Passera e il famoso piano nazionale aeroporti


Abbiamo una sola speranza a FLR....

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Si scherza....

ahaha carina, potremmo farla anche con Linate
 
Fumoso e incoerente come articolo.

Mi sembra contraddittoria la frase " L’asticella verrebbe abbassata a 500 mila per gli scali che sono unici nella loro regione" con la frase " Scali come quelli di Parma, Ancona o Firenze non avrebbero molti argomenti per resistere." Mi riferisco ad Ancona.

L'aeroporto marchigiano conta oltre 500.000 pax annui ed e' l'unico della regione Marche...

Dormi tranquillo, Dorico! C'è il "non avrebbero....."
 
Ma scusate, qui si parla di ridimensionare Malpensa o di trasferire tutto da lì a Linate, ma se invece si decidesse di ridimensionare Linate? Cioè, Malpensa non è mai diventato importante come avrebbe potuto anche a causa della "concorrenza" di Linate, che, ai tempi di Malpensa2000 sembrava destinato ad essere chiuso...
 
Ma scusate, qui si parla di ridimensionare Malpensa o di trasferire tutto da lì a Linate, ma se invece si decidesse di ridimensionare Linate? Cioè, Malpensa non è mai diventato importante come avrebbe potuto anche a causa della "concorrenza" di Linate, che, ai tempi di Malpensa2000 sembrava destinato ad essere chiuso...

In effetti non c'avevo mai pensato...
 
Ma scusate, qui si parla di ridimensionare Malpensa o di trasferire tutto da lì a Linate, ma se invece si decidesse di ridimensionare Linate? Cioè, Malpensa non è mai diventato importante come avrebbe potuto anche a causa della "concorrenza" di Linate, che, ai tempi di Malpensa2000 sembrava destinato ad essere chiuso...

Natale è passato, quindi non siamo tutti più buoni. Per cui posso rispondere con... http://www.youtube.com/watch?v=9oCsIB6uSDU

P.S.
Si scherza, ci si diverte, con molto poco.
 
Il governo é caduto fra due mesi e elezioni e passera é fuori dalle scelte di monti, possiamo chiudere.
 
Ci troviamo di fronte sicuramente un giornalista che cerca la notizia a tutti i costi ed un ministro che di infrastrutture poco ci prende. Loro risolvono i problemi con i decreti, non sono interessati al mercato. Questi personaggi non sono mai fuori, ma sempre in zona a fare danni
 
So che è un'ovvietà (scusate se non mi sono presentato, al primo post... ciao, mi chiamo Andrea, sono di Genova e viaggio ababstanza spesso per lavoro: mi piace leggere questo forum, che seguo da tempo, perché ci si trovano un sacco di informazioni che non saprei trovare altrove!) ma di tutte le ovvietà che si leggono sui giornali, ridimensionare i futuri aeroporti, chiudere quelli piccoli eccetera, questa, di solito, non è nemmeno citata.
 

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[h=1]Il governo riordina i cieli italiani
Via al nuovo piano aeroporti[/h] [h=3]Passera vara un provvedimento "atteso da 30 anni". Individuati 31 scali di interesse nazionale affidati allo Stato. Gli altri saranno presi in gestione finanziariamente dagli enti locali che dovranno decidere se tenerli aperti. Stop alle aperture di Grazzanise e Viterbo[/h] di ETTORE LIVINI

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MILANO - Il governo dà via libera in zona Cesarini al piano nazionale per il riordino degli aeroporti italiani. L'atto di indirizzo è stato varato dal ministro alle infrastrutture e trasporti Corrado Passera e sarà inviato ora alla conferenza Stato-Regioni per l'intesa finale. "Sono state poste le basi per una riforma attesa da 30 anni", ha detto Passera. L'esecutivo ha individuato trentuno aeroporti di interesse nazionale (tra cui Malpensa, Fiumicino e Venezia), che saranno oggetto di interventi infrastrutturali e non prevede la costruzione di nessun nuovo scalo. Gli aeroporti esclusi dalla lista di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti o ai rispettivi enti locali, che ne valuteranno la diversa destinazione d'uso e/o la possibilità di chiusura. Stop quindi alla realizzazione di nuovi scali tra cui in particolare Grazzanise e Viterbo. Tra i grandi assenti nella Serie A degli scali tricolori ci sono Brescia, Bolzano, Crotone, Cuneo, Foggia, Parma, Perugia e Siena, il cui destino è affidato ora alle decisioni (e alle tasche) delle autorità locali.

"L'atto di indirizzo è stato concepito al fine di ridurre la frammentazione esistente e favorire un processo di riorganizzazione", scrive una nota del ministero. In Italia operano al momento 112 aeroporti di cui 11 ad uso esclusivo militare. Il
provvedimento sarà sancito da un decreto della Presidenza delle Repubblica. La riforma di Passera, vista le forti resistenze incontrate finora nella razionalizzazione del caotico sistema delle infrastrutture aeree nazionali, ha il pregio almeno di far chiarezza regolamentare anche se presumibilmente non avrà vita facile. Il progetto crea una sorta di Premier League degli aeroporti (in tutto sono 31), definendo gli scali che manterranno concessione nazionale e saranno oggetti di interventi di ammodernamento e infrastrutturazione a carico dello Stato. Questo elenco comprende: Bergamo, Bologna, Genova, Milano Linate, Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia, Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona, Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste Lampedusa, Pantelleria, Rimini e Salerno.

Gli altri aeroporti dovranno volare con le loro ali e grazie ai fondi (quando ci sono) degli enti locali che se ne dovranno far carico. "Concentriamo sforzi e investimenti sugli aeroporti che rientrano nei piani infrastrutturali europei e, al tempo stesso, confermiamo il ruolo degli scali territoriali che servono importanti realtà locali - ha spiegato Passera - . Attraverso la razionalizzazione dei servizi, un piano di infrastrutturazione a medio periodo, la costituzione di reti aeroportuali, l'Italia può davvero ambire ad avere un sistema all'avanguardia e competitivo a livello internazionale, evitando sprechi di risorse pubbliche. La collaborazione con le Regioni sarà fondamentale". Tutti gli aeroporti dovranno varare un piano di riequilibrio economico-finanziario "favorendo l'ingresso di capitali privati" e il piano favorirà la preparazione di "reti aeroportuali" tra infrastrutture omogenee a livello territoriale.