Cai al capitale della società».

Da quanto risulta al Riformista, l’Ams ha tentato - in più di un’occasione - di incontrare i vertici Cai: non sono mai stati ricevuti.
 
Gli aerei McDonnell Douglas Md-80 (i cosiddetti Super 80) - il modello più vecchio, ma più diffuso nella flotta dell’Alitalia - vengono revisionati in Israele nell’industria aeronautica Bedek. Poi ci sono gli aerei nuovi, come il Boeing 777, la cui manutenzione avviene fuori dall'Europa: oltre un giorno di volo tra andata e ritorno, a cui bisogna aggiungere il tempo impiegato per la revisione e il costo del cherosene (150-180 mila litri). Insomma, forse non è così conveniente riparare gli aerei all’estero.

Lungi da me di voler prendere le difese di AZ, ma questa mi pare una mega ca..ata giornalistica di stampo nazionalpopulista-sensazionalistico.
Tutte le compagnie vanno in giro per il mondo a fare manutenzione dove gli costa di meno. Se Alitalia non la fa a Roma è perché avrà fatto i suoi conti!
Mamma mia che urticaria che mi danno i giornalai...
 
Stato
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