A questo punto potrei risultare sgradevole ed offensivo. Penso sia il caso di smetterla.
Parliamo di Continuità Territoriale e su possibili sviluppi.
Adesso basta però.
Il 20 gennaio 1961 quando Kennedy disse "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese" non mi risulta fosse Sant'Antioco e quindi tutti in ferie.
La lagna più insopportabile suona più o meno così: eh ma tu sei fortunato perché non sei nato qui, non sai di cosa parli, la vita qui è un inferno, ecc, ecc, ci tocca andare a Milano a comprare il pane o a Roma dal barbiere perché qui non c'è nulla, ecc, ecc.
Oh ma che palle!
Senza retorica ironia o falsità considero la Sardegna uno dei posti più belli del pianeta. Un mare e una natura pazzesca. Una risorsa naturale da valorizzare a dovere e che molti pagherebbero oro pur di possedere.
Le vacanze più belle della mia vita le ho fatte in Sardegna. Mi sento a casa li. Mi sento bene. Un posto fantastico.
E' dovuto però arrivare uno dal Pakistan (con tutto il rispetto del caso ma porca miseria, uno del Pakistan!!!) per spiegare ai locali che erano seduti su una miniera d'oro. E dopo 50 anni non è che tutti abbiano afferrato il concetto. Anzi.
Che sia un'isola non ce ne fotte niente, ci sono nazioni che hanno fatto la loro fortuna sul fatto di essere isole. Le Maldive, Mauritius, le Seychelles, i Caraibi quasi tutti. La Grecia. Persino la Gran Bretagna e l'Indonesia. E potrei andare avanti.
Il giorno che i sardi capiranno che sono seduti sulla pentola d'oro e che basterebbe sbattersi un secondo per fare il deretano a strisce a posti come la Florida, le Baleari, l'Egitto, l'Algarve o il Marocco ebbene la continuità sarà l'ultimo dei problemi.
Con i proventi reinvestiti in modo sveglio, altroché andare a farsi curare a Milano o andare a studiare a Roma. Ci sarebbero i charter incoming dal mondo per venire a studiare al polo universitario di Cagliari.
Invece di pensare in grande l'apoteosi dell'ambizione è poter tornare a casa per pasqua a 60 Euro.
Chi è causa del proprio male pianga se stesso.