La UE boccia il decreto Lupi


In questo caso la UE ha rilevato la mancata comunicazione, non possiamo sapere come verrà valutato un futuro decreto ma se volevano dare una indicazione avendo inserito diverse altre osservazioni nelle premesse potevano essere inserite anche nelle conclusioni.
Probabilmente hanno lasciato aperto uno spiraglio alle trattative perché accogliendo la linea auspicata da certe compagnie mantenute "anonime" la risposta del governo italiano sarebbe probabilmente quella temuta anche da Modiano e cioè le voci riportate anche sul forum di una liberalizzazione totale con una mera limitazione dovuta ai limiti infrastrutturali intrinsechi di LIN così la UE non ha più nulla da poter osservare e fine delle discussioni e problemi.

Continua a sfuggirmi il concetto per il quale la UE vorrebbe l'apertura di LIN ai vettori extra UE.
Non è che è Farfallina che la vuole e non la UE?
 
Continua a sfuggirmi il concetto per il quale la UE vorrebbe l'apertura di LIN ai vettori extra UE.
Non è che è Farfallina che la vuole e non la UE?
Non intendo fare l'esegeta di Farfallina, ma secondo me il suo discorso è diverso. Il governo italiano potrebbe usare come "minaccia" nei confronti delle major europee che hanno presentato opposizione al decreto Lupi la possibilità di togliere tutte le limitazioni a LIN, con l'esclusione di quelle ambientali (n. movimenti) e di quelle tecniche (piazzole/strutture non adatte a WB). A quel punto cambierebbero tutti gli scenari e difficilmente LH e IAG (che si immaginano essere le due compagnie che si sono opposte in sede comunitaria) potrebbero trarne vantaggio.
Fra l'altro un simile schema di decreto difficilmente sarebbe contestabile, a patto di avere basi solide per mantenere la limitazione dei movimenti. Ma direi che una gita alle 7:00 nel salone partenze (sia air-side sia soprattutto land-side) dovrebbe essere sufficiente come motivazione.
 
Non intendo fare l'esegeta di Farfallina, ma secondo me il suo discorso è diverso. Il governo italiano potrebbe usare come "minaccia" nei confronti delle major europee che hanno presentato opposizione al decreto Lupi la possibilità di togliere tutte le limitazioni a LIN, con l'esclusione di quelle ambientali (n. movimenti) e di quelle tecniche (piazzole/strutture non adatte a WB). A quel punto cambierebbero tutti gli scenari e difficilmente LH e IAG (che si immaginano essere le due compagnie che si sono opposte in sede comunitaria) potrebbero trarne vantaggio.
Fra l'altro un simile schema di decreto difficilmente sarebbe contestabile, a patto di avere basi solide per mantenere la limitazione dei movimenti. Ma direi che una gita alle 7:00 nel salone partenze (sia air-side sia soprattutto land-side) dovrebbe essere sufficiente come motivazione.
Il concetto è proprio questo, perchè sbattersi per accontentare le richieste di LH e soci. LIN non lo si vuole chiudere,MXP sarà sempre più dedicato alle Low Cost con l'arrivo di FR oltre che di U2,a questo punto si liberalizza LIN e fine dei problemi e discussioni.
I limiti di LIN sono palesi,si pone limiti di sicurezza e ambientali per rimanere dignitosamente entro quei limiti (e probabilmente andrebbe già bene a 18 ma se proprio si vuole accontentare tedeschi e inglesi si sale a 24 movimenti orari e fine delle discussioni).
Non ha senso andare a farsi fare le pulci dalla UE spinta da certi paesi per limitare sempre meno a favore di un aeroporto che non può decollare per le scelte strategiche di default.

Questo è quello che stanno pensando a Roma e già riportato in diverse occasioni come voce sul forum. Poi ci saranno trattative come è ovvio, ma la scelta è logica.
 
Il concetto è proprio questo, perchè sbattersi per accontentare le richieste di LH e soci. LIN non lo si vuole chiudere,MXP sarà sempre più dedicato alle Low Cost con l'arrivo di FR oltre che di U2,a questo punto si liberalizza LIN e fine dei problemi e discussioni.
I limiti di LIN sono palesi,si pone limiti di sicurezza e ambientali per rimanere dignitosamente entro quei limiti (e probabilmente andrebbe già bene a 18 ma se proprio si vuole accontentare tedeschi e inglesi si sale a 24 movimenti orari e fine delle discussioni).
Non ha senso andare a farsi fare le pulci dalla UE spinta da certi paesi per limitare sempre meno a favore di un aeroporto che non può decollare per le scelte strategiche di default.

Questo è quello che stanno pensando a Roma e già riportato in diverse occasioni come voce sul forum. Poi ci saranno trattative come è ovvio, ma la scelta è logica.

Quoto. Aggiungo che anche il fatto che az abbia ufficialmente escluso la riconfigurazione di alcuni NB introducendo la C è moolto sospetto. Non sia mai che qualcuno potesse pensare che Az conosceva in anticipo il contenuto del nuovo decreto che verrà emanato su linate.
 
Quoto. Aggiungo che anche il fatto che az abbia ufficialmente escluso la riconfigurazione di alcuni NB introducendo la C è moolto sospetto. Non sia mai che qualcuno potesse pensare che Az conosceva in anticipo il contenuto del nuovo decreto che verrà emanato su linate.

La nuova C serviva per offrire un servizio di Business Class degno di tale nome sulle rotte sopra le 3 ore da FCO, non da LIN.
 
La nuova C serviva per offrire un servizio di Business Class degno di tale nome sulle rotte sopra le 3 ore da FCO, non da LIN.

Avendo la possibilità di usarli anche sulla Lin Auh, avrei i miei dubbi che vi siano opzioni più redditizie su altre rotte da fco.
D'accordo, avresti potuto fare la riconfigurazione dichiarando che sarebbero serviti su altre rotte ma poi con che faccia cambiare improvvisamente idea una volta liberalizzato LIN senza far insorgere sospetti che già sapevi tutto?
 
Modiano teme Linate intercontinentale

L'audizione in Comune del presidente Sea: «Decreto Lupi bocciato? Dobbiamo tutelare Malpensa»

Il presidente della Sea, Pietro Modiano, è preoccupato per la situazione di stallo provocata dalla bocciatura dell'Unione europea del decreto con cui il ministro Lupi nel 2014 aveva modificato l'operatività dell'aeroporto di Linate, estendendola anche a città europee non capitali. Il timore espresso ieri durante l'audizione alla commissione Trasporti e Partecipate del Comune (azionista di maggioranza della Sea) è «che possa essere allargata la possibilità di effettuare voli anche intercontinentali da Linate, un aeroporto dedicato ad altro, a detrimento di Malpensa dedicata allo sviluppo dei voli intercontinentali che ha bisogno per queste tratte a breve e medio raggio a sostegno».

«Linate è un aeroporto saturo - ha sottolineato -. Perché allora allargare le opportunità di crescita e di rotte su Linate, mentre Malpensa è un aeroporto non saturo e ha bisogno per lo sviluppo intercontinentale di aumentare traffico?». È importante, per Modiano, che tra i due scali resti un equilibrio di attività. La questione ora è nelle mani del governo e non è ancora chiaro come sarà affrontata. Il decreto Lupi era stato varato per spianare la strada all'alleanza tra Etihad e Alitalia: rivedere il ruolo di Linate faceva parte delle condizioni poste dagli arabi. Non ha colto di sorpresa il particolare che la fretta abbia fatto perdere qualche passaggio procedurale; ma intanto detto all'italiana - il risultato del salvataggio di Alitalia è stato raggiunto. Il decreto avvantaggiava praticamente solo Alitalia-Etihad che da Linate oggi può connettersi in vari aeroporti tedeschi con la rete di Air Berlin, altra partecipata Etihad. Dietro la bocciatura del decreto, al di là delle motivazioni formali, s'intravede l'offensiva di lobbyng di Lufthansa (firmataria del ricorso), che già nei giorni scorsi aveva ottenuto dal Tar tedesco la sospensione di una serie di voli operati insieme da Air Berlin ed Etihad.

Per gli aeroporti milanesi il 2015 è stato positivo in volumi di traffico, «soprattutto per la crescita di Linate e del comparto intercontinentale» ha detto Modiano. I numeri del sistema Sea sono cresciuti: 28,1 milioni i passeggeri trasportati (di cui 9 a Linate), con un aumento di traffico sia nel segmento intercontinentale che in quello internazionale.In un mondo complesso come quello del trasporto aereo i rischi sono sempre in agguato. Modiano ha riferito che gli attentati di Parigi hanno fatto perdere al sistema aeroportuale milanese «tre punti percentuali di crescita in 15 giorni». «Al 13 novembre Malpensa e Linate registravano una crescita (in volumi di passeggeri, ndr) del 10,5% rispetto allo stesso periodo del 2014, con un'accelerazione nelle prime settimane dopo Expo. Ma è durata poco: se non ci fosse stata Parigi, saremmo oltre il 10% di crescita, invece siamo al 6,7%». Questi dati «dicono che la situazione è delicata». Per questo la società sta «riflettendo» sulle previsioni di crescita per il 2016 e i prossimi anni: «Se non ci fossero stati gli attentati di Parigi avrei indicato una crescita di 7 milioni di passeggeri entro il 2020» perché «si partiva da una base più alta e con prospettive migliori. Ora abbiamo bisogno di qualche settimana per capire». Le stime finora indicavano 33-34 milioni di passeggeri a Linate e Malpensa nel 2020.

Il presidente della Sea ha anche aggiornato sui colloqui con la Sacbo nella prospettiva di una fusione Milano-Bergamo: «Noi saremo pronti anche prima di maggio, ma le decisioni spettano agli azionisti». È ragionevole pensare che sarà il nuovo sindaco a prendere in mano il dossier. Linate sarà anche oggetto di un massiccio piano di investimenti (415 milioni entro il 2020) che porteranno a un miglioramento di tutto il complesso delle infrastrutture, sia nello scalo sia nell'area circostante.


http://www.ilgiornale.it/node/1212461
 
Avendo la possibilità di usarli anche sulla Lin Auh, avrei i miei dubbi che vi siano opzioni più redditizie su altre rotte da fco.
D'accordo, avresti potuto fare la riconfigurazione dichiarando che sarebbero serviti su altre rotte ma poi con che faccia cambiare improvvisamente idea una volta liberalizzato LIN senza far insorgere sospetti che già sapevi tutto?

No, non fa sorgere nessun dubbio.
Il progetto originale, stando al management AZ, prevedeva la riconfigurazione di una 20ina di MR con una Business dedicata; i primi screzi con EY sono iniziati con la configurazione, dove gli emiratini volevano una C identica alla loro, gli italiani avrebbero preferito valutare una full flat.
La questione è, al momento, in sospeso, e a mio avviso se ne riparlerà verso la fine di quest'anno, quando si inizierà con la densificazione, anche perché pensare di offrire un prodotto C con macchine configurate a 180 posti mi sembra illogico.
 
No, non fa sorgere nessun dubbio.
Il progetto originale, stando al management AZ, prevedeva la riconfigurazione di una 20ina di MR con una Business dedicata; i primi screzi con EY sono iniziati con la configurazione, dove gli emiratini volevano una C identica alla loro, gli italiani avrebbero preferito valutare una full flat.
La questione è, al momento, in sospeso, e a mio avviso se ne riparlerà verso la fine di quest'anno, quando si inizierà con la densificazione, anche perché pensare di offrire un prodotto C con macchine configurate a 180 posti mi sembra illogico.

Per altro entro fine anno dovranno sciogliersi altri importanti nodi. Non dimentichiamo che solo qualche settimana fa Del Rio ha dichiarato che la questione del controllo di fatto di AZ è "molto complicata" a livello UE.
Al momento non darei affatto per scontato che nel prossimo futuro l'integrazione tra az e ey sia destinata a rafforzarsi ulteriormente soprattutto se anche AF non potrà fare a meno di stringere una partnership con la stessa compagnia emiratina.
 
Tanto vale spendere qualche altro soldino, interrare l'idroscalo, radere al suolo tutti i paesi intorno a Linate, costruire un altro paio di piste, un nuovo terminal, chiudere Malpensa, ed ecco un aeroporto intercontinentale a dieci metri dal confine comunale milanese.
 
Per altro entro fine anno dovranno sciogliersi altri importanti nodi. Non dimentichiamo che solo qualche settimana fa Del Rio ha dichiarato che la questione del controllo di fatto di AZ è "molto complicata" a livello UE.
Al momento non darei affatto per scontato che nel prossimo futuro l'integrazione tra az e ey sia destinata a rafforzarsi ulteriormente soprattutto se anche AF non potrà fare a meno di stringere una partnership con la stessa compagnia emiratina.

Il dossier Alitalia è complicato ed in approfondimento, ma non poteva essere che così, considerata "l'estrosità" del progetto; per poter apportare i fondi necessari senza incappare in problemi di maggioranza hanno dovuto scorporare e acquistare AZ Loyality, vendere gli slot a LHR, creare una midco per l'investimento di un'azienda para-statale che non voleva entrare in contenziosi in sospeso di CAI, oltre a sopravvivere la oldco CAI, con tutto il marasma di partecipazioni, AF compresa.
Qui inizia e finisce il ruolo di AF, al momento, e continuo a non spiegarmi perché sia il comune denominatore in ogni tuo ragionamento su AZ.
 
Il dossier Alitalia è complicato ed in approfondimento, ma non poteva essere che così, considerata "l'estrosità" del progetto; per poter apportare i fondi necessari senza incappare in problemi di maggioranza hanno dovuto scorporare e acquistare AZ Loyality, vendere gli slot a LHR, creare una midco per l'investimento di un'azienda para-statale che non voleva entrare in contenziosi in sospeso di CAI, oltre a sopravvivere la oldco CAI, con tutto il marasma di partecipazioni, AF compresa.
Qui inizia e finisce il ruolo di AF, al momento, e continuo a non spiegarmi perché sia il comune denominatore in ogni tuo ragionamento su AZ.

Tu confermi che "il dossier Alitalia è complicato e in approfondimento". Per quel che ne so io alla UE comandano sempre gli stessi. Mi pare arduo che nel decidere sul dossier alitalia proprio nessuno pensi ai riflessi che questo avrà sulla compagnia dei cugini d'oltralpe.
La mia domanda che pongo su questo forum ai molti esperti è la seguente:
Air France ce la farà da sola oltretutto se privata della stampella AZ?
Se la risposta fosse negativa bisognerà invece chiedersi quali potrebbero essere le soluzioni alternative.
Io personalmente ne vedrei solo due: o AF si appoggia ad una mediorientale emulando az oppure si appoggia a LH per fare un operazione di sistema a livello UE per limitare le mediorientali.
 
Tu confermi che "il dossier Alitalia è complicato e in approfondimento". Per quel che ne so io alla UE comandano sempre gli stessi. Mi pare arduo che nel decidere sul dossier alitalia proprio nessuno pensi ai riflessi che questo avrà sulla compagnia dei cugini d'oltralpe.
La mia domanda che pongo su questo forum ai molti esperti è la seguente:
Air France ce la farà da sola oltretutto se privata della stampella AZ?
Se la risposta fosse negativa bisognerà invece chiedersi quali potrebbero essere le soluzioni alternative.
Io personalmente ne vedrei solo due: o AF si appoggia ad una mediorientale emulando az oppure si appoggia a LH per fare un operazione di sistema a livello UE per limitare le mediorientali.
AF ha un problema di ristrutturazione e di costi da abbattere, se continuerà a non riuscire continuando a bruciare cassa (il petrolio basso aiuta però) si troverà a dover prendere delle decisioni.
Escluderei che i francesi vadano a vendersi ai tedeschi, idem il contrario, impensabile anche riuscire a mettere in piedi una partnership paritetica.

Piuttosto vedo una apertura ad una quota di minoranza di una compagnia del golfo, che sarebbe poi EY, oltre che un intervento del governo francese per sbloccare la situazione del piano di ristrutturazione.
 
Tu confermi che "il dossier Alitalia è complicato e in approfondimento". Per quel che ne so io alla UE comandano sempre gli stessi. Mi pare arduo che nel decidere sul dossier alitalia proprio nessuno pensi ai riflessi che questo avrà sulla compagnia dei cugini d'oltralpe.
La mia domanda che pongo su questo forum ai molti esperti è la seguente:
Air France ce la farà da sola oltretutto se privata della stampella AZ?
Se la risposta fosse negativa bisognerà invece chiedersi quali potrebbero essere le soluzioni alternative.
Io personalmente ne vedrei solo due: o AF si appoggia ad una mediorientale emulando az oppure si appoggia a LH per fare un operazione di sistema a livello UE per limitare le mediorientali.

Io mi limito a riportare quanto detto da Delrio, aggiungendo qualche considerazione personale sulla questione.
Se l'operazione fosse aderente alle normative comunitarie, che ad AF o ad LH non vada bene, è poco rilevante; l'accordo è già in essere (a differenza del piano investimenti del 97, in cui serviva l'ok della UE prima di procedere), dunque anche nel caso si ritrovassero delle anomalie, suppongo bastino aggiustamenti a livello societario, da rispettare entro una certa scadenza, un po' come attuato nel caso di Darwin.
Su una potenziale alleanza tra AF ed LH, al momento è pura fantaviazione.
 
Aeroporti, Maroni: per evitare danni potenziare voli Malpensa

Revisione decreto Linate può portare a soluzioni opposte

Milano, 13 gen. (askanews) - Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, la "revisione del decreto Lupi contestato dall'Ue può portare a due soluzioni opposte. Un trasferimento dei voli internazionali su Malpensa o un'estensione del decreto Linate, che danneggerebbe lo scalo della Brughiera e intaserebbe quello di Milano". "Sono decisioni - ha detto - che spettano al ministero delle Infrastrutture, ma che ci riguardano direttamente. Per questo ho incaricato l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, di contattare immediatamente il ministero per capire che intenzioni abbiano, ma soprattutto per dire che nessuna decisione può essere presa senza coinvolgere la Regione Lombardia".

"Siamo - ha osservato Maroni - in una fase molto delicata, dove Sea e Sacbo stanno lavorando a una fusione. Io voglio evitare che la vicenda legata al decreto Linate influisca negativamente e crei danni. Sentiremo il ministro Delrio per concordare una soluzione, che per me dovrebbe essere quella dove Linate torna a fare quello che faceva prima e si potenzia Malpensa. E' una decisione che non posso prendere io - ha sottolineato - ma è giusto che il ministero sappia che la Regione Lombardia la pensa in questo modo".

 
Io mi limito a riportare quanto detto da Delrio, aggiungendo qualche considerazione personale sulla questione.
Se l'operazione fosse aderente alle normative comunitarie, che ad AF o ad LH non vada bene, è poco rilevante; l'accordo è già in essere (a differenza del piano investimenti del 97, in cui serviva l'ok della UE prima di procedere), dunque anche nel caso si ritrovassero delle anomalie, suppongo bastino aggiustamenti a livello societario, da rispettare entro una certa scadenza, un po' come attuato nel caso di Darwin.
Su una potenziale alleanza tra AF ed LH, al momento è pura fantaviazione.
Non sono certo che tu ci creda davvero, ma che la Commissione in passato abbia emesso decisioni puramente politiche in grado di favorire alcuni a scapito di altri è un fatto acclarato. Magari poi quelle stesse decisioni vengono ribaltate anni dopo da sentenza della Corte di Giustizia Europa, ma in genere il danno ormai è irreparabile.
 
Non sono certo che tu ci creda davvero, ma che la Commissione in passato abbia emesso decisioni puramente politiche in grado di favorire alcuni a scapito di altri è un fatto acclarato. Magari poi quelle stesse decisioni vengono ribaltate anni dopo da sentenza della Corte di Giustizia Europa, ma in genere il danno ormai è irreparabile.

In realtà lo credo anche io, non a caso ho citato il blocco dei 2,75 miliardi di lire chiesti dall'allora management AZ per attuare il piano 96-00, progetto che avrebbe dovuto portare alla fusione con KLM. A fronte di un progetto "solido" e articolato, un investimento pubblico secondo logiche di mercato fu bocciato ed etichettato come aiuto di stato, quando a compagnie come IB fu concesso. Cempella e altri si mossero contro la decisione della UE, ma come ben sappiamo la questione, risoltasi a favore di AZ e del governo italiano, si chiarirà solo nel 2002, quando ormai il potenziale partner se n'era andato.
Proprio da questo punto partivo per la riflessione: se allora la questione saltò per problemi sul nascere, ovvero quelli correlati ad un piano industriale necessario per siglare una partneship, ora che la questione è bella che avviata, la UE cosa potrebbe mai imporre? EY a casa e tutti in mezzo ad una strada?
 
In realtà lo credo anche io, non a caso ho citato il blocco dei 2,75 miliardi di lire chiesti dall'allora management AZ per attuare il piano 96-00, progetto che avrebbe dovuto portare alla fusione con KLM. A fronte di un progetto "solido" e articolato, un investimento pubblico secondo logiche di mercato fu bocciato ed etichettato come aiuto di stato, quando a compagnie come IB fu concesso. Cempella e altri si mossero contro la decisione della UE, ma come ben sappiamo la questione, risoltasi a favore di AZ e del governo italiano, si chiarirà solo nel 2002, quando ormai il potenziale partner se n'era andato.
Proprio da questo punto partivo per la riflessione: se allora la questione saltò per problemi sul nascere, ovvero quelli correlati ad un piano industriale necessario per siglare una partneship, ora che la questione è bella che avviata, la UE cosa potrebbe mai imporre? EY a casa e tutti in mezzo ad una strada?
La cosa non dispiacerebbe certamente a un paio di compagnie europee :)