Meridiana, stop ai licenziamenti degli assistenti
Uil e Anpav hanno firmano il contratto e bloccano in extremis le lettere in partenza
Ascolta la notizia
di Guido Piga OLBIA. La soffiata era quella giusta. Alle 13.45, Marco Bardini e Fabrizio Contino, sindacalisti di Uil e Anpav, erano nell’ingresso della palazzina di Meridiana. «Fermo, blocca tutto» hanno intimato a un fattorino. Stava andando a consegnare le lettere di licenziamento a 40 assistenti di volo. Attimi di smarrimento, poi i due sindacalisti chiedono e ottengono di salire al quarto piano, dove c’è l’amministratore delegato Gianni Rossi. E dove trovano l’accordo: Uil e Anpav firmano il nuovo contratto, licenziamenti bloccati. Durissima la Cgil, esclusa e pronta ad andare in tribunale contro l’intesa. La soluzione alla crisi di Meridiana è stata trovata all’ultimissimo minuto. L’azienda dell’Aga Khan aveva preparato il licenziamento di 61 assistenti di volo, la categoria che, al contrario di quella dei piloti, non aveva voluto firmare l’intesa per un nuovo contratto fondato sui sacrifici. Le prime 54 lettere stavano partendo ieri, erano state firmate dal direttore del personale e consegnate a un fattorino. Quello che Bardini e Contino hanno bloccato all’uscita della palazzina della compagnia, nella zona dell’aeroporto. Alle 13.45 l’hanno intercettato, aiutati da una provvidenziale “soffiata”, e l’hanno bloccato. «Non andare da nessuna parte, vogliamo parlare con le segretarie e con l’amministratore delegato» gli hanno detto i sindacalisti di Uil e Anpav. Via telefono sono state raggiunte due segretarie e, poi, Gianni Rossi, che era nel suo ufficio, al quarto piano. Parlare con l’ad, a differenza del passato, è stato facile, segno che anche l’azienda aveva l’intenzione di tentare tutte le mosse per evitare i tagli. Bardini e Contino hanno preteso che le segretarie scrivessero sulle buste con dentro le lettere di licenziamento la parola “annullato” e poi hanno firmato il contratto proposto dall’azienda e finora respinto. Partirà dal 1� giugno e durerà fino al 2013, esattamente come per i piloti. Sommando i sacrifici delle due categorie, Meridiana risparmierà 11 milioni di euro all’anno, per quattro anni. In più arriveranno i soldi pubblici, una ventina di milioni, per affrontare la crisi economica. Che cosa succederà a hostess e steward? Per mantenere l’attuale retribuzione dovranno lavorare di più: 9 ore e mezzo di volo in più al mese. Faranno massimo quattro tratte al giorno, ma, per tre volte al mese, diventeranno cinque; perderanno un po’ di ferie (-15%) e le hostess il riposo aggiuntivo; l’Aga Khan ricomprerà le azioni di piloti e assistenti di volo e la prima tranche, pari al 50%, sarà acquisita entro l’anno. La raggiunta intesa sarà formalizzata al ministero del Lavoro, ma prima ci sarà un passaggio fondamentale. «Abbiamo migliorato l’accordo e aggiunto una clausola risolutiva secondo la quale la compagnia dovrà dimostrare, entro il 15 maggio, la prova documentale della crisi. Qualora questa non ci fosse, l’accordo decadrebbe» dice Bardini, Uil. Questo vuol dire che Meridiana dovrà presentare le carte che certificano la crisi, a cominciare dal bilancio del 2008, chiuso con una consistente perdita. E’ un modo per respingere le iniziative del “fronte del no”, pronto a portare in tribunale i sindacati che avessero sottoscritto il contratto. «Quello siglato è il miglior contratto per assistenti di volo presente in Italia» aggiunge Contino, Anpav, convinto come Bardini che l’esito del referendum - 157 votanti su 320 aventi diritto, come è stato precisato, con la stragrande maggioranza di sì - incoraggiasse decisamente la firma. E Meridiana? No comment. Grande soddisfazione è stata espressa da Gigi Carbini, pilota e consigliere comunale: «Splendida notizia, così Meridiana è salva». La Cgil, invece, non ha firmato e protesta duramente. «Meridiana è incompetente, ci ha escluso dalle trattative e questo è gravissimo. Uil e Anpav sono peggio che incompetenti. Agiremo per difendere i lavoratori» dice Roberto Pesaresi. (La Nuova Sardegna)