Re: Sospensione richiesta di fallimento per Aeradria e bando di privatizzazione
People Mover di Bologna x belumosi
L'aeroporto di Bologna crescerà a prescindere dall'andamento complessivo del mercato; questo
lo dimostrano i numeri. La posizione geografica di Bologna (posizione baricentrica rispetto al
piu' importante bacino economico d'Italia), lo sviluppo dell'intermodalità dei
trasporti (a livello tecnologico il nodo ferroviario di Bologna è quello piu' sofisticato a livello europeo
- ndr dichiarazione Moretti inaugurazione AV Bologna) la gestione manageriale porteranno lo scalo a
conseguire sempre piu' ambiziosi traguardi e questo sta alla sua portata senza dovere "pompare" i
numeri.
Sicuramente il tratto ferroviario Bologna-Rimini verrà potenziato (da verificarne le tempistiche)
ed attualmente la legge di stabilità ha finanziato il potenziamento tecnologico relativo al
segnalamento (per tutta l'Adriatica) per 50 milioni di euro nel 2014, 150 milioni nel 2015,
150 milioni nel 2016.
Credo che buona parte di quegli investimenti andranno nella parte centro-meridionale dell'Adriatica, dove ci sono ampi tratti nuovi progettati per i 200 kmh dove la velocità è limitata ai 150 dal segnalamento. La BO-RN non è messa poi così male. Un treno senza fermate copre la tratta in 52' a (129 kmh di media) quando una linea AV come la BO-FI (peraltro più corta) richiedeva 37' utilizzando la stazione bolognese in superficie. Credo che tra le linee tradizionali di pari lunghezza non ce ne siano molte più veloci. Più che altro lavorerei sulla regolarità e magari ottimizzando quella saltano fuori un altro paio di minuti limati.
A mio avviso, e l'ho già spiegato diverse volte, la soluzione people mover è una soluzione
sbagliata, in quanto stante la potenzialità dell'aeroporto, creerà un collo di bottiglia
pochè quel mezzo ha una capacità inferiore a quella di un autobus di 12 metri, considerando
poi i bagagli e quant'altro stiamo parlando di un mezzo che a regime porterà (secondo me)
50 persone ogni 7,5 minuti (se non mi sbaglio).
Se si vuole guardare in una logica di medio-lungo periodo si dovrebbe pensare di utilizzare
invece il trasporto ferroviario (a mio avviso la logica conseguenza è quello di inserirlo nell'SFM
ma cio' non è detto), in quanto il trasporto dalla stazione di bologna all'aeroporto deve essere
un trasporto di massa che non potrà mai essere realizzato da un people mover come quello
indicato nel progetto.
Il people mover come idea è l'uovo di colombo. Taglia drasticamente i tempi di percorrenza di chiunque desideri usare BLQ arrivando in treno. Sommando i risparmi dovuti al tempo di percorrenza ridotto ed alla generosa frequenza, si arriva anche intorno ai 20-25' rispetto all'attuale Aerobus. Cosa che incrementerebbe l'appeal del Marconi soprattutto dalle zone più lontane, quelle dove il bacino dello scalo bolognese si incrocia con quello di altri scali. Parlo di Parma, Firenze, Rovigo ad esempio. E se si riescono ad aumentare i pax, cresce anche la massa critica che permetterebbe la sopravvivenza di nuovi voli, cosa che a sua volta apporterebbe ulteriori pax, alimentando un circuito virtuoso a beneficio di tutti (eccetto gli scali concorrenti). Hai ragione a criticare le ridotte dimensioni del trenino. Questo è un aspetto che può e deve essere migliorato. E' già prevista una terza vettura che si può aggiungere alle 2 originali, ma io andrei anche oltre. E soprattutto il Comune deve smettere di propagandare il PM come un project financing, perchè non lo è e non deve essere una vergogna dirlo.
Dicevi della ferrovia. Il massimo che si potrebbe fare è attivare la stazione a Borgo Panigale, che dista comunque 1.8 km dallo scalo e imporrebbe l'uso di una navetta. Senza contare che chi non utilizza la Piacenza-Rimini, si troverebbe a dover far fronte a 2 rotture di carico. Ed in ogni caso le frequenze sarebbero drammaticamente inferiori.
Secondo me invece no. Spero che a Bologna restino feri sulla decisione già presa tempo fa di tenersi alla larga da avventure dall'esito incerto. Il Fellini non ha grandi prospettive, a prescindere da chi lo gestisce, e non ne avrà mai, per i motivi già ripetuti mille volte. Forse sarebbe un buon affare per la politica regionale ma non per BLQ e forse neanche per la regione. E' molto meglio che soci e amministratori continuino a concentrare i loro sforzi nello sviluppo del Marconi, come hanno fatto finora, peraltro con ottimi risultati. Belumosi, con tutto il rispetto la soluzione che proponi mi sembra priva di senso. Un'integrazione tra aeroporti è un'invenzione della politica, un'operazione che non ha alcun significato dal punto di vista del mercato. E anche sotto il profilo economico quali sinergie, quali economie di scala si potrebbero concretamente creare? Io non ne vedo. Per quanto riguarda poi la presunta fuga di turisti nel caso in cui Rimini dovesse chiudere la mia opinione è che i timori siano perlopiù infondati. Chi vuole venire a Rimini - perchè ama fare le vacanze proprio a Rimini - verrebbe comunque e non ci rinuncerebbe. Se vengono è perchè ne apprezzano le attrattive e ci vedono qualcosa di speciale, di peculiare, altrimenti andrebbero già oggi da qualche altra parte, vedendo anche l'acqua che c'è. :morto:
In questo paese bisogna stare molto attenti quando si sente parlare di integrazione e cooperazione, soprattutto quando ci sono di mezzo gli interessi delle amministrazioni locali. Una cosa è la solidarietà giustamente dovuta a chi incappa in qualche sciagura, altra cosa è invece l'assistenzialismo dissennato in favore di chi è finito gambe all'aria per dolo o colpa grave. In genere chi si è comportato male riceve il carbone nella calza. E lo sa. Invece qui in Italia gli interventi salvifici non si negano a nessuno, anche se immeritati, soprattutto quando insieme ai falliti si può salvare anche la faccia di qualche amministratore pubblico. E allora ecco che sbuca il deus ex machina...
E' una prassi che deve finire. Se uno non sa nuotare non può aggrapparsi per lungo tempo a chi è capace di tenersi a galla. Finirebbero per affogare tutti e due e non sarebbe giusto. Con questo non auguro la morte al Fellini, però spero che la sua strada e quella di BLQ restino separate e non si incontrino mai.
Il presupposto (tutto da dimostrare) è che con una gestione oculata e il traffico turistico che a Rimini esiste davvero, lo scalo romagnolo possa essere in equilibrio finanziario. A fronte di questo, del fatto che i numeri dimostrano un crescente gradimento della città da parte dei turisti russi, che questi ultimi certo non vengono Rimini per un day trip con i panini al seguito, vedrei un'entrata di SAB come una iniziativa industriale, non certo politica. Sicuramente apporterebbe un ulteriore drastico calo dei costi: per dire una caxxata, il prezzo della fornitura della carta igienica (a pezzo) per 7M di pax sarebbe sicuramente molto più basso di quello per 600.000 pax. Estendendo il concetto a tutta la catena di fornitori di beni e servizi, RMI avrebbe sicuramente risparmi considerevoli e qualcosina magari si risparmierebbe anche a BLQ visto che la fornitura complessiva sarebbe comunque maggiore della precedente.
Per quanto riguarda le potenzialità di RMI, credo che con una opportuna politica di incentivi mirati (a spese delle stesse strutture turistiche), si potrebbe avere un consistente aumento dei numeri. Come detto altre volte, vedrei benissimo una tassa di soggiorno di 1€ a notte per implementare questo progetto. Se non vado errato, si raccoglierebbero circa 16 M€ che permetterebbero una promozione ad ampio raggio dello scalo e della città. Perchè è evidente che anche regalando 10 o 20€ al turista russo per convincerlo a venire a Rimini piuttosto che altrove, se la permanenza in riviera si prolunga almeno per alcuni giorni (cosa quasi sempre imposta dagli operativi), è difficile pensare che anche il turista meno pretenzioso spenda meno di 50€ al giorno, moltiplicando il valore della sovvenzione.
E' appena il caso di dire che sarebbe molto diverso sostenere voli a beneficio delle vacanze dei riminesi in Grecia, per esempio.
E' comunque vero che la forte concorrenza impone una caccia spietata al turista. C'è sicuramente quello che a Rimini viene comunque, ma c'è anche quello che è indeciso e sarebbe un cosa sensata cercare di farlo decidere secondo la nostra convenienza.
Con la politica ci sarebbe solo una coincidenza di interessi, ma il senso del progetto sarebbe tutto economico. E comunque detto terra a terra, non è sarebbe una cosa malvagia avere la classe politica dalla propria parte, perchè a quei livelli ci si sbatte contro in continuazione. Quindi niente sudditanza, ma solo il vantaggio di ritrovarsi ad avere un interesse comune.
Di questo ne sono sicuro. ho sempre trovato i tuoi interventi super-partes e di questo ti ringrazio per la tua professionalità e giustizia
Ti ringrazio e scusami se ho frainteso.
Su questo non riesco a capirti: prima parli che si devono mobilitare tour operator ed aziende locali, poi dici che una compagnia del posto non basterebbe per far publicità di tipo incoming. Sul secondo passo siamo tutti d'accordo ed infatti gli attuali dirigenti di Aeradria avevano per la prossima estate contratti pronti con GermanWings ed Airberlin (Germania), EasyJet (Inghilterra), e per la scandinavia mi sembra Finnair. Ma come possono tour operator e aziende locali a contribuire a far venire più voli? Pagando? Ma a quel punto siamo tornati a WindJet.
Ho sentito che qualche imprenditore della zona voleva prendere un at72 in wet leasing e mettere qualche volo settimanale su alcune città europee per attirare più gente per la sua attività... è a cose simili che ti riferisci?
Probabilmente non mi sono spiegato bene. Prendendo ad esempio la Russia, intendevo dire che gli attori più efficaci possono essere le compagnie russe, i TO russi e le varie aziende russe del ramo. Quando ho scritto locali intendevo locali rispetto al luogo di provenienza dei turisti. Una piccola compagnia italiana come Windjet ad esempio, era del tutto sconosciuta a Parigi e per farsi conoscere avrebbe dovuto investire milioni. Cosa che oltre ad essere fuori portata, non sarebbe stata nemmeno giustificata dal ridotto numero di frequenze e relativo ritorno economico. I riminesi devono andare a caccia in Europa appoggiandosi ad aziende delle zone promettenti, come peraltro da quello che scrivi mi sembra che si stia già facendo. Usando ovviamente il buon senso che era stato smarrito negli ultimi anni e che mi sembra sia stato (dolorosamente) ritrovato.