Ryanair minaccia di chiudere la base di Marsiglia


Da Marsiglia ci sono parecchi voli verso il Marocco che vanno benissimo e sarebbero difficili da operare con aerei da altre basi visto che sono voli piuttosto lunghi da operare in W.
Un pò più facile sarebbe operare i voli nazionali sempre con rotazioni W
Non sarebbe così facile per FR fare di Marsiglia la stessa cosa che fa a BVA


Infatti un'eventuale chiusura della base di MRS potrebbe dare una violenta accellerata alla paventata base di RAK ed allora le rotte tra MRS ed il Marocco sarebbero comunque servite.
 
Infatti un'eventuale chiusura della base di MRS potrebbe dare una violenta accellerata alla paventata base di RAK ed allora le rotte tra MRS ed il Marocco sarebbero comunque servite.

Non penso visto che FR da Marsiglia opera anche su Nador, fez e Agadir quindi questi voli andrebbero fatti in W anche se ci fosse la base di RAK

Tra l'altro ma aprendo una base a RAK come verrebbe assunto il personale? Sempre con contratto irlandese? In questo caso penso che FR ci perderebbe.
Stessa cosa per la base a Kaunas, FR qui come assume?
 
Infatti, quello che volevo sottolineare è che a quel punto le W sarebbero fatte con base marocchina e mi sembrano sicuramente più sensate di W operate da aerei base nord Europa o peggio ancora Italia.
 
Il Marocco è un paese extra-UE.

Chi ha contratto di lavoro e domicilio marocchino, segue le leggi di quel paese. Sia esso di nazionalità italiana, irlandese o francese che sia.

E tutto ciò potrebbe essere una spinta ulteriore alla creazione della base. Anche a me risulta che la comunità locale stia seriamente pensando di foraggiarla.
 
Per favore non scriviamo idiozie, già lo start-up di Air Arabia Maroc è stato ostacolato in più modi e vola verso la UE perchè c'è l'opensky, verso l'Africa non le danno i diritti. RAM fa una forte pressione su tutto. E' del tutto improbabile che venga dato un solo euro a un vettore UE per aprire una base in Marocco.
Tra l'altro per la legge Marocchina il vettore dovrebbe avere AOC locale ed essere di proprietà per almeno il 51% di investitori locali.
 
Tra l'altro per la legge Marocchina il vettore dovrebbe avere AOC locale ed essere di proprietà per almeno il 51% di investitori locali.

Non più.
TUI ha difatto potuto rilevare la restante quota, nel 2008, assumendo il controllo del 100% della filiale marocchina Jet4you.
 
Non più.
TUI ha difatto potuto rilevare la restante quota, nel 2008, assumendo il controllo del 100% della filiale marocchina Jet4you.

Deve comunque essere fondata una società di diritto marocchino e avere un AOC locale con conseguente aumento di costi come la filiale svizzera di Easyjet?
 
... Si tratta pur sempre della compagnia che ha aperto l'Europa ai suoi cittadini.
Il che è un merito assoluto.
C'era una volta l'interrail ..... (chi scrive è over fifty) ed era meglio dei day trip. Prima delle low cost c'erano le ferrovie -o gli autobus della Eurolines- e la gente viaggiava lo stesso. Era più scomodo e più lento, d'accordo. ma era viaggiare. Riconoscere il merito del viaggiare alle low cost dimostra un preconcetto ed una non-conoscenza di come le generazioni precedenti hanno iniziato a conoscere l'Europa.
Il fenomeno low cost è nato sfruttanto alcune lacune di offerta e normative, ha avuto una crescita drogata da fattori esterni (se gli aeroporti togliessero i sussidi in tutte le forme, quanto durerebbe Ryanair?) e se vuole sopravvivere deve cambiare pelle ed adeguarsi al mercato -normative incluse-. Easy lo ha fatto. Ryanair persevera: vorrebbe arrivare ad una aerolinea modello autobus, con i passeggeri che caricano il bagaglio da soli in stiva. Ma il mondo del trasporto non è fatto per l'anarchia. Ci sono le regole e vanno rispettate. Ryan è molto esigente nei confronti dei passeggeri; rispetti lei le regole quando le tocca.
 
C'era una volta l'interrail ..... (chi scrive è over fifty) ed era meglio dei day trip. Prima delle low cost c'erano le ferrovie -o gli autobus della Eurolines- e la gente viaggiava lo stesso. Era più scomodo e più lento, d'accordo. ma era viaggiare. Riconoscere il merito del viaggiare alle low cost dimostra un preconcetto ed una non-conoscenza di come le generazioni precedenti hanno iniziato a conoscere l'Europa.

Si tratta di fenomeni molto diversi. Oggi un ventenne gira l'Europa in lungo e in largo più volte l'anno, basta guardare a BGY, ai miei tempi lo si faceva molto, molto, molto meno, Interrail o non Interrail. pur essendo nel periodo economico di vacche molto più grasse di oggi.
Detto per inciso, andare in Scandinavia con Interrail, per esempio, non costava certo 20 o 30k lire......
 
A Bruxelles molti paesi stannno facendo pressioni e proposte per porre un freno alle sperequazioni a danno dei lavoratori e della fiscalità degli stati.
Situazioni come quella descritta danno fiato a quanti vorrebbero interventi drastici. Sfruttando una fiscalità di vantaggio (pensata e autorizzata per altri scopi) si assumono in Irlanda lavoratori di altri paesi UE per farli lavorare nei rispettivi paesi di provenienza. Ammesso che considerando l'aereo "Irlanda" e oprando delle rotazioni di sede siano rispettati i tempi di permanenza (ma è tutto da verificare) si tratta di persone che molto probabilmente gravano o graveranno sulla sanità e sulla socialità dei paesi d'origine.
E' evidente che nei casi eclatanti (migliaia di lavoratori coinvolti) gli stati provino a porvi un freno.
Domanda: i lavoratori da che parte stanno ? sono coscenti che dall'Irlanda molto difficilmente avranno una pensione?
saluti
marco