Solo per spirito di verità e chiarezza ...


Caro I-PAUL, mi chiedono di rivolgerti il seguente quesito
I piloti che hanno usufruito della CIGS durante il periodo di valutazione/mantenimento o conseguimento di Rating sono stati retribuiti nel corso di tale attività? E in caso affermativo, hanno provveduto a restituire all'INPS quanto percepito come CIGS?
 
Diverso infatti non aver moralmente nulla da rimproverarsi oppure essere riusciti a farla franca grazie ad un cavillo o errore di legislatore o magistrati.

Farfalla. Evidentemente non hai letto bene. Forse è meglio che continui con le frasi fatte del tipo "tanto se uno sbaglia non succede nulla", "non c'è più la mezza stagione", "era meglio quand'era peggio".
Qui non c'è alcun cavillo od errore del legislatore, il legislatore voleva scrivere proprio quello che ha scritto.
Lo ha scritto considerando alcune PECULIARI necessità che riguardano la mansione in oggetto, argomento di cui tu e molti altri siete profani ma che evidentemente neanche vi sforzate minimamente di comprendere.
Di conseguenza, nel caso specifico, non c'è nessuno che abbia tentato o sia riuscito a farla franca. Punto.
 
Caro I-PAUL, mi chiedono di rivolgerti il seguente quesito
I piloti che hanno usufruito della CIGS durante il periodo di valutazione/mantenimento o conseguimento di Rating sono stati retribuiti nel corso di tale attività? E in caso affermativo, hanno provveduto a restituire all'INPS quanto percepito come CIGS?

Specifica che te lo abbiamo chiesto in area soci, col cappuccio in testa, quando ci riuniamo col branco per prendere per il culo i foriati.
 
Curiosità da profano: nel mondo accade abbastanza spesso di svolgere attività normalmente remunerate, ma per cui non si possono accettare compensi. I motivi sono molti: incompatibilità di legge, inopportunità...

Non possono i piloti in CIGS che vanno a fare rating, etc. offrirsi di fare il periodo di valutazione, addestramento o come si chiama, gratis o dietro mero rimborso spese? Se il tutto va bene, alla firma di nuovo contratto di lavoro subordinato informano l'INPS e cessano la cassa. Grazie per chiarire quali sono gli ostacoli a questo ragionamento.
 
Caro I-PAUL, mi chiedono di rivolgerti il seguente quesito
I piloti che hanno usufruito della CIGS durante il periodo di valutazione/mantenimento o conseguimento di Rating sono stati retribuiti nel corso di tale attività? E in caso affermativo, hanno provveduto a restituire all'INPS quanto percepito come CIGS?

Paolo, non avertene a male, ma se quel 61 ha un qualcosa a che vedere con la tua anzianità anagrafica, in un modo o nell'altro, mi stupisce il fatto che presti il fianco e la voce a chi qui interviene esclusivamente per provocare e che personalmente mi è indifferente.
I colleghi in questione hanno fatto e faranno quello che il Ministero del lavoro e l'INPS vogliono venga fatto, come è sempre avvenuto in questa storia sin dall'inizio.
Detto questo, io non sono qui per dar risposte per conto di altri, ma ho espresso un principio che tu hai giudicato in base alla tua esperienza personale, preparazione, conoscenza della materia e capacità deduttiva.
Il fulcro del discorso è però uno solo, ineludibile, e cioè il fatto che questo principio è LEGITTIMO.
Io mi fermo qui perché l'argomento si è esaurito e l'intento non era certamente quello di convincere gli ultras ed i fan del pensiero unico della bontà del ragionamento, ma quello di fornire informazioni su come sono andate le cose per chi, libero da pregiudizi, voglia sentire anche un'altra campana prima di giungere a conclusioni e farsi la propria idea.
 
Paolo, non avertene a male, ma se quel 61 ha un qualcosa a che vedere con la tua anzianità anagrafica, in un modo o nell'altro, mi stupisce il fatto che presti il fianco e la voce a chi qui interviene esclusivamente per provocare e che personalmente mi è indifferente.
I colleghi in questione hanno fatto e faranno quello che il Ministero del lavoro e l'INPS vogliono venga fatto, come è sempre avvenuto in questa storia sin dall'inizio.
Detto questo, io non sono qui per dar risposte per conto di altri, ma ho espresso un principio che tu hai giudicato in base alla tua esperienza personale, preparazione, conoscenza della materia e capacità deduttiva.
Il fulcro del discorso è però uno solo, ineludibile, e cioè il fatto che questo principio è LEGITTIMO.
Io mi fermo qui perché l'argomento si è esaurito e l'intento non era certamente quello di convincere gli ultras ed i fan del pensiero unico della bontà del ragionamento, ma quello di fornire informazioni su come sono andate le cose per chi, libero da pregiudizi, voglia sentire anche un'altra campana prima di giungere a conclusioni e farsi la propria idea.
Scusa Paolo (suppongo), ma proprio perché il mio 61 è un riferimento anagrafico (e quindi pago le tasse in questo paese da una vita), mi piacerebbe sapere se i tuoi colleghi (se non di azienda, quanto meno di professione) hanno percepito per un certo periodo una doppia indennità (dall'azienda presso cui svolgevano in training/rating e dall'INPS) e se in caso di risposta positiva non dovrei sentirmi un filo incazzato?
 
"L’attività di volo strettamente necessaria al rinnovo delle licenze/abilitazioni non è soggetta a dichiarazione preventiva in caso di CIGS, tantomeno a dichiarazione entro i 5 gg in caso di mobilità.
In questo caso, entro 30 gg dal rinnovo della licenza/abilitazione, il pilota dovrà compilare e produrre il Mod. SR85 (reperibile sul sito dell’INPS nella sezione “Moduli”): “Autocertificazione personale pilota dei vettori aerei - rinnovo/ripristino delle abilitazioni al pilotaggio”.
In tale periodo il pilota può anche percepire emolumenti senza andare in corso alla sospensione della CIGS
."
 
Non so se sia stata già postata.
La sentenza è pubblica e, pertanto, è possibile leggerla. La trovate qui

http://www.avvocatibgp.it/upload/sentenze penale/cigssentenza.pdf

La sentenza afferma un principio sacrosanto.
Il pilota non ha commesso il reato di cui all'art. 316 ter (indebita percezione di erogazioni a danno dello stato) perchè manca il dolo.
Il pilota, infatti, dopo il 31.8.2010 aveva comunicato formalmente all'Inps il nuovo rapporto di lavoro e, pertanto, secondo il Tribunale, non aveva alcuna intenzione di truffare l'Inps.
L'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato però sussiste e l'Inps può richiedere le somme al pilota.

La sentenza, quindi, è utile per gli altri piloti imputati (che potranno fare leva sulla loro buona fede), se si trovano nelle stesse condizioni del pilota.
Ove però non avessero comunicato alcunchè all'Inps, potrebbero anche essere condannati (e per il più grave reato di truffa ai danni dello Stato)

A prescindere poi dal reato, la sentenza non afferma che l'Inps non possa chiedere le somme al pilota; anzi traspare proprio il contrario.

E, infine, la sentenza non afferma che il comportamento sia legittimo (anzi proprio il contrario), ma solo che non costituisce reato.
 
@I-PAUL: (o EI-PAUL come in un altro forum, a proposito: hai spostato il nick in Irlanda per convenienza fiscale?) non girarci intorno e rispondi alla domanda di Paolo61.
 
Non so se sia stata già postata.
La sentenza è pubblica e, pertanto, è possibile leggerla. La trovate qui

http://www.avvocatibgp.it/upload/sentenze penale/cigssentenza.pdf

La sentenza afferma un principio sacrosanto.
Il pilota non ha commesso il reato di cui all'art. 316 ter (indebita percezione di erogazioni a danno dello stato) perchè manca il dolo.
Il pilota, infatti, dopo il 31.8.2010 aveva comunicato formalmente all'Inps il nuovo rapporto di lavoro e, pertanto, secondo il Tribunale, non aveva alcuna intenzione di truffare l'Inps.
L'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato però sussiste e l'Inps può richiedere le somme al pilota.

La sentenza, quindi, è utile per gli altri piloti imputati (che potranno fare leva sulla loro buona fede), se si trovano nelle stesse condizioni del pilota.
Ove però non avessero comunicato alcunchè all'Inps, potrebbero anche essere condannati (e per il più grave reato di truffa ai danni dello Stato)

A prescindere poi dal reato, la sentenza non afferma che l'Inps non possa chiedere le somme al pilota; anzi traspare proprio il contrario.

E, infine, la sentenza non afferma che il comportamento sia legittimo (anzi proprio il contrario), ma solo che non costituisce reato.
Finalmente un po' di chiarezza
 
Mauro. Non far finta di non capire. Sti soldi sono stati restituiti o no?

Ho già risposto, ma evidentemente non ti interessa capire, vediamo se ci riesco:

1) Il Pilota, prima di firmare il contratto, è sottoposto ad un periodo di addestramento il quale, vista la tipologia di attività, è selettivo, nel senso che se alcuni standard tecnici e/o medici non possono essere mantenuti, l'iter può essere interrotto in qualsiasi momento.

2) Tale periodo DEVE essere retribuito, poiché il soggetto, benché in addestramento, sta prestando la sua professionalità alla Compagnia.

3) Per come è stata scritta e concepita dal legislatore la Normativa, se il pilota comunicasse all'INPS la propria uscita dal sostegno al reddito PRIMA di firmare il contratto, cosa che avviene DOPO il periodo addestrativo di cui sopra, rischierebbe di privarsi di un diritto qualora le cose non dovessero andare bene.

4) Di conseguenza INPS, come aveva già fatto precedentemente il Ministero del Lavoro, ha deciso - tramite la circolare 94 del 2011 - che continuerà ad erogare il sostegno durante l'iter addestrativo, a patto poi che il soggetto, finito lo stesso con esito positivo, lo dichiari all'istituto di previdenza che, ovviamente, avrà indietro i denari anticipati durante l'iter.

Se ti fossi premurato di leggere la sentenza ed i documenti allegati, anziché insultare, ti saresti fatto molte meno domande.
 
Ho già risposto, ma evidentemente non ti interessa capire, vediamo se ci riesco:

1) Il Pilota, prima di firmare il contratto, è sottoposto ad un periodo di addestramento il quale, vista la tipologia di attività, è selettivo, nel senso che se alcuni standard tecnici e/o medici non possono essere mantenuti, l'iter può essere interrotto in qualsiasi momento.

2) Tale periodo DEVE essere retribuito, poiché il soggetto, benché in addestramento, sta prestando la sua professionalità alla Compagnia.

3) Per come è stata scritta e concepita dal legislatore la Normativa, se il pilota comunicasse all'INPS la propria uscita dal sostegno al reddito PRIMA di firmare il contratto, cosa che avviene DOPO il periodo addestrativo di cui sopra, rischierebbe di privarsi di un diritto qualora le cose non dovessero andare bene.

4) Di conseguenza INPS, come aveva già fatto precedentemente il Ministero del Lavoro, ha deciso - tramite la circolare 94 del 2011 - che continuerà ad erogare il sostegno durante l'iter addestrativo, a patto poi che il soggetto, finito lo stesso con esito positivo, lo dichiari all'istituto di previdenza che, ovviamente, avrà indietro i denari anticipati durante l'iter.

Se ti fossi premurato di leggere la sentenza ed i documenti allegati, anziché insultare, ti saresti fatto molte meno domande.
Bene, adesso però mi sovviene una nuova domanda.
I denari sono stati restituiti volontariamente o si è atteso la sentenza (o quanto meno la denuncia penale) prima del rimborso all'INPS?
 
Volontariamente, come da accordi seguiti ad interpellanza a Ministero del Lavoro/ INPS.

Mi sfugge il senso: la questione dovrebbe essere che io pilota ho diritto ad avere il periodo neutro per potere prestare il lavoro retribuito ai fini del mantenimento della licenza, in deroga al principio che, nel momento in cui percepisco un centesimo, dovrei comunicarlo preventivamente e perdere il sussidio.
Fin qua ci sono.
Successivamente, devo comunicare la cosa all'INPS, che si fa i suoi bei calcoli e mi dice quanti quattrini devo restituire perchè "sovrapposti" alla retribuzione. Questa dovrebbe essere la norma.
L'interpellanza a che serviva? Capisco che la causa è stata male impostata (o meglio, da quel che sembra dalla lettura della sentenza, PARTE della causa, laddove si contestava la mancata comunicazione PREVENTIVA, che effettivamente non era dovuta), ma che accordo si doveva raggiungere col Ministero, dal momento che la norma è abbastanza chiara in sè? Cioè, se effettivamente, come ci hai detto, è stato dichiarato entro i 30 giorni che era stata prestata attività retribuita e che si sarebbe sottoscritto il nuovo contratto, che interpello devo fare? E quale accordo raggiungere?
Io rimango poi con la domanda sulla tempistica di dichiarazione postuma, ma non avendo e non potendo avere accesso agli atti di causa depositati a Ferrara al momento applico il principio "in dubbio pro reo", in attesa di avere qualche documento supplementare che possa soddisfare questo mio dubbio, nonchè su quante siano effettivamente le mele marce e sulle somme in ballo, dal momento che i sequestri cautelativi disposti dalla Magistratura sono di importi belli elevati.