IL CASO
Il Tar blocca il treno dell'Expo
no ai lavori tra Rho e Malpensa
Per l’opera c'erano già due anni di ritardo. Doppio schiaffo del tribunale amministrativo
la prima ditta che era stata esclusa dai lavori può tornare nel sito dell'esposizione 2015
di ALESSIA GALLIONE
I lavori, già in ritardo di due anni, dovevano partire a settembre. E già così una delle infrastrutture 'essenziali' per Expo non sarebbe stata comunque terminata interamente per l’apertura dei padiglioni. Adesso, però, sul potenziamento dei binari ferroviari della linea Rho-Gallarate, quella che dovrà collegare direttamente i cancelli dell’Esposizione con Malpensa, si abbatte una tegola che rischia di far slittare anche l’ultimo avvio ipotizzato: il Tar ha accolto il ricorso del comitato di cittadini del luogo che si batte contro l’impatto del quarto binario.
E, di fatto, ha annullato la delibera con cui il Comitato interministeriale per la programmazione economica, il Cipe, nel 2010 aveva dato il via libera al progetto definitivo. Una sentenza che arriva negli stessi giorni di un’altra decisione dei giudici amministrativi. Un doppio schiaffo. Il Tar ha sospeso il provvedimento con cui Expo 2015 spa aveva escluso dai lavori per la ripulitura del sito di Rho-Pero una delle ditte subappaltatrici, la Elios srl. Il verdetto nel merito è fissato al prossimo 25 luglio. Ma nell’attesa, e salvo ulteriori controricorsi, in teoria gli operai potrebbero tornare in campo.
I lavori sulla Rho-Gallarate avrebbero dovuto iniziare a luglio 2010 per terminare a settembre 2014. Queste, almeno, erano le stime del Tavolo Lombardia all’inizio del 2009. Ma l’opera da 400 milioni che realizzerà Rete ferroviaria italiana (Rfi) solo adesso si preparava al via. E non tutto sarebbe stato finito per Expo. A febbraio 2015, infatti, si stimava di aver concluso solo il nodo di Rho e la prima fase del cosiddetto 'raccordo Y' che, in sostanza, serve per collegare i binari di Fs con quelli delle Nord. Il resto, compreso il quadruplicamento dei binari tra Rho e Parabiago, sarebbe slittato oltre l’orizzonte di Expo.
Dopo la sentenza del Tar tutto torna in discussione. La battaglia giudiziaria non si fermerà al primo round e, con ogni probabilità, si tenterà la strada dell’appello al Consiglio di Stato. Ma, nell’attesa, il progetto - che prevedeva anche espropri - è bloccato. E il sindaco di Rho, Pietro Romano, dice: «La preoccupazione è che subisca rallentamenti ulteriori». Cosa è successo? Il Tar ha accolto una parte fondamentale del ricorso dei cittadini. Il progetto definitivo è diverso da quello iniziale: i binari sono diventati quattro e non tre come previsto all’origine.
Con un’altra conseguenza: la valutazione di impatto ambientale era stata fatta solo sul progetto preliminare. Anche su questo punto i giudici individuano «l’illegittimità dell’operato dell’amministrazione». Annotando: «La realizzazione del quarto binario determina, a tacer d’altro, l’utilizzo di una maggiore porzione di territorio e l’avvicinamento della ferrovia agli insediamenti abitativi. Sotto il profilo funzionale, il più fitto passaggio dei treni determina una maggiore propagazione di rumore e vibrazioni». I riflessi sull’ambiente e sulla vita dell’uomo, insomma, avrebbero richiesto un nuovo studio.
Anche la seconda battaglia potrebbe creare un precedente. Elios srl, coinvolta in indagini per traffico illecito di rifiuti, associazione a delinquere e truffa, era stata esclusa dai lavori di Expo dopo un’informativa cosiddetta 'atipica' della prefettura. Il Tar, per ora, ha concesso una sospensiva. Atto quasi dovuto in casi del genere. Ma, tra i motivi, anche quelli per cui nelle carte dell’inchiesta non ci sarebbe nessun «obiettivo elemento idoneo a far ipotizzare che i tre reati per i quali sono in corso le indagini preliminari manifestino una sottesa infiltrazione mafiosa».
(16 luglio 2012)
http://milano.repubblica.it/cronaca...xpo_no_ai_lavori_tra_rho_e_malpensa-39112549/