Secondo me l'attuale equilibrio è relativamente solido, in quanto tutte le major hanno un buon numero di slot a LIN per federare i rispettivi hub. Le compagnie più piccole probabilmente hanno un interesse molto più relativo su Milano, non sufficiente per andare ad una guerra a Bruxelles contro il BB, magari rischiando di inasprire le relazioni dei loro paesi di appartenenza con il nostro. Casi a parte sono FR e U2, che hanno colonizzato in tutto o in parte gli altri 2 aeroporti milanesi. E ho l'impressione che anche a loro l'attuale assetto non dispiaccia.Ma l'equilibrio su cui si regge il "non fare nulla" non é sostenibile nel lungo termine. Per ora va bene cosí a CAI che puó contare sullo scudo dall'antitrust. Ma anche questo provvedimento provvisorio un giorno dovrá (dovrebbe) cessare, quindi l'attuale equilibrio verrebbe meno e qualcosa bisognerá pur inventarsi, fosse anche per continuare il protezionismo di fatto.
Sia chiaro, non sto giustificando in alcun modo la situazione attuale, ma ragionando a mente fredda, bisogna mettere nel conto che limitare LIN con una nuova legge significa dover avere l'approvazione di Bruxelles. E a quel punto la UE potrebbe rifiutare e chiedere che LIN si uniformi a tutti gli altri aeroporti, cioè che voli entro i suoi limiti fisici (lessi di 32 movimenti orari) e senza vincoli di destinazione all'interno della UE.
Non dimenticherei nemmeno il fatto che la stragrande maggioranza dei milanesi adora usare LIN e alla prova dei fatti dubito che ci sarebbe un solo politico pronto ad usare il pugno duro per chiudere il city airport rischiando la propria carriera politica.
Perchè alla fine della fiera, se ci facciamo la domanda: chi vuole chiudere LIN? La risposta che dobbiamo sinceramente dare è: quasi nessuno.