L'accusa: MyAir, troppi debiti
La difesa: È tutto pianificato
L'INDAGINE. La finanza sta studiando la documentazione sequestrata giovedì nelle perquisizioni ai vertici della compagnia aerea low cost di Torri di Quartesolo
Salvarani: «Esposizioni pure con l'erario all'estero»
Vicenza. «Il nostro scopo è quello di comprendere quale sia il reale stato dei bilanci di MyAir, ed eventualmente tutelare i creditori. Di fatto, ci sono gravi sintomi di insolvenza che riguardano in primis i debiti nei confronti dell'erario, che ammontano a circa 18-20 milioni di euro. Poi anche altre situazioni, che vanno chiarite, come ad esempio la situazione debitoria delle partecipate di MyAir con l'erario di Francia e Spagna. Mi auguro sinceramente però che la compagnia riesca a risollevarsi anche grazie a nuovi finanziatori, e a conservare i posti di lavoro dei dipendenti».
È il procuratore Ivano Nelson Salvarani a coordinare di persona la guardia di finanza nelle indagini sui bilanci in rosso di MyAir. Le sedi della compagnia aerea di Torri di Quartesolo, nata nel 2004 dalle ceneri di Volare, gli uffici e le abitazioni di 8 suoi amministratori sono state perquisite giovedì mattina dai detective del nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle del colonnello Morelli. La procura contesta agli indagati il mancato versamento di Iva e contributi («abbiamo mantenuto una linea prudenziale», sottolinea il consigliere di Cassazione), oltre alle ipotesi di ricorso abusivo al credito e alla bancarotta semplice (contestata dall'avv. Mario Calgaro, che difende Vincenzo Soddu, ex comandante delle Frecce Tricolori, e che sottolinea che MyAir non è fallita). Da valutare l'omessa dichiarazione dello stato di insolenza.
«Che l'insolvenza ci sia è acclarato - precisa Salvarani - dai debiti con l'erario dei tre paesi. Ma a noi risultano altre esposizioni, nell'ordine di circa una trentina di milioni di euro, con fornitori, aeroporti, società di leasing che hanno la proprietà degli aeromobili. La situazione può aggravarsi: il nostro obiettivo è fermare, per quanto possibile, l'effetto a cascata che potrebbe crearsi dal crac di MyAir nei confronti di tutti i creditori, che a loro volta si troverebbero in grosse difficoltà economiche di fronte al mercato. Vanno bloccate le conseguenze negative che si riverberano sul sistema economico a fronte di una situazione di insolvenza conclamata, ma dai contorni ancora da stabilire nel dettaglio».
Il procuratore sottolinea come le perquisizioni e le indagini di questi giorni abbiano lo scopo di «fotografare il reale stato del bilancio della compagnia. Se verificassimo che l'insolvenza, che riteniamo già seria, si aggravasse ulteriormente e diventasse irreversibile, saremmo noi stessi ad avanzare la richiesta di fallimento al tribunale».
Gli inquirenti intendono monitorare la situazione delle grandi imprese presenti nel Vicentino. «Se il nostro intervento serve a incentivare condotte virtuose e positive, tanto meglio. Il nostro auspicio è quello che MyAir sia in grado di trovare nuovi fondi per ricapitalizzare la società e quindi di ripianare i debiti».
Diego Neri
ilgiornaledivicenza.it
CIAO
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