Aeroporti, Matteoli dice sì a pista parallela «Ma guai a parlare di seconda pista» Il ministro: «L’aeroporto di Firenze offre una buona rete di collegamenti nazionali e internazionali. Ma se qualcuno parla di seconda pista ci sono dei problemi»
Seconda pista, pista parallela, conservazione dello status quo. Sul dibattito infinito che circonda da diverso tempo l'aeroporto di Firenze e il suo ampliamento, oggi il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, ha detto la sua parola definitiva. «L’aeroporto di Firenze offre una buona rete di collegamenti nazionali e internazionali. Ma se qualcuno parla di seconda pista ci sono dei problemi perchè il sito non è felice e poi perchè si è consentito di costruire intorno. Se si parla di una pista alternativa invece, va bene, ma guai a parlare di seconda pista, che in questo sito non è possibile, lo dicono i tecnici». Il ministro è intervenuto all’assemblea dell’Unione industriale pratese. Secondo Matteoli i due aeroporti di Firenze e di Pisa devono essere fatti crescere entrambi. «Mettere in competizione - ha ricordato Matteoli - i due aeroporti ha fatto sì che entrambi crescessero in maniera più che soddisfacente, sia Firenze, sia Pisa hanno accresciuto molto i loro traffici. Una sana e competitiva concorrenza credo non possa che farli crescere ancora».
LEGNAIOLI. Per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze «una possibilità concreta non è una seconda pista, ma una pista in alternativa a quella attuale, con un orientamento che possa migliorare in modo determinante l’impatto ambientale». Lo ha detto il presidente di Aeroporto di Firenze Michele Legnaioli, a margine dell’assemblea dell’Unione industriale pratese, dopo l’intervento del ministro delle Infrastrutture Altiero Matteoli che aveva escluso la possibilità di una seconda pista nel sito attuale dell’aeroporto ipotizzando invece la possibilità di realizzare una pista alternativa.
LE REAZIONI A SIENA. «La particolarità di Siena non si sviluppa con un aeroporto e un turismo di massa, ma facilitando le infrastrutture di collegamento su ferro con gli aeroporti esistenti di Pisa e Firenze». Lo affermano in una nota Mario Lupi e Antonio Fiorenzani, rispettivamente capogruppo dei Verdi per l’Unione e co-portavoce dei Verdi senesi riguardo all’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano a Siena. «Se per ogni area industriale della Toscana dovessimo proporre un’aeroporto, ne avremmo decine - continuano - e il fatto che un fondo di investimento e una banca vogliano investire in un aeroporto internazionale non ci pare una grande notizia; di iniziative di questo genere ce ne sono una in ogni provincia, alle volte anche due. Esiste già una programmazione regionale che prevede una unica struttura aeroportuale che, come è stato votato in Consiglio Regionale: ha al centro Pisa e Firenze e per il resto lavora al miglioramento dei collegamenti verso questo sistema aeroportuale».
28 maggio 2008
Il corriere fiorentino
Seconda pista, pista parallela, conservazione dello status quo. Sul dibattito infinito che circonda da diverso tempo l'aeroporto di Firenze e il suo ampliamento, oggi il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, ha detto la sua parola definitiva. «L’aeroporto di Firenze offre una buona rete di collegamenti nazionali e internazionali. Ma se qualcuno parla di seconda pista ci sono dei problemi perchè il sito non è felice e poi perchè si è consentito di costruire intorno. Se si parla di una pista alternativa invece, va bene, ma guai a parlare di seconda pista, che in questo sito non è possibile, lo dicono i tecnici». Il ministro è intervenuto all’assemblea dell’Unione industriale pratese. Secondo Matteoli i due aeroporti di Firenze e di Pisa devono essere fatti crescere entrambi. «Mettere in competizione - ha ricordato Matteoli - i due aeroporti ha fatto sì che entrambi crescessero in maniera più che soddisfacente, sia Firenze, sia Pisa hanno accresciuto molto i loro traffici. Una sana e competitiva concorrenza credo non possa che farli crescere ancora».
LEGNAIOLI. Per lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze «una possibilità concreta non è una seconda pista, ma una pista in alternativa a quella attuale, con un orientamento che possa migliorare in modo determinante l’impatto ambientale». Lo ha detto il presidente di Aeroporto di Firenze Michele Legnaioli, a margine dell’assemblea dell’Unione industriale pratese, dopo l’intervento del ministro delle Infrastrutture Altiero Matteoli che aveva escluso la possibilità di una seconda pista nel sito attuale dell’aeroporto ipotizzando invece la possibilità di realizzare una pista alternativa.
LE REAZIONI A SIENA. «La particolarità di Siena non si sviluppa con un aeroporto e un turismo di massa, ma facilitando le infrastrutture di collegamento su ferro con gli aeroporti esistenti di Pisa e Firenze». Lo affermano in una nota Mario Lupi e Antonio Fiorenzani, rispettivamente capogruppo dei Verdi per l’Unione e co-portavoce dei Verdi senesi riguardo all’ampliamento dell’aeroporto di Ampugnano a Siena. «Se per ogni area industriale della Toscana dovessimo proporre un’aeroporto, ne avremmo decine - continuano - e il fatto che un fondo di investimento e una banca vogliano investire in un aeroporto internazionale non ci pare una grande notizia; di iniziative di questo genere ce ne sono una in ogni provincia, alle volte anche due. Esiste già una programmazione regionale che prevede una unica struttura aeroportuale che, come è stato votato in Consiglio Regionale: ha al centro Pisa e Firenze e per il resto lavora al miglioramento dei collegamenti verso questo sistema aeroportuale».
28 maggio 2008
Il corriere fiorentino