Thread Alitalia da Settembre 2013


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Concordo sulla comodità di EI, però è piccola e con quote FR.
AZ ha tutto il Centro-Sud America con cui ha legami culturali e storici più forti rispetto ai tedeschi.
E' vero che la Germania ha un mercato fortissimo, ma LH non vorrà mai un forte concorrente interno.
 
Re: Thread Alitalia dal 1° Luglio 2013

Non ho nessun astio...faccio solo delle considerazioni personali.....posso farle ?
Certo che puoi.
Se non rispettano le regole del forum, le posso eliminare immediatamente ( o chiedo che siano i moderatori a farlo).
Non credo ce ne sia bisogno, la mia era solo una curiosita'.
Se non ti piacciono, sei liberissimo di non leggerle .....
Certamente, la mia era solo una domanda sul perche' quasi ogni messaggio che posti ti auguri il fallimento di Alitalia, tutto qua.
 
AZ209.....se leggi tutti i miei post ( e non solo quelli nei quali potrebbe apparire un po' di astio), noterai che ho detto più volte che ho amici e conoscenti che lavorano in CAI ( e pure parenti). Non mi permetterei mai, credimi, di augurare a loro di perdere il lavoro, e non lo augurerei a nessun altro. Però la realtà è diversa.....Se, secondo me, CAI è vicina al fallimento.....lo dico ( se è consentito), ma ciò non vuol dire che auguro che ciò succeda.....
Non è che nascondendo la realtà , le cose andranno meglio.........
 
AZ209.....se leggi tutti i miei post ( e non solo quelli nei quali potrebbe apparire un po' di astio), noterai che ho detto più volte che ho amici e conoscenti che lavorano in CAI ( e pure parenti). Non mi permetterei mai, credimi, di augurare a loro di perdere il lavoro, e non lo augurerei a nessun altro. Però la realtà è diversa.....Se, secondo me, CAI è vicina al fallimento.....lo dico ( se è consentito), ma ciò non vuol dire che auguro che ciò succeda.....
Non è che nascondendo la realtà , le cose andranno meglio.........

Ma chi la sta nascondendo la verità?
 
Re: Thread Alitalia dal 1° Luglio 2013

EI ha due vantaggi non da poco per le rotte verso gli US: DUB è un aeroporto di sorvolo per buona parte delle rotte e, cosa non da poco, a DUB, cosi come a SNN, si può fare preclearence, evitando così le fastidiose code all'immigrazione, una volta arrivati.
AB sarà anche un marchio meno conosciuto, ma attinge dal secondo mercato europeo, sostenendo l'offensiva LH, e ha in agenda uno sviluppo del long haul verso est e soprattutto verso ovest, dunque non so come AZ ed AB possano convivere all'interno della stessa gestione senza pestarsi i piedi vicendevolmente.
DUB è posizionato molto male (dal punto di vista geografico) per le rotte verso il Sud America e l'Africa Settentrionale, così come FCO (e anche MXP) è periferico per le rotte sul Nord Atlantico. Alla fine, non è solo una questione di posizione, ma anche di efficienza dell'apt (e se FCO è pessimo, non è che DUB, per quanto mi ricordi, sia molto meglio) e di caratteristiche del partner interessato. Da questo punto di vista ritengo che il marchio AZ valga più di EI (e anche di AB sul LR)
 
Ma chi la sta nascondendo la verità?
Nessuno.....io dicevo che se parlo di fallimento NON significa che auguro che succeda.Il non parlarne ( "nascondendo la realtà" di cui parlavo) , non è un modo per fare che ciò non succeda.
La mia frase " nascondendo la realtà" era riferita a me stesso...ovvero se io penso qualcosa, anche se fortemente negativo o brutto, la dico ugualmente......se penso sia una realtà....
Se scopro di avere un cancro....lo dico...purtroppo è la realtà che devo fare ? Non dirlo, sarebbe per me un "nascondere la realtà"....
 
Ok perché qua mi sembra che se non ci saranno interventi (che ci saranno per forza secondo me, c'è solo da capire da dove arriveranno) di fallimento stiamo parlando.


Tornando alla possibilità di acquisto quote da parte di EY vi riporto una frase di Hogan del dicembre scorso quando già si ventilava un'ipotesi di accordo tra le due compagnie , quando gli veniva chiesto se EY fosse interessata ad altre acquisizioni :

There isn’t a shopping list. Maybe there are one or two more deals we’ll do but what I can’t do is something that bogs my management team down. We don’t control those airlines, so we have to be convinced of their strategy,” Hogan told Bloomberg.
 
Air France potrebbe passare dal 25% al 30%

Un nuovo direttore commerciale e approvazione dei conti semestrali rinviata a fine mese. Il cda svoltosi ieri in casa Alitalia ha stravolto ogni previsione.


Quella dell’a.d. Gabriele Del Torchio, si conferma una strategia alla ricerca della solidità sul fronte finanziario e percorre in maniera sempre più marcata la strada del rinnovo.


Gianni Pieraccioni esce infatti dalla compagnia e al suo posto, dal prossimo 1° ottobre, sarà operativo nella veste di chief commercial officer Massimo Marsili, proveniente dal gruppo Avis.


Il rinnovo delle cariche a marchio Del Torchio riguarda anche la direzione acquisti, ora nelle mani della tedesca Andrea Leistner, ex costa Crociere, che va a sostituire Francesco Festa.


Ma le novità del cda riguardano anche il lato finanziario. Se dalla riunione ai vertici di ieri tutti si aspettavano infatti l’approvazione dei conti semestrali, il top management di Alitalia ha scelto di rinviare tale operazione alla prossima seduta, prevista per fine mese.


Una scelta che potrebbe avere una duplice valenza, secondo quanto mette in evidenza Il Sole 24 Ore: vagliare le varie ipotesi di ricapitalizzazione, e valutare le soluzioni di rifinanziamento da parte degli istituti bancari.


Proprio per la gestione dei rapporti con le banche Alitalia ha anche individuato l’advisor Banca Leonardo, che, secondo quanto riporta Il Messaggero, avrebbe previsto per le necessità del vettore anziché quei 300 milioni di euro indicati da Del Torchio, una cifra complessiva di 400 milioni di euro.


Il ricorso all’advisor Leonardo potrebbe far prevedere un’ulteriore apertura verso il potenziale cavaliere bianco, Etihad Airways, il cui nome nella sede della Magliana nelle scorse settimane è circolato con insistenza.


Stando a quanto riporta ancora Il Messaggero, sul fronte societario l’intervento dei capitali dagli Emirati porterebbe ad alcune variazioni: Air France, attualmente in possesso del 25 per cento delle quote Az, salirebbe al 30 per cento, stessa quota che andrebbe nelle mani di Etihad, a fronte di un esborso pari a 100 milioni di euro.


Ma questi nodi si potrebbero sciogliere solo con il prossimo cda. E per Az si prospetta un autunno decisamente caldo.
 
Re: Thread Alitalia dal 1° Luglio 2013

Motivo per il quale Alitalia potrebbe essere un ottimo "cavallo di troia" per Etihad. Sviluppare sinergie con i francesi (accordi di CS, collaborazioni etc...) non sarebbe sicuramente lo stesso che possedere quote in AZ (e comandare...)
Tieni presente che una quota del 30% dovrebbe significare un apporto di circa 300 M€, con i quali qualcosa si può fare, ma di certo non miracoli né sulla flotta, né sul network.
Sul nord atlantico peraltro c'è la JV, dove AZ conta come il due di picche. E visto chi sono gli altri "commensali", difficilmente il peso crescerebbe molto con il 30% in mano ad EY.
Che con il 30% comunque non comanderebbe, pur avendo molto peso.
Sarà anche interessante vedere se congiuntamente AF ed EY staranno sopra o sotto il 50% delle quote, anche ai fini del mantenimento dell'"italianità" della compagnia.
L'Italia però può esserlo, ergo per la proprietà transitiva, anche Alitalia.
Se parli del mercato aereo, direi di no. Probabilmente bisognerebbe portare AZ alle dimensioni di una major per riequilibrare con il LR le perdite nel breve/medio raggio, cosa che difficilmente EY potrà fare avendo dei vincoli azionari invalicabili. Inoltre fare la guerra sul serio alle LC che ormai hanno preso in mano buona parte del mercato, vorrebbe dire spendere davvero tanto. Non che gli emiri siano in miseria, ma sicuramente si saranno dati del limiti congrui al valore dell'investimento.
Se invece parli di Italia come sistema paese, allora mi trovi d'accordo. Sarebbe un altro pezzetto di potere decisionale che varca i confini. E per esperienza (l'ultima quella di AZ con AF) è a beneficio sicuramente dell'acquirente, un po' meno della società rilevata.
 
Stando a quanto riporta ancora Il Messaggero, sul fronte societario l’intervento dei capitali dagli Emirati porterebbe ad alcune variazioni: Air France, attualmente in possesso del 25 per cento delle quote Az, salirebbe al 30 per cento, stessa quota che andrebbe nelle mani di Etihad, a fronte di un esborso pari a 100 milioni di euro.


Ma questi nodi si potrebbero sciogliere solo con il prossimo cda. E per Az si prospetta un autunno decisamente caldo.

Il 30% di AZ sono 100 milioni o il 5% che vuole prendere airfrance???

Inviato dal mio U8800Pro con Tapatalk 2
 
Il capitale sociale di AZ a fine 2012 era di 668 M€. A questo immagino vadano aggiunti i soldi entrati con il prestito convertibile, se ricordo bene 95 M€. Quindi il totale dovrebbe essere intorno ai 763 M€.
Dando per scontato che le azioni di EY sarebbero di nuova emissione, avremmo una corrispondente diluizione del capitale degli attuali soci, la cui entità percentuale scenderebbe da 100 a 70 (ovviamente se EY entra con un 30).
Se il conteggio è corretto, EY per entrare con questa quota dovrebbe investire 327 M€.
Tutto ovviamente da prendere con le pinze.
 
Re: Thread Alitalia dal 1° Luglio 2013

EY penso sia interessata al traffico Europa-Americhe (che per ovvie ragioni geografiche non potrebbe mai intercettare, ecco perché interessarsi ad una compagnia come Alitalia. C'è poco da fare , il marchio è comunque forte e le 6 destinazioni potrebbero anche aumentare. Inoltre come dicevo anche se fossero servite da AUH servirebbero soprattutto al mercato asiatico. Quello Europeo per spostarsi sopra l'Atlantico necessariamente usa compagnie europee e/o americane a meno di sporadiche V libertà.
E oltretutto servirebbe a "contrastare" l'avanzata di EK che proprio col MXP-JFK pone le basi per servizi tra il continente europeo e quello americano.
Quoto in pieno, AZ per EY sarebbe il grimaldello per attaccare il mercato Europa-Americhe dove è impossibile far fare scalo negli Emirati.
EI non è utilizzabile allo scopo in quanto hanno solo un 3% e hanno FR nella compagine aziendale, AB non ha l'appeal di AZ per 3 motivi: la presenza di LH che non può insediare come riferimento del mercato tedesco mentre in Italia non hai concorrenti interni, i rapporti storici dell'Italia con le americhe, la posizione favorevole dell'Italia per centro-sud america.
Questo non vuol dire che AB e AZ non possono convivere sotto l'ombrello EY.
 
A questo punto con AF-KL al 30% ed EY anch'essa al 30 % parlare di italianità di AZ fa solo ridere ; il restante 40 % italiano è frazionato ed è tenuto per le paxxe dai soci industriali AF ed EY ... l'unica vera speranza per AZ e che sia AF che EY diano il massimo supporto ad AZ per espandersi sul LR ... altrimenti rischiano di buttare i loro soldi nel cesso ...
 
Il 30% di AZ sono 100 milioni o il 5% che vuole prendere airfrance???

Inviato dal mio U8800Pro con Tapatalk 2
Dovrebbe essere la quota da versare.

Se si verifica questo scenario avremmo 30% EY, 30% AF-KL ed un 40% in mano ai capitani. Quest'ultima quota, frammentata, secondo me andrà nella direzione di un consolidamento. E per questo potrebbe tornare utile Trenitalia o CDP per permettere a EY e AF-KL di mantenersi in pareggio. Dovrà comunque essere un socio pronto a mettere mano al portafoglio perché è ipotizzabile possa servire in futuro un nuovo aumento di capitale per finanziare il riposizionamento ipotizzato da Del Torchio e che serve come il pane per pensare di far funzionare AZ.
 
Per quanto riguarda l'italianità:

Dal Regolamento Europeo:

.......Articolo 2
Definizioni

Ai fini del presente regolamento si intende per:

.....9) "controllo effettivo", un complesso di diritti, rapporti contrattuali, o ogni altro mezzo che separatamente o congiuntamente e tenendo presenti le circostanze di fatto o di diritto del singolo caso conferiscono la possibilità di esercitare direttamente o indirettamente un’influenza determinante su un’impresa, per mezzo, in particolare:

a) del diritto di utilizzare in tutto o in parte il patrimonio di un’impresa;
b) dei diritti o dei contratti che conferiscono un’influenza determinante sulla composizione, sulle votazioni o sulle deliberazioni degli organi di un’impresa oppure conferiscono un’influenza determinante sulla gestione delle attività dell’impresa;

........Articolo 4

Condizioni per il rilascio di una licenza d’esercizio

L’autorità competente per il rilascio delle licenze di uno Stato membro rilascia una licenza di esercizio a un’impresa a condizione che questa:

......f) gli Stati membri e/o i cittadini degli Stati membri detengano oltre il 50 % dell’impresa e la controllino di fatto, direttamente o indirettamente, attraverso una o più imprese intermedie, salvo quanto previsto in un accordo con un paese terzo di cui la Comunità è parte contraente;
 
A questo punto con AF-KL al 30% ed EY anch'essa al 30 % parlare di italianità di AZ fa solo ridere ; il restante 40 % italiano è frazionato ed è tenuto per le paxxe dai soci industriali AF ed EY ... l'unica vera speranza per AZ e che sia AF che EY diano il massimo supporto ad AZ per espandersi sul LR ... altrimenti rischiano di buttare i loro soldi nel cesso ...
Parlare di italianità è più una questione politica che di necessità, l'importante è che poi AZ funzioni e penso che l'ingresso di EY sia a garanzia di ciò perché se è vero che ad AF può andar bene perdere soldi in AZ per mangiarsi il mercato italiano, questo vale molto di meno per EY.
L'italianità può essere difesa con un consolidamento del 40% in mano italiane con per esempio Trenitalia o CDP che rilevano le quote in mano ai capitani consentendone l'uscita.
Io vedrei questo ingresso attorno al 30% per non superare le quote EY e AF, ed il restante 10% potrebbe essere diviso fra i capitani che possano avere interesse a rimanere o non uscire svalutando la quota, ad esempio Banca Intesa o Unipol sono i primi che mi vengono in mente. Un altro che potrebbe rimanere più per questioni di immagine potrebbe essere Colaninno.

Personalmente una soluzione del genere mi piacerebbe e garantirebbe molto bene più che l'italianità, che non vuol dire nulla, una difesa anche degli interessi italiani. E al tempo stesso il 60% in mano a EY e AF eviterebbe la tentazione di un ritorno di AZ a serbatoio di prebende politiche. Inoltre garantirebbe anche in soci stranieri sul sostegno del governo italiano.
 
Parlare di italianità è più una questione politica che di necessità, l'importante è che poi AZ funzioni e penso che l'ingresso di EY sia a garanzia di ciò perché se è vero che ad AF può andar bene perdere soldi in AZ per mangiarsi il mercato italiano, questo vale molto di meno per EY.
L'italianità può essere difesa con un consolidamento del 40% in mano italiane con per esempio Trenitalia o CDP che rilevano le quote in mano ai capitani consentendone l'uscita.
Io vedrei questo ingresso attorno al 30% per non superare le quote EY e AF, ed il restante 10% potrebbe essere diviso fra i capitani che possano avere interesse a rimanere o non uscire svalutando la quota, ad esempio Banca Intesa o Unipol sono i primi che mi vengono in mente. Un altro che potrebbe rimanere più per questioni di immagine potrebbe essere Colaninno.

Personalmente una soluzione del genere mi piacerebbe e garantirebbe molto bene più che l'italianità, che non vuol dire nulla, una difesa anche degli interessi italiani. E al tempo stesso il 60% in mano a EY e AF eviterebbe la tentazione di un ritorno di AZ a serbatoio di prebende politiche. Inoltre garantirebbe anche in soci stranieri sul sostegno del governo italiano.

quoto tutto, e sono d'accordissimo.
 
Re: Thread Alitalia dal 1° Luglio 2013

Sicuramente EY può essere utile ad AZ, molto meno l'opposto.
AZ sull'America può offrire non più di 6 destinazioni non raggiunte dagli arabi, 2 delle quali stagionali.
Vista la mole di aerei che la compagnia di Abu Dhabi ha in ordine (85 ordini e altrettante opzioni), è difficile che non ci sia un forte sviluppo "in house" verso l'America, cosa che diminuirà ulteriormente il peso di AZ nel contesto.
Anche perchè obbligare a 2 scali (AUH e FCO) chi dall'Asia deve raggiungere l'America, rappresenterebbe per EY una fortissima penalizzazione rispetto alla concorrenza, a partire dai vicini EK e QR.
Sono sempre più persuaso che l'operazione AZ sia un accordo politico tra emiratini e francesi, con la compagnia italiana utilizzata come forma di soft power verso il nostro governo.
Al quale interessa solo non dover pronunciare la parola fallimento e non avere le piazze piene di ex AZ che protestano.
Altri probabilmente ragionano in modo un po' più strategico.
Estremizzando: i francesi prima e gli arabi oggi, hanno sborsato (o sborseranno) soldi per poterci tenere un po' di più per le paxxe. Così forse il concetto è più chiaro.

Concordo in toto, non potevi esprimere meglio il concetto.
 
Stato
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