PIANO INDUSTRIALE ALITALIA 2013-16


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piccola nota, se Trenitalia volesse, già domattina potrebbe prolungare alcuni servizi frecciargento operati con materiale 600/610 a Fiumicino visto che i 600/610 ci stanno, i 500 no

grazie kenyaprince per l'ottimo lavoro
 
Ivan, che dire? Un enorme grazie per il grandioso lavoro fatto. Una grande occasione per AC, come sempre.
 
piccola nota, se Trenitalia volesse, già domattina potrebbe prolungare alcuni servizi frecciargento operati con materiale 600/610 a Fiumicino visto che i 600/610 ci stanno, i 500 no

Guarda, a parità di infrastrutture, sarebbe un casino!

Già oggi la convivenza tra il Leonardo Express e il regionale per Orte/Fara Sabina, è drammatica e genera spesso ritardi.
Se ci aggiungi pure le Frecce, la vedo durissima.
 
piccola nota, se Trenitalia volesse, già domattina potrebbe prolungare alcuni servizi frecciargento operati con materiale 600/610 a Fiumicino visto che i 600/610 ci stanno, i 500 no

grazie kenyaprince per l'ottimo lavoro

il problema vero è l'intasamento della linea FCO-Ostiense specialmente se come pare raddoppiano le frequenze del Leonardo Express da Termini
 
I primi commenti:

Alitalia ancora in rosso, Colaninno: «Utili a partire dal 2016»
Il presidente della compagnia aerea presenta il piano industriale


Ancora in rosso. Il presidente della compagnia aerea Roberto Colaninno lo dice chiaro: «Anche quest’anno ci sarà una perdita, ma con un piano industriale 2013-2016 così pragmatico e semplice come quello illustrato dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, ritorneremo all’equilibrio».

IL PAREGGIO - Dopo il pareggio di bilancio nel 2015, Alitalia punta a raggiungere un utile di bilancio nel 2016. Così ha spiegato Colaninno, che ha poi aggiunto: «Per quanto mi riguarda, con tutte le prudenze del caso, in base a questo piano il turnaround di Alitalia credo sia, con l’anno prossimo, completato. Partecipare al progetto di risanare una compagnia aerea è stato molto difficile - ha aggiunto - risanare una compagnia che si chiama Alitalia lo è stato doppiamente, perché rappresenta una delle grandi e importanti infrastrutture di questo paese ed in questi anni abbiamo preso decisioni molto delicate».

IL PIANO - Il piano di Alitalia prevede che venga completato il prestito soci con i 55 milioni che devono ancora essere versati. Lo ha spiegato l’ad Gabriele Del Torchio, aggiungendo che sarà necessaria «una liquidità a dicembre 2013 pari a 300 milioni». «C’è necessità di incrementare le linee di credito», ha ribadito Del Torchio. Quattro le principali linee strategiche del nuovo amministratore delegato che l’obbiettivo di recuperare la produttività e redditività dell’azienda. Il piano prevede un incremento dei ricavi da attività all’estero, che già oggi pesano per oltre il 50% sui ricavi totali del gruppo. Nell’offerta di breve e medio raggio verranno differenziate le attività fra Alitalia e Air One, evitando sovrapposizioni fra le due compagnie. Air One sarà una compagnia web oriented, che avrà basi operative in Sicilia, Nord Est e a Pisa, mentre Alitalia rafforza le sue attività sull’hub di Fiumicino e su Linate e Malpensa. Potenziando l’offerta internazionale e intercontinentale su questi 3 scali. Per quanto riguarda l’aeroporto di Linate, salvaguardando i collegamenti verso il Sud Italia, il piano prevede che alcune coppie di slot della tratta Roma-Milano-Roma saranno sostituite con nuovi collegamenti point to point internazionali.

http://www.corriere.it/economia/13_...no_b71a5a8c-e3f2-11e2-a86e-c1d08ee83a64.shtml
 
I primi commenti II:

Alitalia vara il nuovo business plan: in rosso nel 2013, ritorno a utile nel 2016

Il 2013 sarà ancora tutto in salita per Alitalia che conta però arrivare «nel 2014 all'equilibrio economico finanziario dei conti» per ricominciare poi a crescere nel 2016. Parola del presidente Roberto Colaninno che con il nuovo ad, Gabriele Del Torchio, ha presentato oggi pomeriggio il nuovo piano industriale dell'ex compagnia di bandiera. Insomma, già dal prossimo anno, almeno a giudicare da quanto messo nero su bianco nel documento illustrato alla stampa, Alitalia prevede di raggiungere il sostanziale pareggio del margine operativo. Ma prima però i vertici sgombrano il campo dalle voci che hanno tenuto banco nelle ultime settimane su possibile alleanze e sui conti. ««Da alcuni mesi ci sono state tante illazioni giornalistiche che non hanno avuto riscontro con la realtà. Nessuno ci è venuto a cercare e noi non siamo andati a cercare nessuno», taglia corto Colaninno. Quanto alla possibile discesa in campo di Cdp, per ora non ci sono stati contatti «ma le dichiarazioni del ministro Zanonato - dicono all'unisono il presidente e l'ad - ci hanno fatto piacere, vedremo: se è un'opportunità, perché no?».

La correzione di rotta è dunque già attesa nel 2013 quando, per via di un miglioramento della gestione industriale, l'Ebit dovrebbe registrare segno positivo nel secondo semestre. Inoltre, si legge nel piano, la compagnia avrà bisogno di 300 milioni di ulteriori risorse a fine anno (ma Del Torchio non ha fornito altri dati sulle previsioni di liquidità autonome del gruppo) e dunque proverà anche ad incrementare, entro la stessa data, di 55 milioni il prestito convertibile sottoscritto dai soci: il disegno originario prevedeva un esborso pari a 150 milioni, ne sono stati assicurati solo 95. Per questo, avverte Colaninno, verranno sollecitati «gli azionisti che non hanno ancora versato la loro quota». Nuovo ossigeno, quindi, per le casse del vettore che intanto ridisegna in parte le rotte per rafforzare il ruolo di hub di Roma Fiumicino e prevede nuovi collegamenti da Linate verso tratte internazionali a fronte della riduzione di frequenze verso Roma dove la concorrenza del treno è ormai spietata. Senza contare l'arrivo di Easyjet che ha sottratto altri clienti all'ex compagnia di bandiera.

Tornando al piano, Alitalia punta poi a un forte sviluppo dell'attività intercontinentale. A cominciare dall'incremento della flotta di lungo raggio con l'ingresso di 6 aerei entro il 2016, nonché la riconfigurazione degli interni dei 10 Airbus A330 della flotta che dovrebbe concludersi entro il 2014. Inoltre, si legge scorrendo il documento, la compagnia pensa di individuare e attivare nuove rotte di lungo raggio ad alto potenziale di traffico. Alcune sono già state selezionte e saranno attivate tra l'inverno 2014 e il 2016: Nairobi, Seoul, Santiago del Cile, San Francisco e Johannesburg da Roma; Shangai, Abu Dhabi e Osaka da Malpensa e Tokyo da Venezia. A questo si affiancherà anche un potenziamento della presenza del gruppo verso il Nord e il Sud America.

L'altra gamba del nuovo piano è il rafforzamento delle partnership commerciali con importanti compagnie: in prima fila Etihad con cui Alitalia ha già in campo degli accordi di code sharing, ma altre alleanze saranno sottoscritte soprattutto per conquistare nuovi mercati attualmente poco presidiati. Soprattutto con un occhio a quelle aree in cui si registra una forte presenza di comunità italiane (Canada, Usa, Brasile, Uruguay, Sud Africa e Australia). E, per incrementare i flussi di traffico verso l'Italia, sia di turisti che di viaggiatori business, Alitalia potenzierà la propria rete commerciale.

Nel piano si accenna anche alle possibili sinergie con l'alta velocità ferroviaria (giusto oggi l'ad di Fs Mauro Moretti ha confermato che «stiamo definendo incontro con Alitalia») e al ruolo da ritagliare per Air One e Alitalia Loyalty, lo spin off nato dallo scorporo del programma MilleMiglia. Per il primo il management ha pronto un restyling del brand (che avrà un richiamo più forte con Alitalia) e un modello di vendita web oriented con due tariffe e due livelli di servizio, mentre le basi operative saranno fissate a Catania, Palermo, Venezia e Pisa. Per lo spin off, invece, si punta soprattutto a incrementare il numero di soci del programma, a sviluppare nuove modalità per spendere le miglia e a predisporre nuove forme di comunicazione e di marketing.

http://www.ilsole24ore.com/art/fina...ara-nuovo-business-152316.shtml?uuid=AbKN4tAI
 
Re: PIANO INDUSTRIALE ALITALIA 2013-16 : LA DIRETTA DI AVIAZIONECIVILE.IT

da 149 rotte attuali a 203
25 rotte di lungo raggio a fronte delle 17 attuali
Come rehubbing ci saranno nuove rotte domestiche da ottobre verso Fiumicino per i transiti sull'internazionale/intercontinentale?
 
Mah, per quanto riguarda il rapporto con le ferrovie non escluderei anche che le sinergie non siano solo in termini di feederaggio, ma anche di cartello. Ad esempio, Trenitalia ha da poco prolungato il Roma-Milano delle 19:00 su Torino, mossa che ha fatto malissimo ad AZ, intercettando passeggeri che in precedenza erano costretti ad usare l'aereo in quanto la corsa precedente era troppo presto.
Ora magari non escluderei qualche manovra finalizzata a togliere qualche treno in eccesso (alcuni non viaggiano propriamente pienissimi, spesso ti tirano dietro anche la business anche sotto data; la butto lì, il RM-MI delle 19:00 lo limitiamo a Milano), magari con adeguate compensazioni (in termini di offerta, sia chiaro) in modo che sia Trenitalia, sia AZ, possano sostenere un po' le tariffe.
 
Mah, per quanto riguarda il rapporto con le ferrovie non escluderei anche che le sinergie non siano solo in termini di feederaggio, ma anche di cartello. Ad esempio, Trenitalia ha da poco prolungato il Roma-Milano delle 19:00 su Torino, mossa che ha fatto malissimo ad AZ, intercettando passeggeri che in precedenza erano costretti ad usare l'aereo in quanto la corsa precedente era troppo presto.
Ora magari non escluderei qualche manovra finalizzata a togliere qualche treno in eccesso (alcuni non viaggiano propriamente pienissimi, spesso ti tirano dietro anche la business anche sotto data; la butto lì, il RM-MI delle 19:00 lo limitiamo a Milano), magari con adeguate compensazioni (in termini di offerta, sia chiaro) in modo che sia Trenitalia, sia AZ, possano sostenere un po' le tariffe.

Secondo me potrebbe essere l'accumulo di miglia sui treni di trenitalia, cosicchè i frequent flyer pregiati della milano-roma si spostino sul treno e Alitalia debba mantenere meno voli per feederare le ondate dell'hub di fiumicino.
 
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