Posti di lavoro in cambio di sconti sulle tariffe. Ryanair tratta con il governo


Quel signore oltre ad aver bisogno di un corso di Galateo è stato premiato con i soldi degli aeroporti. Se è veramente bravo come dici vediamo il mercato come lo premia se si affida esclusivamente ai propri soldi.

Quoto al 100%.
Vediamo Mol come se la cava se opera con le stesse regole valide per il resto dell'aviazione.
Uguali spese apt, uguali spese per personale (contributi), tasse pagate la dove si genera la clientela, contributi degli apt (nel caso ve ne fossero, spalmati su tutti i vettori).
Poi i dirigenti/ad dei vari apt con partecipazione pubblica, in quanto partecipati da pubblico obbligati a rendere noto a chi vanno i contributi. Se poi sono totalmente 100% privati possono fare quello che vogliono co i loro soldi.
 
Comunque non è che MOL è andato dagli amministratori dei vari EE.LL. costringendoli, con una pistola puntata, a dargli sovvenzioni.
Gli ha proposto la vendita di un servizio e loro hanno accettato.
Magari bravo lui, magari scemi loro, ma rimane che il suo lavoro di AD lo fa con una totale assenza di gusto ma bene, perchè se con quei numeri era impossibile operare lui è riuscito a comprimerli.

Poi degli effetti diretti della compressione di quei numeri (è a Brindisi che hanno scoperto di non avere i soldi per rifare la torre?), come anche di quelli indiretti (il Ministero del Welfare di Dublino ancora ringrazia), se ne deve parlare, ma se si fa pressapochismo un tanto al chilo e non si capisce di chi è la colpa di questo stato di cose, parlare non serve a nulla.
 
Grazie. Colgo con piacere il tuo cambiamento repentino di vedute sul mercato dell'aviazione civile.
Michael O'Leary fa proprio miracoli. Ti ha offerto lavoro?

Vuoi per caso mettere in dubbio le sue doti di AD? Suvvia, non capisco perche' ancora si accontenti di fare il pilota.
 
Siemens boycotts Ryanair
The Swedish Svenska Dagbladet reports:

The German industrial group Siemens, with 400,000 employees worldwide, has decided for a global boycott of Ryanair. But Ryanair has threatened legal action.
Siemens Group Management took the decision after Ryanair suffered a number of accidents and incidents in recent times and is a signal to the entire aviation industry.
Ryanair does not look at the decision with approval. ”If this story is true, then Ryanair will take legal action against Siemens” said Stephen McNamara, spokesman for Ryanair, to DN.se.

Just five days ago a Ryanair flying from Alicante in Spain to Gothenburg had to make an emergency landing in Denmark. Two Ryanair flights were cancelled at the previous weekend in Spain because of technical problems.

These are just some of the high-profile incidents that budget airline Ryanair has suffered recently. And now, Siemens, manufacturers of white goods, computers and nuclear reactors, has had enough. At a board meeting of the Group Management in Germany, the decision was taken to boycott Ryanair until further notice. The decision applies worldwide for all employees in190 countries worldwide. The boycott applies to all business flights that the Group’s 400,000 employees may need to take.

Mary Baldin, Information and Sustainability manager at Siemens in Sweden, says that the decision taken was with regard to the safety of the employees of Siemens. Baldin referred to recent events including those where Ryanair planes were forced to land because they did not have enough fuel.

With its many employees, Siemens is a major business travel customers. Thus, a boycott could be significant. Does Siemens use Ryanair often? “No, Ryanair is not on the list of the airlines we usually employ. The decision to avoid Ryanair altogether is not only to protect our employees, but is also a signal to the entire aviation industry. We do not accept that safety can be jeopardised to save money”.

Spero sia una gran ca.......ta!!!!!
 
Se questa crociata anti sperpero di soldi pubblici gli italiani la portassero avanti nelle piazze contro la classe politica, anziché dare addosso a un'azienda privata che, nell'illegalità che la contraddistingue, dà da mangiare a parecchia gente, non saremmo il popolo di capre che evidentemente siamo.
 
Se questa crociata anti sperpero di soldi pubblici gli italiani la portassero avanti nelle piazze contro la classe politica, anziché dare addosso a un'azienda privata che, nell'illegalità che la contraddistingue, dà da mangiare a parecchia gente, non saremmo il popolo di capre che evidentemente siamo.
Che ci vuoi fare? siamo un popolo che risparmia per il cibo e l'abbigliamento, ma i soldi per pagare anche a rate un iphone 5 li trova sempre.
 
Scusa Paolo, ma è illegale cio' che fa RyanAir?

Diciamo che non è proprio cristallino.
Esempio: il contratto di lavoro in Ryanair, "firmato" a Dublino, impone al dipendente di risiedere ed essere domiciliato non oltre una certa distanza dalla sede di lavoro (l'aeroporto in cui è basato), in genere 30 minuti.
Converrai che è piuttosto difficile abitare in Irlanda, uscire di casa ed arrivare puntuali in 30 minuti, diciamo a BGY.
Di piú, esiste una legge europea che impone alle società comunitarie che operano stabilmente in altri paesi dell'Unione, di costituire nei suddetti paesi una società di diritto locale (es: Ryanair Italia, con sede in Italia, iscritta e registrata presso una Camera di Commercio italiana, etc...)
Naturalmente il personale basato in Italia è dipendente di detta filiale, paga le tasse in Italia, gode del SSN italiano (vabbè, "gode" per modo di dire) etc....
Queste sono alcune delle contestazioni che l'ufficio del lavoro di Bergamo, attraverso denuncia alla magistratura, muove contro Ryanair.
 
Diciamo che non è proprio cristallino.
Esempio: il contratto di lavoro in Ryanair, "firmato" a Dublino, impone al dipendente di risiedere ed essere domiciliato non oltre una certa distanza dalla sede di lavoro (l'aeroporto in cui è basato), in genere 30 minuti.
Converrai che è piuttosto difficile abitare in Irlanda, uscire di casa ed arrivare puntuali in 30 minuti, diciamo a BGY.
Di piú, esiste una legge europea che impone alle società comunitarie che operano stabilmente in altri paesi dell'Unione, di costituire nei suddetti paesi una società di diritto locale (es: Ryanair Italia, con sede in Italia, iscritta e registrata presso una Camera di Commercio italiana, etc...)
Naturalmente il personale basato in Italia è dipendente di detta filiale, paga le tasse in Italia, gode del SSN italiano (vabbè, "gode" per modo di dire) etc....
Queste sono alcune delle contestazioni che l'ufficio del lavoro di Bergamo, attraverso denuncia alla magistratura, muove contro Ryanair.
A parte che sono 60 minuti....e poi,again,la legge e già entrata in vigore,chi entra ora con i nuovi contratti o chi viene trasferito paga le tasse nel paese dov'è basato......non so più come fare a dirlo.....devo fare un disegno?
 
Comunque non è che MOL è andato dagli amministratori dei vari EE.LL. costringendoli, con una pistola puntata, a dargli sovvenzioni.
Gli ha proposto la vendita di un servizio e loro hanno accettato.
Magari bravo lui, magari scemi loro, ma rimane che il suo lavoro di AD lo fa con una totale assenza di gusto ma bene, perchè se con quei numeri era impossibile operare lui è riuscito a comprimerli.

Poi degli effetti diretti della compressione di quei numeri (è a Brindisi che hanno scoperto di non avere i soldi per rifare la torre?), come anche di quelli indiretti (il Ministero del Welfare di Dublino ancora ringrazia), se ne deve parlare, ma se si fa pressapochismo un tanto al chilo e non si capisce di chi è la colpa di questo stato di cose, parlare non serve a nulla.

hai espresso proprio il mio pensiero.Se andiamo a vedere si dà sempre sempre sempre la colpa a Mol quando si parla di Ryanair/sovvenzioni/soldi pubblici/ricatti.Ma la colpa è di chi chiede i soldi o di chi sgancia i soldi?
 
hai espresso proprio il mio pensiero.Se andiamo a vedere si dà sempre sempre sempre la colpa a Mol quando si parla di Ryanair/sovvenzioni/soldi pubblici/ricatti.Ma la colpa è di chi chiede i soldi o di chi sgancia i soldi?

Mol è stato un grande, niente da dire.
La colpa è dei vari AD di apt che con troppa leggerezza hanno firmato contratti (molte volte non resi pubblici immediatamente). Se poi apt è in parte pubblico (anche 1%), e tu AD mi firmi un contratto (non reso pubblico) con una qualsiasi compagnia, a mio modo di vedere tu firmi contratti con soldi pubblici, ed io dopo 1 secondo ti mando guardia di finanza e magistratura che ti rigirano come al luna park.
 
Mol è stato un grande, niente da dire.
La colpa è dei vari AD di apt che con troppa leggerezza hanno firmato contratti (molte volte non resi pubblici immediatamente). Se poi apt è in parte pubblico (anche 1%), e tu AD mi firmi un contratto (non reso pubblico) con una qualsiasi compagnia, a mio modo di vedere tu firmi contratti con soldi pubblici, ed io dopo 1 secondo ti mando guardia di finanza e magistratura che ti rigirano come al luna park.

di questo se ne può parlare,ma si può parlare anche del fatto se il modo di agire di Mol è etico o no.Ma quando si và sempre a leggere che Fr è la rovina,che ha drogato il mercato,che ha rovinato il modo di volare ecc,io dico che se tutti ma proprio tutti gli aeroporti fin dal pincipio avessero detto "no" a Fr,avrebbe cessato di esistere.Fr esiste perchè i soldi dei contratti la tengono in vita.E allora se qualcuno vuole puntare il dito che lo faccia verso i veri responsabili.non capisco sto accanimento
 
Ryanair in Italia tenta di giocare d'anticipo

Il governo lavora per abolire aiuti e riorganizzare la gestione degli scali minori. E così O'Leary si gioca la carta dell'occupazione



Il padre fondatore di RyanAir Michael O'Leary è un uomo simpatico che sa come essere simpatico. Nelle sue pubblicità italiane cavalca l’antipolitica e sbeffeggia governatori (Renata Polverini) e fondatori di partito (Umberto Bossi). E promette 13mila nuovi posti di posti di lavoro, 5 nuovi scali, 3 aeroporti, 13 milioni di nuovi passeggeri in grado di portare soldi freschi in questo Paese così affamato.

Peccato però che gli entusiastici annunci sul piano di sviluppo industriale per i prossimi 4 anni siano stati in parte già smentiti oggi: la compagnia ha infatti dichiarato di chiudere le attività sull'aeroporto di Verona per i mancati accordi con la società aeroportuale.

E in più gli annunci sono arrivati con uno straordinario ed esemplare tempismo: alla vigilia di un nuovo confronto tra sindacati e ministero dei trasporti e appena una settimana dopo l’incontro che ha ribadito non soltanto la “riorganizzazione degli aeroporti italiani”, ma soprattutto il principio delle “regole uguali per tutti”.

Lo ha detto chiaramente il sottosegretario ai Trasporti Guido Improta: basta con i privilegi. E anche se nessuno ha nominato la compagnia aerea low cost il riferimento è molto chiaro. Perché gli accordi di marketing di favore che la compagnia irlandese ottiene dagli aeroporti stanno affossando la concorrenza e le compagnie nazionali. Naturale quindi che Ryanair abbia dato il via all’offensiva mediatica.

“Non si possono garantire voli low cost con tasse così alte” ha detto il numero due della compagnia Michael Cowley. “Chiederemo allo Stato un abbassamento delle imposte, soprattutto quelle comunali. Perché i passeggeri che porteremo garantiranno 5,5 miliardi di euro in entrate turistiche all'economia italiana ogni anno”.

Splendido. Se non ci fosse la contropartita. O’Leary è inseguito da un accertamento della guardia di finanza italiana per una presunta evasione fiscale pari a 500 milioni di euro. Più turisti ma non le tasse? Vedremo.

Soprattutto, da valutare è il ricorso presentato alla Commissione europea da MeridianaFly con l’appoggio di Assoaereo (l’associazione confindustriale del settore) lamentando “gli insostenibili privilegi” di cui gode di Ryan Air.

Le due compagnie si fronteggiano in un duello che dura ormai da mesi. O’Leary accusa Meridiana di vivere soltanto grazie agli aiuti di Stato, Meridiana stigmatizza invece il comportamento di RyanAir , che non solo ottiene dalle società di gestione aeroportuale tariffe molto vantaggiose ma riesce anche a farsi pagare un piccolo contributo per ogni passeggero trasportato. Niente di male, in verità. “se le stesse tariffe agevolate venissero concesse anche alle compagnie concorrenti”. Ma non sembra così.

E si pone un’altra domanda: più passeggeri e posti di lavoro in cambio del fallimento o della cassa integrazione nelle compagnie nazionali? Le società di gestione aeroportuale spesso sono partecipate da enti locali: non pagano forse con soldi pubblici?

La questione si fa interessante. MeridianaFly ha risposto al piano industriale della compagnia irlandese con un secco comunicato: “Riguardo la richiesta di intervento di Ryanair sulle tariffe aeroportuali, rileviamo che è in discussione una bozza di contratto per gli Aeroporti di Roma che prevede aumenti per tutte le tipologie di aeromobili tranne che per gli aeromobili di Ryanair”.

Con riferimento poi al “piano di salvataggio dell’Italia” la compagnia sarda sottolinea, cifre alla mano, che con riferimento all’aeroporto di Cagliari “il 77% dei passeggeri trasportati nel 2011 da RyanAir hanno volato su rotte domestiche “ e che la “quota di turisti internazionali convogliati sull’Italia risulta quindi piuttosto ininfluente (15 per cento se s tolgono gli italiani in vacanza all’estero)”.

Quindi, come è naturale, una ulteriore sottolineatura riguardo ai privilegi di cui O’Leary continuerebbe a beneficiare: “Meridiana fly opera senza ricevere alcun contributo pubblico, sulla base di un numero di voli obbligatori tutto l'anno, offre una tariffa bloccata per i residenti che prevede il rimborso, il cambio data, il bagaglio in stiva incluso e nessun incremento amministrativo per l'utilizzo della carta di credito. Di contro Ryanair riceve contributi per operare, non ha alcun vincolo in termini di voli obbligatori e puo' operare a qualsiasi orario decida, e' libera nella politica di prezzo sia per i residenti che per i non residenti, le tariffe non prevedono il rimborso e prevedono penali per il cambio data”.

Che conseguenze avrà quel “regole uguali per tutti” pronunciato dal sottosegretario Improta? “E’vero, il mercato oggi si è abituato e teme la scomparsa dei voli low cost” commenta il segretario generale di Assoaereo Aldo Bevilacqua “Ma non è questo il punto. O’ Leary chiede meno tasse paventando la perdita di turisti e posti di lavoro, ma dove andrebbe? Io non sono così sicuro che lascerebbe l’Italia. L’obiettivo è invece riuscire a competere tutti in condizioni di parità, a carte scoperte. Favorendo la concorrenza”.

La riorganizzazione aeroportuale in discussione al ministero individua sulla base del traffico alcuni aeroporti strategici su scala nazionale e altri “complementari”, la cui gestione potrebbe essere data in carico direttamente alle regioni o agli enti locali territoriali. E’ facile prevedere che sarà difficile per le società di gestione non spingere su tasse e tariffe, eliminando i privilegi. E O’Leary lo sa bene. Sventola la bandiera del rilancio e cavalca la demagogia del lavoro e delle tasse più basse. Ma il cerchio si stringe.


fonte: Panorama/Economia
 
Ryanair pronta al sorpasso su Alitalia


"Governo tagli tasse per il turismo"Il vice amministratore delegato del vettore low cost dice: "Ci dividono meno di 100mila passeggeri". E pronone all'esecutivo un piano per il turismo in cambio di una riduzione delle imposte aeroportuali


MILANO - Ryanair prepara il sorpasso ad Alitalia: "I numeri parleranno a fine anno" dice il vice amministratore delegato, Michael Cawley. E, soprattutto, propone un patto al governo: meno tasse per portare più turisti. Il vettore low cost promette di aumentare di 13 milioni i passeggeri verso in Belpaese, entro il 2016, con la creazione di 13mila nuovi posti lavoro negli aeroporti e un indotto annuo di 5,5 miliardi. In cambio chiede che il governo riduca le tasse aeroportuali: "Non è possibile offrire un prezzo low cost con tasse troppo alte"

In Italia, Ryanair prevede di raggiungere i 24 milioni di passeggeri entro l'anno fiscale 2012 contribuendo a creare 24mila posti di lavoro. Il nuovo Piano "di soccorso" del turismo italiano "prevede una crescita del 60% nei prossimi quattro anni", ha detto manager. Nel dettaglio, il piano prevede l'apertura di 5 nuove basi (Comiso, Salerno, Catania, Olbia e Lamezia) e 3 nuovi aeroporti in due anni. In questo modo, il vettore low cost irlandese conta di raggiungere in 4 anni 37 milioni di passeggeri sostenendo 37mila posti di lavoro negli aeroporti.

"Questi passeggeri forniranno oltre 5,5 miliardi di euro annui all'industria italiana del turismo" ha proseguito Cawley spieganto che Ryanair garantisce all'Italia "crescita in cambio di una spesa più bassa per i passeggeri. In soli 10 anni, Ryanair ha trasportato 30 milioni di passeggeri da e per Roma (all'aeroporto di Ciampino), con visitatori che risparmiano più di 2,3 miliardi di euro per anno scegliendo le basse tariffe Ryanair rispetto ai voli Alitalia ad alte tariffe". Quest'anno - secondo il manager - saranno 4 milioni i viaggiatori verso la Capitale.

Anche per questo la società chiede all'esecutivo di "ridurre le tasse aeroportuali, specialmente quelle comunali" sottolineando che "le uniche compagnie che crescono sono le low cost. E' impossibile fare tariffe low cost se aumentate le tasse - ha aggiunto -. Ci sono due alternative: o si tengono tasse alte e si rinuncia al turismo, o si riducono o si tolgono e allora avrete più turismo e nuovi posti di lavoro".

Cawley non ha risparmiato un attacco alla concorrenze sottolineando che "Ryanair non riceve nessun aiuto pubblico, a differenza di Meridiana che è completamente fondata sui contributi statali". Secondo il manager la compagnia sarda "perde denaro, è molto inefficiente e non può competere con Ryanair. Noi siamo in grado di negoziare condizioni migliori con gli aeroporti perchè portiamo più passeggeri: alcuni li chiamano aiuti di Stato, per noi non lo sono", ha aggiunto. Proprio per questo Ryanair è convinta che il 2012 sia l'anno del sorpasso su Alitalia: nei primi sei mesi dell'anno le due compagnie erano divise da meno di 100mila passeggeri.


fonte> Repubblica // Economia & Finanza
 
Diciamo che non è proprio cristallino.
il che equivale a dire che purtroppo é legale.

Esempio: il contratto di lavoro in Ryanair, "firmato" a Dublino, impone al dipendente di risiedere ed essere domiciliato non oltre una certa distanza dalla sede di lavoro (l'aeroporto in cui è basato), in genere 30 minuti.
Converrai che è piuttosto difficile abitare in Irlanda, uscire di casa ed arrivare puntuali in 30 minuti, diciamo a BGY.
Se é un contratto allora é faccenda fra lavoratore e azienda. Spesso nelle compagnie aeree si ha questa clausola nel contratto ma c'è scritto pure che per esigenze operative puoi essere spostato.

Di piú, esiste una legge europea che impone alle società comunitarie che operano stabilmente in altri paesi dell'Unione, di costituire nei suddetti paesi una società di diritto locale (es: Ryanair Italia, con sede in Italia, iscritta e registrata presso una Camera di Commercio italiana, etc...)
Naturalmente il personale basato in Italia è dipendente di detta filiale, paga le tasse in Italia, gode del SSN italiano (vabbè, "gode" per modo di dire) etc....
Spesso ció che é valido per le aziende comuni non lo é, data la loro natura, per le compagnie aeree. Bisognerebbe leggerla questa legge.

Queste sono alcune delle contestazioni che l'ufficio del lavoro di Bergamo, attraverso denuncia alla magistratura, muove contro Ryanair.
E la magistratura che ha detto?
 
Le ultime dichiarazioni virgolettate riportate da Repubblica e postate poco qui sopra dimostrano solo una cosa: Ryanair inizia ad aver paura. Paura delle indagini in corso, paura che si possano creare nuovi casi "Catullo like", paura - soprattutto - che possa crescere un'opinione pubblica contraria a Ryanair, alimentata dalla stampa, che ultimamente scrive articoli non lusinghieri in tema di pagamento tasse, aiutini da parte delle società di gestione, impossibilità di conoscere l'entità degli aiuti elargiti da società pubbliche. Anche Meridiana sta lavorando in tal senso contro Ryan.

Quale miglior mossa se non quella di ribattere sull'unico punto su cui le popolazioni locali sono sensibili? Perderete posti di lavoro e avrete meno turisti, oltre a viaggiare a prezzi più alti.
Basta che Ryan martelli sapientemente sui primi due punti per alimentare a livello locale un'opinione pubblica a suo favore, che spazierà dai politici e politicanti fino all'affittacamere in nero.
Ha appena iniziato la sua battaglia che ha come scopo non tanto e non solo il tentativo di espansione (le richieste fatte sono per lo più di difficile realizzazione), quanto la difesa del territorio che si è conquistata e dei privilegi che le permettono di restare a galla.