Thread Alitalia dal 13 ottobre


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Tutti discorsi interessantissimi, però si continua a prendere come fulcro il Nord del pianeta come fossimo ancora indietro a 20 anni fa.
Forse non ci siamo resi conto che negli ultimi anni il bacino economico mondiale si è spostato.
Europa in parte e USA in larga parte ora sono ai margini del baricentro economico e finanziario.
Medio Oriente ed Asia ne sono diventati il centro e l'Italia è geograficamente la porta dell'Europa verso quei paesi.
Quindi non sarei così scettico in uno sviluppo del nostro hub. Se anche Changi poi ha deciso di buttarci qualche spicciolo...
 
Tutti discorsi interessantissimi, però si continua a prendere come fulcro il Nord del pianeta come fossimo ancora indietro a 20 anni fa.
Forse non ci siamo resi conto che negli ultimi anni il bacino economico mondiale si è spostato.
Europa in parte e USA in larga parte ora sono ai margini del baricentro economico e finanziario.
Medio Oriente ed Asia ne sono diventati il centro e l'Italia è geograficamente la porta dell'Europa verso quei paesi.
Quindi non sarei così scettico in uno sviluppo del nostro hub. Se anche Changi poi ha deciso di buttarci qualche spicciolo...


In che modo CHANGI "ha deciso di buttarci qualche spicciolo?"
 
In che modo CHANGI "ha deciso di buttarci qualche spicciolo?"

Sembrerebbe ormai pronta ad entrare nel capitale. Dal Corriere di oggi

Aumento Gemina, spunta l' asse Singapore-Benetton
Riassetto L' arrivo di Changi renderebbe inutile la presenza di banche e assicurazioni
.

Dietro il giallo sull' aumento di capitale di Gemina si staglia il profilo del Singapore Changi Airport, prossimo partner commerciale di Fiumicino. Il 13 ottobre, alla vigilia della presentazione dei piani di sviluppo degli scali di Roma e di Milano, il Sole 24 Ore aveva pubblicato una dettagliata indiscrezione sull' operazione da 500 milioni messa in cantiere dalla finanziaria. Il giorno stesso la smentita. Ma poi Gilberto Benetton, il maggiore azionista, conferma aggiungendo che Changi avrebbe comprato azioni sul mercato mentre il titolo, combinazione, perdeva in coincidenza con i ripetuti annunci. Singapore è cruciale non solo per l' apporto manageriale, ma anche per il traffico che può indirizzare verso Fiumicino. Gli scali romani, d' altra parte, hanno prospettive di crescita assai importanti. E ora, con lo scongelamento delle tariffe aereoportuali, l' Adr, la società operativa posseduta da Gemina, potrà investire. Ma per essere credibile dovrà mettere sul tavolo anche capitali propri. E qui si apre il problema. L' Adr è stata spremuta per rimborsare il debito post privatizzazione. I Benetton sono subentrati mettendoci soldi propri e, visti i conti, hanno rinunciato al dividendo. Ma il debito è ancora alto: 1,5 miliardi contro 200 milioni di margine operativo lordo. Di qui l' aumento di capitale. Ad Adr, si dice, basterebbero 250 milioni, ma si parla di 500. Perché? Per far spazio a Singapore, il cui governo possiede Changi ed è già socio dei Benetton? Certo, tra gli aderenti al sindacato di Gemina, almeno uno, il fondo di private equity Clessidra, ha interesse a monetizzare. E fuori patto almeno il costruttore Toti avrebbe bisogno di liquidità. Il misterioso aumento di capitale aiuterebbe a costruire un asse Benetton-Changi che renderebbe non più necessaria la presenza di banche (Mediobanca e Unicredit) e assicurazioni (Generali e Fondiaria-Sai), che in Gemina erano sbarcate negli anni Ottanta per i giochi di potere ormai sfumati.

http://archiviostorico.corriere.it/...na_spunta_asse_Singapore_co_9_091021062.shtml
 
Sembrerebbe ormai pronta ad entrare nel capitale. Dal Corriere di oggi

Aumento Gemina, spunta l' asse Singapore-Benetton
Riassetto L' arrivo di Changi renderebbe inutile la presenza di banche e assicurazioni
.

Dietro il giallo sull' aumento di capitale di Gemina si staglia il profilo del Singapore Changi Airport, prossimo partner commerciale di Fiumicino. Il 13 ottobre, alla vigilia della presentazione dei piani di sviluppo degli scali di Roma e di Milano, il Sole 24 Ore aveva pubblicato una dettagliata indiscrezione sull' operazione da 500 milioni messa in cantiere dalla finanziaria. Il giorno stesso la smentita. Ma poi Gilberto Benetton, il maggiore azionista, conferma aggiungendo che Changi avrebbe comprato azioni sul mercato mentre il titolo, combinazione, perdeva in coincidenza con i ripetuti annunci. Singapore è cruciale non solo per l' apporto manageriale, ma anche per il traffico che può indirizzare verso Fiumicino. Gli scali romani, d' altra parte, hanno prospettive di crescita assai importanti. E ora, con lo scongelamento delle tariffe aereoportuali, l' Adr, la società operativa posseduta da Gemina, potrà investire. Ma per essere credibile dovrà mettere sul tavolo anche capitali propri. E qui si apre il problema. L' Adr è stata spremuta per rimborsare il debito post privatizzazione. I Benetton sono subentrati mettendoci soldi propri e, visti i conti, hanno rinunciato al dividendo. Ma il debito è ancora alto: 1,5 miliardi contro 200 milioni di margine operativo lordo. Di qui l' aumento di capitale. Ad Adr, si dice, basterebbero 250 milioni, ma si parla di 500. Perché? Per far spazio a Singapore, il cui governo possiede Changi ed è già socio dei Benetton? Certo, tra gli aderenti al sindacato di Gemina, almeno uno, il fondo di private equity Clessidra, ha interesse a monetizzare. E fuori patto almeno il costruttore Toti avrebbe bisogno di liquidità. Il misterioso aumento di capitale aiuterebbe a costruire un asse Benetton-Changi che renderebbe non più necessaria la presenza di banche (Mediobanca e Unicredit) e assicurazioni (Generali e Fondiaria-Sai), che in Gemina erano sbarcate negli anni Ottanta per i giochi di potere ormai sfumati.

http://archiviostorico.corriere.it/...na_spunta_asse_Singapore_co_9_091021062.shtml

E' roba vecchia e non è niente di certo.Al momento è stato congelato l'aumento tariffario perchè il ministero del Tesoro si è opposto e Changi non ha rilasciato alcuna nota in merito.A volte queste indiscrezioni sono molto utili alle aziende quotate in borsa a prescindere dalla "fondatezza"delle indiscrezioni.
 
A LYS ci saranno molte meno frequenze verso la destinazione X che ha CDG, inoltre ci sono anche meno voli di federaggio verso LYS risultato orari piu' scomodi e prezzi piu' alti.

Se la tua destinazione è la 'provincia' francese, beh non c'è paragone. LYS è sostanzialmente più baricentrico di CDG nel contesto francese, e specie venendo da sud (come dall'Italia) si evitano inutili back track su Parigi per qualsiasi destinazione a sud della capitale (un pò come se per andare a Norimberga con LH si dovesse passasse per Berlino).
Da LYS magari c'è qualche frequenza in meno rispetto a CDG, ma sono generalmente studiate molto bene in ondate specifiche in maniera da consentire coincidenze rapide.
Inoltre LYS ha una dimensione molto più contenuta rispetto a CDG, e qui la maggioranza dei collegamenti di AF sono con materiale 'regional'. Quindi imbarchi/sbarchi molto più rapidi, transiti pure.
Tutti fattori a favore se da Milano, per esempio, devi raggiungere, sempre per esempio, Nizza, Montpellier, Bordeaux, Lille etc.
Quanto alla disponibilità, è vero che su LYS ci sono meno voli e oltretutto con minore capacità rispetto a CDG, ma è altrettanto vero che c'è un traffico nettamente minore su quei collegamenti (sia di pax p2p che di pax in prosecuzione per altre destinazioni). Dunque non è impossibile trovare tariffe similari transitando via CDG piuttosto che LYS.
 
E' roba vecchia e non è niente di certo.Al momento è stato congelato l'aumento tariffario perchè il ministero del Tesoro si è opposto e Changi non ha rilasciato alcuna nota in merito.A volte queste indiscrezioni sono molto utili alle aziende quotate in borsa a prescindere dalla "fondatezza"delle indiscrezioni.

Che sia roba vecchia forse è un tuo augurio. Changi è l'autore che ha redatto il piano di investimento per l'aeroporto di FCO e che sta seriamente in trattativa con ADR per rilevare il 10& del capitale.
Vero che molte volte queste notizie servano alle aziende quotate in borsa a far oscillare i titoli.
Falso invece che l'aumento tariffario sia stato congelato. Il 14 Ottobre scorso è stata apposta la firma da parte del ministro Matteoli, manca quella di Tremonti, che non penso sia nella possibilità di rifiutarsi.
 
Europa in parte e USA in larga parte ora sono ai margini del baricentro economico e finanziario.
Medio Oriente ed Asia ne sono diventati il centro e l'Italia è geograficamente la porta dell'Europa verso quei paesi.

Insomma, mo' non allarghiamoci troppo: che il mondo si sia allargato ad est è un dato di fatto, ma che ora il medio Oriente e l'Asia siano al centro del mondo economico-finanziario e l'Europa e gli USA siano ai margini (cioè in sostanza non contino una mazza) è una palla.
 
Insomma, mo' non allarghiamoci troppo: che il mondo si sia allargato ad est è un dato di fatto, ma che ora il medio Oriente e l'Asia siano al centro del mondo economico-finanziario e l'Europa e gli USA siano ai margini (cioè in sostanza non contino una mazza) è una palla.

Che USA ed Europa siano ai margini non significa che non contino.
Significa che sono ai margini (agli estremi) di un centro fnanziario che ormai è rappresentato dall'Asia e dal Medio Oriente.
Questo è un dato di fatto, non si tratta di opinioni.
 
Che sia roba vecchia forse è un tuo augurio. Changi è l'autore che ha redatto il piano di investimento per l'aeroporto di FCO e che sta seriamente in trattativa con ADR per rilevare il 10& del capitale.
Vero che molte volte queste notizie servano alle aziende quotate in borsa a far oscillare i titoli.
Falso invece che l'aumento tariffario sia stato congelato. Il 14 Ottobre scorso è stata apposta la firma da parte del ministro Matteoli, manca quella di Tremonti, che non penso sia nella possibilità di rifiutarsi.

Purtroppo non posso sapere della trattativa ADR-Changi e le modalità di un eventuale ingresso.Fare piani è parte del lavoro di Changi,ciò non significa impegni.
Personalmente non mi auguro niente anche perchè non capisco questa corsa allo straniero.Sicuramente potrebbe gestire meglio ma non è la prima volta che uno straniero entra e poi scappa.O è costretto a fuggire.
L'aumento tariffario al momento non c'è.E finchè Tremonti non firma rimarrà sulla carta.E credo i passeggeri ringrazierebbero.Che possa o no rifiutarsi,vista la battaglia in corso tra ministeri e presidenza del consiglio,non posso saperlo.

Ecco l'australiano che entrò anni fa con gli stessi propositi:poi sappiamo com'è andata.

L'acquisto di AdR rappresenta per Macquarie, spiega la nota, "un investimento di lungo periodo e l'ingresso nel capitale di Adr di un partner aeroportuale di così elevato standing internazionale consentirà la realizzazione di importanti sinergie che sosterranno ulteriormente la crescita di valore e favoriranno il conseguimento degli obiettivi di medio lungo periodo contenuti nel piano industriale". L'attività caratteristica di Macquarie "si presta anche ad ulteriori operazioni da realizzare con i soci di Leonardo" L'acquisto del 51,2% di Adr dall'Iri nel 2000, ricorda la nota, ha comportato per Leonardo un esborso di 1.327 milioni, cui si sono aggiunti 1.000 milioni per le azioni acquisite con l'Opa e sul mercato. Il valore di carico complessivo del 95,9% di Adr è pari così a 2.327 milioni (che corrisponde a 2.426 milioni per il 100%) che, tenuto conto del dividendo straordinario di 1.560 milioni pagato nel 2001, di cui 1.519 milioni incassati da Leonardo, si traduce in un valore netto di carico per Leonardo dell'intera partecipazione di 808 milioni di euro (che corrisponde a 843 milioni per il 100%). I 480 milioni della cessione a Macquarie corrispondono ad una valutazione del 100% di AdR di 1.073 milioni di euro, superiore del 27% al valore di carico, "che riconosce la qualità del lavoro eseguito dal management, cui viene confermata piena fiducia, nei due anni che sono trascorsi dalla privatizzazione".
 
...
non ci vuole un genio a capire che alle spalle dell'Italia non ci sono i numeri e la storia di Francia, Regno Unito e Germania e che il nostro paese non è posizionato nel cuore dei flussi come lo è l'Olanda.

Quello che spero per il futuro è di avere un'Alitalia moderna, efficiente, snella, al passo coi tempi ed in grado di fornire un servizio più che buono. Magari che sia anche una buona spalla per Air France-KLM (e Skyteam più in generale) Nulla di più. Stesso discorso vale per FCO.

E' esattamente il mio pensiero. Aggiungendo che alla fine poco mi importa che sia stato scelto FCO come hub invece di MXP. Mi sarebbe andato bene anche il contrario, basta che il sistema regga e funzioni.
 
...
Airbus è a Tolosa solo perché si voleva avere l' industria aeronautica il più lontano possibile dall' esercito tedesco e da possibili attacchi dal mare. Per il resto, tutto è a Parigi.

Uh com'è vero! Per quanto Tolosa sia una gran bella città, è vero che siamo proprio in c*lo alla luna! :D

E, come dico sempre: "Parigi non è la Francia, ma la Francia è Parigi".
 
mercoledì, 28 ottobre 2009 - 19:12 CET

ROMA (MF-DJ)--Il settore delle compagnie aeree "e' in grandissima sofferenza, la Iata ha annunciato perdite di 12 mld in tutto il mondo per quest'anno. Non siamo per principio contrari all'aumento delle tariffe aeroportuali, ma il tutto va concordato con i vettori, vanno aumentate per investimenti che vengano realizzati". Lo ha detto, intervenendo a Sky Tg24 Economia, il presidente di Assaereo, Lupo Rattazzi, aggiungendo che "finora e' mancata molta trasparenza nel processo di attribuzione delle tariffe, ora e' arrivato il momento del confronto tra i vettori e le societa' aeroportuali affinche' si agisca nell'interesse reciproco".

Commentando lo sviluppo dell'alta velocita' ferroviaria, che consentira' di collegare Roma e Milano in meno di tre ore, Rattazzi ha detto che "nel piano di Alitalia, che conosco bene, la concorrenza del treno era data per scontato, c'e' un calo fisiologico nella misura in cui cala il tempo di percorrenza del treno. I problemi di Alitalia potrebbero venire invece da altri fattori, come l'aggressione di soggetti forti delle low cost come Ryanair e Easyjet".
 
la mancata firma di Tremonti è semplicemente la ricaduta della crisi politica che oppone il ministro all'ala An della PDL (perciò Matteoli ha già firmato) e anche a Berlusconi, che tutti in questi giorni possono seguire, l'aumento delle tariffe ci sarà, è una questione di tempo, il tempo di sciogliere alcuni nodi politici che hanno causato la sospensione, le proteste sono del tutto inutili, le nostre tariffe sono le più basse, l'aumento serve ai piani infrastrutturali, naturalmente va fatto digerire, potrà essere accompagnato da apparenti condizioni sulla concreta apertura dei cantieri o altre pubblicità, ma si farà

parlo di condizioni apparenti perché anche Tremonti sa perfettamente che le firme sui cantieri sono pronte, quindi ha sfruttato l'aspetto nella più generale crisi politica, ma, insistendo sulla necessità di dare certezza agli investimenti, ha lasciato evidente la soluzione la tema, che infatti è quella che si sta delineando

27-10-09
AEROPORTI: MATTEOLI, PER AUMENTO TARIFFE CI VUOLE CERTEZZA INVESTIMENTI

(ASCA) - Roma, 27 ott - Per l'approvazione del decreto ponte sull'aumento delle tariffe aeroportuali ci vuole prima la certezza degli investimenti, con la firma dei contratti di programma. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, a margine della presentazione del nuovo terminal 1 dell'aeroporto di Fiumicino, riportando le richieste del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sul cui tavolo si trova al momento il provvedimento per la firma degli incrementi tariffari, aggiungendo che la discussione e' ancora in corso.

''Tremonti - ha detto Matteoli - chiede una cosa giustissima: la certezza sugli investimenti, l'ho detto anche a Palenzona, a Bonomi e a tutti quelli che devono firmare i contratti e che devono dare questa certezza''.

Alla domanda dei giornalisti su come si possa fornire tale certezza, Matteoli ha risposto affermando che: ''Si devono firmare i contratti''.

Matteoli ha inoltre ribadito che: ''I soldi arriveranno quando ci sara' la firma dei contratti. Non siamo a un punto d'arrivo, ma e' una discussione che stiamo facendo con Tremonti''.
http://www.asca.it/news-AEROPORTI__..._VUOLE_CERTEZZA_INVESTIMENTI-869896-ORA-.html

MATTEOLI: Tremonti chiede la certezza degli investimenti
27 ottobre 2009 ore 15:15 "Tremonti chiede una cosa giustissima, la certezza sugli investimenti".

Lo ha affermato il ministro dei trasporti, Altero Matteoli, parlando del decreto interministeriale per l’aumento transitorio delle tariffe aeroportuali, legato ai piani di investimento dei grandi aeroporti come Fiumicino e Malpensa, che e’ ancora alla firma del ministro dell’Economia. Le societa’ di gestione aeroportuali "devono dare questa certezza", ha osservato Matteoli, indicando che la soluzione potrebbe essere quella di legare gli aumenti tariffari alla firma dei contratti di programma. "Si devono firmare i contratti. E’ una cosa su cui stiamo discutendo, gli aumenti si possono fare anche subito, ma i soldi arrivano quando c’e’ la firma dei contratti. Questo non e’ un punto di arrivo gia’ raggiunto, ma il senso della discussione che stiamo facendo con Tremontihttp://www.votaberlusconi.it/notizie/arc_16669.htm
 
Comunque Panick :standing ovation per la fonte...
:D, ho messo Asca e poi il sito di Berlusconi proprio per far capire il nesso politico, poi la notizia è ora su tante altre fonti

mi pareva interessante anche notare la lievissima sfumatura diversa del sito Asca e di quello votaberlusconi (solo il nome fa morire dal ridere):
Asca: Non siamo a un punto di arrivo ma è la discussione che stiamo facendo con Tremonti
VotaB: Questo non è un punto di arrivo già raggiunto, ma il senso della discussione che stiamo facendo con Tremonti

sono sempre le stesse parole di Matteoli, ma nel secondo caso si vuole sottolineare di più la vicinanza alla soluzione, è la politica

del resto il freddo Tremonti Berlusconi pezzi di PDL sull'Irap non è cosa da poco, poltrone che tremano..

chiuso (parziale) OT
 
ALITALIA/ Si può credere a un risanamento della compagnia?
Giuseppe Colangelo

http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=44534

mercoledì 28 ottobre 2009

La crisi economica che stiamo attraversando è dura e non è certo ancora finita. Essa ha impattato in modo molto negativo anche sul settore del trasporto aereo. È difficile trovare compagnie aeree con buoni dati economici. La Iata, associazione di categoria a livello mondiale, prevede che l’intera industria resti in perdita sia nel 2009 che nel 2010, come già avvenuto nel 2008. Per il 2009, ad esempio, l’industria del trasporto aereo prevede di perdere circa 7,3 miliardi di euro. Solo pochissime compagnie gestite in modo magistrale possono andare in utile in un mercato così difficile.

L’operazione CAI-Alitalia non poteva nascere in un contesto di mercato peggiore. Come stanno andando le cose a livello di redditività economica? Da Sabelli sappiamo che nel 2009 il primo trimestre ha registrato una perdita di 210 milioni, il secondo una perdita di 63 milioni e il terzo è andato in pareggio. Complessivamente dunque per i primi nove mesi dell’anno in corso abbiamo una perdita di 273 milioni.

Se consideriamo che la vecchia Alitalia negli ultimi anni perdeva circa un milione al giorno (quindi 365 milioni a fine anno), possiamo dire che non siamo ancora sicuri che, in valori monetari, la nuova Alitalia farà effettivamente meglio nel 2009 di un anno tipo della vecchia Alitalia. Tutto dipenderà dall’ultimo trimestre, tradizionalmente non così vantaggioso per le compagnie aeree.

Basterebbe purtroppo una perdita di 92 milioni nel quarto trimestre per avere in valore monetario una performance della nuova Alitalia in linea con la vecchia Alitalia. Se la perdita fosse più alta, come stima Ugo Arrigo, avremmo addirittura un peggioramento del risultato economico. Da queste poche e semplici considerazioni, è facile arguire che quei politici che sostengono che Alitalia è stata ormai risanata non possono essere creduti.

Tanto più che se rapportiamo la perdita sui primi nove mesi dell’anno al fatturato, come dovrebbe essere fatto per effettuare i confronti in termini del margine di perdita espresso in percentuale, scopriamo che quello della nuova Alitalia è purtroppo ben più alto di quello della vecchia, essendo il fatturato della prima più basso della seconda, a causa del dimagrimento subito dalla compagnia con la ristrutturazione.

È dunque ahimè possibile che tutti i tagli effettuati (aerei lasciati a terra, personale in cassa integrazione, riduzioni di salario per ora lavorata) e i vantaggi unilaterali accordati (sospensione dell’antitrust, eliminazione del debito, difesa di posizioni monopolistiche su alcune rilevanti tratte nazionali) non bastino a ristrutturare Alitalia entro il 2009. Si spera che i prossimi anni possano andare meglio e che non servano ulteriori “giri di vite” sulle condizioni retributive del personale o sulla dimensione di impresa.

Potrebbe infatti essere che nella forte perdita del primo trimestre 2009 siano entrati alcuni costi di avviamento non più ricorrenti. Inoltre il miglioramento economico che ci si attende per il 2010 potrebbe dar luogo a una situazione migliore. Anche la strategia commerciale della compagnia potrebbe migliorare. Ma questo scenario positivo è al momento terribilmente incerto e tutto da costruire.

In bocca al lupo e buon lavoro dottor Sabelli. La sfida è davvero difficile e molto impegnativa. Mi auguro che lei con il suo team ce la facciate e che tra tre anni possiamo ancora avere una compagnia aerea italiana, in utile e in crescita.



..hanno gufato finoa 3 min fa e ora fanno gli auguri!
 
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