Nuova campagna stampa di Alitalia


Scusate ma come si può promuovere una compagnia 5 stelle se solo 20 aeromobili sono stati riconfigurati/pittati e nemmeno integralmente.

Una compagnia a 5 stelle si fa, principalmente, con un servizio, di bordo e di terra, calibrato sul passeggero e sulle sue esigenze, qualunque classe esso voli, non i colori degli interni o con la creatività degli esterni.
 
Bisognerebbe capire che è l'ora di scrollarsi di dosso il passato glorioso e rendersi conto che siamo nel 2015 e alla gente non je ne po' fregà de meno delle dive anni 60 che mandano i baci dalle scalette dei DC7.
 
Bisognerebbe capire che è l'ora di scrollarsi di dosso il passato glorioso e rendersi conto che siamo nel 2015 e alla gente non je ne po' fregà de meno delle dive anni 60 che mandano i baci dalle scalette dei DC7.

Come direbbe un mio caro amico... NI.

Sulla falsariga di quello che ha postato l'utente Massi/430SCm dai un'occhiata qua:

https://www.youtube.com/watch?v=XozHLoqwp_4

a me personalmente ha messo i brividi.

Il passato, quando ce l'hai, è una cosa meravigliosa, l'importante è non sedersi sugli allori, detto banalmente.

Il problema di questi è che non hanno manco più il passato, oltre ad aver perso pure le mutande.
Il passato dell'Alitalia, oggi, è il cappio al collo della Martani e la pelata di Sabelli, altro che l'Albertone nazionale e l'immensa Claudia Cardinale!
Altro che gli aviatori britannici degli anni '20.
 
Esiste un mondo oltre LH ed AF.
Così, tanto per.
Ma solo per dare un'idea eh.

condivido in pieno con londonfog! fantastici. bello quello della delta, io non so perché ma ho sempre amato questa compagnia e non mi ha mai causato problemi ma solo soddisfazioni sia in Y che in J!
 
Come direbbe un mio caro amico... NI.

Sulla falsariga di quello che ha postato l'utente Massi/430SCm dai un'occhiata qua:

https://www.youtube.com/watch?v=XozHLoqwp_4

a me personalmente ha messo i brividi.

Il passato, quando ce l'hai, è una cosa meravigliosa, l'importante è non sedersi sugli allori, detto banalmente.

Il problema di questi è che non hanno manco più il passato, oltre ad aver perso pure le mutande.
Il passato dell'Alitalia, oggi, è il cappio al collo della Martani e la pelata di Sabelli, altro che l'Albertone nazionale e l'immensa Claudia Cardinale!
Altro che gli aviatori britannici degli anni '20.
Non sono riuscito a spiegarmi bene: non rinnego il glorioso passato di Alitalia, e del nostro paese, ma fossilizzarsi troppo su "come eravamo" non porta da nessuna parte. Mi auguro che una volta riconfigurata la flotta faranno degli spot più d'attacco proponendo al grande pubblico le innovazioni presenti a bordo (in primis sto wifi della fonchia che ormai non si può più stare senza).

Si potrebbero fare degli spot sulla falsariga di questo meraviglioso spot BA, con immagini di aerei d'epoca AZ e magari il classico marmocchio sognante sulla terrazza che poi diventa un pezzo d'uomo pieno di soldi che ancora vola AZ per far girare il suo bisness. Insomma di idee ce ne sono tante, tantissime, e di modi per metterle in pratica anche. Ce vonno solo li pippi, e tanti.
 
Non sono riuscito a spiegarmi bene: non rinnego il glorioso passato di Alitalia, e del nostro paese, ma fossilizzarsi troppo su "come eravamo" non porta da nessuna parte. Mi auguro che una volta riconfigurata la flotta faranno degli spot più d'attacco proponendo al grande pubblico le innovazioni presenti a bordo (in primis sto wifi della fonchia che ormai non si può più stare senza).

Si potrebbero fare degli spot sulla falsariga di questo meraviglioso spot BA, con immagini di aerei d'epoca AZ e magari il classico marmocchio sognante sulla terrazza che poi diventa un pezzo d'uomo pieno di soldi che ancora vola AZ per far girare il suo bisness. Insomma di idee ce ne sono tante, tantissime, e di modi per metterle in pratica anche. Ce vonno solo li pippi, e tanti.

Ma guarda che sono d'accordo con te. Io con il mio post intendevo specificare che bisogna far leva sul passato, quando ce l'hai.

Ora che però l'Alitalia il passato non ce l'ha più, le conviene agire come dici tu, proponendo al grande pubblico le proprie innovazioni facendo leva sulla partnership con l'arabo riccone!
 
Ma guarda che sono d'accordo con te. Io con il mio post intendevo specificare che bisogna far leva sul passato, quando ce l'hai.
Ora che però l'Alitalia il passato non ce l'ha più

Potrà non avere un passato per gli appassionati, in considerazione della transizione del marchio in tre distinte società per poter sopravvivere, ma per il pubblico il marchio sempre quello è, indipendentemente dal fatto che sia LAI, CAI o SAI.
Tra l'altro questo è uno dei problemi dell'attuale AZ, ovvero quello di voler apparire come una società ricostruita dalle fondamenta e completamente diversa da com'era in precedenza, coerente con il modus operandi di EY (vedi Air Serbia), ma dall'altra parte c'è un passato tanto importante quanto ingombrante, fatto di scioperi, di stereotipi, di scene da mani nei capelli, che hanno accompagnato la storia della compagnia dalla fine degli anni '80 ai giorni nostri, e che ci si scrolla di dosso con molta difficoltà.
Come dice giustamente Alitalia Fan, delle dive italiane di 50 anni fa, di cui buona parte degli italiani manco si ricorda, che facevano la spola tra Cinecittà e Hollywood, non gliene può fregare niente a nessuno, anche perchè nulla è rimasto di quel periodo, tanto in Alitalia quanto in Italia.
E se già non mi piaceva prima, il confronto con le campagne pubblicitarie postata da Massi è impietoso: due giorni di lavoro con qualche programma della suite Adobe contro alcuni spot che definire capolavori è riduttivo.
 
Potrà non avere un passato per gli appassionati, in considerazione della transizione del marchio in tre distinte società per poter sopravvivere, ma per il pubblico il marchio sempre quello è, indipendentemente dal fatto che sia LAI, CAI o SAI.
Tra l'altro questo è uno dei problemi dell'attuale AZ, ovvero quello di voler apparire come una società ricostruita dalle fondamenta e completamente diversa da com'era in precedenza, coerente con il modus operandi di EY (vedi Air Serbia), ma dall'altra parte c'è un passato tanto importante quanto ingombrante, fatto di scioperi, di stereotipi, di scene da mani nei capelli, che hanno accompagnato la storia della compagnia dalla fine degli anni '80 ai giorni nostri, e che ci si scrolla di dosso con molta difficoltà.
Come dice giustamente Alitalia Fan, delle dive italiane di 50 anni fa, di cui buona parte degli italiani manco si ricorda, che facevano la spola tra Cinecittà e Hollywood, non gliene può fregare niente a nessuno, anche perchè nulla è rimasto di quel periodo, tanto in Alitalia quanto in Italia.
E se già non mi piaceva prima, il confronto con le campagne pubblicitarie postata da Massi è impietoso: due giorni di lavoro con qualche programma della suite Adobe contro alcuni spot che definire capolavori è riduttivo.

Ok, mettiamola così: passato ancora presente nell'immaginario italiano, ma trattasi di passato pietoso, soprattutto quello degli ultimi trent'anni.
Quindi a maggior ragione bisogna puntare sul nuovo e dare al passeggero l'impressione di solidità finanziara (grazie all'arabo) e innovazione tecnica, più che il passato glamour degli anni Sessanta, di cui a nessuno frega più nulla e da cui bisogna distaccarsi.
 
Li ho già sgridati su Instagram e mi è stato risposto che è una cosa simbolica. Poi ragionandoci su ho capito che è una cosa che punta alla tecnologia del trasporto aereo più che alle livree Alitalia.

In realtà anch'io non avevo capito, si rifanno all'evoluzione dell'uomo e al doodle che google ha pubblicato in onore del ritrovamento di Lucy
 
[omissis]

Si potrebbero fare degli spot sulla falsariga di questo meraviglioso spot BA, con immagini di aerei d'epoca AZ e magari il classico marmocchio sognante sulla terrazza che poi diventa un pezzo d'uomo pieno di soldi che ancora vola AZ per far girare il suo bisness. Insomma di idee ce ne sono tante, tantissime, e di modi per metterle in pratica anche. Ce vonno solo li pippi, e tanti.
Se fai uno spot sulla falsariga di quello di un competitor stai già sbagliando tutto nella vita.
Quanto ai soldi, non bastano assolutamente. Durante il XVIII Superbowl vennero messi in onda numerosi spot pubblicitari, i cui passaggi vennero pagati tutti a peso d'oro. Eppure il giorno dopo il pubblico si ricordava unicamente di UNO spot, non particolarmente costoso come produzione e che aveva pagato lo spazio esattamente come tutti gli altri.