L'importante è proprio iniziare a MUOVERSI OGGI, per poter RACCOGLIERE DOMANI!
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l'impresa al momento è abbastanza ardua. E ciò non tanto per la mancanza di una compagnia aerea disposta ad attivare qualche rotta sensata (soprattutto se "aiutata" dalla società di gestione della nostra regione), quanto per la mancanza di cultura che, per ovvie ragioni, manca ancora nel territorio. Sono sicuro che, pur allungando la pista e portando aerei più capienti, ci vorrebbe molto tempo affinchè la mentalità della popolazione locale cambi a favore degli spostamenti aerei. Credo che, iniziando ora, sia necessario almeno un ricambio generazionale per creare l'interesse verso un mezzo pubblico che, ancora oggi, incute timore e diffidenza
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D'accordo con te, Discusfra, ma non credo sia necessario così tanto tempo.
Il numero sempre crescente di emigrati foggiani/potentini (i "pendolari pregiati", tra i quali mi annovero anch'io...) sta facendo cambiare abbastanza rapidamente la mentalità locale sul trasporto aereo, secondo me 5-10 anni sono più che sufficienti, rispetto alla generazione (20 anni) da te prospettata.
Il problema della pista va comunque affrontato al più presto, perchè solo quando si avrà quella indispensabile infrastruttura, si potrà finalmente iniziare con la "sequenza dei tentativi seri con compagnie serie", che a lungo (o breve?) andare deve necessariamente dare risultati positivi, come appunto è successo a Brindisi, a Lamezia, sta succedendo a Trapani, ecc. ecc.
Con la "pista buona", qualunque compagnia italiana/europea potrà mettere su dei charter per San Pio/Gargano senza difficoltà, se, quando e come vorrà, senza vincoli ed impegni onerosi per aerei "strani", semplicemente spostando una pedina del suo scacchiere aereo, magari in quel momento un pò sottoutilizzata.
Idem per le compagnie di linea: tra incentivi iniziali (ed eventuali ripetizioni di tentativi non riusciti al primo colpo), alla fine dei voli stile easyJet BRI-MXP verranno fuori, e si sosterranno da soli.
Ma per fare ciò, bisogna uscire dall'immobilismo attuale, e SMETTERLA DI FARE I LAVORETTI INUTILI, che gettano solo fumo negli occhi e sperperano risorse che andrebbero invece destinate solo ed esclusivamente alla pista.
Già mi immagino i commenti: i voli non sono un diritto, bisogna che il mercato ci sia già, ecc. ecc.
E io rispondo semplicemente: e IL DIRITTO ALLO SVILUPPO DI UN TERRITORIO (DA SEMPRE) DISAGIATO, che oggi passa necessariamente per i voli, dove lo mettiamo?
Grazie per il tuo intervento, Discusfra.
Saluti.