1/7/2007 (9:4) - CDA DELLA COMPAGNIA AGGIORNATO AL 27 LUGLIO. LE NUOVE ROTTE FORSE A SETTEMBRE
Alitalia, slitta il piano anti-Malpensa
Il consiglio rinvia la decisione sui tagli. Il ministro Bianchi: "Lunedì vertice sulla crisi"
ARMANDO ZENI - MILANO
Due ore di discussione. E poi il rinvio, per le decisioni sul nuovo piano industriale, al prossimo consiglio d’amministrazione di Alitalia che si terrà il prossimo venerdì. Insomma, altri sette giorni di tempo per definire cosa fare e quali tagli nelle rotte e nei collegamenti rendere operativi per migliorare la drammatica situazione finanziaria di una compagnia che continua a perder un milione e mezzo di euro al giorno. Ma da quanto filtra, nemmeno dal prossimo cda del 27 luglio dovrebbe uscire la decisione finale sulle linee guida immaginate dal superdirettore Giancarlo Schisano. Serve più tempo per valutare meglio la razionalizzazione delle rotte, tant’è che il limite temporale di cui si parla, per il decollo del nuovo piano industriale, si colloca tra fine estate e inizio autunno. «Ne parliamo lunedì», si è limitato a dire da Palermo il ministro ai Trasporti, Alessandro Bianchi. Mentre per il sindacato Piloti Italiani Uniti è «inaccettabile parlare di liquidazione di Alitalia». Così in una nota, il sindacato Piu, a cui aderiscono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Ugl Piloti e Unione piloti, considera «il fallimento dell’asta per la privatizzazione di Alitalia un evento gravissimo le cui responsabilità vanno ricercate nelle modalità fumose, poco trasparenti e mai condivise con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, con le quali il Governo ha gestito l’intera gara negli ultimi sette mesi.
Nel frattempo, ovviamente, si intrecciano le possibili soluzioni sul fronte azionario dopo che il ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa ha ribadito che, dopo lo stop della gara con il ritiro di tutti i pretendenti, l’unica alternativa al fallimento, resta la cessione di Alitalia. L’idea è quella di avviare una seconda gara, con regole precise e trasparenti ma molto meno rigide di quelle che hanno costretto alla fuga tutti i precedenti concorrenti. Un secondo tempo che vederebbe partecipare, forse, alcuni dei precedenti concorrenti ma soprattutto scendere in lizza nuovi competitor: e qui, al di là delle smentite, si riparla di Air France e di Lufthansa.
Intanto, anche per rendere più appetibile quell’Alitalia che continua a perdere tutt’ora 1,6 miliardi di euro al giorno, ecco che si studia il nuovo piano industriale targato Schisano il cui nocciolo duro è quello di tagliare i costi insostenibili di rotte scarsamente frequentate e migliorare la profittabilità di quelle più redditizie. L’operatività di questo nuovo riposizionamento di Alitalia dovrebbe partire da settembre. E dovrebbe confermare le indiscrezioni apparse nelle ultime ore sulla chiusura di alcune rotte intercontinentali, soprattutto verso l’Estremo Oriente, e sull’intensificazione della frequenza di collegamenti interni: una scelta destinata a produrre un forte ridimensionato di Malpensa rispetto a Fiumicino.
Gran parte dei tagli riguarderanno infatti proprio l’hub milanese da dove oggi parte il 60% circa dei voli intercontinentali della compagnia tricolore: l’unico volo giornaliero Alitalia per la Cina (il Milano-Shanghai), per esempio, ma anche parecchie altre rotte destinazione Oriente. Il ridimensionamento di Malpensa, secondo le ipotesi più accreditate, potrebbe arrivare fino al 30% rispetto ad oggi. Per contro verrebbe potenziato lo scalo romano di Fiumicino dove potrebbero essere riportati alcuni collegamenti (verso l’America e verso altre città europee) e concentrato tutto il traffico cosidetto in arrivo verso l’Italia, traffico a forte connotazione turistica. A Piazza Affari, intanto, dopo il tonfo di ieri legato al fallimento della gara, Alitalia ha guadagnato lo 0,71% a 0,75 euro, ma il rialzo sarebbe legato solo a movimenti tecnici dopo le ultime sedute negative.