Re: Fallimento Aeradria: nuovo bando di concessione per l'aeroporto di Rimini
Imprese russe «interessate» all'aeroporto di Rimini
di Natascia Ronchetti
Le manifestazioni di interesse ci sono già, prevalentemente da parte di imprese straniere. Tra queste soprattutto compagnie russe che operano già nel settore aeroportuale. Ma la salvezza dell'aeroporto Federico Fellini di Rimini, in esercizio provvisorio fino al 31 ottobre dopo la bancarotta della ex società di gestione Aeradria, non è automaticamente legata alla salvaguardia dei posti di lavoro dei 78 dipendenti, né al pagamento dei creditori (Aeradria è affondata con 56 milioni di debiti, 52 a bilancio, a fronte di un volume d'affari che nemmeno nei momenti d'oro aveva superato i 14 milioni di euro).
Il bando europeo di Enac, già pubblicato, parte da una base di 3 milioni per una concessione di durata trentennale. E per l'aggiudicazione (le offerte dovranno essere presentate entro il 9 giugno) a fare la differenza sarà l'offerta maggiormente vantaggiosa anche sotto il profilo del piano economico e finanziario e del programma di investimenti. Un capitolo a parte, invece, è costituito dai beni mobili e immobili che non fanno parte del demanio, e che erano quindi di proprietà di Aeradria, e dal destino del personale.
Tutto, in questo caso, è appeso all'esito del bando del curatore fallimentare Renato Santini, con il disciplinare già depositato al Tribunale di Rimini e in attesa di pubblicazione. Un bando che parte da una base d'asta di 10 milioni. Un importo che comprende anche gli oltre 6,6 milioni di euro di indennizzo per le opere eseguite da Aeradria: valore dato dagli investimenti realizzati e non ammortizzati. E non è detto alla salvaguardia. Appesi all'esito del bando della curatela ci sono, oltre ai posti di lavoro, anche i rapporti commerciali, vale a dire i contratti con le compagnie aree. E non è escluso che lo scalo possa ripartire con una nuova società di gestione senza l'assorbimento del compendio aziendale di Aeradria. Prospettiva che permetterebbe a Rimini di avere nuovamente un aeroporto internazionale in piena funzione ma che lascerebbe con un pugno di mosche in mano la curatela.
Un rischio alimentato anche dal groviglio di norme che si intrecciano, tra quelle che regolano i fallimenti e la disciplina prevista dal codice della navigazione. Il bando europeo di Enac, rivolto sia a concorrenti singoli sia a consorzi o associazioni temporanee di impresa, è aperto anche agli operatori non comunitari. Con alcuni paletti, tra i quali un capitale sociale non inferiore a poco più di 3 milioni. Lo scalo romagnolo è una delle principali porte di accesso all'Italia dei turisti provenienti dalla Russia, cosa che spiega il forte interesse manifestato da imprese moscovite che operano nel settore. Praticamente residuale, invece, l'interessamento da parte di operatori italiani.
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main?fn=srchFd&id=SEARCH/NEWS24/ABPhVgDB
Manifestazioni di interesse... Speriamo in qualcosa che si concretizza.
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Imprese russe «interessate» all'aeroporto di Rimini
di Natascia Ronchetti
Le manifestazioni di interesse ci sono già, prevalentemente da parte di imprese straniere. Tra queste soprattutto compagnie russe che operano già nel settore aeroportuale. Ma la salvezza dell'aeroporto Federico Fellini di Rimini, in esercizio provvisorio fino al 31 ottobre dopo la bancarotta della ex società di gestione Aeradria, non è automaticamente legata alla salvaguardia dei posti di lavoro dei 78 dipendenti, né al pagamento dei creditori (Aeradria è affondata con 56 milioni di debiti, 52 a bilancio, a fronte di un volume d'affari che nemmeno nei momenti d'oro aveva superato i 14 milioni di euro).
Il bando europeo di Enac, già pubblicato, parte da una base di 3 milioni per una concessione di durata trentennale. E per l'aggiudicazione (le offerte dovranno essere presentate entro il 9 giugno) a fare la differenza sarà l'offerta maggiormente vantaggiosa anche sotto il profilo del piano economico e finanziario e del programma di investimenti. Un capitolo a parte, invece, è costituito dai beni mobili e immobili che non fanno parte del demanio, e che erano quindi di proprietà di Aeradria, e dal destino del personale.
Tutto, in questo caso, è appeso all'esito del bando del curatore fallimentare Renato Santini, con il disciplinare già depositato al Tribunale di Rimini e in attesa di pubblicazione. Un bando che parte da una base d'asta di 10 milioni. Un importo che comprende anche gli oltre 6,6 milioni di euro di indennizzo per le opere eseguite da Aeradria: valore dato dagli investimenti realizzati e non ammortizzati. E non è detto alla salvaguardia. Appesi all'esito del bando della curatela ci sono, oltre ai posti di lavoro, anche i rapporti commerciali, vale a dire i contratti con le compagnie aree. E non è escluso che lo scalo possa ripartire con una nuova società di gestione senza l'assorbimento del compendio aziendale di Aeradria. Prospettiva che permetterebbe a Rimini di avere nuovamente un aeroporto internazionale in piena funzione ma che lascerebbe con un pugno di mosche in mano la curatela.
Un rischio alimentato anche dal groviglio di norme che si intrecciano, tra quelle che regolano i fallimenti e la disciplina prevista dal codice della navigazione. Il bando europeo di Enac, rivolto sia a concorrenti singoli sia a consorzi o associazioni temporanee di impresa, è aperto anche agli operatori non comunitari. Con alcuni paletti, tra i quali un capitale sociale non inferiore a poco più di 3 milioni. Lo scalo romagnolo è una delle principali porte di accesso all'Italia dei turisti provenienti dalla Russia, cosa che spiega il forte interesse manifestato da imprese moscovite che operano nel settore. Praticamente residuale, invece, l'interessamento da parte di operatori italiani.
http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main?fn=srchFd&id=SEARCH/NEWS24/ABPhVgDB
Manifestazioni di interesse... Speriamo in qualcosa che si concretizza.
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