Dalla foto nella pagina precedente il carrello recupato sembra totalmente integro, come ha fatto a non subire danni nell' impatto quando invece gran parte dell' aereo si è quasi del tutto disintegrata?
Cesare, i carrelli rimangono sempre integri... é la parte piú dura e resistente dell'aereo, un pezzo di acciaio e leghe durissime in mezzo a tanto fragile e morbido alluminio
carrelli rimangono sempre integri...
Secondo me Caldi è convinto che il carrello accanto al Concorde sia quello dell'incidente...
Qualcuno lo avvisi che è in un museo...
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Esatto
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David ma sei sul posto???)
No perchè come nominano un pezzo tu tiri fuori la foto more Eta Beta.....
Basti ricordare fra tutti le 228 vittime del Boeing 747 Korean Airlines caduto il 6 agosto 1997 durante l’avvicinamento notturno a Guam durante un nonprecision approach. Le risultanze dell’inchiesta citarono specificatamente quale fattore contribuente la captain’s fatigue, l’affaticamento del comandante.
L'incidente di Tripoli e gli atterraggi non strumentali
di Antonio Bordoni
L’Airbus A330 di Afriqiyah Airways non è precipitato per cause tecniche o terrorismo. Sono queste, secondo il riassunto delle agenzie di stampa, le conclusioni del primo rapporto preliminare emesso dalle autorità libiche dopo la lettura dei dati dei registratori di volo.
In effetti, il primo particolare che è balzato in evidenza nella tragedia di Tripoli è stato quello della estrema frammentazione del velivolo che pure si trovava a meno di un chilometro dall’inizio pista 09. Normalmente, quando accadono incidenti "in finale" il corpo del velivolo non viene frantumato in parti minute come è apparso dalle prime immagini trasmesse, che mostravano come fra tutti i rottami sparpagliati la coda - fra l’altro puntata in direzione contraria alla traiettoria di volo - fosse il rottame più grande. Quella posizione sembrerebbe indicare che il velivolo si è capovolto nell’impatto con il terreno.
Tutto sembra propendere verso la necessità di una virata abbastanza improvvisa per allinearsi con la pista, manovra tentata ad una altitudine talmente bassa da aver provocato la toccata dell’estremità alare che ha portato il velivolo a capovolgersi. Se per caso poi negli ultimi istanti, quando la punta dell’ala toccava il terreno, il pilota avesse provato ad attivare il "take-off-go-around" (riattaccata, TOGA) ciò avrebbe senz’altro contribuito ad un deterioramento della situazione generale.
L’equipaggio, che veniva da una intera notte di servizio quando è giunto in prossimità della destinazione, è stato autorizzato ad un avvicinamento sulla pista 09, che è priva di Visual Approach Slope Indicator (VASI), priva di Precision Approach Path Indicator (PAPI) e priva di sistema di atterraggio strumentale (ILS). La pista 27, quella reciproca alla 09, aveva invece un ILS in funzione.
La fase finale dell’avvicinamento è quindi avvenuta a vista senza alcuno dei tanti ausili che oggi abbondano. Le indagini dovranno spiegare per quale motivo il pilota non sia stato indirizzato a un avvicinamento strumentale sulla 27.
Appena un mese fa, il 10 aprile, il Tupolev 154 con a bordo il presidente polacco precipitava in prossimità della pista dell’aeroporto di Smolensk in Russia. La pista sulla quale si accingeva ad atterrare era anch’essa sprovvista di ausilii strumentali. Le prime risultanze hanno appurato che il Tupolev al momento dell’incidente volava 15 metri più basso del necessario, 40 metri spostato a sinistra della linea di mezzeria della pista e si trovava a 1100 metri dalla testata pista. È stato a quel punto che ha urtato un albero alto 11 metri ed è precipitato.
Certamente vi è da annotare come il fattore visibilità abbia giocato un ruolo determinante a Smolensk; nel caso di Tripoli questo fattore non sussisteva, ma al suo posto vi era il sole frontale durante l’atterraggio. In entrambi i casi si tratta di incidenti causati da procedure di avvicinamento nei quali gli equipaggi non potevano avvalersi dei radio-ausilii normalmente in uso negli aeroporti.
Nell’anno 2010 incidenti che avvengono per tali motivi causando 199 vittime sono davvero inaccettabili e lasciano riflettere per il fatto di rilevare di essere avvenuti su piste non dotate di impianti strumentali. L’atterraggio a vista è una modalità del tutto attuabile purché sussistano le condizioni meteo e il pilota ne valuti la fattibilità.
In condizioni di visibilità precaria o dopo un’intera notte ai comandi del velivolo sarebbe il caso di evitare i non precision approach. Qui ci siamo limitati a due incidenti occorsi nel giro di un mese, ma potremmo aggiungerne ben altri avvenuti per le stesse cause. Basti ricordare fra tutti le 228 vittime del Boeing 747 Korean Airlines caduto il 6 agosto 1997 durante l’avvicinamento notturno a Guam durante un nonprecision approach. Le risultanze dell’inchiesta citarono specificatamente quale fattore contribuente la captain’s fatigue, l’affaticamento del comandante.
http://www.dedalonews.it/it/index.p...-di-tripoli-e-gli-atterraggi-non-strumentali/