La UE boccia il decreto Lupi


Aeroporti, Maroni: per evitare danni potenziare voli Malpensa

Revisione decreto Linate può portare a soluzioni opposte

Milano, 13 gen. (askanews) - Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, la "revisione del decreto Lupi contestato dall'Ue può portare a due soluzioni opposte. Un trasferimento dei voli internazionali su Malpensa o un'estensione del decreto Linate, che danneggerebbe lo scalo della Brughiera e intaserebbe quello di Milano". "Sono decisioni - ha detto - che spettano al ministero delle Infrastrutture, ma che ci riguardano direttamente. Per questo ho incaricato l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, di contattare immediatamente il ministero per capire che intenzioni abbiano, ma soprattutto per dire che nessuna decisione può essere presa senza coinvolgere la Regione Lombardia".

"Siamo - ha osservato Maroni - in una fase molto delicata, dove Sea e Sacbo stanno lavorando a una fusione. Io voglio evitare che la vicenda legata al decreto Linate influisca negativamente e crei danni. Sentiremo il ministro Delrio per concordare una soluzione, che per me dovrebbe essere quella dove Linate torna a fare quello che faceva prima e si potenzia Malpensa. E' una decisione che non posso prendere io - ha sottolineato - ma è giusto che il ministero sappia che la Regione Lombardia la pensa in questo modo".

Grande Maroni, fantasioso, solo che immagino che sarebbe duretta da far passare in sede UE la chiusura di LIN ai voli internazionali lasciando solo le destinazioni nazionali. Insomma si mettono le mani avanti sapendo che si andrà verso il tana liberi tutti...
 
In realtà lo credo anche io, non a caso ho citato il blocco dei 2,75 miliardi di lire chiesti dall'allora management AZ per attuare il piano 96-00, progetto che avrebbe dovuto portare alla fusione con KLM. A fronte di un progetto "solido" e articolato, un investimento pubblico secondo logiche di mercato fu bocciato ed etichettato come aiuto di stato, quando a compagnie come IB fu concesso. Cempella e altri si mossero contro la decisione della UE, ma come ben sappiamo la questione, risoltasi a favore di AZ e del governo italiano, si chiarirà solo nel 2002, quando ormai il potenziale partner se n'era andato.
Proprio da questo punto partivo per la riflessione: se allora la questione saltò per problemi sul nascere, ovvero quelli correlati ad un piano industriale necessario per siglare una partneship, ora che la questione è bella che avviata, la UE cosa potrebbe mai imporre? EY a casa e tutti in mezzo ad una strada?

I desiderata della UE sono già stati resi pubblici.
Se lo trovo proverò a postare un articolo pubblicato il mese scorso su Il sole 24 ore in cui di diceva che alla UE sono iniziati i lavori per emanare un regolamento che, da un lato, elimini l'obbligo alle compagnie di essere controllate da soggetti UE e, per contro, pone serie restrizioni all'utilizzo di spazi ue da parte delle compagnie sovvenzionate dai propri stati.
In pratica pur di contrastare il modello ek, si aprono le porte al modello ey. Se anche i francesi sono d'accordo ci sarà pur una idea per il futuro della loro compagnia aerea.
Mi rendo conto che mi date tutti del visionario, ma nessuno riesce a togliermi dalla testa che tutto questo processo di transizione si potrebbe concludere così come doveva iniziare: una fusione tra az e af con la novità di ey come socio rilevante. Dicamo AF 40% CAI 31% ey 29%
AF da sola non va da nessuna parte.
 
Sole 24 Ore 8 dicembre 2015
Trasporto aereo. Negoziati per abolire il tetto del 49% degli investimenti stranieri
L’Ue apre al controllo estero dei vettori europei

MILANO
La Commissione europea si appresta a modificare il tetto del 49 per cento degli investimenti esteri previsti nel capitale di un vettore europeo (vedi il caso Alitalia-Etihad) attraverso accordi bilaterali per i quali Bruxelles chiede un mandato ai singoli paesi membri. Regole che saranno allentate solo se gli Stati accettano di rispettare norme più severe in materia di sovvenzioni statali diventate il pomo della discordia tra alcune compagnie aeree mainstream dell’Unione europea e i vettori del Medio Oriente.
E’ questo uno dei punti degli accordi avviati dalla Commissione europea con i paesi extra unione nel quadro della revisione della strategia comunitaria per l’industria aeronautica e per rispondere alla concorrenza dei vettori asiatici e del Golfo.
La partecipazione azionaria delle compagnie aeree dei paesi terzi «sarà uno degli elementi chiave degli accordi bilaterali complessivi per i quali la Commissione chiede un mandato», ha detto il commissario europeo ai Trasporti, Violeta Bulc. «Naturalmente abbiamo le nostre linee guida e le includeremo come regola nei negoziati bilaterali fra l’Unione europea e i paesi terzi - ha aggiunto il commissario - ma nello stesso tempo gli accordi bilaterali costituiscono un’opportunità unica per definire norme di equa partnership e per avere condizioni di concorrenza leale».
L’obiettivo della clausola sulle sovvenzioni statali sono le compagnie del Golfo, Emirates, Etihad e Qatar Airways che da più parti e non solo in Europa, sono accusate di crescere grazie agli aiuti di Stato che ricevono dagli Emirati. A fare scoppiare il caso erano state le principali compagnie americane - Delta Air Lines, United e American Airlines - che da tempo accusano i vettori del Golfo di ricevere almeno 40 miliardi di dollari l’anno in sussidi distorcendo in questo modo il mercato. In Europa da tempo la tedesca Lufthansa e Air France- Klm non ha mai nascosto la necessità di una rinegoziazione a livello europeo degli accordi con i vettori del Golfo. Accusa quella di ricevere sussidi statali sempre negata dai vettori del Golfo.
I negoziati riguardano oltre ai paesi degli Emirati, anche l’Asia e in particolare la Cina: «Se qualcuno vuole avere un ruolo sul mercato europeo, deve adattarsi alle sue regole», ha detto il commissario. Etihad che in portafoglio ha le partecipazioni non solo di Alitalia, ma anche di Air Berlin si è detta pronta ad accogliere e discutere la nuova strategia comunitaria.
Il nuovo pacchetto di proposte punta a rafforzare la competitività del settore con misure che permettono un mercato aereo più efficace. La Ue intende negoziarli per ora con i Paesi del Golfo, dell'Asean, Cina, Giappone, Turchia, Messico e Armenia. Questi accordi arriverebbero a coprire il 75 per cento dei passeggeri da e verso l'Ue, pari a 240 milioni di passeggeri l'anno. Le altre misure della nuova strategia per l'aviazione riguardano il completamento del «Cielo unico europeo», con l'ottimizzazione dell'uso degli aeroporti più frequentati e il monitoraggio della connettività intra ed extra-Unione europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mara Monti
 
una fusione tra az e af con la novità di ey come socio rilevante. Dicamo AF 40% CAI 31% ey 29%

I francesi che cedono il 60% della propria compagnia ad italiani ed emiratini? Neanche nella più fervida immaginazione di qualcuno.
Altra considerazione: conoscendo la capitalizzazione di AFKLM, sarebbe interessante conosce il potenziale costo di questa operazione, tenendo anche conto che le banche in CAI hanno poca voglia di continuare ad investire in AZ.
 
Mi rendo conto che mi date tutti del visionario, ma nessuno riesce a togliermi dalla testa che tutto questo processo di transizione si potrebbe concludere così come doveva iniziare: una fusione tra az e af con la novità di ey come socio rilevante. Dicamo AF 40% CAI 31% ey 29%
AF da sola non va da nessuna parte.

Siamo solo il 13 gennaio e già abbiamo il post comico dell'anno!
 
Siamo solo il 13 gennaio e già abbiamo il post comico dell'anno!

Io leggo con interesse i post di tutti su questo forum e non mi risulta che sia tanto diffusa l'opinione che ci sia la coda di francesi disposti a mettere quattrini le propria compagnia di bandiera.
Neppure ho letto che la compagnia transalpina sta andando a gonfie e vele.
Se hai una visione meno comica del futuro di AF, ti prego, rendici partecipe del tuo punto di vista.
 
Io leggo con interesse i post di tutti su questo forum e non mi risulta che sia tanto diffusa l'opinione che ci sia la coda di francesi disposti a mettere quattrini le propria compagnia di bandiera.
Neppure ho letto che la compagnia transalpina sta andando a gonfie e vele.
Se hai una visione meno comica del futuro di AF, ti prego, rendici partecipe del tuo punto di vista.
La tua per me è fanta-aviazione
 
Secondo te, realisticamente, quale sarà il futuro di Air France?
Pensi che ce la faccia ad andare avanti da sola?

senza AZ sicuro.
Se non sbaglio in AF c'è lo Stato Francese.
Inoltre AF-KLM per quanto possa essere in difficoltà non mi pare che sia messa male a tal punto da aver bisogno di qualcuno che la possa salvare. Parliamo sempre di un colosso che tra AF e Klm ha più di 500 aerei
 
Secondo te, realisticamente, quale sarà il futuro di Air France?
Pensi che ce la faccia ad andare avanti da sola?

Il futuro di AF potrà essere qualsiasi cosa tranne che venga comprata e/o salvata da AZ. Punto. E' persino più probabile che possa salvarla una cordata guidata da Peoplefly che da AZ.

AZ pensi a salvare se stessa che, nonostante i miliardi arrivati da Abu Dhabi, continua a perdere soldi a rotta di collo.
 
senza AZ sicuro.
Se non sbaglio in AF c'è lo Stato Francese.
Inoltre AF-KLM per quanto possa essere in difficoltà non mi pare che sia messa male a tal punto da aver bisogno di qualcuno che la possa salvare. Parliamo sempre di un colosso che tra AF e Klm ha più di 500 aerei
La fusione con AZ era l'idea di Sabelli e Spinetta, quello che fece saltare tutto era la percentuale che dovevano avere gli italiani che al momento della fusione con i parametri che avevano negoziato alla nascita di CAI avrebbero avuto più del 25% del nuovo gruppo diventano il socio di riferimento. Questo il governo francese non lo potevano permettere e alla fine è saltato tutto.
I francesi ora sono ad un bivio, i conti di AF non vanno ma il personale francese non è disposto a sacrifici. Il gruppo sta bruciando cassa copiosamente ed il tentativo di braccio di ferro per risolvere il problema costi con Transavia ha generato quasi 500M € di costi aggiuntivi con lo sciopero ad oltranza dei piloti.
Intanto debbono riuscire a ristrutturarsi, ma per questo penso che interverrà il governo quando la cassa si avvicinerà alla soglia di attenzione, poi dovranno scegliere se allearsi con una golfara come ha fatto IAG oppure se dichiarare guerra alle golfare come ha fatto il gruppo LH.
 
La fusione con AZ era l'idea di Sabelli e Spinetta, quello che fece saltare tutto era la percentuale che dovevano avere gli italiani che al momento della fusione con i parametri che avevano negoziato alla nascita di CAI avrebbero avuto più del 25% del nuovo gruppo diventano il socio di riferimento. Questo il governo francese non lo potevano permettere e alla fine è saltato tutto.
I francesi ora sono ad un bivio, i conti di AF non vanno ma il personale francese non è disposto a sacrifici. Il gruppo sta bruciando cassa copiosamente ed il tentativo di braccio di ferro per risolvere il problema costi con Transavia ha generato quasi 500M € di costi aggiuntivi con lo sciopero ad oltranza dei piloti.
Intanto debbono riuscire a ristrutturarsi, ma per questo penso che interverrà il governo quando la cassa si avvicinerà alla soglia di attenzione, poi dovranno scegliere se allearsi con una golfara come ha fatto IAG oppure se dichiarare guerra alle golfare come ha fatto il gruppo LH.

Grazie Farfallina per il tuo autorevole pensiero.
Nel mio rozzo post intendevo proprio dire che, a differenza dei tedeschi, i francesi alla fine sceglieranno la prima opzione.
 
Aeroporti, Maroni: per evitare danni potenziare voli Malpensa

Revisione decreto Linate può portare a soluzioni opposte

Milano, 13 gen. (askanews) - Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, la "revisione del decreto Lupi contestato dall'Ue può portare a due soluzioni opposte. Un trasferimento dei voli internazionali su Malpensa o un'estensione del decreto Linate, che danneggerebbe lo scalo della Brughiera e intaserebbe quello di Milano". "Sono decisioni - ha detto - che spettano al ministero delle Infrastrutture, ma che ci riguardano direttamente. Per questo ho incaricato l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, di contattare immediatamente il ministero per capire che intenzioni abbiano, ma soprattutto per dire che nessuna decisione può essere presa senza coinvolgere la Regione Lombardia".

"Siamo - ha osservato Maroni - in una fase molto delicata, dove Sea e Sacbo stanno lavorando a una fusione. Io voglio evitare che la vicenda legata al decreto Linate influisca negativamente e crei danni. Sentiremo il ministro Delrio per concordare una soluzione, che per me dovrebbe essere quella dove Linate torna a fare quello che faceva prima e si potenzia Malpensa. E' una decisione che non posso prendere io - ha sottolineato - ma è giusto che il ministero sappia che la Regione Lombardia la pensa in questo modo".


L'urgenza è sostituire le province coi cantoni, abbiate pazienza.

DaV