Accordo fallito, a Meridiana via ai licenziamenti
(La Nuova Sardegna)
Fallita ieri l’ultima possibilità di riaprire le trattative, Meridiana passa ai licenziamenti. Tra oggi e domani partiranno le lettere in cui 61 assistenti di volo troveranno scritto che il loro rapporto di lavoro con la compagnia aerea è cessato. Non sarà un provvedimento immediato: perché lo sia passeranno alcuni mesi, minimo due. Ma l’azienda ormai non tornerà indietro, dando così avvio al suo graduale, inevitabile svuotamento a favore della controllata Eurofly. Ultima chance. I licenziamenti potevano essere evitati in extremis. Ieri si è concluso il referendum indetto da Uil e Anpav (la Cgil non ha aderito e non l’ha sostenuto). Il quesito chiedeva agli assistenti di volo della compagnia questo: volete firmare il rinnovo del contratto proposto da Meridiana o volete che l’azienda faccia i licenziamenti? Un’alternativa secca, terribile. L’ultima proposta di Meridiana non lasciava spazio a compromessi, dopo mesi e mesi di trattative: la compagnia voleva un contratto vicino a Eurofly (più ore di volo al mese), altrimenti i tagli sarebbero stati inevitabili. Hanno votato 157 assistenti di volo, un numero che non ha consentito il raggiungimento del quorum. Referendum nullo, e a poco vale che la maggioranza, 142 voti, abbia detto sì, meglio i sacrifici. A quel punto, è venuto meno anche l’ultimo, flebile spiraglio per poter riaprire la trattativa. Entro le 12 azienda e sindacati avrebbero dovuto chiamare il ministero del Lavoro per dire, “trattiamo, ci accordiamo”: questo non è avvenuto, dunque per la prima volta nella sua storia Meridiana farà dei licenziamenti collettivi. Vertice da Karim. L’azienda non ha voluto rilasciare commenti ufficiali. Un silenzio, unito alla notizia di un incontro a Parigi tra l’Aga Khan e il presidente di Meridiana Franco Trivi, che ha riacceso una speranza tra i lavoratori. Ma, in serata, una fonte aziendale ha chiarito tutto. «Vale quello che abbiamo scritto venerdì sera», ossia che partono i licenziamenti. «L’incontro di Parigi era per altre questioni»: anche se, ovviamente, la discussione è scivolata su Meridiana e sul cda di venerdì prossimo. Gli assistenti di volo riceveranno le lettere forse già oggi. L’azienda non ha fatto sapere se le invierà contemporaneamente ai 61 licenziati, o se lo farà a scaglioni. Mesi di tempo. I licenziamenti non saranno immediati, passeranno alcuni mesi perché lo diventino (lo impone la legge). «Volerò sapendo di non avere più un lavoro, potete immaginare come starò» dice uno steward. Anche in questo caso, c’è però un via d’uscita, seppure difficile da prendere. Meridiana potrebbe ritirare i provvedimenti, solo e se i sindacati accetteranno le nuove condizioni contrattuali, magari ulteriormente viste al ribasso per i lavoratori. Tecnicamente, è possibile. Realisticamente, sembra impossibile. Verso Eurofly. L’ad Gianni Rossi era stato chiaro, e il suo disegno si sta compiendo: Meridiana costava e costa troppo, l’unica alternativa è spostare tutto su Eurofly. Uno svuotamento che comincerà nei prossimi mesi. I piloti di Meridiana, che l’intesa con l’azienda l’hanno firmata, dovranno volare, ovviamente. E per farlo - con nove aerei di Meridiana terra, perché tanti saranno dopo i licenziamenti degli assistenti di volo - dovranno sedersi su quelli di Eurofly. Scontro sindacale. In questo quadro, il fronte sindacale non esiste più. La Cgil, che ha chiesto all’azienda di trattare, senza ottenere risposta, è messa sotto accusa dalla Uil e dall’Anpav. «E’ l’intransigenza della Cgil - dice Massimo Muccioli, presidente dell’Anpav - che rischia di far pagare agli assistenti di volo 61 posti di lavoro». «E la colpa, dopo avere trovato un accordo al 90 per cento con l’azienda, è soprattutto del segretario nazionale Mauro Rossi» aggiunge Marco Bardini, Uil.