Solo per spirito di verità e chiarezza ...


2) Tale periodo DEVE essere retribuito, poiché il soggetto, benché in addestramento, sta prestando la sua professionalità alla Compagnia.

Scusa I-PAUL, questa è la parte che non riesco a capire io. Non mi riferisco alla legge (e vari regolamenti, circolari, ecc.) vigente, ma alla teoria: se il "soggetto" vuole godere di CIGS ed al tempo stesso provare un'altra strada professionale, perché "DEVE" essere retribuito? Alla fine, è in prova, o gli fanno il favore di fargli mantenere il brevetto, ecc., ed uno stipendio lo prende già. E' questo che non mi torna: perchè DEVE ricevere due stipendi?
 
Scusa I-PAUL, questa è la parte che non riesco a capire io. Non mi riferisco alla legge (e vari regolamenti, circolari, ecc.) vigente, ma alla teoria: se il "soggetto" vuole godere di CIGS ed al tempo stesso provare un'altra strada professionale, perché "DEVE" essere retribuito? Alla fine, è in prova, o gli fanno il favore di fargli mantenere il brevetto, ecc., ed uno stipendio lo prende già. E' questo che non mi torna: perchè DEVE ricevere due stipendi?

In realtà penso che il principio che sta dietro a questa norma sia sacrosanto: sarò pure in periodo di prova, ma sto lavorando e devo essere pagato.
Questa cosa dovrebbe esistere per tutti, compresi i lavacessi delle discoteche di Soverato in inverno, figuriamoci per quelli che svolgono lavori di altissima professionalità come i piloti.

Quello che si sta tentando di ricostruire quindi non sono i soldi, ma le procedure di comunicazione con l'INPS.
 
In realtà penso che il principio che sta dietro a questa norma sia sacrosanto: sarò pure in periodo di prova, ma sto lavorando e devo essere pagato.
Questa cosa dovrebbe esistere per tutti, compresi i lavacessi delle discoteche di Soverato in inverno, figuriamoci per quelli che svolgono lavori di altissima professionalità come i piloti.

Quello che si sta tentando di ricostruire quindi non sono i soldi, ma le procedure di comunicazione con l'INPS.

Scusa ma io non ho detto che si debba lavorare gratis. Ho detto che si riceve già uno stipendio, quello della CIGS, e che non capisco perchè una ulteriore opportunità lavorativa debba portare a riceverne due. Insomma, se mi va bene cambio lavoro, se mi va male tengo la cassa, ed in ogni caso per il periodo di prova prendo due stipendi... ho capito che la legge è cosí, ma perché?

Ed infatti, se ho seguito il ragionamento, la legge dice che, se alla fine il periodo di prova è superato, i soldi presi durante quel periodo vanno restituiti anche se non c'è reato. Allora erano davvero due stipendi...
 
Volontariamente, come da accordi seguiti ad interpellanza a Ministero del Lavoro/ INPS.

Il tema non mi affascina, non mi interessa e non mi intriga, ma alcune considerazioni sorgono.
Dici che i soldi sono stati restituiti volontariamente in seguito a una tua interpellanza (se ho letto bene del 2011: ricordavo, sicuramente sbagliando, che le interpellanze le facevano le organizzazioni di categoria).
Mi spieghi come mai nella sentenza (del febbraio 2015) non si parla della restituzione delle somme?
Tema centrale del processo che avrebbe fatto si che l'assoluzione sarebbe stata, in questo caso, perchè il fatto non sussiste.
 
Scusa ma io non ho detto che si debba lavorare gratis. Ho detto che si riceve già uno stipendio, quello della CIGS, e che non capisco perchè una ulteriore opportunità lavorativa debba portare a riceverne due. Insomma, se mi va bene cambio lavoro, se mi va male tengo la cassa, ed in ogni caso per il periodo di prova prendo due stipendi... ho capito che la legge è cosí, ma perché?

Ed infatti, se ho seguito il ragionamento, la legge dice che, se alla fine il periodo di prova è superato, i soldi presi durante quel periodo vanno restituiti anche se non c'è reato. Allora erano davvero due stipendi...

Per via della storia del mantenimento del brevetto di volo. Punto sacrosanto anche questo.

Se ho volato solo per mantenere il brevetto, allora non è uno stipendio ma una cosa che non posso evitare di fare altrimenti non sono più un pilota (e deve essere retribuita e bla bla bla). Se invece dopo la prova resto, allora la parte iniziale non è più prova/brevetto/addestramento/etc ma l'inizio della mia attività lavorativa.
 
Mi sfugge il senso: la questione dovrebbe essere che io pilota ho diritto ad avere il periodo neutro per potere prestare il lavoro retribuito ai fini del mantenimento della licenza, in deroga al principio che, nel momento in cui percepisco un centesimo, dovrei comunicarlo preventivamente e perdere il sussidio.
Fin qua ci sono.
Successivamente, devo comunicare la cosa all'INPS, che si fa i suoi bei calcoli e mi dice quanti quattrini devo restituire perchè "sovrapposti" alla retribuzione. Questa dovrebbe essere la norma.
L'interpellanza a che serviva? Capisco che la causa è stata male impostata (o meglio, da quel che sembra dalla lettura della sentenza, PARTE della causa, laddove si contestava la mancata comunicazione PREVENTIVA, che effettivamente non era dovuta), ma che accordo si doveva raggiungere col Ministero, dal momento che la norma è abbastanza chiara in sè? Cioè, se effettivamente, come ci hai detto, è stato dichiarato entro i 30 giorni che era stata prestata attività retribuita e che si sarebbe sottoscritto il nuovo contratto, che interpello devo fare? E quale accordo raggiungere?
Io rimango poi con la domanda sulla tempistica di dichiarazione postuma, ma non avendo e non potendo avere accesso agli atti di causa depositati a Ferrara al momento applico il principio "in dubbio pro reo", in attesa di avere qualche documento supplementare che possa soddisfare questo mio dubbio, nonchè su quante siano effettivamente le mele marce e sulle somme in ballo, dal momento che i sequestri cautelativi disposti dalla Magistratura sono di importi belli elevati.

Sono stati gli interpelli ufficiali e non ufficiali al Ministero riguardante il vuoto normativo da parte di più d'uno e ben prima che che il finto bubbone esplodesse a far nascere la normativa in questione. Per questo parlo di volontarietà, perché uno avrebbe serenamente potuto sbattersene scrivendo all'INPS quando firmava il contratto e fregandosene del prima, sperando poi magari di non essere beccato. In tal caso, così non è stato.
 
Il tema non mi affascina, non mi interessa e non mi intriga, ma alcune considerazioni sorgono.
Dici che i soldi sono stati restituiti volontariamente in seguito a una tua interpellanza (se ho letto bene del 2011: ricordavo, sicuramente sbagliando, che le interpellanze le facevano le organizzazioni di categoria).
Mi spieghi come mai nella sentenza (del febbraio 2015) non si parla della restituzione delle somme?
Tema centrale del processo che avrebbe fatto si che l'assoluzione sarebbe stata, in questo caso, perchè il fatto non sussiste.

Perchè, a meno che il rimborso non sia accaduto pochi giorni fa, contrariamente a quanto dice I-PAUL, il rimborso non è/era avvenuto. Stiamo parlando di un periodo di prova durato praticamente cinque mesi, terminato il 31 agosto 2010, dove il computo delle retribuzioni percepite in eccesso avrebbe dovuto essere comunicato entro il successivo mese di settembre. Cinque anni fa.

I-PAUL partecipa qui rappresentando occultamente i suoi dante causa, che la storia la raccontano a loro uso e consumo. Basta vedere i tempi di questa storia, per comprendere come l'INPS abbia correttamente istruito la pratica dando mandato alla Guardia di Finanza.

Il trucchetto, peraltro, è quello di utilizzare questa sentenza come pass partout per gli altri 35, cercando di mettere insieme le posizioni di chi ha preso 5 mensilità e di chi deve all'erario circa 670mila euro.
 
Il tema non mi affascina, non mi interessa e non mi intriga, ma alcune considerazioni sorgono.
Dici che i soldi sono stati restituiti volontariamente in seguito a una tua interpellanza (se ho letto bene del 2011: ricordavo, sicuramente sbagliando, che le interpellanze le facevano le organizzazioni di categoria).
Mi spieghi come mai nella sentenza (del febbraio 2015) non si parla della restituzione delle somme?
Tema centrale del processo che avrebbe fatto si che l'assoluzione sarebbe stata, in questo caso, perchè il fatto non sussiste.

L'interpellanza infatti non era mia. Riguardo alla volontarietà ho già risposto a Dancrane.
 
Ultima modifica:
Il tema non mi affascina, non mi interessa e non mi intriga, ma alcune considerazioni sorgono.
Dici che i soldi sono stati restituiti volontariamente in seguito a una tua interpellanza (se ho letto bene del 2011: ricordavo, sicuramente sbagliando, che le interpellanze le facevano le organizzazioni di categoria).
Mi spieghi come mai nella sentenza (del febbraio 2015) non si parla della restituzione delle somme?
Tema centrale del processo che avrebbe fatto si che l'assoluzione sarebbe stata, in questo caso, perchè il fatto non sussiste.



Quello che si sta tentando di ricostruire quindi non sono i soldi, ma le procedure di comunicazione con l'INPS.

Questa mi sembra una delle osservazioni più costruttive.
Credo che qui si sia perso di vista il nodo centrale, il fatto cioè che nessuno sia scappato a nascondersi col malloppo, tant'è che gli enti eroganti i sussidi erano stati informati della situazione ben prima che essa fosse in essere e, quindi, ne erano perfettamente a conoscenza.
In molti casi, un dialogo proficuo tra enti avrebbe evitato l'alzarsi di un gran polverone. Lì dove questo dialogo è stato proficuo non c'è stata alcuna necessità di procede neppure all'attività istruttoria. Dove ciò non è avvenuto, le somme sono state restituite non appena richieste, con buona pace di chi grida al danno erariale per lanciare i suoi anatemi.
Qui mi taccio, stavolta davvero, perché il tema è davvero esaurito.
Buone cose a tutti
 
Il "volontariamente" ha subito una piccola modifica.

Fra un po' salerà fuori che sono anche tutti casi uguali.
 
Volontariamente, come da accordi seguiti ad interpellanza a Ministero del Lavoro/ INPS.

Perchè, a meno che il rimborso non sia accaduto pochi giorni fa, contrariamente a quanto dice I-PAUL, il rimborso non è/era avvenuto. Stiamo parlando di un periodo di prova durato praticamente cinque mesi, terminato il 31 agosto 2010, dove il computo delle retribuzioni percepite in eccesso avrebbe dovuto essere comunicato entro il successivo mese di settembre. Cinque anni fa.

I-PAUL partecipa qui rappresentando occultamente i suoi dante causa, che la storia la raccontano a loro uso e consumo. Basta vedere i tempi di questa storia, per comprendere come l'INPS abbia correttamente istruito la pratica dando mandato alla Guardia di Finanza.

Il trucchetto, peraltro, è quello di utilizzare questa sentenza come pass partout per gli altri 35, cercando di mettere insieme le posizioni di chi ha preso 5 mensilità e di chi deve all'erario circa 670mila euro.
Mi sembra che queste due tesi siano in evidente contrasto fra loro. A meno che non si parli di casi diversi, una delle due è quanto meno azzardata.
Peno che ognuno di noi, anche in considerazione dell'iter processuale, possa giungere alle proprie conclusioni.
 
Questa mi sembra una delle osservazioni più costruttive.
Credo che qui si sia perso di vista il nodo centrale, il fatto cioè che nessuno sia scappato a nascondersi col malloppo, tant'è che gli enti eroganti i sussidi erano stati informati della situazione ben prima che essa fosse in essere e, quindi, ne erano perfettamente a conoscenza.
In molti casi, un dialogo proficuo tra enti avrebbe evitato l'alzarsi di un gran polverone. Lì dove questo dialogo è stato proficuo non c'è stata alcuna necessità di procede neppure all'attività istruttoria. Dove ciò non è avvenuto, le somme sono state restituite non appena richieste, con buona pace di chi grida al danno erariale per lanciare i suoi anatemi.
Qui mi taccio, stavolta davvero, perché il tema è davvero esaurito.
Buone cose a tutti

No no, aspetta, non rigirare la cose ma soprattutto non farmi dire cose che non ho detto. ;)

Chiunque sia dotato di un minimo di senno s'è finalmente fatto una ragionevole idea di quello che è successo. Cerchiamo infatti di rispettare l'altrui intelligenza e non facciamo i finti tonti. Detto questo, con ogni buona probabilità finirà con l'accantonamento dei profili di illegittimità, ma il giudizio morale su questa vicenda sappi che segue un percorso del tutto diverso da quello del tribunale.

Anzi, giusto per chiarire un punto sul quale c'è sempre una grande ambiguità: tra un top manager che ruba e una pilota in GCIS che ruba, a me personalmente fa molto più schifo il secondo, perchè mentre il primo semplicemente agisce spinto da umana avidità, il secondo sta anche insultando un istituto dello stato sociale di cui altrimenti sarebbe da andare orgogliosi (anche se sulla Cassa ai piloti ci sarebbe solo da tacere pietosamente). Da qui è che viene molto dell'astio che stai leggendo, non dall'odio verso la categoria dei piloti che, detto sinceramente, sarebbe quantomeno ridicolo in un forum come questo dove i 2/3 semmai vi invidiano.
 
Bene, adesso però mi sovviene una nuova domanda.
I denari sono stati restituiti volontariamente o si è atteso la sentenza (o quanto meno la denuncia penale) prima del rimborso all'INPS?

La restituzione dei denari all'INPS si presta a fenomeni ampiamente noti.
Mi spiego meglio.
Se io avvio un rapporto di lavoro all'estero e non é del tutto illegittimo pensare che verosimilmente io vada a viverci e che probabilmente trasferisca con me i miei averi.
In questo caso io, cittadino italiano, risulterei quindi nullatenente in Italia; infine su cosa si potrebbe rivalere l'INPS nell'esigere la restituzione delle somme versate?
Sarebbe un'ottima sentenza giudiziaria ..... da appendere al muro però.
 
tra un top manager che ruba e una pilota in GCIS che ruba, a me personalmente fa molto più schifo il secondo, perchè mentre il primo semplicemente agisce spinto da umana avidità, il secondo sta anche insultando un istituto dello stato sociale

A me fanno schifo entrambi in quanto ladri...a meno che non si consideri ladro chi ruba migliaia di euro e "un po' distratto" chi se ne intasca milioni...
 
Aless ti spiacerebbe chiarire la miniata che hai scritto, per favore?

Anzi, giusto per chiarire un punto sul quale c'è sempre una grande ambiguità: tra un top manager che ruba e una pilota in GCIS che ruba, a me personalmente fa molto più schifo il secondo, perchè mentre il primo semplicemente agisce spinto da umana avidità, il secondo sta anche insultando un istituto dello stato sociale di cui altrimenti sarebbe da andare orgogliosi (anche se sulla Cassa ai piloti ci sarebbe solo da tacere pietosamente)

Oppure il furto perpetrato da un top manager rientra nel rischio d'impresa?
 
A me fanno schifo entrambi in quanto ladri...a meno che non si consideri ladro chi ruba migliaia di euro e "un po' distratto" chi se ne intasca milioni...

Rispondo con te anche a I-PAUL, ma rispetto al suo il tuo commento mi permette di spiegarmi meglio.

Tu fai un discorso di proporzionalità della pena (chi ha rubato di più è giusto che paghi di più rispetto a chi ha rubato di meno) che qui non mi interessa e che lascio volentieri al giudice e al procedimento in sede civile e/o penale. Io infatti faccio piuttosto un discorso etico, per spiegare il quale spero mi perdonerai se ti pongo una domanda: nel peggio che cos'è che è peggio, rubare i soldi di una banca o rubare i soldi delle offerte per i poveri della Caritas?
Un manager che ruba alla sua azienda o ai suoi azionisti va condannato a "cinquemila anni più le spese" (cit.) semplicemente perchè è un ladro. Nessuna pietà. Chi invece ruba all'istituto della CIGS, per me merita non solo gli stessi cinquemila anni più le spese di cui sopra, ma merita anche il mio più profondo disprezzo perchè sta rubando i soldi che materialmente servono a tutelare altri lavoratori in difficoltà. Una cosa cioè assolutamente odiosa.
Mi si potrebbe ribattere che il primo (il manager) ruba per ingordigia e non per necessità, ribaltando apparentemente la distinzione che ho appena fatto, ma come chiamiamo se non "ingordo" chi non si accontenta di godere di un diritto che ad altri è negato (e cioè un privilegio, come appunto è la CGIS dei piloti) e anzi tenta con tutti i mezzi di avere ancora di più?

Chi ha aperto questo thread cercava un confronto, e questo è quello che io personalmente penso di questo determinato argomento.